Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 940 du 7 octobre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 940/XVI - Dibattito sullo stato della procedura dello studio di fattibilità per il collegamento intervallivo del Vallone di Cime Bianche.

Bertin (Presidente) - Possiamo riprendere. Durante la sospensione si è anche riunita la Conferenza dei Capigruppo ed è stata accettata la richiesta di aprire un breve dibattito politico sull'interrogazione presentata dalla deputata Tripodi relativamente alle Cime Bianche e la Conferenza dei Capigruppo ha anche stabilito le tempistiche che sono, nel caso, di cinque minuti per gruppo più due per l'eventuale secondo intervento. Ha chiesto la parola il consigliere Restano.

Restano (VdA Unie) - Come detto in Conferenza dei Capigruppo, la sospensione è stata chiesta per un fatto politico che si è verificato nella giornata che abbiamo appreso da una notizia di stampa, vale a dire un'interrogazione presentata dalla deputata Elisa Tripodi e anche da una neodeputata del Movimento Cinque Stelle riguardante il futuro delle Cime Bianche. Interrogano il Ministro competente e l'Europarlamento per sapere quali provvedimenti intraprendere in merito allo studio di fattibilità che questo Consiglio regionale e Governo regionale hanno richiesto tramite la Monterosa per il futuro degli impianti funiviari e dei collegamenti intervallivi delle Cime Bianche.

Certo che questa notizia ha destato grande stupore e subito ci siamo interrogati circa la genesi, signor Presidente e signori Assessori, perché volevamo sapere da lei e da voi se vi erano state delle interlocuzioni, ma soprattutto con il Deputato eletto nel Collegio uninominale della Valle d'Aosta e con l'Europarlamentare citata, ma soprattutto per avere delle conferme perché, nell'ottica della nostra autodeterminazione e delle possibilità che ha questo Consiglio nell'indirizzare le scelte politiche, questa è una scelta che è già stata ampiamente dibattuta e con le dovute sensibilità ambientali è una scelta che è già stata fatta, una scelta che è stata oggetto del programma di vari Governi che si sono succeduti e quindi in questo breve dibattito, per quanto ci riguarda, vogliamo ribadire con forza la nostra intenzione politica, il nostro indirizzo politico verso le possibilità di avviare dei collegamenti intervallivi nella nostra regione, i nostri intendimenti futuri riguardo al turismo di montagna e ancora di più riguardo agli sport di montagna, estivi e invernali. Tutto qua.

Presidente - Altri intendono intervenire? Ha chiesto la parola il presidente della Regione Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Solo per chiarire rispetto a quanto già detto nella riunione di maggioranza, ma, visto che il quesito è stato posto giustamente all'attenzione del Consiglio, do la risposta a tutto il Consiglio. Solo per confermare che non c'è stata alcuna interlocuzione né con il sottoscritto, né, a quanto mi è stato confermato, con gli altri membri della Giunta rispetto a questo argomento, un argomento che, per quanto ci riguarda, ha un percorso assai chiaro, assai definito, è un progetto che è stato inserito nel programma di legislatura condiviso dalle forze politiche che sostengono questa maggioranza, un programma sottoscritto da 21 Consiglieri dove il percorso prevedeva uno studio di dettaglio, di fattibilità per capire eventuali problematiche nella progettazione di questo intervento. Alla fine di questo studio, com'è stato definito nel programma, la decisione deve tornare in Consiglio regionale che, assumendo poi gli esiti di questo studio, definirà la prosecuzione di questo progetto, quindi questo è al momento la decisione e la linea molto chiara di questo Governo e di questo Consiglio direi anche viste le decisioni prese.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Visto che c'è uno strano silenzio, volevo fare alcune considerazioni, perché sono andato all'uscita delle notizie di stampa a leggermi i testi delle due iniziative: uno della deputata Tripodi e l'altro dell'europarlamentare Beghin.

