Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2329 du 19 avril 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2329/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito al livello di utilizzo di e-fuel/biocarburanti, bioliquidi, biometano e biogas nell'ambito regionale".

Bertin (Presidente) - Punto n. 20. Risponde l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Leggerò la risposta perché ci sono troppi dati da riportare e anche qui è bene seguire l'ordine. Intanto si chiede se la definizione del biocarburante, ovvero un idrocarburo, che viene prodotto, se in Valle d'Aosta quale tipo di applicazione e di utilizzo c'è già rispetto a quello che si immagina di poter raggiungere con una delle nuove direttive che è in arrivo, quindi si chiede: "se si abbia contezza del consumo e del livello di utilizzo di e-fuel/biocarburanti (etanolo, biodiesel, metanolo, biobutanolo), bioliquidi, biometano e biogas nell'ambito regionale". Unirei la risposta anche alla domanda 2: "se si abbia contezza della presenza sul territorio regionale di impianti di produzione diretta o combinata, nonché di distribuzione o stoccaggio di e-fuel/biocarburanti, bioliquidi, biometano e biogas". Si ritiene di poter fornire una risposta complessiva che si riferisca a entrambe le richieste formulate suddivisa nelle diverse tipologie di vettori presi in considerazione. Premettendo che i biocarburanti, principalmente bioetanolo e biodiesel, e in misura residuale biometanolo e biobutanolo, sono i vettori energetici liquidi o gassosi adatti per l'uso nell'autotrazione, prodotti a partire da biomasse, ovvero dagli scarti dell'industria agro-alimentare, dai residui dell'attività agricola e forestale relative a lavorazioni incluse sostanze vegetali animali, così come la parte biodegradabile dei rifiuti e dei rifiuti industriali domestici, per quanto concerne la produzione e il consumo di biocarburanti per autotrazione sul territorio regionale, sulla base dell'autorizzazione rilasciata dalla competente struttura per l'installazione dell'esercizio agli impianti di distribuzione carburanti, in forza alla legge 21/2036: "Norme disciplinanti la rete distributiva dei carburanti per autotrazione", ad oggi non risultano richieste di autorizzazione per la distribuzione alla pompa di biocarburanti per autotrazione. Fanno eccezione ovviamente le miscele alla pompa, in percentuali variabili ma comunque non significative e coerenti con le specifiche tecniche di settore, che molti distributori hanno introdotto da alcuni anni. Da ottobre 2018 è infatti in vigore l'obbligo di apporre sui nuovi veicoli e su tutte le pompe delle stazioni di rifornimento le etichette carburanti conformi allo standard definito dalla norma EN 16942, così come stabilito dall'articolo 7, comma 5, della direttiva DAFI, direttiva 94/2014 UE benzina. "E" sta per etanolo, il numero ne indica la percentuale presente nella miscela del carburante: ad esempio benzina con il 5 percento di etanolo; diesel B derivante dalla raffinazione del greggio con percentuali di biodiesel B7 diesel con il 7 percento di biodiesel, diesel XTL gasolio sintetico. Chiaramente i carburanti nei casi previsti sono miscelati alla fonte, per cui non si ha contezza dei quantitativi di biocarburanti in valore assoluto. Tuttavia occorre precisare che tali autorizzazioni sono rilasciate in forza del combinato disposto della già citata legge 36/2000 e della legge 239/2004 recante la disciplina dei compiti e funzioni in materia di oli minerali intesi come oli minerali greggi, residui delle loro distillazioni e tutte le specie qualità di prodotto petroliferi derivati e assimilati.

