Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2302 du 6 avril 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2302/XVI - Approvazione di risoluzione: "Avvio in sede di 1a Commissione consiliare di una ricognizione della normativa vigente in materia di istituti di partecipazione popolare al fine di perfezionarne la relativa disciplina".

Bertin (Presidente) - Passiamo ora alle risoluzioni. Punto n. 77.

Se non vi sono obiezioni, illustrerei la risoluzione da questa postazione senza spostarmi, per ragioni organizzative e logistiche, sarò comunque estremamente breve, anche seguendo l'impegno che ci eravamo dati di cercare di fare il maggior numero di punti all'ordine del giorno di questo Consiglio.

La Valle d'Aosta si è dotata di strumenti di partecipazione diretta che, soprattutto negli anni passati, erano certamente all'avanguardia. Bisognerà, a mio avviso, immaginare di trovarne di nuovi e diversi anche per l'avvenire, in ogni caso, come succede spesso, questi strumenti hanno nel tempo evidenziato alcune lacune; in particolare, per essere sintetici, la Commissione regionale per i procedimenti referendari e di iniziativa popolare, in diverse occasioni, ha rilevato alcune incongruenze: è intervenuta tre volte da questo punto di vista, suggerendo delle modifiche legislative al legislatore regionale, evidenziando, in particolare, alcune incongruità rispetto al referendum propositivo e confermativo e altri aspetti, di dettaglio e non, che necessiterebbero di un intervento per rendere la disciplina più chiara e coerente e dunque più efficace.

Anche nella discussione e nell'analisi che abbiamo fatto per quanto riguarda il referendum consultativo, gli stessi professori intervenuti come "Consulenti" ... il professor Luciani e Morrone hanno evidenziato alcuni aspetti che necessitano di un intervento di ammodernamento e soprattutto di chiarimento.

Sarebbe l'occasione per tipicizzare queste diverse procedure referendarie, nel caso specifico del referendum, al fine di renderle degli strumenti più efficaci e maggiormente fruibili.

Sono strumenti importanti e, per quanto mi riguarda, da federalista, do molta importanza alla partecipazione dei cittadini alle decisioni politiche in tutte le sue forme; è pertanto importante, da questo punto di vista, alla luce dell'esperienza maturata in questi anni, l'opportunità di favorire e di valorizzare ancor più questi strumenti, anche con un intervento che possa chiarire alcuni aspetti lacunosi e che rischiano d'indebolire gli strumenti stessi.

Pertanto, s'impegna la Commissione competente a una ricognizione degli istituti di partecipazione presenti e di proporre dei miglioramenti legislativi agli stessi, proprio riguardo a quanto dicevo in precedenza, con particolare riferimento a una più chiara tipizzazione degli strumenti partecipativi e il relativo coordinamento procedurale e sostanziale. Questo, per rendere gli strumenti più efficaci e più facilmente utilizzabili.

Non vedo richieste d'intervento. Da parte del Governo? Uno per gruppo. Consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Parto da una considerazione di ordine valutativo: la legge regionale 19/2003 è, secondo noi, una buona legge.

Uno strumento simile al nostro esiste soltanto nella Provincia autonoma di Bolzano e non è presente nelle Regioni a statuto ordinario; è una legge che viene additata dai costituzionalisti come un esempio per le altre Regioni ed è giudicata come estremamente avanzata.

In un recente convegno tenutosi a ottobre scorso a Bolzano, il convegno " Potere legislativo e sovranità del popolo", è stata proprio definita il miglior strumento che c'è nella legislazione italiana.

È una legge che ha permesso alla società valdostana di attivare importanti iniziative popolari che hanno inciso notevolmente e hanno permesso di fare delle scelte corrette in settori di rilevanza strategica. Faccio solo due esempi.

Il primo: il referendum propositivo sul pirogassificatore del 2012, che ha consentito di evitare un impianto sovradimensionato, sbagliato come concezione e dannoso per la nostra Regione, come è stato evidenziato anche durante la fase di esame del nuovo Piano dei rifiuti da parte dell'ingegner Tornavacca, responsabile della stesura del documento, che ha stroncato l'ipotesi di riprendere in considerazione quel sistema. La scelta referendaria ha permesso d'imboccare la strada, certamente lunga e faticosa, della raccolta differenziata dei rifiuti e del recupero di materia, che dovrebbe essere perseguita, l'abbiamo detto durante quella discussione sul Piano rifiuti, con maggiore coraggio e decisione ma, per fortuna, quel progetto, grazie all'iniziativa popolare è stato bocciato.

