Objet du Conseil n. 970 du 3 novembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 970/XVI - Interrogazione: "Ipotesi di costituzione di una società in house per la gestione del sistema idrico integrato valdostano".
Bertin (Presidente) - Punto n. 20. Risponde il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Lavevaz (UV) - Si chiede con questa interrogazione informazioni per sapere "se corrisponda al vero che di concerto con gli enti locali si sta valutando la possibilità di costituire una società in house, volta a sostituire il sub-Ato nella gestione del sistema idrico integrato valdostano".
Effettivamente questa è una tematica che è in corso di analisi ed è effettivamente una questione piuttosto urgente da risolvere nelle prossime settimane - ed è anche per questo che la Regione ha sollecitato in queste settimane l'intervento del BIM in quanto ente di governo nell'ambito del servizio idrico - perché il tutto è legato ovviamente ad aderire alla normativa di settore al fine di rispettare gli obblighi previsti dalla normativa europea, in particolare per quanto riguarda i trasferimenti del Piano nazionale ripresa e resilienza, che sono vincolati o hanno come condizione l'affidamento della gestione a un'unica infrastruttura per quanto riguarda il servizio idrico integrato.
Quindi il BIM, come ente di governo dell'ambito territoriale ottimale, si sta muovendo, di concerto con gli enti locali valdostani, per trovare delle soluzioni possibili, percorribili, le soluzioni migliori possibili ovviamente per la riorganizzazione del servizio idrico valdostano.
In particolare si stanno verificando tre aspetti: il primo è la possibilità di delegare all'ente di governo, che in questo momento è il BIM, le funzioni di governo attualmente previste nei sub-Ato. Secondariamente si sta cercando di valutare quale sia la migliore modalità di gestione unitaria a livello di ambito e, in ultimo, le modalità di affidamento, eventualmente, dei servizi rispetto alle normative attualmente in vigore.
Quindi rispetto al quadro normativo esistente il servizio idrico integrato può essere affidato dall'ente di governo a un unico gestore seguendo sostanzialmente tre modalità, che sono alternative una all'altra.
La prima è quella di una procedura a evidenza pubblica tout court, la seconda un PPP, cioè un partenariato pubblico privato con gara a doppio oggetto, ossia riguardante al tempo stesso sia la qualità di socio e l'attribuzione allo stesso di compiti operativi connessi alla gestione del servizio. In ultimo l'affidamento in house in presenza delle condizioni dell'integrale partecipazione pubblica del controllo analogo dell'attività del soggetto.
Quindi, l'affidamento diretto a una società in house è effettivamente una delle ipotesi attualmente sul tavolo, ma la questione è assolutamente aperta, sia sotto un profilo tecnico - come dicevo prima a seguito delle verifiche che il BIM sta facendo anche con il supporto dei legali, del CELVA eccetera - ma sia anche sotto il profilo più politico, nel senso che sono delle questioni che dovranno per forza anche arrivare in quest'aula, perché si tratta di dover fare delle modifiche anche normative per trovare quella che sarà individuata come soluzione migliore.
Quindi, sostanzialmente, la questione aperta al momento, quella centrale - che è oggetto di una delle richieste di parere tecnico legale - è se al momento possono convivere nello stesso soggetto i compiti e le responsabilità dell'ente di governo e quelle di soggetto attuatore del servizio idrico integrato.
Questo a una prima analisi parrebbe non possibile ma che deve essere verificata, quindi questo è uno dei punti nodali.
Personalmente ho sollevato in assemblea con i Sindaci del Consiglio permanente degli enti locali il mio personale punto di vista, la mia personale perplessità nel pensare di affidare a una società in house l'attuazione del servizio idrico, per il semplice fatto che il servizio idrico ritengo - ma credo che questa sia una cosa abbastanza oggettiva - sia forse il più delicato tra tutti i servizi essenziali che devono essere gestiti, da un lato perché ovviamente ci sono e ci saranno degli importanti investimenti da fare - basti sentire la situazione degli acquedotti all'interno dei nostri Comuni - e ci sarà la necessità nei prossimi anni di reperire delle risorse e di mettere in campo degli investimenti fondamentali per la gestione del servizio idrico.
