Objet du Conseil n. 2209 du 23 mars 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2209/XVI - Interrogazione: "Proposte della Regione Valle d'Aosta in sede di Conferenza Stato-Regioni in ordine a modifiche al decreto ministeriale sul sistema di qualità nazionale per il benessere animale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 33. Risponde l'assessore Carrel a cui passo la parola.
Carrel (PA) - Grazie ai colleghi, che ci fanno ritornare su questo tema che abbiamo già iniziato a discutere ieri durante l'approvazione del CSR.
Per quanto riguarda l'interrogazione, si chiede "Se la Regione autonoma Valle d'Aosta ha partecipato alle riunioni della conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano summenzionate".
È utile, per chi ci ascolta soprattutto, specificare che il percorso di un atto, per arrivare poi in conferenza Stato-Regioni, è un percorso che parte dal coordinamento tecnico interregionale, al quale partecipano i tecnici dei vari Assessorati interessati, per poi passare alla parte politica per quanto riguarda l'agricoltura in CPA e infine arrivare in conferenza Stato-Regioni.
Dico questo perché è opportuno andare a definire qual è il margine d'azione, perché ovviamente le proposte vanno fatte, soprattutto da parte dei tecnici e da parte dei politici, nei primi due passaggi, mentre nell'ultimo poco si può fare se non con l'accordo di tutti, quindi è sicuramente più difficile intervenire in questo senso.
Per quanto riguarda la PAC 2023-2027, gli Stati membri devono dotarsi degli schemi volontari per il clima e l'ambiente, quelli che chiamiamo eco schemi, l'eco schema 1.
Eco schema 1 che permette il pagamento annuale per ettaro o per Uba.
Ovviamente nell'eco schema 1 vi sono due documenti cardine su cui dobbiamo confrontarci, in particolare quello del Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Decreto ministeriale 0660087 del 23 dicembre del 2022, il quale, all'articolo 17, definisce i criteri applicativi dell'eco schema 1, e ci sono due livelli. Il primo livello è un livello che viene registrato secondo il sistema ClassyFarm, il secondo livello è invece il sistema di qualità nazionale benessere animale, quindi dobbiamo passare all'interno di questi due requisiti fondamentali per poi poter accedere a questa misura.
È giusto specificare che è stato condiviso con la Regione il Decreto ministeriale 0341750 del 2 agosto del 2022, che è stato poi approvato dalla conferenza Stato-Regioni, dove si definivano i criteri generali, ma non quello del dicembre del 2022 in cui invece venivano definiti i criteri specifici, quindi abbiamo avuto una condivisione di un decreto ad agosto, che è quello generale, mentre quello di dicembre è stato scaricato senza alcuna consultazione preventiva, e questo ha portato a delle complicazioni su cui ci siamo già confrontati ieri e su cui l'Assessorato e le varie strutture stanno già lavorando al fine di supplire a queste mancanze che per l'agricoltura valdostana sono delle mancanze sicuramente molto importanti.
Tecnicamente cosa abbiamo fatto come Assessorato, prima l'assessore Sapinet e poi in questi venti giorni anche io? Semplicemente andare a rimarcare, tramite lettere formali e convocazioni delle CPA, le mancanze di questo decreto, perché, l'abbiamo detto ieri, i problemi sono: come classifichiamo i piccoli allevamenti, se con 20 Uba, 10 Uba?. Poi vi sono delle classificazioni e delle esclusioni da parte per esempio del biologico, in quanto per quanto riguarda il biologico possiamo accedere al livello 2 dell'eco schema 1, senza necessità di adesione al SQNBA per chi è nel biologico con massimo 50 capi.
Quindi andare, e questa è una proposta che abbiamo fatto, a considerare la stabulazione mista, la nostra, come biologico, potrebbe essere una soluzione che semplifica e sicuramente sburocratizza l'iter per accedere a queste misure.
Sin dal mese di gennaio - il decreto è del 23 di dicembre - le strutture si sono interfacciate sia con il Ministero sia con le altre strutture degli Assessorati dell'arco alpino. Perché dell'arco alpino? Perché anch'esse hanno rappresentato a livello politico le stesse esigenze, ed è importante definire che in alcuni incontri con le Regioni dell'Arco alpino, erano presenti, oltre ai dirigenti del Dipartimento agricoltura, anche i referenti della Struttura igiene e sanità pubblica ma anche AREV e ANABORAVA, proprio per cercare di dare concretezza e di specificare al meglio le nostre caratteristiche e le peculiarità della zootecnica valdostana e di montagna per poter far comprendere le motivazioni di queste richieste.
Vi comunico che proprio ieri, dopo l'approvazione del nostro CSR, vi è stata un'altra sollecitazione da parte nostra proprio per andare in questa direzione, per considerare delle modifiche che, secondo noi, sono fondamentali.
Il lavoro - come ho già ribadito ieri, ma credo che sia utile ribadirlo anche oggi - si basa su delle fondamenta che sono prettamente politiche, perché tecnicamente abbiamo tutti gli elementi necessari su cui dobbiamo intervenire, politicamente invece abbiamo bisogno di farci forza di accordi trasversali con le altre Regioni di montagna per potere agire a livello di Ministero e poter far accogliere le nostre richieste.
