Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2330 du 19 avril 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2330/XVI - Interrogazione: "Compiti del Consigliere di parità in materia di assistenza psicologica e legale agli uomini vittime di violenza di genere".

Bertin (Presidente) - Punto n. 21. Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Faccio da interprete da un lato e poi ovviamente con la mia delega sono a disposizione. Mi permetto, conoscendo anche il modo di lavorare, magari per organizzare anche un incontro per approfondire un po' questi argomenti o quanto meno per dare la possibilità anche alla Consigliera di portare la sua voce magari in una Commissione e non di parlare in questo caso per interposta persona per la voce dell'Assessore.

Per venire alle domande: "se sia stato previsto di svolgere specifiche azioni in supporto agli uomini oggetto di violenza e di discriminazione nell'ambito dei compiti del Consigliere di parità", leggo la risposta che la Consigliera ha preparato: "i compiti della Consigliera di parità prevedono azioni di prevenzione, sensibilizzazione sul territorio e nelle scuole finalizzata a favorire una cultura di rispetto dei diritti e di contrasto alla violenza sulle donne, in particolare nell'ambito lavorativo, ciò non toglie che essendo un pubblico ufficiale, ha l'obbligo di segnalazione all'Autorità giudiziaria dei reati di cui venga a conoscenza per ragioni di ufficio. In tal senso qualunque persona che si ritenga vittima di violenza e di discriminazione può rivolgersi all'ufficio della Consigliera di parità. In merito alla richiesta di azioni specifiche di supporto agli uomini oggetto di violenza e di discriminazione, oggi nessun uomo si è rivolto all'ufficio della Consigliera di parità in carica. Relativamente al questionario citato nell'interrogazione, si segnala che esso era limitato alla sfera lavorativa e che dalle risposte pervenute undici uomini hanno dichiarato di aver subito nell'arco dell'intera vita lavorativa violenza o molestia, in dieci casi l'autore era un uomo, sessantotto sono invece state le segnalazioni provenienti da donne, a conferma della necessità di porre in essere azioni mirate principalmente al genere maschile senza ovviamente tralasciare il genere femminile, però senza tralasciare il genere maschile.

In merito al genere maschile, l'ufficio della Consigliera di parità ha posto in essere iniziative di sensibilizzazione volte a promuovere una nuova cultura della parità di genere, come, ad esempio, quella sul tema della genitorialità condivisa, delle quali si persegue la finalità di superare la stereotipata suddivisione del lavoro di cura tra uomo e donna, per raggiungere una più equa presa in carico del lavoro di cura e una più elevata partecipazione delle donne alla vita lavorativa fuori casa".

Domanda 2: "se sia un compito precipuo del Consigliere di parità quello di fornire assistenza psicologica e/o legale agli uomini vittime di violenza di genere", i compiti della Consigliera di parità sono definiti dalla legge regionale 23 dicembre 2009 n. 53 e dal Codice delle pari opportunità tra uomo e donna e la normativa che disciplina istituzione e azioni a favore della parità di opportunità tra donne e uomini. Il pubblico a cui si rivolgono le azioni e i servizi previsti dalla Consigliera è universale purché le loro esigenze siano inquadrate nell'ambito lavorativo. Se la situazione lo richiede, come già sopra indicato, la Consigliera può informare le Forze dell'ordine. Esiste inoltre la possibilità di utilizzo da parte delle persone che si rivolgono all'ufficio della Consigliera di parità di un servizio di consulenza legale, mentre non rientra tra le funzioni della Consigliera di parità quella di fornire assistenza psicologica. Nonostante questo, per quest'ultima richiesta la Consigliera sta ipotizzando di adottare un protocollo d'intesa con l'Ordine professionale regionale degli psicologi al fine di meglio supportare le persone che vivono situazioni di sofferenza in ambito lavorativo.

"Quali siano state le valutazioni effettuate a supporto di un invio massivo della newsletter a soggetti che non hanno effettuato l'iscrizione e dato il proprio consenso a questo invio e a quali soggetti sia stato inviato", con l'intenzione di far conoscere la figura della Consigliera di parità e di promuovere un'azione culturale sul ruolo sociale della donna, nonché di diffondere le iniziative previste nell'ambito delle attività istituzionali, la newsletter verrà inviata a un indirizzario in dotazione alla Consigliera di parità, con l'adesione specifica alla newsletter gli aderenti riceveranno le informazioni anche nella fase successiva a quella di lancio. La newsletter sarà ancora inviata per un numero a tale indirizzario.

"Se sia stato verificato che l'invio dei riferimenti, ad esempio il profilo Twitter personale del rappresentante pro-tempore dell'ufficio, o il numero di cellulare trasmesso, sia legittimo e nella futura disponibilità del successore", in merito ai contatti, il numero di cellulare inserito è quello in dotazione all'ufficio della Consigliera di parità, mentre i profili social sono relativi alla persona in carica in quanto non esiste a oggi un supporto professionale nella gestione della comunicazione, che avviene in una forma autonoma e autogestita a cura della Consigliera di parità. Quando vi sarà una nuova figura che ricoprirà tale incarico, sarà sua cura occuparsi delle proprie modalità di comunicazione.

