Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2008 du 3 novembre 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 2008/XVI - Reiezione di mozione: "Impegno ad avviare un'interlocuzione con il Gruppo CVA al fine di incrementare le attuali misure di sconto sulle bollette di famiglie e imprese".

Bertin (Presidente) - Punto n. 46. Per l'illustrazione della mozione, si è prenotata la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Aggiungo, oltre a quello che ha detto la collega Guichardaz, che la mozione viene mantenuta anche perché, a nostro avviso, ha carattere di urgenza e va al di là di quelle che possono essere le dinamiche sia di questa maggioranza, sia di una futura, di una maggioranza diversa da questa, non ha importanza.

Non è la prima volta che affrontiamo in aula il problema del "Caro bollette" dell'energia elettrica, ne abbiamo parlato negli ultimi Consigli in particolare, ma abbiamo voluto tornarci con una mozione specifica cercando di indicare un percorso che nelle nostre intenzioni crediamo essere un percorso ragionevole, praticabile e in grado di produrre appunto dei risultati utili per la comunità.

La premessa da cui partiamo è che il costo dell'utilizzo dell'energia elettrica ha avuto uno spaventoso incremento negli ultimi dodici mesi e che questo aumento colpisce significativamente anche le famiglie valdostane e le imprese che operano sul nostro territorio.

Nella mozione sottolineiamo che questi incrementi sono anomali, in quanto non derivano da particolari aumenti nel costo della produzione dell'energia da fonte rinnovabile, ma da meccanismi di calcolo dei prezzi e delle tariffe che si basano essenzialmente sul prezzo del gas, che è stato alle stelle fino a poco fa, adesso c'è qualche variazione, per dinamiche che hanno ovviamente carattere internazionale.

Fin qui ci troviamo di fronte a un fenomeno di dimensioni nazionali, e non solo, però noi in Valle d'Aosta abbiamo una specificità, costituita dal fatto che la nostra è una Regione che produce ingenti quantitativi di energia elettrica da fonte rinnovabile soprattutto grazie alla presenza e all'attività di CVA azienda interamente di proprietà regionale.

Sappiamo, perché ci è stato detto qualche mese fa in Commissione, che la Deval ha specificato che la maggior parte delle utenze domestiche residenti in Valle d'Aosta, e anche una parte abbastanza significativa di utenze di attività economiche e di servizi pubblici, utilizza delle forniture di società del gruppo CVA Enerbaltea e CVA Energie.

Sappiamo anche che a partire dall'ultimo bimestre del 2021 CVA ha avviato un pacchetto promozionale che opera degli sconti del 40% sul prezzo base della componente energia, un'offerta che riguarda un segmento rilevante di bollette domestiche di residenti. Inoltre è stato previsto anche uno sconto di minore entità per le imprese.

C'è comunque un duplice problema: innanzitutto che gli sconti sono a tempo determinato, l'attuale offerta è in vigore fino a dicembre e i contratti che ne derivano e ne deriveranno hanno scadenza a dicembre 2023, ma soprattutto il problema principale, a nostro avviso, è che questi sconti, vista la gravità e il perdurare del "Caro bollette", non risultano più sufficienti a contenere in maniera adeguata i costi di gran parte dell'utenza.

Un'aggravante di questa situazione è costituita dal fatto che lo scorso mese di settembre l'ARERA ha stabilito un ulteriore incremento del 59% del prezzo base nazionale dell'elettricità, decisione che colpisce immediatamente tutte le utenze che sono ancora sul mercato a maggior tutela, ma che produrrà anche degli incrementi dei costi sulle utenze del mercato libero.

Stante la situazione, pervengono dei solleciti sempre più frequenti da parte di cittadini, di associazioni di consumatori, di organizzazioni sindacali, di categorie economiche e recentemente - lo avevo già ricordato - anche dal Consiglio comunale di Aosta, di assumere delle ulteriori misure per calmierare i costi delle bollette.

Noi riteniamo che le politiche di aiuti messe in atto dalla Regione - che riguardano essenzialmente le fasce più deboli - non siano sufficienti, perché, accanto alle politiche regionali di rimborso a valle della spesa energetica, occorre ricercare anche un contenimento a monte, nel momento della stessa definizione delle bollette. Questo secondo noi si deve ricercare, proprio perché esiste quest'azienda pubblica produttrice e fornitrice di energia elettrica.