Su questo, senza ombra di dubbio, ogni tipo di contatto e ogni tipo di azione che si possa fare per arrivare a questo e perseguire quest'obiettivo credo che sia nell'interesse di tutti gli agricoltori, ma soprattutto della Valle d'Aosta, perché ricordo che vi sono ben 92 milioni di euro da investire nei prossimi cinque anni, quindi un importante pacchetto di soldi che però dobbiamo semplificare e snellire per poterlo rendere attuabile per le nostre aziende e con le nostre specificità.
In sostanza: sì, abbiamo partecipato alle riunioni Conferenza Stato-Regioni, sì, vi è sempre stato un tecnico o un politico nella Conferenza Stato-Regioni, ma il decreto del 23 dicembre, purtroppo, è stato scaricato senza i consueti passaggi che le ho spiegato prima.
Per quanto riguarda invece la domanda 2, "In caso affermativo quali siano le proposte portate avanti dai nostri rappresentanti in tale sede" - le ho già risposto elencandole tutte le questioni che abbiamo sollevato - e "se siano possibili ulteriori modifiche al decreto summenzionato": sì, saranno possibili delle modifiche, però abbiamo bisogno d'interloquire con tutti gli attori e, ribadisco anche oggi, la mia posizione è già chiara anche con il Deputato e con la Senatrice della Regione Valle d'Aosta, proprio per portare avanti queste istanze, sperando che si possa fare qualcosa e sicuramente si deve fare qualcosa anche con le altre Regioni di montagna, per far capire al Ministero che queste modifiche sono fondamentali e necessarie per la nostra agricoltura.
Presidente - Per la replica, collega Planaz.
Planaz (LEGA VDA) - È inutile che stia a precisare che questa iniziativa è abbastanza matura lei e mi ha confermato che io presentai quest'iniziativa appena dopo le festività perché ero venuto a conoscenza del fatto che sul sistema di qualità nazionale, sui criteri applicativi... per poter accedere a questi fondi che la Regione autonoma Valle d'Aosta, come molte altre Regioni alpine, è penalizzata per il semplice fatto che per queste richieste sono previsti certi criteri applicativi.
Io avevo presentato quest'iniziativa perché - non so se come mi ha detto lei o come non è - dall'oggi al domani escono prima le regole e poi dei criteri applicativi che da un giorno all'altro nessuno aveva mai visto.
A me questo pare un po' strano, le dico la verità, anche perché mi ha citato la ClassyFarm. La ClassyFarm è una checklist che viene compilata volontariamente dalle aziende valdostane dove c'era tutta una serie di domande di requisiti che gli allevatori - ripeto, era volontaria, non era obbligatoria - dovevano compilare.
Parlo del 2019, prima del Covid o durante la pandemia; io quando sono venuto a conoscenza di questa checklist mi sono rifiutato di compilarla - parlo come azienda agricola, allora non ero ancora Consigliere regionale - e le spiego anche il perché: perché c'era già tutta una serie di criteri che la Regione Valle d'Aosta era impossibile che rispettasse, infatti, alla compilazione di quel documento, tutte le aziende che compilavano quella checklist risultavano essere con gli allevamenti non in regola sui criteri che poi andavano ad applicarsi a questo documento sul benessere animale.
Allora io non so se manca un coordinamento da chi faceva compilare queste checklist, che è una parte di servizio che viene dato alle aziende, oppure se a qualcuno gli è sfuggito, perché non possono sfuggire dei particolari così importanti su una misura così importante che poi tanto, come abbiamo detto ieri, è ancora in via di definizione in tutti i suoi livelli, però mi fa strano che ci troviamo a discutere per due anni su delle misure che devono poi essere erogate, per dare dei vantaggi, degli aiuti e anche dei vincoli alle aziende, e, dall'oggi al domani, ci troviamo dei criteri che molte aziende della nostra Regione, o quasi tutte a questo punto - e non solo della nostra Regione, come lei ha detto - non riuscivano a rispettare.
Io avevo presentato quest'iniziativa per capire quale fosse... poi lei mi ha detto Conferenza Stato-Regioni, più tecnica che politica, poi il Comitato di sorveglianza delle Regioni lo fa dopo, però a me pare strano che sia sfuggito questo particolare, che è uno dei tanti particolari, perché anche sul Sistema di qualità nazionale lei ha citato, mi corregga se sbaglio, 50 capi per il biologico: la certificazione del Sistema qualità nazionale che va in deroga per gli allevamenti biologici stabilisce che si è esente da questa certificazione fino a 50 capi; è quello di cui avevamo già parlato dopo che lei era diventato Assessore, di valutare, perché il Sistema di qualità nazionale è un sistema che garantisce una determinata tipologia di qualità per omogeneizzare e valorizzare la filiera.
A questo punto io avevo chiesto o indicato se in questa filiera non potevamo anche indicare le VOP o le IGP o dei disciplinari particolari, che magari già molte aziende rispettano non per andare a sostituire il Sistema di qualità nazionale benessere animale, ma per avere una certificazione, perché magari mancano due o tre requisiti per compilare una certificazione che può dare gli stessi risultati.
Poi, come lei sa, l'abbiamo approfondito dopo e comunque, come lei sa, quest'iniziativa era molto vecchia, risale ai primi di gennaio, è normale che adesso la cosa si sia evoluta e speriamo che vada a buon fine.