Vengo al secondo esempio: la richiesta di referendum propositivo del 2016 sulla ferrovia valdostana ha permesso di arrivare a una legge regionale che ha previsto l'avvio per il percorso per l'elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta e per la riapertura della Pré-Saint-Didier. Se oggi è stato possibile avviare la procedura per aggiudicare i lavori per l'elettrificazione e se oggi ci sono i 110 milioni per la nostra ferrovia è perché esiste quella legge nata dall'iniziativa popolare.

Sono solo due esempi che però confermano in toto che l'iniziativa popolare, consentita dalla legge 19/2003, ha avuto un ruolo politico rilevante. È però evidente che è una legge che ha dei nemici, una legge che ha dei nemici anche in quest'Aula; forse anche qualcuno che ha dovuto in qualche modo subire la scelta sui rifiuti e la scelta sulla ferrovia, quindi non ci sorprende - come abbiamo sentito da parte di alcune persone durante il dibattito in Consiglio al mese di gennaio sulla richiesta di referendum consultivo - non ci stupisce, dicevo, che si voglia intervenire su quella legge, crediamo per limitarne le potenzialità.

Infatti la risoluzione è stata depositata proprio nel corso di quel Consiglio, insieme all'altra, per istituire quella sotto Commissione per l'elaborazione della proposta di legge elettorale che poi è stata ritirata.

Quindi "Tutto il potere ai 35 Consiglieri, nessun potere al popolo" potrebbe essere uno slogan da adottare, un popolo che viene chiamato in causa in rare occasioni e che non deve più permettersi di esprimersi dopo aver votato i suoi rappresentanti, che diventano i depositari privilegiati delle volontà del popolo.

A nostro avviso è una visione rigida, autoritaria e anacronistica.

Noi quindi siamo contrari a questa risoluzione, anche perché vari firmatari non hanno difeso la legge 19/2003, alcuni l'hanno addirittura presentata - in quest'aula, in quel dibattito e in quell'occasione - come una legge pericolosa, che limita il potere dei Consiglieri regionali. E non solo non è stata difesa questa legge, ma è stata anche richiesta una consulenza per limitare le possibilità di utilizzo del referendum consultivo.

Noi riteniamo quest'atteggiamento un'aberrazione dal punto di vista autonomistico e della partecipazione popolare e non è un caso che siano insorte pubblicamente anche personalità che, di certo, non annovereremo in futuro tra i nostri elettori, come qualcuno ogni due per tre paventa in quest'Aula accusando di populismo e di essere alla ricerca di facile consenso.

Oltretutto, mancando di rispetto ai cittadini che hanno firmato quella richiesta di referendum, tra i quali notoriamente ci sono persone che sono assai lontane dalle nostre idee politiche.

Sulla risoluzione che avete depositato l'11 gennaio, appare proprio come primo firmatario, poi è stata anche illustrata dallo stesso adesso, il Presidente del Consiglio, che in un tempo ormai lontano, direi lontano anche anni luce, era un sostenitore dell'importanza della partecipazione popolare; quello stesso Presidente del Consiglio che, ancora a febbraio del 2022 - nell'ambito del Piano della performance 2021-2023 del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, che dovrebbe delineare l'impronta che ogni Presidente del Consiglio vuole dare al suo mandato - in una delibera che è questa: "Vision, Mission, valori, aree strategiche, obiettivi strategici e operativi 2022", alla voce "Valori" pag. 4, ha scritto che "Il Consiglio ispira la propria attività legislativa ai principi di partecipazione, di trasparenza, uguaglianza e democraticità" e a pagina 5, dove è declinata la Mission, c'è scritto che " Si intende rafforzare il ruolo del Consiglio regionale garantendo la partecipazione democratica e l'informazione al cittadino sull'attività svolta." E a pag. 10, a proposito degli obiettivi strategici, il Presidente - udite! - ha scritto: "Promozione della partecipazione diretta dei cittadini al procedimento legislativo attraverso la piena tutela degli istituti di democrazia diretta".

Dietro le belle affermazioni che ci sono in questa risoluzione che proponete, noi rileviamo una sostanza di negatività che è molto preoccupante.