Qualche considerazione sullo stato di salute finanziaria di CVA va fatta.

Il gruppo CVA - come dimostrano sia il bilancio 2021 che la relazione sul primo semestre del 2022 - è in piena salute. Nel 2021 ha realizzato degli importanti profitti e nei soli sette mesi tra ottobre 2021 e aprile 2022 ben 101 milioni di extra profitti.

Sono dei dati eloquenti che evidenziano, per quello che riguarda appunto questi extra profitti, un anomalo funzionamento e che bisogna mettere in atto un'azione, una sorta di "Restituzione" ai cittadini, come del resto è avvenuto già anche in altre realtà del nostro Paese, come recentemente nella città di Mantova.

Nell'ultimo punto della premessa della mozione c'è infine un accenno alle politiche della società - Alperia, una società interamente pubblica nella provincia e nel Comune di Bolzano, come la CVA - che anche recentemente non ha esitato a confrontarsi con le pubbliche istituzioni.

In occasione di una recente audizione presso il Consiglio comunale di Bolzano, il direttore di Alperia ha informato che l'azienda è al terzo pacchetto di sconti promossi a partire dall'autunno del 2021 e che in tale pacchetto, varato a settembre scorso, gli sconti per alcune fasce di utenti arrivano fino al 61%.

A partire da queste premesse, la mozione impegna il Governo regionale ad avviare un'interlocuzione con il gruppo CVA, affinché le attuali misure di sconto sulle bollette di famiglie e imprese vengano mantenute per un tempo congruo e incrementate. Secondariamente a riferire presso la competente Commissione consiliare entro quindici giorni sull'esito di tale interlocuzione.

Sono degli impegni che ci sembrano, come ho detto in apertura, ragionevoli e anche semplici, facilmente applicabili; naturalmente noi speriamo in un sostegno di tutto il Consiglio, al di là delle divergenze politiche e di schieramento.

Presidente - Con la presentazione della mozione, si apre la discussione generale sul punto. Si è prenotato il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio la collega Minelli per la presentazione di questa mozione. Volevo dire due parole e anche esporre quello che poi sarà il voto che il mio gruppo prenderà sull'impegnativa di questa mozione.

Io penso che di politico su questo tema ci sia sostanzialmente nulla e vedo di spiegarmi.

È un problema essenzialmente tecnico, è un problema che abbiamo già affrontato in molte situazioni ed è un problema che si ripresenta sotto una chiave politica.

Non sto parlando del "Caro energia", non sto parlando del prezzo delle bollette, non sto parlando neanche, se vogliamo, di politica industriale.

Abbiamo fatto una battaglia direi un po' comunemente, ognuno come ha potuto, per cercare di "Liberare", abbiamo usato anche questa terminologia, la nostra società idroelettrica da lacci e lacciuoli, per citare un eminente personaggio politico, della Madia sulla CVA. L'obiettivo era quello di evitare che questa realtà potesse trovarsi all'interno di quella selva oscura di regolamentazione, di "non regolamentazione", di pronunce, di "non pronunce", che poi si sintetizza con il famoso Decreto Madia o la legge Madia, e questa battaglia, grazie agli ultimi passaggi della passata legislatura, è stata portata a casa, quindi la CVA è stata liberata da questi lacci e lacciuoli, però c'è un laccio da cui qualcuno non riesce a liberarsi, e non ne voglio fare una colpa, perché purtroppo, non me ne vogliano le colleghe, che simpaticamente definirò come "Proto-marxiste" ma non riescono a liberarsi da questa visione... che la CVA, proprio perché si è liberata dalla Madia e proprio perché la Madia è una delle ratio per la quale nasce, si vuole evitare che le società pubbliche siano viste come società di erogazione pubblica jugoslava.

Io cito quelle perché è il plastico esempio dove sostanzialmente il Governo decideva e le società facevano quello non che la politica industriale o - non uso "il mercato" perché non vorrei scatenare l'ira di qualcuno - la logica industriale e soprattutto di ritorno per l'azienda produce, ma quello che il partito, ovvero il Governo, ovvero il leader, decideva.

