Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 979 du 3 novembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 979/XVI - Interpellanza: "Rafforzamento del sistema dei controlli interni dell'Amministrazione regionale".

Bertin (Presidente) - Passiamo al punto n. 30 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Questa interpellanza riprende di fatto una vecchia questione, dico vecchia perché abbiamo avuto modo di parlarne sia in sede di bilancio, sia poi in sede di riorganizzazione, o meglio, di organizzazione dell'attuale Governo. L'interpellanza prende atto ed espone nelle premesse quello che è un dato di fatto, ovvero che nell'organizzazione della Giunta in carica è stata soppressa la struttura di audit interno, alla quale erano state assegnate da 2018 tutta una serie di funzioni, ma voglio ricordare in particolare la funzione principale, ovvero quella di costituire un terzo livello di controllo su tutta la macchina amministrativa, principio che spesso non è stato percepito o non è percepito, purtroppo.

A fronte di questo, dall'analisi della deliberazione n. 16 del settembre 2021 della locale sezione di controllo della Corte dei conti, effettivamente ci sono state una serie di considerazioni interessanti riguardanti appunto il sistema dei controlli interni. Pur prendendo atto comunque del fatto che c'è stata la pandemia, che ha portato prima a vivere una fine della quindicesima legislatura che ovviamente non ha permesso tutta una serie di attività non solo legate ai controlli, ma anche ad altre cose, poi c'è stata una ripartenza nella quale questa struttura è sostanzialmente scomparsa, è stata eliminata.

Come riprende anche la deliberazione della sezione, viene riportato il fatto che, secondo la Regione, le competenze attribuite alla struttura sono state riassorbite di fatto in attività già svolte da altre strutture dirigenziali e organismi di valutazione operanti all'interno dell'ente; è una percezione che, già quando abbiamo avuto modo di parlare della struttura di audit interno, era stata affermata. Invece, e l'ho detto in apertura di questa presentazione, il terzo livello di controllo ha delle funzioni diverse che non hanno il primo e il secondo livello, ovvero sostanzialmente chi fa l'attività e chi sovraintende la struttura che fa l'attività, lo dico molto semplicemente.

E poi anche delle attività di controllo ad hoc. Questa mattina abbiamo avuto modo di parlarne per quello che riguarda la sanità, ma in più di un'occasione abbiamo già citato più volte la possibilità di avere nella funzione dell'audit interno un presidio volto anche ad andare a comprendere, laddove ci siano delle criticità o delle problematicità soprattutto sui processi amministrativi, attività utile poi a poter mettere dei correttivi alle procedure.

La sezione evidenzia il fatto che la soppressione della struttura vanifica le finalità per le quali essa è stata istituita e che non possono trovare attuazione attraverso l'assegnazione ad altri organi che non soddisfino il necessario requisito di indipendenza, proprio perché non è un terzo livello, cioè non possiamo ridurre al primo e al secondo livello, ovvero a chi effettivamente guida i vari processi dell'amministrazione, un'attività di questo tipo. Questo porta anche a dire una cosa in più: oggi c'è la necessità, ovvero non c'è una definizione compiuta del sistema dei controlli interni.

Lo dico già a scanso di equivoci: non andiamo a confondere l'attività che conduce o può condurre l'audit interno con il collegio dei revisori, il quale ha un'altra finalità, una finalità di verifica contabile di quelle che sono le documentazioni, ovvero il pacchetto di bilancio, che sia esso consuntivo o gli altri documenti; ha un'altra finalità. L'audit interno si deve occupare principalmente di procedure e di eventi che coinvolgono l'Amministrazione regionale.

Effettivamente, e lo cito di nuovo perché è utile, la sezione parla proprio del terzo livello di controllo, utile all'amministrazione, alla salvaguardia dell'efficienza dei processi amministrativi. Un'efficienza che poi non ha un risvolto soltanto in termini economici, ma anche in termini reputazionali, proprio perché nel momento in cui - faccio un esempio - ci dovesse essere una frode nei confronti dell'amministrazione, l'audit potrebbe anche dover comprendere, laddove ci fosse stata la frode, se quest'ultima abbia avuto dei soggetti conniventi all'interno dell'amministrazione, oppure se ci sia una procedura che effettivamente non funzionava. Quindi, ha una finalità anche preventiva e di presidio a tutta una serie di rischi, che ovviamente però devono essere analizzati. La struttura purtroppo non ha operato dal 2018 in avanti in modo sempre fattivo.

