Objet du Conseil n. 998 du 4 novembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 998/XVI - Interpellanza: "Installazione di ulteriori stazioni fisse di monitoraggio dell'aria nel tratto autostradale Aosta/Pont-Saint-Martin e Aosta/Courmayeur".
Bertin (Presidente) - Punto n. 48. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Ganis.
Ganis (LEGA VDA) - La qualità dell'aria è un fattore molto importante per il benessere dei cittadini. Per questo motivo bisogna tenere sempre sotto controllo i livelli di inquinamento atmosferico individuando le eventuali situazioni di accumulo prevedendone l'evoluzione e cercando di adottare le eventuali contromisure. Tutto questo nella nostra regione avviene attraverso i controlli effettuati dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente in Valle d'Aosta: l'ARPA.
È noto a tutti che esistono dei criteri fissati per la valutazione dell'aria stabiliti dalla normativa di riferimento: il decreto legislativo n. 155/2010. I dati rilevati vengono confrontati su base annua con i valori di riferimento della normativa per stabilire se vengono rispettati o meno.
In Valle d'Aosta sono ubicate sei stazioni fisse per monitorare le concentrazioni dei principali inquinanti atmosferici: tre sono ubicate ad Aosta: in Piazza Plouves, Via Liconi, Via Primo Maggio, una a Donnas, una a La Thuile e, infine, l'ultima che si trova a Courmayeur.
Esiste inoltre un laboratorio mobile, un camper attrezzato con analizzatori automatici che esegue campagne di misura della qualità dell'aria volte a fornire una stima dei livelli medi annuali di inquinamento atmosferico in vari punti di interesse della Regione ed è proprio su queste campagne fatte, utilizzando il laboratorio mobile, che è caduta la nostra attenzione. Le stazioni fisse misurano costantemente la presenza di sostanze inquinanti nell'aria, mentre il camper effettuerebbe le misurazioni soltanto nel posto nel quale viene posizionato. In base a queste ovvie considerazioni, abbiamo appurato che l'ultimo controllo effettuato dal laboratorio mobile in Bassa Valle, più precisamente nel comune di Verrès, è stato eseguito nella campagna del lontano 2015 insieme ai Comuni di Charvensod, Brissogne e Lillianes. Abbiamo potuto inoltre constatare, leggendo i dati presenti sul sito dell'ARPA, che non risultano monitoraggi nella Media Valle e nel tratto tra Sarre e Courmayeur dal 2013 ad oggi e questo non permette di poter confrontare i dati ottenuti in passato con la situazione attuale.
Questa interpellanza nasce anche dal fatto che molti cittadini sono preoccupati dall'aumento del traffico lungo la Statale n. 26 e, di conseguenza, si può facilmente immaginare che la quantità di agenti inquinanti presenti nell'aria in questi ultimi anni è aumentata a scapito di chi vive lungo il tratto di Statale. Da una parte bisogna comunque tener conto che il numero di automobili è aumentato rispetto agli ultimi anni, i servizi pubblici, i bus, non sempre coincidono con gli orari di chi lavora in Alta Valle e, di conseguenza, l'auto diventa il solo mezzo per giungere a destinazione; dall'altra, bisogna ricordare che il costo esoso del pedaggio autostradale, già più volte discusso in quest'aula, complica le cose e costringe i pendolari ad abbandonare l'autostrada e a transitare lungo la Statale.
Inoltre vorremmo anche evidenziare che, stando a fonti attendibili, l'agenzia ARPA avrebbe bisogno di più personale qualificato per poter operare a regime. Sicuramente questo rappresenta un gap da colmare. Non vorrei entrare in merito a questa considerazione ma in vista di un futuro potrebbe essere un buon motivo per ampliare l'organico e renderlo più efficiente.
Crediamo che la salute dei cittadini vada tutelata, per questo motivo tutti gli investimenti fatti dall'Amministrazione regionale al fine di migliorare le condizioni di salute dei cittadini valdostani non possono che essere spesi per una giusta causa.
Evidenziando queste criticità sul territorio valdostano, interpelliamo quindi l'Assessore competente per sapere: "se sia intenzione di prevedere una campagna di monitoraggio, utilizzando il laboratorio mobile, lungo la Statale n. 26 e in particolare nel tratto Aosta/Pont-Saint-Martin e il tratto Aosta/Courmayeur nelle zone non analizzate al fine di poter avere una situazione di valutazione ottimale della qualità dell'aria; in caso affermativo, se i dati ottenuti dai monitoraggi delle stazioni mobili verranno messi a confronto con le misurazioni ottenute negli anni passati. Infine chiediamo: "se sia intenzione installare a breve-medio termine altre stazioni fisse di monitoraggio dell'aria, al fine di poter monitorare costantemente anche il tratto stradale Aosta/Pont-Saint-Martin e Aosta/Courmayeur".
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola il presidente della Regione Lavevaz.