Inoltre ci sono ovviamente tutte le politiche tariffarie che sono legate alla gestione del servizio idrico che, come tutti sapete, è un servizio a rilevanza economica, quindi deve rientrare in tariffa di tutti i costi che sono messi in campo per la sua gestione, quindi questo credo che deve essere un aspetto che deve essere in capo, a mio modo di vedere, a un ente e non a una società, seppur in house.
Il BIM è un ente pubblico, la società in house invece non lo sarebbe.
Ho anche provato a ipotizzare delle soluzioni - ma tutte da verificare anche queste, sia sotto il profilo tecnico che sotto il profilo dell'opportunità politica - che potrebbero essere quelle nel momento in cui ci fosse questa conferma dell'impossibilità di coesistenza dell'ente di governo e del soggetto attuatore nello stesso soggetto, eventualmente di fare un passo indietro all'ente di governo, quindi farlo salire di un gradino, quindi farlo passare dal BIM al Consiglio permanente degli enti locali e lasciare al BIM i compiti, invece, del soggetto attuatore.
Questa potrebbe essere una soluzione che è stata messa sul tavolo - ma è tutta da verificare - per lasciare, come dicevo prima, a un ente pubblico il compito della gestione di quello che ritengo essere, e lo ripeto, forse il servizio essenziale più importante che le comunità hanno da gestire.
Presidente - Per la replica, il consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Grazie, Presidente nella veste di Assessore.
Quando due anni or sono partecipai insieme ai colleghi Distort e Luboz al Festival dell'Acqua di Bressanone, trovai la Valle d'Aosta in una delle presentazioni colorata di grigio, quindi una zona grigia. Siamo piccoli, spesso non veniamo analizzati fino in fondo, ma in realtà era effettivamente una zona grigia dove scoprii in quel momento che forse siamo arrivati un po' in ritardo.
Penso che il quadro che lei ha descritto ci dica che siamo in ritardo.
C'è una problematica, giustamente poi lei mentre parlava di investimenti in infrastruttura uno faceva il paio con quelli che erano i fondi del piano nazionale che non si può rischiare di perdere e quindi sicuramente questo era l'obiettivo di questa interrogazione per capire qual è lo stato dell'arte. E lo abbiamo capito, era fondamentale.
Sicuramente è necessario capire quali possono essere le soluzioni in campo e che tengano anche conto - lo ha ricordato - delle tariffazioni, perché altrimenti un po' come è successo, o meglio, sta succedendo sulla parte rifiuti, rischiamo di avere delle brutte sorprese e soprattutto di non poterle poi governare.
Sulla parte acquedottistica è anche vero che i tempi in cui ogni Comune poteva ragionare in maniera più autonoma sono finiti, questo lo vediamo già a livello regionale, figurarsi a livello degli enti locali, quindi i prossimi investimenti e anche tutta la parte, se vogliamo, delle perdite; ci sono tutta una serie di temi che alla fine della fiera costano e quindi porteranno a degli investimenti.
Io penso che possa anche essere utile magari approfondire in Commissione questo aspetto e questo ambito, quindi io penso che il solerte Presidente della III Commissione, o della IV, possa anche prendere in carico - il collega Chatrian, giustamente solerte, mi conferma che è la III - questo argomento e poter fare anche un approfondimento anche perché, come già diceva lei, prima o poi si dovranno fare delle scelte in cui appunto l'ente regionale dovrà fare la sua parte e prendere le sue decisioni.
Io penso che sia necessario capire non soltanto il breve - e quindi quello che... del futuro dei fondi che possono arrivare dall'Europa - ma soprattutto quella che potrà essere questa dicotomia per la governance generale e poi l'attuazione delle attività e della gestione del servizio, perché altrimenti un domani rischiamo ancora, facendo gli approfondimenti un po' troppo di fretta e in ritardo, di avere delle sorprese, e lo dico soprattutto nei confronti dei cittadini che le tariffe alla fine le devono pagare.