Questa interpellanza chiede al Presidente della Regione di conoscere se, in forza delle osservazioni formulate dalla Corte dei conti nella già citata deliberazione, sia stato dato incarico alle competenti strutture di definire un percorso volto al rafforzamento del terzo livello di controllo, ovvero la ricostituzione della struttura di audit interno. Parlo delle competenti strutture e di definire un percorso di rafforzamento del terzo livello di controllo, perché sappiamo benissimo che la creazione di una nuova struttura all'interno della macchina amministrativa comporta tutta una serie di problematiche.

In caso negativo, l'interpellanza chiede quali siano le intenzioni del Governo regionale volte a rafforzare e riformare l'attuale sistema dei controlli. Questo perché? Perché, in sintesi, se abbiamo ritenuto, non noi ma lo dico in senso lato l'amministrazione, di eliminare la struttura dell'audit interno - oggi il sistema dei controlli interni non è definito puntualmente e soprattutto è impossibile, per come è attualmente concepita la struttura organizzativa, avere un terzo livello di controllo fattivo - c'è da capire se effettivamente da oggi in avanti ci sia o comunque ci siano già state delle considerazioni dal punto di vista delle valutazioni, anche a fronte di quanto espresso dalla sezione di controllo della Corte dei conti, se ci sia la volontà di mettere un tassello in più o comunque la volontà di definire puntualmente il sistema dei controlli interni che, ripeto, non è finalizzato, come purtroppo una certa stagione della politica e non solo ha portato, ad avere sostanzialmente degli ispettori che girano negli uffici. No, il livello di controllo ha una funzione preventiva, ma anche e soprattutto di efficienza dei processi.

Il controllo spesso spaventa e preoccupa, in realtà dovrebbe essere - forse lo dice chi si è occupato nella sua modesta carriera lavorativa di controlli - anche di supporto a chi fa e a chi è in prima linea nell'attività amministrativa. E dal punto di vista degli amministratori dovrebbe essere un presidio in più riguardo a una sorta di terzietà nelle analisi rispetto alle stesse strutture e, soprattutto, utile laddove ci siano dei casi particolari per andare a identificare criticità problematiche e a volte anche veri e propri buchi nelle procedure, che rischiano poi anche di comportare delle spiacevoli sorprese, che non avvengono spesso nel momento in cui si identificano le problematiche, ma magari dopo molto e che costano anche notevolmente non solo in termini reputazionali, ma anche magari di danno erariale.

Presidente - Risponde il presidente della Regione Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Grazie, collega Aggravi, per questa iniziativa su un tema di cui abbiamo già parlato, un tema complesso. Io credo che le osservazioni che sono state formulate, così come gli auspici espressi dalla sezione regionale di controllo della Corte dei conti per superare le attuali criticità, siano senz'altro condivisibili. Ci sono una serie di ordini di problemi per i quali ad oggi non abbiamo ancora assunto specifiche determinazioni in merito alla creazione della struttura di audit e sono di due tipi: i primi di natura normativa, quindi di necessità di revisione normativa, gli altri di aggiornamento dell'organigramma, che si portano dietro questioni di natura strettamente organizzativa, che sono a oggi abbastanza problematiche da affrontare per i problemi che tutti conosciamo e che sono stati anche oggetto delle iniziative di poco fa; parlo della situazione del personale, della difficoltà di reperimento del personale. È chiaro che una struttura organizzativa nuova, in questo momento, non può prescindere da un'analisi e da una valutazione di carattere più strategico che dia a questa struttura gambe e modo di poter operare, cosa che a oggi diventa difficile da immaginare, viste le difficoltà che abbiamo a reperire risorse umane, nonché le conseguenti anche necessità di ordine finanziario e tecnologico per poter assicurare un proficuo raccordo delle diverse forme di controllo interno.

Come accennavo, oltre alle necessità più pratiche, ce ne sono altre che afferiscono proprio alla struttura normativa della nostra amministrazione, che richiedono una totale revisione della disciplina regionale, di rango sia legislativo che di rango regolamentare, affinché siano individuate nel dettaglio le responsabilità, le tempistiche, le procedure di verifica e sia tenuta debita traccia di tutte le attività condotte e degli esiti conseguiti. Parallelamente a questo devono essere condotte le necessarie riflessioni volte alla costituzione e alla incardinazione nell'organigramma regionale di una struttura di audit interno, da effettuare nell'ambito del più ampio disegno strategico sulla pianta organica dell'ente.

Considerando che attualmente da un lato non vi è la possibilità di creare nuove strutture, a meno che non si sopprima una struttura esistente, perché il numero delle strutture non può essere modificato, dall'altro abbiamo un problema legato al numero dei dirigenti in servizio che di fatto è inferiore rispetto al numero di strutture dirigenziali costituite. Tale sottodimensionamento generale porta inevitabilmente alla impossibilità a oggi di garantire l'espletamento delle competenze che sarebbero assegnate a questo tipo di struttura.

