Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 968 du 3 novembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 968/XVI - Interrogazione: "Valutazioni dell'avvio sperimentale per l'anno 2021/2022 dell'anticipo alla scuola dell'infanzia".

Bertin (Presidente) - Punto n. 18. Risponde l'assessore Caveri, ne ha facoltà.

Caveri (VdA Unie) - Ricordo che il protocollo d'intesa per gli anticipi alla scuola dell'infanzia riguarda unicamente le scuole pubbliche che dipendono dall'Amministrazione regionale, non le scuole paritarie, e interessa Comuni con popolazione non superiore ai 700 abitanti.

Questa sperimentazione può avvenire prioritariamente laddove non ci siano strutture o servizi dedicati alla prima infanzia e l'utilizzo di questo strumento avviene con una valutazione da parte dell'istituzione scolastica d'intesa con l'ente locale, naturalmente - questo va detto- che ha messo in certe zone un po' di sabbia negli ingranaggi laddove c'è stato un rifiuto di utilizzare questa sperimentazione.

Le istituzioni scolastiche che hanno avviato la sperimentazione sono: Maria Ida Viglino plesso di Introd tre anticipatari; Grand Combin plessi di Etroubles un anticipatario; Ayas due anticipatari e Valpelline sette anticipatari.

Alla Luigi Barone, plesso di Challand-Saint-Victor, un anticipatario, mentre nella Walser Mont-Rose B, oggi dedicata al professor Elio Reinotti, plessi di Gaby e Issime tre anticipatari, Perloz tre anticipatari ricondotti al plesso di Prati Nuovi - qui non torno sulla celebre vicenda che ha portato poi al Montessori - con spese del Comune e Lillllianes e Fontainemore quattro anticipatari. Quindi l'attuale sperimentazione ha riguardato 24 anticipatari.

Invece, per quel che è dei tempi e le modalità di accoglienza che sono stati definiti dai vari collegi docenti, alla Maria Ida Viglino i bambini nati dal primo febbraio 2019 al 30 aprile 2019 iniziano la frequenza al compimento del terzo anno di età; è proposto in questo plesso un inserimento graduale per favorire l'instaurarsi della continuità orizzontale fra scuola e famiglia e l'interiorizzazione graduale dei tempi delle routine delle modalità relazionali del nuovo ambiente; non mi sono ancora abituato a questo linguaggio didattico della scuola.

Nella Grand Combin e per tutti i bambini è previsto il pre-requisito - è brutto da dirsi - del controllo sfinterico, "non si devono fare la cacca addosso", e i bambini nati al primo gennaio 2019 sono accolti a settembre 2021. Se per l'inizio dell'anno scolastico non hanno ancora raggiunto l'autonomia, potranno andare a scuola da gennaio 2022.

I nati fra il primo febbraio 2019 e il 30 aprile dello stesso anno sono accolti sempre da gennaio 2022, se non hanno ancora raggiunto l'autonomia per quella data, cominciano a frequentare da settembre dell'anno successivo.

Nella Luigi Barone i bambini anticipatari sono accolti a partire dal compimento del terzo anno di età, l'inserimento avverrà in maniera graduale per i primi cinque giorni di scuola soltanto durante le ore antimeridiane escludendo il momento del pranzo. Successivamente si continua in modo graduale con la presenza alla mensa scolastica e la frequenza pomeridiana in base alle esigenze dei singoli bambini.

Nella Walser i bambini nati entro il 31 gennaio 2019 iniziano a frequentare a settembre 2021. Quelli nati fra il primo febbraio e il 30 aprile vengono accolti a gennaio 2022. L'inserimento è graduale. Ogni plesso quindi organizza questa accoglienza a seconda del numero di bambini, il periodo è più lungo se ci sono più bambini.

La composizione del tavolo tecnico: il tavolo tecnico è coordinato dalla nuova dirigente tecnica dell'area infanzia e primaria, la dott.ssa Cristina Arfuso, e fanno parte per l'Assessorato alla sanità salute e politiche sociali Antonella Migliore, che è coordinatrice pedagogica del Dipartimento politiche sociali, in rappresentanza dell'Università Elena Catellino che è professore ordinario della stessa Università, per le Istituzioni scolastiche Sonia D'Auria che è dirigente scolastico, Corinne Barailler che è insegnante di scuola dell'infanzia, idem come titolo Isabella Bredy, Claudia Thiebat, Mariagrazia Ion.

Per i sindacati Sabrina Borre del S.A.V.T., Simona D'Agostino della CGIL, Alessia Demé della CISL e Mirella Balliana dello SNALS. In rappresentanza degli enti locali Eleonora Accurso, che è responsabile dell'ufficio area politiche sociali del CELVA.

Scherzosamente mi faccia dire che nella scuola piacciono grandi tavoli.

Il tavolo, come concordato con i vari soggetti nel protocollo di intesa del gennaio 2021, prevede che ci sia un monitoraggio della sperimentazione che sarà - dice il protocollo - oggetto di verifiche periodiche durante l'anno scolastico, nonché di confronto generale fra le varie parti interessate sulla scuola dell'infanzia.

A tale proposito si fa presente che la riunione d'insediamento è già avvenuta il 25 ottobre 2021 e mi hanno detto che l'esito è stato estremamente positivo - c'è stato un dibattito molto fruttuoso - e si ipotizza di redigere un primo report entro il mese di gennaio, in vista delle prossime iscrizioni che verranno per l'anno scolastico 2022-2023 e ci sarà una relazione finale tra giugno-luglio 2022, a conclusione della fase di sperimentazione, che è prevista per il 30 giugno 2022.