Io faccio una considerazione di tipo tecnico e poi una considerazione di tipo politico: quella di tipo tecnico, e in particolare prendo spunto da uno degli interrogativi che pone alla Commissione l'eurodeputata: se reputa legittima la realizzazione di tale impianto. Io immagino che se la società ha intrapreso un percorso, che, tra l'altro, è stato anche mi sembra più volte integrato secondo gli auspici di determinate parti politiche, nel caso in cui questo studio riterrà o dirà che non si può fare, io immagino che i professionisti incaricati di fare questo studio non affermeranno il falso, perché altrimenti mi perdo un pezzo. Abbiamo dei tecnici che devono esprimersi e abbiamo dei politici che già dicono la loro, oppure chiedono a un organo politico una questione di natura tecnica.

Detto questo - e passo alla considerazione politica, ed è qua un po' l'imbarazzo di questo silenzio -, io ricordo tempo fa un proclama, uno dei tanti tavoli, in cui vicino al simbolo del Movimento 5 Stelle che oggi qui non è rappresentato e un po' mi dispiace perché ci hanno dato grandi soddisfazioni nel passato, anche quello del PCP, che, fino a prova contraria, è ancora un gruppo, almeno io così ho capito, quindi mi chiedo tutto il gruppo cosa ne pensa o se questa iniziativa nasce dal gruppo. Abbiate pazienza, colleghi, però spesso e volentieri si chiedono conferme o esplicitazioni da questa parte, ma lo chiediamo anche a voi perché io non capisco, cioè ci sono tanti tavoli, ce ne sono talmente tanti che ci perdiamo ma anche al di fuori, quindi io vorrei capire se è possibile, se questa iniziativa ha una nascita in seno al gruppo o all'assemblea o comunque dove sta l'incoerenza da parte di chi comunque fa parte, o comunque ha lanciato un'area comune dove l'iniziativa io penso della deputata Tripodi sia nata o comunque sia sostenuta da quell'area. Io questo lo vorrei capire sinceramente perché di iniziative ne abbiamo presentate in Consiglio e di risposte ne abbiamo avute, quindi sinceramente in parte penso di sapere qual è la posizione di una parte del Governo, perché l'ala di sinistra non lo so cosa pensa, però io vorrei capire se questa è un'iniziativa estemporanea dell'Eurodeputata, oppure c'è anche un sostegno, chiamiamolo politico, del gruppo PCP, perché fino adesso l'unico gruppo che conosco è quello fatto di sette di cui tra l'altro... va beh, questi sono affari vostri.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cretier, ne ha facoltà.

Cretier (PCP) - Vorrei anche rispondere al collega Aggravi, nel senso che non abbiamo avuto nessuna interlocuzione con la Deputata, quindi garantisco, per quel che ci riguarda, che l'iniziativa sia partita esclusivamente dalla persona che ha presentato il documento.

La decisione di presentare e di bloccare il progetto mi sembra sinceramente una forzatura perché tutto passa attraverso lo studio di fattibilità, quindi si conviene che in maggioranza le decisioni vengano prese assolutamente tutti assieme e quindi, di conseguenza, aspettiamo il passaggio naturale dello studio di fattibilità. Questo è un argomento che più volte si è discusso in quest'Assise, mi ricordo anche delle iniziative a tal proposito, qualcuno ha già detto che c'è traccia di questa iniziativa anche nel programma nel DEFR che abbiamo voltato ricordo tutti e 21 della maggioranza, mi sembra che venga veramente a mancare la centralità del Consiglio regionale, nel senso che è un'iniziativa portata avanti dalla Deputata senza nessuna condivisione e nessuna forzatura, quindi chiaramente non è stata condivisa, tutto passa attraverso lo studio di fattibilità commissionato dalla Monte Rosa, solo dopo qui saremo o a esprimere dei pareri e a decidere sul proseguo di questo progetto. Dispiace senz'altro che non ci siano state interlocuzioni con il Governo regionale e mi sembra effettivamente un attacco all'autonomia da un rappresentante eletto, come ha ricordato il collega Restano, in un seggio nominale e quindi a rappresentanza diciamo non solo di chi l'ha votata, ma di tutto l'elettorato valdostano. La persona dovrebbe essere un baluardo comunque dell'autonomia e dello Statuto speciale della Valle d'Aosta, cosa che modestamente penso che non sia per i fatti rappresentati facendo un'iniziativa che assolutamente non è stata condivisa.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (AV-SA) - Per ribadire qualche concetto su questo tema così importante e dibattuto all'interno di questo Consiglio. È un po' con un certo imbarazzo che abbiamo letto le parole di una rappresentante - che dovrebbe rappresentare una Regione autonoma come la nostra - che, senza interloquire né con la Presidenza della Regione, né con gli Assessori delegati, né con il Consiglio, mette in evidenza oltretutto degli elementi non corretti come primo punto.

