Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 989 du 3 novembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 989/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito all'orientamento degli istituti scolastici valdostani nei confronti dei programmi di alternanza scuola-lavoro".

Bertin (Presidente) - Punto n. 39 all'ordine del giorno. Si è prenotato il consigliere Distort per l'illustrazione, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - È noto che con la legge 107 del 2015 si è avviata una riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione. Nella delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti, nella quale riforma è previsto...

Interruzione della registrazione per un problema tecnico al sistema multimediale dell'aula

L'interruzione e questo problema tecnico mi hanno permesso di ricordare un motto degli alpini, visto che stiamo parlando degli alpini: in adversa, ultra adversa, di fronte alle avversità l'alpino non retrocede. Ricordavo che il Centro addestramento alpino è un centro di eccellenza che riesce ad attrarre professionalità anche da altri reparti militari, addirittura anche dall'estero, quindi questo inquadra la qualità, la professionalità di uno strumento, che è la presenza del corpo degli Alpini all'interno del nostro territorio.

Per tornare ai programmi di alternanza scuola-lavoro, ricordo due principi fondamentali pedagogici che riguardano fondamentalmente la formazione, sono tra l'altro due cardini che sono caratterizzanti il nostro centro addestramento alpino e sono due concetti: la verticalità e l'articità.

La verticalità è la rappresentazione dell'ostacolo, l'ostacolo verticale, che quindi evoca immediatamente il rapporto alpinistico della salita sulla vetta e, quindi, tutta quella attività che riguarda lo svolgimento del rapporto tra il soggetto e il nostro territorio alpino. Ovviamente, in ambito militare si sviluppa sotto il profilo di addestramento finalizzato all'attività militare, alle attività di difesa, ma anche l'attività di saper difendere sé stesso e i propri commilitoni. Questo concetto nasconde e contiene dentro di sé la possibilità di oltrepassare l'ostacolo e, di conseguenza, è del tutto evidente quanto riesca a essere pedagogico, formativo per i ragazzi che potrebbero avvicinarcisi.

L'articità è un termine coniato, una sorta di neologismo, tant'è che il correttore di Word lo riconosce come errore. L'articità è la capacità di resistere in condizioni estreme, fondamentalmente al freddo: il crepaccio, il nevaio, il ghiacciaio. Di nuovo un elemento di sfida per sé stessi e di crescita della propria performance.

Sono due elementi che rappresentano con immediatezza una capacità di formazione. Ecco quindi che, di fronte a questa virtuosità del Centro addestramento alpino e della possibilità di poter svolgere attività che siano esattamente compatibili alla crescita, alla formazione, alla consapevolezza delle proprie capacità e dello sviluppo della personalità dei ragazzi durante il periodo delle scuole superiori, i quesiti di questa interpellanza si specificano in questi termini. Il primo quesito: quali siano le eventuali interlocuzioni in atto tra la Soprintendenza agli studi e le strutture di comando del Centro addestramento alpino; secondo quesito: quali siano in generale le intenzioni attuali e future in merito all'orientamento delle istituzioni scolastiche valdostane verso i programmi di alternanza scuola lavoro da svolgersi presso il Centro addestramento alpino.

Presidente - Risponde l'assessore Caveri.

Caveri (VdA Unie) - Ringrazio molto il consigliere Distort e approfitto dell'assenza della consigliera Spelgatti - ah, no: c'è - per dire che già in passato molte volte mi sono occupato degli alpini e devo dire di avere anche molto sofferto, come immagino abbia sofferto anche lei, rispetto al fatto del cambio di dizione: il decadere della scuola militare è diventato centro addestramento, che non ha lo stesso fascino del passato, ma faceva parte di una logica, devo dirle, in cui a un certo punto, prima di aver dato piena valorizzazione al ruolo degli alpini, soprattutto degli scenari di guerra internazionali, c'era stata la tendenza a considerarli come quasi inutili rispetto al ruolo delle forze armate. Per fortuna poi i vertici militari italiani si sono resi conto, sul campo e sui campi di battaglia in scenari di guerra esteri, del grande valore degli alpini, quindi condivido totalmente questa necessità di valorizzare la presenza, anche se ridotta ormai un po' al lumicino, degli alpini.

La Giunta regionale nel 2017 ha definito questi percorsi scuola-lavoro, percorsi che si chiamano PCTO, percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento, e all'interno di questo documento non si fa riferimento esplicitamente alle forze armate, ma implicitamente, perché fra i protocolli d'intesa che oggi fanno parte, diciamo così, dell'ordinamento nostro, c'è anche quell'accordo siglato proprio quell'anno fra il Ministero della difesa, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dell'istruzione. Il Ministero della difesa si impegnava, con le proprie strutture territoriali, non solo per attività di comunicazione nei confronti di studentesse e studenti, attraverso eventi espositivi, conferenze divulgative e visite, ma anche a spiegare le opportunità professionali e di studio riservate alle fasce scolastiche di riferimento, quindi proprio una logica di un'interazione. In particolare, il Ministero della difesa si propone ancora oggi di realizzare sinergie con il sistema educativo, per contribuire con le proprie risorse, esperienze, conoscenze scientifiche, tecnologiche e gestionali al miglioramento della formazione tecnico-professionale degli studenti delle istituzioni scolastiche di secondo grado, perché questa è la fascia di età cui ci si riferisce.