Si tratta, in sostanza, di allinearsi pian piano alla situazione da Quincinetto, o meglio da Carema in giù, dove - come voi sapete - questi anticipatari ci sono, quindi si tratta semplicemente di evitare quel che capitava in bassa Valle con una fuga verso le scuole materne nei paesi canavesani vicini e va anche detto che questa anticipazione serve anche per tenere aperte delle materne che altrimenti o sarebbero state chiuse o rischiano in futuro di essere chiuse a causa della crisi demografica.

Ancora stamattina mi hanno rappresentato la situazione del prossimo anno scolastico di Champorcher ed effettivamente c'è da mettersi le mani nei capelli con la crisi demografica e con le scelte magari di Comuni vicini - come può essere oggi Pontboset - di portare i bambini a Hône e di non farli salire a Champorcher.

Ovviamente esiste un'alea di autonomia della scuola e anche un'alea di autonomia dei genitori che possono decidere - come già è avvenuto per Perloz - di spostare una parte dei bambini su altre materne più in basso, in pianura, magari anche semplicemente per comodità di spostamento.

Io credo che questa sperimentazione sia stata una sperimentazione molto importante, ribadisco ancora che in alcune zone non la si è capita, penso soprattutto nella zona di Verrès, Emarese, Champdepraz dove purtroppo le istituzioni scolastiche hanno di fatto bocciato la sperimentazione. Credo, parlando, ad esempio, con i Sindaci di Verrès, Emarese e di Champdepraz che su questo ci dovrà essere un profondo ripensamento proprio nella chiave di mantenimento di queste strutture che altrimenti rischierebbero, senza questi bambini anticipatari, di essere chiuse.

Presidente - Per la replica, la consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) -Assessore, se è possibile le chiederei di poter avere il documento riepilogativo sui dati.

Come sa, nel protocollo d'intesa si parlava sì di sperimentazione, ma si parlava anche di possibile generalizzazione di questa sperimentazione rispetto all'anno 2020-2022, 2020-2023, quindi ampliandolo anche ad altre realtà. Dalla sua risposta mi sembra invece di capire che questa intenzione imminente ancora non vi sia, ma che si aspettino gli esiti della sperimentazione.

Ci fa piacere che il tavolo abbia iniziato a lavorare, nonostante forse rispetto ai tempi e alle modalità di accoglienza sarebbe stato opportuno affrontare la situazione sin dall'inizio dell'anno scolastico; questo perché a oggi - almeno a noi - risultano diverse segnalazioni di criticità, come evidenziava lei, anche rispetto alla situazione dei bambini anticipatari, che spesso purtroppo non hanno ancora un'autonomia come gli altri.

La Valle d'Aosta è da sempre in testa alle classifiche nazionali delle politiche per l'infanzia e vicina agli obiettivi posti dalla Comunità europea, un risultato che ci permette di guardare con ottimismo ai problemi ancora aperti e alla necessità - che lei sottolineava - di strutturare e reintegrare ancora meglio le iniziative per la fascia 0-12.

I dati sulla denatalità sono naturalmente preoccupanti e occorre intervenire aumentando, crediamo, la capacità dei servizi. Già nel programma di PCP si esplicitava che andavano sperimentati nuovi modelli di gestione con l'obiettivo di raggiungere la completa gratuità dei nidi, mantenendo l'eccellenza educativa di cui parlavo prima, che è permessa grazie alla legge 18/2005 che abbiamo citato.

Ha un po' glissato rispetto alle scuole paritarie e capisco anche le motivazioni, nonostante importanti investimenti da parte dell'Amministrazione siano rivolti a quel settore, ma lei ben saprà che queste scuole paritarie anche ad Aosta hanno già avviato tale sperimentazione e, purtroppo, stiamo assistendo alle grandi difficoltà che in precedenza anche lei ha sottolineato: non solo questo ma anche rispetto alla gestione dei nidi e a continue situazioni di emergenza.

A oggi mi pare sia stata appena esaurita la lista di attesa dello scorso anno e le famiglie sono ancora in difficoltà e necessitano di risposte rispetto ai nidi.

Sappiamo bene che la criticità dei nidi sono i costi, ma non può essere questa una motivazione per voler a tutti i costi anticipare i tempi di sviluppo dei bambini, perché questa non è la scelta migliore a livello educativo e ribadisco che grazie alle politiche intraprese negli anni per la scuola dell'infanzia valdostana essa risulta essere un'eccellenza.

Le sezioni primavera e le esperienze di altre Regioni che lei citava prima infatti comportano una dimensione organizzativa e pedagogica ben diversa dall'accogliere nelle classi comuni i bambini di 2 anni e mezzo e comporta, inoltre, uno sforzo progettuale, anche uno sforzo organizzativo ed economico. Numeri piccoli, personale ausiliario di supporto e strutture adeguate.

Sono attualmente in revisione a livello nazionale le linee guida del sistema 0-6 e sarebbe importante che, prima di pensare a generalizzare una qualunque sperimentazione, si facesse una seria riflessione anche sul coinvolgimento del mondo della scuola che mi sembra molto presente all'interno di quel tavolo.

Non vorremmo infatti ritrovarci di fronte a un nuovo fallimento come fu per le adaptations e dover ripensare il modello pedagogico e didattico della scuola dell'infanzia.

Speriamo vivamente che di questo nel tavolo tecnico si terrà conto, come si dovrebbe tener conto che se si vuole andare in un'ottica diversa che non ci vede favorevoli, vanno comunque aumentate notevolmente le risorse e mi permetta di dire che rispetto a classi con 22 alunni si potrebbe ripensare anche questo modello arrivando a numeri inferiori e mantenendo quindi una stabilizzazione di cui lei parlava.