Objet du Conseil n. 1002 du 4 novembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 1002/XVI - Interpellanza: "Rispondenza agli obiettivi di governo della proposta di legge n. 15 recante "Disposizioni in materia di rifiuti"".
Bertin (Presidente) - Punto n. 52. Per l'illustrazione, consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Questa interpellanza possiamo dire, presidente Lavevaz, che cerca di fare il paio con le altre due, anche se di un tenore un po' diverso perché qui di valutazione costo-opportunità va tenuto in considerazione anche un elemento ulteriore.
Questa interpellanza è focalizzata sul futuro di una proposta di legge - che è stata presentata nel febbraio scorso e che è stata poi anche sottoposta alla valutazione della massima Corte - a fronte della quale ci sono state delle interessanti considerazioni.
A seguito di quello che è avvenuto, in realtà, nelle varie sentenze, non solo legate a questa legge sulla materia dei rifiuti, ci sono state delle interessanti audizioni in III Commissione.
Parto a ritroso e torno poi sulla sentenza che ritengo estremamente importante per il futuro della materia; in III Commissione uno dei massimi dirigenti della struttura amministrativa della Regione ha sostanzialmente fatto una considerazione importante e per il futuro di questa legge e per il futuro del piano regionale di gestione dei rifiuti, che effettivamente è la messa a terra della parte operativa, se vogliamo, della complessiva strategia di gestione dei rifiuti, ovvero sostanzialmente ha detto che - ed è un insegnamento che deriva dalle sentenze, in particolare dalla 76 che è della massima Corte, e poi ci arriviamo - è importante definire un quadro normativo, quindi la cornice - che poi abbiamo detto in termini generali - all'interno della quale poi andare appunto a declinare il massimo strumento di pianificazione, che è il piano regionale di gestione dei rifiuti. Parafraso quello che è stato detto, sarebbe, diciamo, non conveniente - mettiamola così - definire il piano dei rifiuti senza avere la cornice a monte, ovvero una norma quadro.
A fronte di questa considerazione, a ritroso giustamente si va a vedere la sentenza che, ripeto, dal mio punto di vista ha dato una serie d'importanti principi e soprattutto uno: nelle considerazioni fatte in cui sono andate a essere cassate una serie di norme e di considerazioni che erano state fatte, viene sostanzialmente definito il principio... quindi viene rilevato dalla Corte il fatto che sono le modalità che sono state sbagliate rispetto agli obiettivi che si volevano realizzare.
Ricordo che c'era una necessità - e qui mi collego anche alle iniziative dei due colleghi - che ha un fil rouge di riferimento, ovvero che è comunque anche la preoccupazione e la paura della cittadinanza e di chi è vicino e vive vicino e opera, perché non si vive solo ma si lavora anche, vicino alle aree interessate; però la sentenza 76 dice chiaramente una cosa: non è la norma che deve pianificare, bensì è il piano dei rifiuti che deve pianificare, ovvero valutare l'opportunità di realizzare nuove discariche, valutare l'opportunità di come regolamentare queste discariche. Infatti uno dei punti principali che riguardava anche il trasferimento dei rifiuti... viene sostanzialmente detto, sempre nella sentenza, che non è l'intervento legislativo che deve definire questo aspetto bensì è il piano dei rifiuti.
In poche parole, la Regione, in via legislativa, ha sottratto agli strumenti di pianificazione la valutazione sul fabbisogno di smaltimento dei rifiuti.
Quindi, da persona della strada, noi abbiamo una sentenza che ci dice: "Signori, attenti, non potete definire la pianificazione dei rifiuti attraverso la norma, ma dovete utilizzare lo strumento deputato che è il piano dei rifiuti", dall'altra parte, però, noi abbiamo una norma in decantazione, io nella premessa ho citato il "Rinviato alle Commissioni", sostanzialmente "pending" si direbbe nel mio mondo, e dall'altra parte nelle audizioni, ripeto importantissime, fatte in III Commissione, chi si occupa di legislazione di norme ci dice: "Attenzione che conviene prima definire una norma a monte, una norma a cornice e poi fare lo strumento di pianificazione".
