Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 993 du 4 novembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 993/XVI - Interpellanza: "Revisione degli adattamenti alle necessità locali della Valle d'Aosta delle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione".

Bertin (Presidente) - Punto n. 42. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Parliamo quindi di scuola, parliamo di adattamenti in particolare e delle indicazioni nazionali per il curricolo che contengono dei traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, quindi elementari e medie per noi di altre generazioni, nonché i relativi obiettivi di apprendimento declinati nello specifico a seconda del livello scolastico.

Ora, negli adattamenti alle necessità locali della Valle d'Aosta di queste indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, troviamo però una mancanza, gli adattamenti infatti non delineano nello specifico i traguardi per lo sviluppo delle competenze per la lingua francese al termine della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, ma si limitano a indicare quanto segue, cito testualmente: "ne consegue che i traguardi per lo sviluppo delle competenze in lingua francese corrispondono a quelli indicati per lo sviluppo delle competenze in lingua italiana, con l'avvertenza che devono essere calati in situazioni comunicative conosciute o abituali e consone allo sviluppo lessicale individuale".

Ora, come sappiamo, nella pratica didattica le competenze previste per l'apprendimento della lingua italiana non sempre corrispondono alle competenze previste in lingua francese, nella prima classe della scuola primaria, per esempio, si dà molto spazio all'apprendimento della letto-scrittura dell'italiano e, per quanto riguarda la lingua francese, si lavora molto sull'apprendimento del lessico e delle strutture della lingua, lavorando prevalentemente sull'utilizzo della lingua orale. Solo in un secondo tempo si inizia a lavorare sullo scritto. Sarà poi nel corso della classe seconda che si inizierà a studiare nello specifico i suoni della lingua francese iniziando quindi a lavorare specificatamente sullo scritto. Perché portiamo quindi all'attenzione oggi di quest'Aula questa mancanza negli adattamenti? Perché dall'anno scorso, alla luce dell'ordinanza ministeriale n. 172/2020 del 4 dicembre 2020, che recita: "valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle alunne e degli alunni", che introduce il giudizio descrittivo al posto della valutazione numerica delle scuole primarie, e qui ci sarebbe da aprire una parentesi sull'opportunità di queste valutazioni sempre meno oggettive e sempre più di difficile comparazione, ma non è questo il tema, le istituzioni scolastiche da allora sono al lavoro per la revisione o predisposizione dei piani dell'offerta formativa triennale per introdurre il giudizio descrittivo per le differenti discipline alla luce dei traguardi per lo sviluppo delle competenze e i contenuti delle indicazioni nazionali per il curricolo e degli adattamenti alle necessità locali della Valle d'Aosta, quindi bisogna adattare queste modalità di giudizio.

I docenti però trovano la difficoltà nel predisporre un giudizio descrittivo per la lingua francese proprio a causa della mancanza dei traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado e i relativi obiettivi di apprendimento, anche perché, come abbiamo visto, i traguardi per lo sviluppo delle competenze della lingua francese nella scuola primaria non corrispondono nella pratica didattica a quelli della lingua italiana. Allora è per queste ragioni che interpelliamo l'Assessore competente, o il competente Assessore, per conoscere se è intenzione dell'Amministrazione regionale provvedere a una revisione degli adattamenti alle necessità locali della Valle d'Aosta delle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia del primo ciclo d'istruzione, introducendo specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze e i relativi obiettivi di apprendimento alla luce di quanto viene effettivamente svolto nelle scuole della nostra Regione.

Presidente - Risponde l'assessore Caveri.

Caveri (VdA Unie) - La sua interpellanza, consigliere Sammaritani, è molto tecnica, si vede che c'è la mano di chi è stato all'Assessorato dell'istruzione e si mantiene anche sul punto e si è aggiornato.

Prima di rispondere con elementi di tipo tecnico, mi permetto semplicemente di darle comunque una mia impressione al di là del tema specifico, cioè che, rispetto a generazioni come la mia, i giovani valdostani nella scuola hanno oggi un apprendimento della lingua francese che è certamente superiore a quello che capitava in passato, questo è frutto di un lavoro collettivo di tutti quelli che, dal punto di vista tecnico e dal punto di vista politico, si sono succeduti nell'Assessorato e si può dire che oggi, io lo dico anche per il mio ultimo figlio Alexis che ha dieci anni, si nota fin dalle materne e poi anche in quelle che chiamo ancora scuole elementari una capacità di utilizzo della lingua che è ben diversa da quello che poteva essere in passato.