Presidente - Altri vogliono intervenire? Consigliere Padovani... Interverrei io come Gruppo, semplicemente anche per rispondere alle affermazioni della consigliera Minelli che difficilmente riuscirà a farmi passare come un nemico della partecipazione.

Il processo alle intenzioni lo lascio a lei, io mi limito a quella che è l'intenzione manifesta di questa risoluzione, che è andare a intervenire per migliorare le evidenti lacune di quegli strumenti di partecipazione diretta che sono state segnalate e sollecitate più volte dal Comitato dei Saggi e da altri, anche per rafforzare gli stessi strumenti di partecipazione rendendoli più efficaci.

Il processo alle intenzioni non mi pare la cosa più corretta da fare in questi casi, in ogni caso l'intenzione non è quella bensì, come detto, di rafforzare gli strumenti a disposizione e, perché no, per quanto mi riguarda, in prospettiva anche di ampliarli, magari in un modo diverso.

Gli strumenti di partecipazione non sono l'esclusiva di qualcuno.

Consigliere Sammaritani ne ha facoltà.

Sammaritani (LEGA VDA) - A nome del gruppo Lega, e siamo fra i firmatari di questa risoluzione, devo dire che quello che ha detto lei, Presidente, lo trovo corretto, nel senso che l'intervento della collega Minelli mi sembra un poco prevenuto; ha dipinto un quadro di restaurazione che francamente non credo che sia nelle corde di questo Consiglio.

Sul tema del referendum, abbiamo appunto visto la discussione a proposito del referendum in ordine alla legge elettorale: effettivamente ci sono delle criticità nella legge, come ci sono in tutte le leggi, quindi è opportuno fare quello che poi tra l'altro dice quest'impegnativa, non parla né di abrogazione di legge sul referendum né di cose di questo genere, ma soltanto di avviare un'attività di ricognizione tendente possibilmente al miglioramento degli strumenti normativi di cui siamo in possesso che, giustamente, come ha detto anche la collega Minelli, vede la Regione Valle d'Aosta fra le prime, all'avanguardia fra le Regioni italiane su questo tema.

Francamente personalmente credo che sia uno strumento da utilizzare con grande attenzione e grande cura, senza abusarne peraltro, per il fatto che su temi tecnici, su questioni dove è facile a volte poi diventare populisti - lo dico in modo generale - si possono giocare delle partite che non sono in realtà nell'interesse della popolazione che va a esprimersi; sono sempre comunque convinto che il referendum molto spesso, non sempre naturalmente, possa essere un po' una sconfitta delle assemblee legislative, perché dovrebbe essere l'assemblea legislativa che fa le leggi e che sta al passo con i tempi, qualche volta non lo fa e allora forse i referendum comunque hanno una loro ragione di essere. Ma al di là di questo richiamerei il tema strettamente sull'impugnativa: avviare una ricognizione è fondamentale, il dibattito di gennaio ci ha dato contezza del fatto che ci sono sicuramente delle cose da coordinare all'interno della legge che prevede il referendum, quindi naturalmente voteremo con convinzione questa risoluzione.

Presidente - Consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Evidentemente sul tema dei referendum, della partecipazione attiva della popolazione, dei cittadini, per esprimersi in merito a delle proposte legislative, ciascuno di noi può avere delle sensibilità diverse, riteniamo che sia comunque uno strumento importante, a disposizione della comunità.

Alla luce di quella che è stata la recente esperienza, dei pareri che abbiamo acquisito in occasione della proposta di referendum che era stata sottoposta all'attenzione dell'Aula, credo che sia più che mai urgente e importante fare quest'approfondimento per far sì che, qualora dovessero essere adoperati questi strumenti, si possa essere messi nella condizione di farlo nel miglior modo possibile e, soprattutto, attraverso delle certezze comportamentali per evitare delle dispersioni di energie, come poi è accaduto nella situazione che abbiamo analizzato poco tempo fa.

Quindi l'approccio del nostro gruppo è positivo nei confronti dell'iniziativa e la sosteniamo con convinzione.

Presidente - Ci sono altri interventi? Possiamo mettere in votazione la risoluzione? Non ci sono dichiarazioni di voto. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Favorevoli: 33

Contrari: 2

La risoluzione è approvata.