Oggi qualsiasi tipo di azione, entro più nel discorso del merito della mozione, che prevede un indirizzo, un'influenza, anche una quasi forma di coercizione nei confronti della libertà d'iniziativa di una società che ha un management che viene nominato dall'azionista, che deve arrivare a dei risultati e i cui risultati poi saranno al vaglio degli organi competenti, ovvero dell'assemblea degli azionisti e anche, direi, dei suoi clienti, perché c'è anche quel passaggio: non può prevedere nessun tipo di azione io direi coercitiva, purtroppo, come il punto 1 di quest'impegnativa.

Noi non possiamo oggi, tramite mozione, dire a una società che non è una in house e che non è un ente partecipato che cosa deve fare, soprattutto in termini di politica industriale.

Qui torniamo a un vecchio discorso, perché è come quando si fece il discorso sulla quotazione e si diceva: "CVA deve restituire ai Valdostani una quota parte" oppure "CVA deve permettere di fare i collegamenti intervallivi con i soldi della quotazione" oppure "Dobbiamo fare le colonnine".

Signori, ripeto, non è una società di stampo cinese, perché anche la Jugoslavia si sta arrendendo all'evidenza, noi non possiamo oggi andare a dire industrialmente che cosa deve fare la società idroelettrica, come - grazie a Dio - non possiamo dirlo a nessun'altra società che non sia una controllata e, ripeto, faccio l'esempio delle In House, visto che ne abbiamo parlato lungamente, dove c'è controllo analogo; qui non c'è nessun tipo di controllo analogo, qui non ci deve essere, bisogna che la Regione faccia l'azionista.

Altra cosa, e qui io faccio invece una proposta che in parte è già stata oggetto di azione all'inizio del "Caro bolletta", era stata interloquire e chiedere in Commissione un'audizione di CVA, di Deval, dei vari operatori, con i quali poter comprendere effettivamente all'epoca - perché da quel momento lì in avanti è successo di tutto - quale fosse lo stato dell'arte.

Io su questo penso che non ci sia nessun problema né da parte di chi oggi ha incarichi di Governo, mi limito così, ma soprattutto del Presidente della Commissione competente, a convocare CVA e Deval per fare una mise à jour della situazione complessiva del mercato e quant'altro.

E chiederei, e questo lo chiedo invece alle colleghe che hanno firmato la mozione, di fornire, a disposizione a questo punto non della Commissione ma di tutti i Consiglieri, contezza e i numeri di quello che è scritto qua.

Sono molto curioso, e io non ho la stessa profondità di dettaglio che hanno loro, sul discorso della scontistica sino al 61% degli utenti, ma lo dico semplicemente perché tra le varie figure storiche da rivalutare c'è anche quella di San Tommaso, secondo me, e quindi vorrei capire meglio effettivamente da dove vengono queste cifre perché sarebbe molto curioso.

Io penso che in quell'audizione potremmo anche chiedere a CVA una specifica di quelli che sono i razionali della politica libera industriale e di prezzo che stanno applicando, perché, ricordiamolo, il mercato dell'energia, checché se ne dica, non è libero, è un mercato regolamentato, quindi sappiamo come funziona, e non è solo una questione legata al gas, è anche una questione legata agli oneri di sistema, come è costruito il sistema ed è anche una questione d'incentivi perché dobbiamo dirlo che gli incentivi costano, perché prima o poi qualcuno paga, e non vorrei citare Adam Smith perché sennò poi finisco per rubare il mestiere ad altri.

Io sinceramente mi trovo abbastanza stupito di quest'impegnativa perché non è la prima volta che ne parliamo, non è la prima volta che finiamo su questioni tecniche, non è la prima volta che ci diciamo che, purtroppo, certe cose non si possono fare, e io dico meno male, perché l'unico vantaggio chiaro che ha definito la Madia è che la vecchia concezione delle società municipalizzate, delle società di erogazione, delle società che hanno contribuito a creare il debito pubblico italiano non vada bene e quindi si passa oltre.

Se da un lato siamo tutti contenti che CVA si è liberata di questo peso, di questo macigno, che veniva dal presunto controllo analogo, dall'altra non possiamo poi dire "Siamo contenti di questo" ma nello stesso momento dobbiamo dirgli che cosa deve fare, perché sinceramente io mi auguro che le politiche di prezzo e le politiche industriali delle società partecipate vengano definite dagli organi di Governo di queste realtà che vengono nominate e che poi devono rendere conto all'azionista, perché sennò avremmo un grosso problema e quindi sarebbero inutili i CdA, gli amministratori unici e via discorrendo, faremmo tutto noi.