Essendo pertanto le autorizzazioni rilasciate nell'ambito dei confini dettati da queste norme, per verificare se vi fossero sul territorio altre tipologie di impianti di produzione o distribuzione di biocombustibili, gli uffici regionali hanno interpellato l'Agenzia delle dogane, competente al rilascio della licenza di esercizio per gli impianti e depositi di biocarburanti in applicazione del Testo unico sulle accise, la quale ha confermato che non risultano autorizzati in Valle d'Aosta né impianti di produzione né depositi di biocarburanti, quindi né impianti di distribuzione. Il biogas consiste invece in una miscela di gas metano e anidride carbonica essenzialmente, prodotta durante il processo di digestione anaerobica, processo di tipo biologico, che avviene in assenza di ossigeno tramite reazione biochimica a opera di specifici batteri, di diversi substrati organici provenienti da rifiuti, liquami, fanghi e scarti dalle industrie, in parte colture energetiche. Da questo processo di raffinazione e purificazione, ovvero rimozione dall'anidride carbonica CO2 e tracce di altri gas presenti o impurità si ottiene il biometano, ovvero un gas che contiene metano con concentrazioni superiori al 95 percento. Per quanto riguarda il biometano, si iniziano a osservare a livello nazionale gli effetti del DM 2 marzo 2018 con i primi quantitativi di prodotto messi in rete con specifica destinazione ai trasporti, fonte GSE. Sul territorio regionale sono presenti due impianti di produzione di biogas, entrambi siti nel comune di Brissogne, rispettivamente presso il centro di trattamento rifiuti urbani e assimilati e presso il centro di trattamento fanghi di depurazione, che generano però energia termica, energia elettrica e non sono destinate al settore trasporti. Complessivamente i due impianti hanno una potenza termica totale di 2,1 MW e potenza elettrica di 1,1 MW. Dal 2021, da specificare e per ora è un dato provvisorio, i quantitativi totali di biogas prodotti attualmente sono pari a circa 30,9 Gigawatt/ora, ovvero sono 6.318.000 metri cubi, che consentono una produzione annua di energia elettrica di 6 Gigawatt e di calore di circa 2 Gigawatt/ora. Per quanto riguarda il biometano, non ci risultano sul territorio regionale impianti di produzione né distributori, come peraltro confermato dalle analisi del sito di Federmetano che riporta una mappa dei distributori di solo biometano in Italia in cui non vengono indicati distributori in Valle d'Aosta. Con riferimento ai bioliquidi sostenibili, si tratta di combustibili liquidi per scopi energetici diversi dal trasporto, compresa l'elettricità, il riscaldamento e raffreddamento prodotti a partire dalla biomassa. Non in ambito trasporti, a livello regionale è stato rilevato un solo impianto installato nel comune di Morgex costituito da un cogeneratore alimentato da bioliquidi sostenibili dalla potenza elettrica di circa 590 kW. Da fonte statistica GSE è stata rilevata una produzione dell'impianto di circa 2,5 Gigawatt/ora di energia elettrica, tuttavia non è nota la provenienza di bioliquidi utilizzati.

Gli elettrocarburanti o e-fuel sono invece un tipo di carburante sintetico, prodotto combinando chimicamente idrogeno e anidride carbonica attraverso un processo di elettrolisi che utilizza energia elettrica rinnovabile, anche in questo caso l'impiego principale è previsto per l'autotrazione, non sono attualmente disponibili né distributori stradali e anche gli stabilimenti produttivi sono appena diciotto in tutto il mondo. Sono impianti sperimentali compresi principalmente e ubicati in Germania. Non si è quindi a conoscenza dell'esistenza sul territorio regionale di impianti di produzione diretta o combinata, né di impianti di distribuzione o stoccaggio.

Immagino che l'iniziativa si poneva l'obiettivo non tanto di farsi raccontare come funzionano ma di capire cosa succede anche in questo caso di qui al 2035, quando si dovrà applicare questo punto di compromesso che è stato attualmente approvato. Nel pomeriggio avremo modo di dare una velocissima informazione al Consiglio del piano energetico ambientale e di dare poi la possibilità di studiarselo e di fare le osservazioni quando andrà in VAS, uno dei temi del piano energetico che posso anticipare è sicuramente il tema del trasporto, non tanto quello pubblico, ma della mobilità. Sono quindi argomenti estremamente importanti e anche qui è necessario capire come l'applicazione di certe direttive possa diventare in termini industriali sostenibile attraverso la realizzazione di processi che possano un domani poter essere sostenuti dalla comunità, dai cittadini e dalle imprese. Siamo distanti in questo momento anni luce dalla possibile applicazione di tutto questo sul nostro territorio ma, in generale, sul territorio italiano c'è da lavorare in maniera importante con la ricerca applicata affinché tutto questo si possa tradurre in qualcosa di sostenibile, altrimenti, rispetto ai temi del trasporto e della mobilità, sarà difficile risolvere tutta una serie di problemi per la nostra Regione.