Perché dico questo? Perché poi, sempre in III Commissione, è partito l'iter relativamente al piano dei rifiuti. Quindi mi dico o ci diciamo: ma questa norma? Ovvero a fronte della sentenza 76, e delle altre, quindi a fronte di un evento che ci ha detto determinate cose e sulla quale - mi passi il termine - abbiamo imparato qualcosa in più, che cos'è che stiamo facendo? In che senso stiamo operando? Perché abbiamo un iter nel piano dei rifiuti e va bene, è partito, ma la norma non sappiamo dove sia finita, Poi, lo sappiamo, c'è anche un risvolto politico, perché questa proposta di legge è arrivata - ci è stato già detto - per determinati motivi, perché non si è trovata un'intesa a livello di Governo; poi ci sono state le dimissioni dell'Assessore, ma questa norma è sempre lì.
Quindi se la politica ha i suoi tempi, anche l'Amministrazione ha i suoi, ma anche le necessità dei cittadini e della comunità hanno i loro tempi, forse più brevi.
Quindi, ci chiediamo se questa proposta di legge rappresenti ancora oggi un obiettivo di questo Governo regionale e se si abbia intenzione dare corso noi abbiamo detto alla presentazione di emendamenti dell'articolato. Ma il discorso qual è? A fronte delle sentenze c'è intenzione di fare una norma - semplifico - quadro, cornice o fare delle modifiche sull'esistente, prima che si arrivi al termine della revisione del piano dei rifiuti? Cioè abbiamo imparato qualcosa, imparato in senso bonario, buono, cosa intendiamo fare? Perché è importante dirlo, soprattutto a fronte - ripeto - di quello che è stato detto in Commissione da parte comunque delle strutture, che poi ci hanno esposto tutta una serie di questioni legate appunto al caso singolo, ma non lo voglio localizzare a Pompiod, a Chalamy o da altre parti. Qui stiamo parlando di un livello superiore, della norma quadro e dello strumento di pianificazione.
Mi piace molto questa definizione perché rende l'idea, cioè io mi regolo laddove posso e faccio la norma, ma la pianificazione deve essere fatta attraverso uno strumento operativo e lì è fondamentale, perché è in quel momento che si va effettivamente a decidere il futuro della gestione dei rifiuti, non solo quelli nostri ma anche quelli che possono venire da fuori. Poi magari nella replica su questo ci torno.
Presidente - Per la risposta, il presidente della Regione Lavevaz.
Lavevaz (UV) - Confesso che leggendo l'interpellanza e provando a predisporre una risposta non si intuiva il suo intervento attuale, che è di natura un poco diversa e che spiega anche il motivo meglio, almeno a me, di questa interpellanza, perché, leggendo l'interpellanza da sola, mi è venuta in mente una canzone di Loredana Bertè che non sto qua a raccontare, ma si chiede al Governo conto di una proposta di legge e qui dicevo: "ma perché?". Adesso invece nella sua presentazione dell'interpellanza si capisce e il contorno mi è molto più chiaro.
È chiaro che le sentenze che hanno accompagnato le impugnative che sono state portate avanti, recenti, di qualche mese fa, hanno in qualche modo tracciato un solco molto chiaro entro il quale muoversi, quindi hanno dato delle indicazioni anche piuttosto chiare su una materia che in alcuni aspetti aveva delle zone grigie.
Non c'è dubbio alcuno sul fatto che il piano rifiuti sia lo strumento di pianificazione entro il quale devono essere definite le politiche dei rifiuti dei prossimi anni, su questo non c'è ombra di dubbio. Quello che ritengo sia discutibile, venendo all'interpellanza, è se questa legge quadro debba esserci, io adesso non so quale fosse il tenore dell'interlocuzione con il legislativo - immagino che fosse in Commissione, anche perché nell'interpellanza non si citava, quindi non ho fatto questo approfondimento, e me ne scuso, quindi non so quale fosse il tenore di questo tipo d'interlocuzione - ma sicuramente una legge di riferimento sui rifiuti c'è, esiste ed è chiarissima e definisce l'iter per l'approvazione del piano rifiuti eccetera, non credo che questa proposta di legge possa essere la legge quadro per tracciare la cornice entro la quale definire il piano rifiuti dei prossimi anni.