Concludo su una questione: io capisco anche che in un momento così difficile sia giusto sforzarsi e combattere per cercare delle soluzioni, vanno anche bene i comunicati stampa sull'Iva agevolata del pellet, degli emendamenti che qualcuno ha presentato - benissimo, tutti lo facciamo e tutto va bene - ma non vendiamo delle prospettive che, purtroppo, non si possono attuare.

Noi non possiamo per decreto dire: il Presidente o il Presidente vicario, il prossimo Presidente o il Presidente del futuro o quelli passati non potevano per decreto definire il prezzo dell'energia; ce n'era un altro che definì il valore della lira per carta, sono passati quei tempi, poi non vi piacciono neanche e quindi diciamo che i tempi sono cambiati.

Oggi ci sono delle regole che, purtroppo, ogni tanto hanno anche delle entrave particolari.

Vado su un ultimo punto, il discorso degli extra profitti. Gli extra profitti, che piacciono tanto a chi vede sempre del marcio nel mondo dell'economia e del mercato, sono una norma che andrà riscritta - il nuovo Governo l'ha già detto - perché hanno notevoli problemi, soprattutto di ricorsi che si stanno avendo a livello dei vari operatori, e sarà un grosso problema perché bisognerà vedere che cosa succederà sugli extra profitti e bisognerà vedere che cosa succederà a quelle società che in parte stanno eludendo quel calcolo, perché i giornali li leggiamo tutti.

Però, vedete, è particolare e curioso: quegli stessi extra profitti hanno consentito due variazioni di bilancio, e su questo mi taccio.

Ripeto, ci asterremo su questa mozione, lo abbiamo detto non perché non abbiamo a cuore la situazione del "Caro energia", del "Caro bollette" o quant'altro, ma perché purtroppo non si può fare quello che viene scritto qui.

Quindi ben venga l'audizione della CVA e anche della Deval in Commissione, qualora il Presidente lo riterrà opportuno, per comprendere effettivamente qual è lo stato di aggiornamento rispetto a quella precedente, ben venga anche l'audizione dell'Assessore pro-tempore all'energia sul tema, che si era fatto promotore di questo, però certe impegnative non si possono sostenere.

Presidente - Siamo in discussione generale. Si è prenotato l'assessore Caveri, ne ha facoltà.

Caveri (AV-VdA Unie) - Se la mozione non è una bandierina da piantare come elemento di principio, allora la richiesta da parte mia è quella di ritirare la mozione, altrimenti ci asterremo, perché è ovvio che non c'è un problema di andare a riferire sulla questione dei prezzi in Commissione, come proposto dal collega Aggravi, lo si poteva fare un mese fa, lo si può fare tra una settimana, e credo tra l'altro che quest'audizione sarebbe interessante, anche per evitare che ci sia una disinformazione per esempio sulla questione di Alperia, allora si dice "CVA è cattiva, Alperia è buona".

Io ho tutto uno spiegone scritto ovviamente da chi è esperto che dimostra che questi sconti sono particolari, durano per poco tempo e che alcuni sconti di CVA Energie sono addirittura superiori al 61% in certe occasioni.

Se il discorso è un confronto sul tema, un approfondimento che consenta di mettere le carte sul tavolo con CVA e con Deval, io credo che la cosa migliore non sia tanto approvare una cosa che noi già possiamo fare, nel senso che da una parte ovviamente il Governo continua ad avere delle interlocuzioni nel limite del possibile con CVA, e dall'altra io credo che chiunque chieda al Presidente della Commissione di riunire CVA e Deval, non abbia bisogno della forza di una mozione consiliare, ça va sans dire, fa parte del nostro lavoro.

Quindi senza entrare nel merito, perché sono convinto che i dirigenti di CVA con la loro competenza spiegherebbero meglio la questione di quanto potrei fare io facendo il ventriloquo in quest'aula, chiedo di ritirare la mozione, altrimenti la maggioranza si asterrà.

Presidente - Consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Mi sono prenotata, non so se c'erano degli altri interventi, sono stata rapida, ma alcune considerazioni. Sulla questione della Madia, come il consigliere Aggravi ricorderà, noi abbiamo votato per quell'opzione, perché avevamo presente quale fosse la situazione.