Con deliberazione n. 1441/2019 la Giunta regionale ha nominato un comitato tecnico composto da dirigenti tecnici dell'Assessorato dell'istruzione e da tre esperti di politiche linguistiche a livello internazionale, la professoressa Carmel Mary Coonan, docente delle lingue straniere presso la Ca' Foscari di Venezia, esperta di fama internazionale, il professor Loranga Yo docente presso l'Università di Ginevra e Direttore dell'École de langue et civilisation française e la professoressa Marisa Cavalli di Aosta, che è membro autorevole del Centre européen pour les langues vivantes del Consiglio d'Europa. Il Comitato ha preso atto delle osservazioni contenute nel rapporto sulla sperimentazione degli adattamenti per il periodo settembre 2016-gennaio 2018 redatto da un comitato tecnico che era composto dall'ispettrice Gisella Langé, dalla stessa professoressa Mary Coonan e dalle ispettrici Diana Saccardo e Gabriella Vernetto e degli esiti del monitoraggio per l'anno scolastico 2018-2019.

Considerato che gli adattamenti di cui alla deliberazione n. 1103/2016 avevano carattere sperimentale per gli anni scolastici 2016-2017 e 2017-2018 e che, a seguito degli esiti di questa sperimentazione, si è ritenuto opportuno consentire tempi più lunghi e modalità più graduali per l'introduzione della innovazione, come si evince dal rapporto sulla sperimentazione del 2018, il comitato tecnico ha steso delle linee guida per l'educazione B e plurilingue che sono state trasmesse a tutte le istituzioni scolastiche della Regione con nota dell'Assessore. Nel documento si dava attuazione agli adattamenti con maggior flessibilità organizzativa nell'ambito dell'autonomia e dell'utilizzo ottimale delle risorse delle istituzioni, come richiesto dalle istituzioni scolastiche stesse e anche dalle organizzazioni sindacali, come evidenziato nel rapporto del 2018 del comitato tecnico, si erano cioè rilevate una serie di criticità.

Rispetto ai traguardi specifici per lo sviluppo delle competenze relative a obiettivi di apprendimento per la lingua francese, questi sono di fatto definiti dai livelli previsti per le prove linguistiche regionali introdotte dall'articolo 6 della legge regionale n. 18/2016 e dall'articolo 2 della successiva legge regionale n. 11/2018. Tali livelli discendono dal Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue, acronimo QCER del Consiglio d'Europa, che definisce anche descrittori dettagliati per ogni livello utili per la redazione di obiettivi di apprendimento.

Le stesse indicazioni nazionali per i curricolo della scuola dell'infanzia e il primo ciclo d'istruzione del 2018 si riferiscono anch'esse ai livelli del QCER per la definizione di traguardi per lo sviluppo delle competenze e ai descrittori per la definizione degli obiettivi di apprendimento. A livello regionale, per le lingue francese e tedesca, i traguardi per lo sviluppo delle competenze, calibrati sui livelli, come dicevo, del quadro comune europeo di riferimento, sono stati definiti in fase di prima applicazione delle prove da un gruppo di lavoro composto da docenti in rappresentanza di tutti i gradi di scuola e sono determinati annualmente con decreto assessorile sulla base dei risultati delle prove linguistiche regionali dell'anno precedente. Allo stato attuale i livelli non sono stati modificati rispetto alle indicazioni iniziali dei docenti. Nello specifico, relativamente al quesito posto dall'interpellanza, si precisa che gli adattamenti devono riguardare l'insieme del sistema e non solo alcuni gradi di scuola in una logica di messa in coerenza verticale del curricolo. La situazione pandemica ha purtroppo di fatto reso impossibile valutare l'impatto delle misure messe in atto sull'insieme della popolazione scolastica nel corso degli anni 2020-2021 e siamo in difficoltà ovviamente, per la particolarità della situazione, anche sul 2021-2022.

Occorre sicuramente continuare la riflessione sugli adattamenti tenendo in considerazione, da un lato, le attività proposte dalle scuole nell'ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, si sarà accorto anche lei nel periodo assessorile di come l'autonomia scolastica sia un elemento prezioso per il mondo della scuola, addirittura evocato nell'articolo 117 della riforma costituzionale nel 2001, però questo crea ogni tanto dei problemi di coordinamento, ogni tanto alcune istituzioni scolastiche vanno molto avanti, altre restano un po' indietro e non è sempre facile per la Sovrintendenza coordinare perché esiste una specie di sacralità dell'autonomia scolastica sulla quale forse un giorno discuteremo perché ha degli elementi di forza ma anche degli argomenti di debolezza; dall'altro, i risultati delle prove linguistiche regionali che di fatto arrivano a regime solo con questo anno scolastico perché negli anni precedenti hanno riguardato unicamente alcuni gradi e/o lingue o/e attività linguistiche. Pertanto l'Amministrazione è favorevole a rivedere gli adattamenti, diciamo che il cantiere è aperto perché comunque intanto i docenti, anche grazie alle numerose attività formative proposte a livello regionale in ambito linguistico, hanno elementi sufficienti per un'adeguata programmazione.