Pur non essendo stato siglato, almeno fino a ora, uno specifico protocollo d'intesa fra la Sovrintendenza agli studi e il Centro addestramento alpino, credo che si potrebbe anche decidere di proporre un protocollo di questo genere; in virtù di quello che è stato stipulato a livello nazionale, già oggi ci possono essere dei percorsi comuni.

Da questo punto di vista io devo dire, però, che alcune cose sono già state fatte, ed è la risposta alla seconda domanda. Molte istituzioni scolastiche del secondo ciclo, in maniera autonoma e nell'ambito del piano triennale dell'offerta formativa, hanno comunque scelto di avere elementi di tipo collaborativo. Però credo che si debba fare di più e devo dirle che di recente ho incontrato i responsabili delle Penne nere in Valle d'Aosta e abbiamo deciso di avere un percorso comune. Credo che domani saremo in Piazza Chanoux per la commemorazione e avrò modo di interloquire con lei assieme alle autorità militari, perché la logica è quella che lei diceva, cioè formare i nostri giovani alle specialità di cui noi possiamo fare vanto con il Centro alpini: lo sci, l'alpinismo, la conoscenza della neve, delle valanghe, il soccorso organizzato; tutte quelle materie che in qualche maniera non solo sono importanti, ma credo che vadano valorizzate. Le cito un caso recentissimo. Esiste una domanda e offerta su questo: ho partecipato, assieme al collega Marzi e al Presidente, al progetto RisCACT, che è questo percorso addirittura con dei visori che consentono in una specie di videogioco di vivere l'esperienza di finire sotto una valanga o di dover aiutare dei compagni di sci alpinismo finiti sotto la valanga. Devo dirle che c'erano quindici disponibilità per la realizzazione di questo atelier della Fondazione montagna sicura e c'è stato il pienone, e bisognerà replicare questo; è segno di una grande attenzione, che personalmente mi ha molto colpito in senso favorevole, da parte dei giovani nei confronti di una miglior conoscenza dell'ambiente naturale in cui viviamo, vale a dire la montagna.

Quindi, le confermo che i contatti con il Corpo degli alpini sono già in corso, che presenteremo attraverso la Sovrintendenza agli studi un'offerta formativa in favore degli istituti superiori della Valle d'Aosta. E devo dirle che, in un pensiero del passato, io ho l'impressione che molto spesso, finita la leva obbligatoria, molti giovani valdostani non abbiano la consapevolezza, tranne rari casi, delle possibilità di carriera che offre anche il Corpo degli alpini. Abbiamo avuto comandanti, abbiamo avuto persone che ancora oggi sono importanti all'interno delle truppe alpine, ma finita la leva obbligatoria è indubbio che il radicamento storico, che è espresso in maniera molto chiara nella presenza ramificata dell'Associazione nazionale alpini in tutti i comuni della Valle d'Aosta, un po' si è affievolita. È possibile che, con questo tipo di iniziative di collaborazione fra alpini e scuole, possano nascere anche delle vocazioni nuove a favore di questo corpo che tanto è legato al territorio valdostano.

Presidente - Per la replica consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - Grazie assessore, percepisco una sintonia quasi sovrapponibile nei pensieri e nella visione, salvo il fatto che non ha visto la collega Spelgatti! Non è da lei, anche perché la collega Spelgatti, pur essendo leggermente nascosta dietro alla sua postazione, è percepibile nell'aria!

Detto questo, mi conforta sapere quanto lei mi sta riferendo ed è chiaro che, dal punto di vista del ruolo che rivesto nell'ambito di forza di opposizione, si rimarrà vigili, anche nell'ambito dello spirito dell'alpino, ma comunque con una vigilanza, affinché questo approfondimento tra le realtà scolastiche e l'esperienza formativa nell'ambito delle nostre forze armate, del nostro Centro addestramento alpino, possa avere un connubio che sia approfondito, che possa avviarsi e possa svolgersi, perché è un'eccellenza che noi non possiamo tenere lì semplicemente come realtà chiusa, come un settore stagno, assolutamente è estremamente importante che ci sia questa permeabilità.

Mi permetto di dire, proprio per il concetto di permeabilità con la società, e confesso che è stato un po' triste percepire che le celebrazioni di ieri al parco della rimembranza abbiano visto la presenza di forze militari, di forze armate, di forze dell'ordine, di reparti di associazioni, associazioni d'arma, però sinceramente ho notato una assenza fortissima delle nuove generazioni. Questo significa un disinnamoramento a qualcosa che fa parte della nostra storia. Il mondo militare non è un mondo di aggressione, è un mondo di difesa, e la difesa rientra nel concetto di amore, perché se ami difendi, se non senti il bisogno di difendere è perché non ami. Questo è un messaggio che deve essere trasmesso fin dall'epoca scolastica, quindi a lei Assessore, per la delega che ha in ambito di istruzione, veramente suggerisco di andare avanti con determinazione su quanto lei ha espresso in questa risposta, e da parte mia ci sarà esattamente la vigilanza in questo ambito.