Non abbiamo certo una visione che lei ha definito "proto-marxista" che mi fa anche abbastanza sorridere e nemmeno crediamo di essere in Jugoslavia né in Cina. Parto da fatti concreti: lei ha chiesto: "Vorremmo capire da dove escono queste cose".

L'ultima notizia è apparsa sull'Alto Adige del 3 ottobre e fa riferimento proprio a un'audizione del direttore generale di Alperia, Luis Amort, che ha partecipato a un'udienza del Consiglio comunale, proprio per spiegare le scelte fatte dalla società, e addirittura in quella seduta del Consiglio comunale - dalle notizie che si possono leggere su organi di stampa, che poi evidentemente si possono approfondire, ma questo c'è scritto - sono proprio stati illustrati gli sconti che una società interamente pubblica, quale è Alperia... e che sappiamo perché ne avevamo discusso, ricordo, anche in quella Commissione speciale su CVA in cui, grazie anche ai suggerimenti del professor Florenzano, si era compreso che c'era un problema legato alla Madia e che occorreva operare in quella direzione, ma loro si erano già svincolati, perché avevano avuto tutto un percorso diverso che qui non era stato affrontato.

Quella è una società interamente pubblica che, per quello che riguarda gli sconti sulla bolletta di energia elettrica, ha deciso di operare in un certo sistema, praticamente uno sconto che viene effettuato. Faccio questo esempio: il risparmio rispetto a un mercato tutelato, che è stato messo in piedi con gli sconti di Alperia, è di circa 600 euro l'anno, una famiglia di un'unica persona che sul mercato tutelato per 1.500 Kilowattora paga 1.025 euro all'anno, con il contratto di Alperia Eco ne va a pagare 400. Fatti i conti, è uno sconto del 61%.

La città di Mantova, che citavo prima, ha deciso una restituzione degli extra profitti di una loro società, che si occupa in quel caso di teleriscaldamento, direttamente in bolletta per tutti gli utenti a monte, quindi non rimborsi a valle come abbiamo potuto fare noi con delle...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...sì, ma io ho fatto prima l'esempio di Alperia che non è teleriscaldamento e lo fa sugli sconti delle bollette, e poi ho fatto l'esempio di Mantova. Sì sì certo, sono due cose diverse, ma lo sconto è fatto a monte nelle bollette in entrambi i casi: sia in una società che si occupa di energia elettrica sia per un Comune che ha una sua partecipata.

Sulla questione della mozione, io ci tengo a rileggere l'impegno, perché il consigliere Aggravi sempre, - ma poi è stato ripreso anche dall'Assessore Caveri -, dice: "Non si può andare a dire a una società che non è di stampo cinese che cosa deve fare"; addirittura lei ha parlato a un certo punto non solo di richieste ma di coercizione.

Qui non si tratta di fare coercizione e di imporre nulla a nessuno, l'impegno della mozione è chiaro, a me sembra un impegno sufficientemente chiaro, la mozione in sostanza chiede al Governo un'interlocuzione - perché poi è il Governo che comunque decide delle cose - un'interlocuzione con il gruppo CVA, affinché le misure di sconto che sono attualmente previste vengano mantenute - quindi è una richiesta su una scelta che è stata fatta da una società che comunque è una partecipata pubblica - e che alla luce della situazione che è venuta a crearsi, vengano incrementate, e si avvia un'interlocuzione; non si dice al Governo di chiedere, di imporre, di contrattare con CVA una scontistica e poi di riferire presso la competente Commissione, che è cosa diversa da quella che ha proposto sia lei, nel suo intervento, sia l'Assessore Caveri, che è un approfondimento in Commissione; qui si tratta di un impegno che è di altro tipo e che altrove, in altre realtà, però peraltro simili alla nostra è stato fatto. Come non è così? Io le ho detto quello che è stato fatto...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...le ho lette dai giornali e ho cercato di capire che cos'era successo... Va bene, ci faremo spiegare se lei desidera e va bene farsi spiegare, ma quello che si chiede è una cosa, a mio avviso come dicevo, semplice e ragionevole, perché avviare delle interlocuzioni con la società CVA, che è una partecipata interamente pubblica, mi sembra che sia un impegno per nulla coercitivo e rispettoso oltretutto delle prerogative di un'azienda che opera sul mercato, come è CVA.