Io riporto quanto è stato preparato nella risposta. Rispetto al lavoro che stiamo facendo con la Consigliera di parità, che da questa legislatura è inquadrata all'interno del Dipartimento politiche del lavoro, ovviamente con tutta l'autonomia che ritiene, essendo una figura riconosciuta da una specifica normativa... stiamo cercando di lavorare nel rispetto delle reciproche competenze per migliorare i servizi nell'interesse generale ovviamente degli obiettivi che la sua funzione deve svolgere. Oggi la Consigliera lavora da sola all'interno degli uffici potendo contare su una collaborazione delle strutture amministrative e di comunicazione dell'Ufficio del Dipartimento delle politiche del lavoro, ma ovviamente senza avere in dotazione un proprio personale e nemmeno servizi di comunicazione. Rispetto a questo, dovremo anche decidere quale tipo di organizzazione dare, sempre che il problema è avere personale e risorse a disposizione per poterlo fare.

Presidente - Replica il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Vicepresidente, nonché Assessore, per le sue risposte. In realtà, come lei giustamente ha anticipato, non sono le sue risposte, ma lei agisce per interposta persona. Questo un po' mi spiace perché io non ho alcuna intenzione di interloquire con chi ricopre direttamente per tramite suo, Vicepresidente, un incarico, ma io le chiedo ovviamente delle risposte politiche rispetto alle domande che vengono poste. Credo che le risposte fornite dal Consigliere di parità siano assolutamente carenti, in primis perché nella sua risposta il Consigliere ha pensato bene di replicare a una mia interpellanza e quindi è uscito da quello che è il suo ruolo, perché lei non deve rispondere alle mie interpellanze dando le sue interpretazioni, lei deve fare il ruolo che le è stato assegnato, e già ne ha da fare.

Il punto, Vicepresidente, nonché passato Presidente, su una parte di questa interrogazione è che, quando io le ho chiesto a fronte dello studio se ci fossero degli spazi o se si avesse l'intenzione di dedicare degli spazi agli uomini vittime di violenza, lei mi ha risposto dicendo che gli uomini vittime di violenza si possono rivolgere al Consigliere di parità. Bene, il problema è che oggi mi dice che non è così, cioè lo stesso Consigliere dice che fa un'azione di prevenzione e sensibilizzazione rispetto alle donne, lo dice lei nella risposta che mi ha appena letto, quindi che la parte maschile non gli interessa. Non soltanto questo, ma dice che non gli compete nemmeno la parte di assistenza in caso di violenza, ma dice che lei, come pubblico ufficiale, si deve occupare della segnalazione alle Forze dell'ordine. Grazie al piffero o a qualsiasi altro metaforico strumento, è normale che si debba adempiere a quest'obbligo, ma il punto non è questo: il punto è che se per le donne c'è un Centro antiviolenza cui si possono rivolgere, che è sostenuto e finanziato da parte della Regione, e che peraltro rifiuta e respinge gli uomini che gli si rivolgono, altrettanto ci deve essere... e lei ha detto la volta scorsa che gli uomini si potevano rivolgere al Consigliere di parità ma questo non è vero, il soggetto in questione ci dice che non se ne occupa.

Ci dice poi che si occupa dell'ambito lavorativo, quindi le sue competenze sono molto ridotte e questo - e guardo qui il collega Perron - sarà molto interessante andarlo ad approfondire, perché effettivamente se si guarda al mondo lavorativo e si guarda, per esempio, alla rilevazione delle situazioni di squilibrio di genere, allora avremo modo di stimolare ampiamente il rappresentante pro-tempore di quest'ufficio per chiedere se esistano anche degli squilibri di genere su determinate tipologie di lavoro, sarà interessante andare a rilevare questa tipologia, visto che dice che si deve occupare sia di uomini che di donne, in teoria all'incarico, poi lei dice che si occupa soltanto di prevenire e sensibilizzare la parte delle donne.

Ancora: lei dice che la mail, la newsletter è stata inviata a un indirizzario che è in dotazione all'Ufficio di parità. Ora, io non ricordo, ma glielo dico così a memoria, di aver mai detto a questo simpatico ufficio di avere dato la disponibilità che mi venisse inviata questo tipo di newsletter, quindi io mi chiedo come è stato composto quest'indirizzario, perché se sono state prese delle mail a caso senza che vi fosse neanche il consenso, allora c'è un problema. A questo punto quindi io chiederò contezza di questo indirizzario, me lo farò consegnare e vediamo chi ci sarà dentro e se per caso qualcuno, così lo dico pubblicamente, ha interesse o gli è venuto in mente magari di mettere in questo futuro indirizzario di cui chiederò copia degli indirizzi senza metterli tutti, sappia che questa mail è arrivata a diverse persone, quindi se ne manca una, io ovviamente glielo contesterò.

Infine sulla parte dei contatti lei dice che questi vengono gestiti autonomamente, però qui c'è un problema, cioè la pagina dei social si chiama "Consparità VdA", è un profilo ufficiale, quindi lei dice che lo gestisce in autonomia e che quindi se lo terrà una volta finito l'incarico? Questa è una cosa molto grave, compreso il profilo Instagram. È molto grave, perché ci sono persone che sono convinte di seguire o di magari chiedere delle risposte a questi profili e questi invece non corrispondono a un profilo dell'Amministrazione ma risponde una persona. Questo è molto grave...

Presidente - Consigliere concluda.

Manfrin (LEGA VDA) - ...sì, non si preoccupi. Questo è molto grave, quindi su questo andremo ovviamente a fondo perché promuovere con i mezzi del Consiglio questa tipologia di comunicazione e questi profili privati sicuramente rappresenta una violazione.