Complessivamente questi due passaggi, quello di revisione normativa e quello di aggiornamento dell'organigramma, sono dunque due passaggi di fatto preliminari, ma che sono essenziali affinché si possa arrivare alla costituzione di una struttura che abbia questi compiti, che sono comunque molto trasversali e quindi con procedure molto complesse da gestire.

Presidente - Per la replica il consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Vede Presidente, io sono d'accordo con lei sul fatto che ci sia la necessità di porre una serie di modifiche regolamentari utili a far meglio funzionare questo impianto che andrebbe definito e dall'altro lato sono altrettanto consapevole che è un problema di organigramma, di strutture, di pesi e di personale. Però vede, se questa struttura non fosse già stata costituita, io questo lo capirei, ma, avremo modo forse di parlarne prossimamente, si sa benissimo che le strutture che stanno al di sotto degli assessorati si fanno e si costruiscono, perché se l'audit interno è stata eliminato, io non penso - con tutto il rispetto per qualsiasi tipo di struttura - che questa sia stata eliminata per far posto a una struttura dirigenziale fondamentale per l'amministrazione.

Mi spiego: togliere il terzo livello di controllo per mettere qualche altra struttura, non voglio sapere perché, qualcosa ci deve ovviamente dire. Il fatto che il principio dell'utilità dei controlli non passi, perché questo è un dato di fatto, al sottoscritto, ma non solo, spiace moltissimo. Lo dico prima di tutto nell'interesse proprio di quel livello dirigenziale di cui lei parlava, perché a un certo punto dovremmo andare a capire se le strutture che abbiamo sono tutte utili e necessarie per le finalità che ci si pone, ma questo è un altro discorso che, ripeto, avremo modo di affrontare.

Io penso che questa struttura sia fondamentale per questo motivo, perché finalmente abbiamo un collegio dei revisori che presidia una certa area, che era sostanzialmente non presidiata fino a qualche tempo fa; lo sappiamo tutti, soprattutto chi è stato assessore al bilancio. Dall'altro lato ci manca un presidio sui processi e sull'efficienza dei processi amministrativi, che non è una cosa banale, perché poi alla fine parliamo sempre di efficienza, di effetti sui cittadini, di tariffe, di effettività o comunque del fatto che ci sono delle lunghe tempistiche nell'espletare le pratiche e quant'altro, però i controlli sono fondamentali. Lo abbiamo anche capito, tra l'altro, nella redazione ma anche nell'applicazione delle misure Covid: a un certo punto giustamente ci si è interrogati su come si potesse meglio gestire i controlli ex post. Si è trovato un modo e si è fatto, e non è solo per espletare un obbligo normativo, ma lo è soprattutto per andare a capire se effettivamente quelle misure hanno avuto l'effetto sperato e, più di tutto, non sono andate a soggetti che non dovevano ricevere.

Quindi mi perdoni, ma se dovessi dire - ma non è nel mio stile - "ci rivediamo poi a settembre, adesso è un po' passato il termine", secondo me è meglio forse il prossimo, ma non troppo, e poi da qui al prossimo settembre chissà?! Al di là di questo, io inviterei lei, perché la struttura ovviamente va incardinata sotto l'ala della Presidenza, ma tutta la Giunta, anche chi magari non è presente in questo momento e che magari non percepisce allo stesso modo l'importanza del controllo, che però è fondamentale. È un presidio prima di tutto per chi fa le cose, per l'amministratore che dà l'input politico, per il coordinatore, per il dirigente e per chi sta sotto, perché nel momento in cui poi sorgono dei problemi, come abbiamo già avuto modo di vedere, un'attività di audit interno permette di andare - ovviamente se condotta con terzietà e indipendenza - a identificare quelli che sono i veri problemi che non si ripeteranno.

Questo lo dico perché, secondo me, è un aspetto estremamente importante, tra l'altro non solo relativamente all'amministrazione, ma anche chi si occupa di partecipate dovrebbe farsi un ragionamento, perché laddove c'è un'attività di governance su degli enti, è bene che ci sia poi anche un'attività di governance del controllo, perché altrimenti rischiamo a volte di perderci anche dei pezzi. Io vorrei che su questo aspetto la Regione Valle d'Aosta si mettesse un po' più al pari con quelle che sono le best practice di altre realtà e che soprattutto chi si occupa a livello più alto di amministrazione, quindi non a livello politico ma a livello della struttura organizzativa, capisca che il terzo livello di controllo non è fondamentale solo per la politica o per le autorità altrui, ma soprattutto per loro stessi che operano tutti i giorni nell'interesse dell'amministrazione.