Ci tengo a dire, perché è stata una scelta politica precisa, che intanto abbiamo provveduto da alcuni mesi a potenziare le risorse nel settore B e plurilingue dell'Ufficio supporto autonomia scolastica, questo vale per il francese, per il tedesco ma anche per l'inglese, per accompagnare i docenti nella realizzazione di percorsi innovativi legati al potenziamento delle competenze linguistiche nell'ambito dell'internazionalizzazione.

La mia convinzione, al di là degli aspetti più propriamente legati agli adattamenti, è che noi dobbiamo usare sempre di più i fondi comunitari per poter consentire ai nostri bambini e ai nostri ragazzi e ai nostri insegnanti di avere un côté internazionalizzazione, cioè l'apprendimento delle lingue può avvenire naturalmente in un modello anche bilingue o trilingue aggiungendo l'inglese o quadrilingue aggiungendo il tedesco, la particolare situazione della comunità walser, ma è del tutto evidente che bisogna fare in modo che ci siano più contatti con altre scuole, con altri Paesi, con altre realtà, e devo dire che la partecipazione a Erasmus Plus, alcuni strumenti forniti dagli Interreg, la mobilità oggi possibile del personale scolastico e degli studenti potrà, da questo punto di vista, probabilmente darci delle soddisfazioni.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola al consigliere Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Grazie Assessore. Concordo con lei su molti principi che ha espresso in questa che è appunto la risposta a un quesito tecnico e quindi che, da un lato, va nel particolare, dall'altro coinvolge anche le tematiche molto più ampie.

In ordine alle competenze linguistiche dei nostri studenti credo che si possa dire sicuramente che sono di buon livello, perché mi pare di ricordare all'epoca che le prove Invalsi su quelle materie erano sempre buone per gli studenti valdostani, un po' meno erano quelle sulle materie scientifiche se non ricordo male, e questo chiaramente induce a delle riflessioni. Comunque sicuramente dal punto di vista linguistico non possiamo lamentarci anche se non dobbiamo mai rallentare l'attenzione alle misure per poter far sì che non si peggiori perché purtroppo a differenza di quello che dice lei, non per fare il nostalgico visto che anch'io appartengo alla sua generazione, ma forse il livello scolastico generale, ma adesso sto parlando non soltanto della Valle d'Aosta ma di tutto il sistema scolastico nazionale, non è migliorato negli ultimi decenni, a mio avviso, perché qui stiamo parlando chiaramente e specificamente di francese ma da quello che sento a volte in italiano mi preoccupo un pochino di come lo scrivono e lo parlano le nuove generazioni, quindi la scuola su questo si deve e si dovrà sicuramente interrogare.

Nello specifico, da quello che ci dicono gli insegnanti, da quello che mi riferiscono, credo che questo tema dell'indicare i traguardi, di stabilire quali siano gli obiettivi in lingua francese specificamente, visto che questo è l'oggetto, sarebbe appunto da aggiornare, sarebbe da specificare, perché è vero che c'è la questione dell'autonomia scolastica, che molto spesso è un dato positivo ma nello stesso tempo a volte è un limite, giustamente come diceva lei, perché, quando poi l'autonomia diventa disordine, questo purtroppo può creare delle problematiche, quindi bisogna far convivere questi due principi: da un lato, autonomia scolastica; dall'altro, invece comunque delle linee di condotta le più omogenee possibile se non uniformi proprio per evitare appunto delle sorti di concorrenza anche fra le diverse scuole. Questi traguardi quindi io credo che debbano essere comunque rivisti, devono essere precisati proprio nell'interesse degli allievi, degli alunni ma anche degli insegnanti che abbiano un po' di indicazioni, perché su questi temi mi dicono che sì, è vero, c'è l'autonomia scolastica ma in realtà poi sono abbastanza uniformi le scuole nel seguire... vedo cenni di assenso da un insegnante, quindi questo mi conforta.

C'è anche il tema, per esempio, dei testi, probabilmente i testi in francese non sono adeguati molto spesso alla pratica didattica che viene svolta nelle nostre scuole, anche perché mi sembra abbastanza logico se trasferissimo dei testi in italiano a degli allievi francesi o tedeschi, magari pur in scuole bilingui o trilingui, credo che probabilmente ci sarebbero dei problemi, quindi è un tema sul quale bisogna riflettere e lavorare.

Direi quindi che l'attenzione su questo ma su tanti altri deve essere rivolta appunto per far sì che gli insegnanti per primi abbiano meno difficoltà e poi si riesca chiaramente a mantenere quanto meno quel livello di competenze linguistiche e, se possibile, migliorarle magari anche se è in francese ma soprattutto in italiano, perché, come dico, sarà un'impressione ma ho appunto questa sensazione che il livello purtroppo stia un po' scadendo.