Io ritengo anche abbastanza singolare che non si voglia prendere un impegno di questo tipo che, torno a leggere... è quello di avviare un'interlocuzione, ovviamente perché queste misure di sconto vengano mantenute e incrementate.

Trovo quest'impegno un impegno che si può prendere perché non è...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...va bene, non lo prenderete e, secondo me, sarà anche un po' difficile far comprendere all'esterno di quest'aula - peraltro anche all'interno - il perché, la motivazione, perché io non credo che sia comprensibile.

Presidente - Siamo sempre in discussione generale. Consigliere Aggravi per secondo intervento.

Aggravi (LEGA VDA) - Volevo soltanto spiegare una questione alla collega: forse ho esagerato parlando di coercizione, però mi spieghi la differenza di presentare una mozione che impegna il Governo regionale ad avviare un'interlocuzione con il gruppo CVA, affinché le attuali misure di sconto sulle bollette di famiglie e imprese vengano mantenute o incrementate, e mi spieghi la differenza dal fare invece una lettera, oppure invitare CVA, in Commissione, a mantenere o a incrementare le misure di sconto sulle bollette.

Se lei presenta una mozione, delle due l'una: o ha ragione l'Assessore parlando di bandierina e ho ragione io dicendo che questa mozione, mettiamola così, non è una coercizione, ma è una moral suasion nei confronti della CVA di fare qualcosa che mantenga o superi le attuali politiche, e quindi è un'indicazione chiara di cosa deve fare dal punto di vista della politica dei prezzi e della politica industriale, oppure non capiamo più il senso delle mozioni.

Quindi, mi perdoni, se vero è che la CVA è libera dal controllo analogo dell'ente pubblico, se è vero che l'azionista Regione è un'azionista particolare, perché non è un'azionista che punta al profitto, è un'azionista che detiene delle partecipazioni e le detiene secondo la normativa di riferimento e non può dettare la politica industriale, perché sennò va bene, non saremo in Cina, non saremo in Jugoslavia, non saremo neanche più in Albania, ma siamo in un mondo ideale dove un organo politico dice a un'entità economica che opera in un mercato di libera concorrenza - o più o meno libera concorrenza, per chi è purista della materia -che cosa deve fare, altrimenti io non capisco.

Il fatto di dire fuori "Non si capisce perché non si vuol prendere un'impegnativa", mi perdoni, ma allora qui non è una bandierina, è una grossa bandiera, perché domani qualcuno dirà: "Vedete, il Governo e chi non ha sostenuto questa mozione non hanno a cuore il Caro bollette". Non è una novità, siamo abituati, è un po' come quando si parla di inciuci, poi gli unici che hanno inciuciato non siamo noi fino adesso.

Quindi sinceramente mi perdoni ma, come diceva un signore alla televisione, "Non vendiamo sogni": oggi solide realtà purtroppo nessuno su questo campo le può vendere o le può neanche regalare, perché è un po' più complicato, così come il discorso della costruzione del prezzo, perché poi è lì il problema: il prezzo non nasce soltanto dalla fonte energetica, perché quello che abbiamo in bolletta, è un mix energetico, anche lì non bisogna prendere in giro la gente, non basta dire "Tutto eolico, tranquilli, sarà l'energia green". É un mix che si vende, perché non tira vento continuamente, e non sono neanche più accese continuamente le centrali old style che non vi piacciono e neanche il nucleare, è sempre un mix, perché costa meno, perché funziona così, questo è il problema.

Poi, ripeto, chi tanto ha sostenuto politiche pesanti d'incentivazione in determinati settori, oggi ne paghiamo tutti le conseguenze, perché prima o poi torna e il discorso degli extra profitti ne è la dimostrazione, che lo si voglia o no, perché alla fine gli extra profitti li pagano soprattutto le società che hanno beneficiato anche degli incentivi, quindi è un grosso casino - perdonatemi il termine - e io sinceramente, di fare speculazioni su questo, mi tolgo, preferisco quasi che diciate in giro che non pensiamo al "Caro bollette", ma non posso andare contro alle leggi dello Stato e anche alla decenza del diritto commerciale.