Lavevaz (UV) - Per quanto riguarda il primo quesito, va segnalato come dato fondamentale direi che in tutte le stazioni di rilevamento, quindi sia quelle urbane, quelle rurali e quelle da traffico, sono ampiamente rispettati tutti i limiti normativi e che, anzi, nell'ultimo periodo questi dati sono anche in leggera diminuzione, quindi in miglioramento.
Un dato significativo credo come titolo di esempio sia quello della stazione di rilevamento che è situata sulla rampa di accesso al Traforo del Monte Bianco, quindi nella zona di Entrèves di cui ovviamente la principale fonte di inquinamento, è inutile dirlo, è il traffico veicolare e con un numero peraltro molto importante di mezzi pesanti in particolare. In questa stazione nello specifico la media annua è inferiore a 15 microgrammi per metro cubo negli ultimi anni rispetto a un valore massimo previsto per legge che è di 40 microgrammi per metro cubo, quindi siamo ampiamente al di sotto.
Inoltre va anche spiegato che il modello che viene utilizzato da ARPA per il monitoraggio è un sistema che è chiamato "Modello di dispersione degli inquinanti" e che utilizza dei modelli matematici che tengono conto in maniera puntuale delle situazioni meteorologiche in atto in quel momento, della geolocalizzazione dei punti, quindi dei venti, eccetera, in modo da ricostruire in maniera precisa l'andamento degli inquinanti e quindi una situazione ricostruita a monte su tutto il territorio della Regione.
Le concentrazioni più alte di PM10 sul territorio regionale sono evidenziate nella zona di Aosta e nelle zone limitrofe con valori massimi che sono dell'ordine di 25 microgrammi per metro cubo, mentre invece nel Fondovalle in media, comunque in tutto il Fondovalle da Courmayeur a Pont-Saint-Martin, i valori sono generalmente sempre inferiori a 10 microgrammi per metro cubo.
Va anche detto che invece le campagne di monitoraggio di cui lei faceva cenno e di cui fa cenno l'interpellanza devono avere, per avere un senso, una durata annuale per questioni, da un lato, organizzative, ma anche proprio per questioni ambientali. Nel corrente anno sono in corso due campagne, io non so i dati che lei ha citato se ci siano problemi di aggiornamento sul sito, comunque ci sono due campagne in atto ad oggi che sono una al Villair di Quart e una a Issogne.
Per quanto riguarda invece l'anno solare 2022, sono già previsti due siti di monitoraggio, che saranno Pont-Saint-Martin e Gressoney-Saint-Jean.
L'altra questione che va sottolineata che è posta come richiesta nell'interpellanza ma di fatto è già una realtà è che i dati delle campagne di monitoraggio sono sempre elaborati e confrontati con ARPA e quindi messi nel sistema di monitoraggio generale e confrontati, comunque messi a sistema con i dati delle stazioni fisse, quindi i dati vengono implementati e gestiti in forma congiunta.
Ultima domanda infine: "se sia intenzione di installare a breve-medio termine altre stazioni", rispetto a quello che dicevo prima, cioè che con la situazione dei punti di monitoraggio attuali e soprattutto il sistema di simulazione di modelli matematici che vengono usati, sostanzialmente si riesce con buona approssimazione a coprire tutta la regione, quindi al momento non sono previste nuove installazioni di punti fissi di monitoraggio.
Peraltro mi hanno messo un'ipotesi anche di costi, un punto di monitoraggio comporterebbe l'acquisto di una stazione di monitoraggio dotata di tutta la strumentazione dal costo di circa 100 mila euro come investimenti iniziali ai quali vanno aggiunti i costi annuali relativi alla manutenzione e alla gestione, che sono anche rilevanti in termini di ore di lavoro e di costi vivi, quindi, avendo comunque un'ottima direi approssimazione di monitoraggio di tutta la regione, un nuovo punto di monitoraggio al momento non è motivato.
Le considerazioni sull'organico di ARPA mi sento di condividerle, all'interno di ARPA abbiamo delle eccellenze che sono di assoluto livello che vanno sicuramente valorizzate e anche l'implementazione del personale è un ragionamento che si sta facendo anche rispetto di eventuali ampliamenti anche dell'ambito di lavoro di ARPA perché ha tutte le carte in regola per fare ricerca anche di più alto livello.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Ganis.
Ganis (LEGA VDA) - I limiti rimangono nei parametri giustamente e, come si legge anche dal sito dell'ARPA la qualità dell'aria è buona, ma manca, come le ho detto, un riscontro in alcuni punti, soprattutto fare un riscontro con gli anni passati: ad esempio, a Verrès l'ultima campagna che è stata fatta con il camper mobile, con il laboratorio, è stata fatta nel 2015 e sono trascorsi sei anni. Adesso certo inizierà una nuova campagna a Issogne però nel frattempo sono trascorsi sei anni, Verrès e Issogne sono molto vicini.
Mi è stato riferito che il personale dell'ARPA è in sofferenza come ha detto lei, io credo che sarebbe utile investire di più in questi ambiti. Grazie per la risposta.