Presidente - Replica il consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per questa complessa disamina, le chiederò poi la possibilità di avere copia della risposta. La nostra volontà era un po' un mappare la situazione attuale e la risposta lo fa in maniera completa, almeno per quello che oggi è lo stato dell'arte e soprattutto di quello che è a nostra conoscenza, perché magari ci sono iniziative private che al momento non sono in essere. Sostanzialmente abbiamo inserito tutto lo scibile diciamo di quello che non è produzione di benzina da idrocarburo e mi spiace aver fatto un'elencazione di questo tipo, ma era per dire tutto quello che non deriva appunto da idrocarburi ma che può derivare anche da coproduzioni, utilizzo di scarti e tutto quello che giustamente lei ha elencato... Questo perché al di là di cosa si pensi poi delle direttive, degli obiettivi e di quant'altro, e lei giustamente citava il PEAR, che poi avremo modo di analizzare e di considerare, ma io aggiungerei poi anche il piano regionale dei trasporti, e c'è una nostra iniziativa e altre iniziative che ne discutono, perché, al di là di quello che si pensi appunto del futuro della mobilità in generale, ci sono comunque ancora delle difficoltà - e questo è bene dirlo perché lo dicono gli stessi produttori - sulla mobilità più legata alla parte produttiva industriale. È vero che noi non abbiamo gli appezzamenti di terreno, parlo soprattutto del settore agricolo, magari della pianura padana o l'agricoltura francese, però sappiamo che tutto quello che sono i trattori - e non parlo solo del trattore - ma proprio tutta la trazione complessiva ha delle difficoltà riguardo al discorso elettrico, durata e quant'altro, bisogna quindi pensare anche a delle altre fonti. Sappiamo che ci sono dei produttori, uno fra tutti l'IVECO, che sta effettivamente lavorando in questo senso, soprattutto per quello che riguarda le macchine destinate all'agricoltura e alla trazione più di sforzo, quelle al di là del trasporto su strada che permette invece altri tipi di evoluzioni.

Per quello che riguarda poi invece la parte più di gas, quindi biometano, biogas e quant'altro, sarà anche interessante capire quale sarà l'evoluzione perché sappiamo che su questo tipo di produzioni ci possono essere delle sinergie, ad esempio, con l'idrogeno, con altri tipi di gas, che in futuro potrebbero, anche qui miscelati, dare dei risultati.

Era la volontà anche di fare un po' un quadro rispetto a discorsi molto ampi, sappiamo che a livello europeo ci sono Paesi che si stanno interrogando notevolmente sulle tempistiche del 2035 e del 2050, perché un conto è dare gli obiettivi, un altro è poi mettere in campo le misure per raggiungerli. Sappiamo poi che sono anche Paesi che chiudono le centrali nucleari e riaprono quella a lignite, ma questa è una battuta nei confronti di un governo rosso-verde che preferisce tornare all'antico - parlo della Germania -, però quando c'è poi il momento di difendere la combustione termica e la propria industria dell'auto e non soltanto dell'auto, sono bravi a fare i loro calcoli. Speriamo che questi calcoli corrispondano poi anche un po' alle necessità e alle tasche nostre, che comunque, tra l'altro, sulla parte dell'industria meccanica qualcosa l'Italia può dire, in particolare nei suoi rapporti, tra l'altro, con l'industria tedesca, perché sono le due realtà che hanno più problematiche in questo senso. Comunque questo può essere un primo screening e magari riaggiornare poi altre valutazioni quando si andrà poi nel dettaglio, ossia sul piano energetico e poi anche sul piano dei trasporti.