Presidente - Siamo in discussione generale. Altri vogliono intervenire? Non vedo richieste... consigliere Lucianaz ne ha facoltà.

Lucianaz (LEGA VDA) - Voterò compattamente con il gruppo anche se esprimo alle colleghe la solidarietà per l'impegno di sollevare questo problema. Ne ho parlato quindici giorni fa, lo riconfermo, è un problema grosso come una casa, abbiamo un sacco d'imprese in difficoltà che chiuderanno presto e quindi assolutamente cerchiamo tutte le soluzioni possibili per affrontare questo problema.

Presidente - Vi sono altri? Non vedo altre richieste. Chiudiamo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Solo per una puntualizzazione nei confronti di quanto evidenziato dal collega Aggravi; chiede qual è la differenza secondo noi tra il chiedere quest'impegno o pensare invece a un approfondimento in Commissione. La differenza è che il Consiglio, con un impegno di questo tipo, dà un mandato preciso alla Giunta...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...ma come no?! Allora dite che state già facendo, ma è una cosa diversa. No, no! avete detto una cosa diversa, avete ripetuto tutti che non si possono fare delle coercizioni, dare delle indicazioni, chiedere delle cose, intervenire nella politica industriale di CVA eccetera eccetera.

Il Consiglio, quello che può fare, non è sollecitare o fare direttamente un'interlocuzione con la partecipata, il Consiglio dà dei mandati, fa delle richieste alla Giunta.

Quello che emerge, e lo dite anche voi, è che non si vuole affidare un impegno alla Giunta...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, non banalizzi, consigliere Aggravi, non banalizzi... No, lei sta banalizzando quello che sto dicendo... Mi sta dicendo "Fissi il prezzo".

Io le sto solo dicendo che se in altre realtà, in situazioni molto simili alle nostre...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...non lo so cosa hanno fatto... Io le sto dicendo non quello che ha fatto il Consiglio comunale, quello che ha fatto una società in Consiglio comunale...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...ma gli sconti ci sono in bolletta, avrà fatto una pubblicità, ma questo è quello che c'è.

In ogni caso, quello che viene fuori è che un impegno di questo tipo - e che va letto nella sua interezza - non viene preso, e l'impegno non era altro che avviare un'interlocuzione Giunta-CVA e a riferire in Commissione.

Presidente - Ci sono altri interventi? Altrimenti mettiamo in votazione. Assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Mi avete obbligato a leggere il pezzo su Alperia.

"Risulta di non semplice attuazione il confronto puntuale fra diverse offerte per i non addetti ai lavori - leggi: giornali - tanto che risulta obbligatorio per le aziende che vendono energia elettrica produrre una scheda di confrontabilità che non sempre le medesime compilano in modo conforme.

Non si comprende quando ci si riferisce a sconti per alcune fasce di utenti che arrivano fino al 61% rispetto a che valori di riferimento questi sconti sarebbero applicati, in particolare si precisa che nel ventaglio delle offerte attualmente presenti da parte di CVA Energie esistono casi in cui lo sconto, rispetto ai riferimenti di mercato, è anche superiore al 61%, però uno va a vedere le offerte che ci sono sul sito di Alperia.

In riferimento all'ultima offerta disponibile sui portali effettuata da Alperia, si sottolinea che - a differenza delle offerte di CVA Energie che sono state applicate a tutta la clientela valdostana e non solo ai nuovi aderenti e relative a tutte le fasce di consumo - nel caso di Alperia l'offerta è riservata solo ai nuovi utenti con tariffe aggressive per fasce di consumi basse e con limiti temporali di adesione limitato a due mesi.

Inoltre si precisa che all'interno dell'offerta di Alperia è presente una componente a prezzo fisso della durata di 24 mesi che non è sistematica garanzia di risparmio, soprattutto in un mercato che in questo momento, per la netta diminuzione dei prezzi del gas, sta dando dei segnali di decrescita".

Quindi la lettura dei giornali interessanti chi conosce il settore dice delle cose diverse.

Per questa ragione ribadiamo la nostra astensione.

Presidente - Altri? Non vedo altre richieste, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa. Dobbiamo rifare il voto. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet e Testolin).

La mozione non è approvata.

Con questo punto all'ordine del giorno, terminano i lavori di questo Consiglio.

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L'adunanza termina alle ore 18:13.