Questa proposta di legge per definizione è una proposta di legge d'iniziativa consiliare, aveva una finalità peraltro importante e legata a esigenze contingenti di quel momento che sappiamo bene essere legate all'iter che c'era in quel momento sull'impugnativa eccetera, però non credo che questa proposta di legge possa essere modificata per essere la legge quadro della gestione dei rifiuti dei prossimi anni ed essere la legge di riferimento sulla quale costruire il piano rifiuti.
Una legge di riferimento per i rifiuti c'è, se il legislativo ritiene che debbano esserci delle modifiche lo verificheremo, ripeto, è una verifica che non ho fatto perché non avevo capito il tenore dell'interpellanza, lo faremo, ma non credo che questa proposta di legge possa essere la legge quadro in questo senso.
Presidente - Per la replica, il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Vede, Presidente, è venuta a mente anche a me una canzone che diceva: "Il triangolo no, non lo avevo considerato" perché io capisco che lei non avesse considerato un possibile triangolo, ovvero quello che è la sua Presidenza, quindi il suo Governo... una proposta di legge che è firmata da un pezzo che è rimasto in maggioranza e un pezzo che se n'è andato, e quindi il triangolo lei non lo aveva giustamente considerato, però purtroppo si sa, poi in quelle situazioni ci si trova, c'è lei, quindi le faccio tanti auguri.
Però, al di là di questo, io apprezzo anche la sua abilità che ha avuto nel dare una risposta senza dare una risposta. Mi spiego. Sicuramente nella parte più tecnica è corretto, bisogna fare degli approfondimenti ed è anche una materia estremamente complessa e su cui tra l'altro si sono anche affastellate altre sentenze e su questa mi preme di sollecitare di nuovo il solerte Presidente della III Commissione: siamo stati tutti oggetto di una mail su una sentenza che riguarda il Tar della Sardegna, forse potremmo aggiungere alle audizioni già fatte su questa materia anche un approfondimento con i tecnici su quelle evidenze che hanno riguardato un'altra Regione per capire effettivamente se c'è della materia in più.
Questo potrebbe anche essere poi propedeutico eventualmente a mettere mano, se c'è la necessità, all'attuale quadro normativo regionale in materia, cioè la famosa norma quadro.
Quello che abbiamo capito è che questa proposta di legge, ripeto, che, però ha tra i suoi firmatari una maggioranza facente parte della maggioranza - quindi forse è bene che ci si chiarisca sul futuro di questa legge - non è un obiettivo di questo Governo regionale. Quindi, per un pezzo di quei firmatari, la legge che loro stessi hanno firmato, non è parte degli obiettivi di questo Governo; è interessante ma questo è affar loro e speriamo, prima o poi, che ci possano dire quello che pensano su questo argomento.
Detto questo, la seconda domanda è vero, parlavamo di emendamenti all'articolato, cioè la volontà era capire, pensate di fare qualcosa? Anche se questa è una proposta di legge e non riguarda il Governo, però il Governo un'idea se la sarà fatta.
Avendo sentito la sua risposta a questa interpellanza, l'idea ce la siamo fatta e quindi il passaggio successivo è capire l'approfondimento appunto in Commissione, ma penso che questo potrà poi essere visto anche dai verbali per capire che cosa s'intende fare, e sicuramente non sarà l'ultima iniziativa che faremo perché, ovviamente, da qui in avanti, perché il piano dei rifiuti ha un suo iter - anche se oggi siamo al 4 di novembre e quindi il tempo corre - per capire effettivamente se si vorrà mettere mano alla regolamentazione regionale, quindi fare una mise au point del quadro, come è stato chiamato rispetto alle necessità, e che non ci sia uno scollamento tra la norma e poi il massimo strumento di pianificazione, perché altrimenti forse da tutto questo non avremo ancora una volta capito niente.