Per quanto riguarda il secondo, noi pensiamo come gruppo che il percorso che questo dossier ha fatto è un percorso limpido, trasparente, tant'è vero che il documento di natura politica è stato votato a larga maggioranza nel gennaio 2020, quindi diciamo che il feu vert è stato dato in una discussione mi ricordo molto bene franca, interessante, perché la politica fino a gennaio 2020 non aveva deciso di dare corso. Una volta dato corso a larga maggioranza, quindi oltre agli schemi di maggioranza e opposizione... perché, se non mi ricordo male, i voti furono 25 o 26 su 35 che diedero l'okay a questo percorso, successivamente ci fu l'okay da parte delle strutture dirigenziali, della parte amministrativa e dei dirigenti che diedero l'okay a seguito dell'okay di natura più politica.

Detto questo, c'è un terzo e ultimo passaggio per quanto ci riguarda, nel senso che a ottobre 2020 firmammo a 21 il prosieguo di questo percorso, cioè il dare corso a tutti i progetti in modo che il Consiglio, nella sua centralità, avrebbe poi potuto nuovamente posizionarsi a seguito degli esiti della progettazione. Non solo quindi fuorviante ma anche non corretto nei confronti del Consiglio regionale e di tutte le forze politiche e i gruppi consiliari che in questo Consiglio, comunque chi d'accordo, chi non d'accordo, hanno deciso di dare corso e, di conseguenza, dare l'okay a un progetto e un dossier così ambizioso e soprattutto, per quanto ci riguarda, utile al prosieguo del presidio della montagna, a chi vive in montagna, a chi vive e che decide per scelta di stare in montagna e accompagnato anche a forse la parte più delicata: quella del come far convivere la presenza dell'uomo sulle montagne con quello che è comunque non solo il presidio, ma il rispetto dell'ambiente nel momento in cui si fanno delle scelte strategiche accompagnate da tutti quelli che sono i pareri, i posizionamenti, gli studi, la fattibilità e soprattutto la sua sostenibilità.

Termino dicendo che è con grande rammarico che un rappresentante che dovrebbe rappresentare una Regione alpina come la nostra, autonoma come la nostra, prima nel suo pieno titolo di poter predisporre, chiedere, approfondire tematiche così delicate, non abbia avuto quella accortezza che forse sono i fondamentali di chi si occupa del bene comune, del bene pubblico: confrontarsi con la massima istituzione che è sicuramente questo Consiglio.

Ho voluto quindi ripercorrere quelle fasi salienti perché mi ricordo, come dicevo prima, molto bene il dibattito che è avvenuto in Consiglio regionale durante il DEFR a fine gennaio 2020, oltretutto in un momento delicatissimo ma il mandato politico per la prima volta in Consiglio lo mise in campo proprio in quel momento, in quel periodo, fieri che questo avrebbe potuto poi essere un dossier non solo à suivre ma un dossier che poteva poi dare corso e quindi creare quelle condizioni per chi vive in montagna - termino Presidente - di poter giocarsi delle chances nel futuro.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Le confesso di aver avuto veramente dei sentimenti negativi dopo aver letto le agenzie di stampa, sono offeso, deluso e mortificato: offeso, deluso e mortificato come cittadino valdostano e come Consigliere regionale. Credo che un'iniziativa di questo genere sia veramente inaudita, un rappresentante del Collegio uninominale della Valle d'Aosta che si permette, da un lato, di portare all'attenzione del Parlamento italiano, del Ministro un argomento senza aver avuto nessuna interlocuzione con il Presidente della Regione, con l'Assessore, con i rappresentanti del popolo valdostano. Dall'altra parte sono offeso dal punto di vista della sostanza, perché se voi andate a leggere questa iniziativa, dipinge le istituzioni valdostane e i Valdostani come un insieme di sciagurati che vogliono rovinare, che vogliono in qualche modo cementificare la Valle d'Aosta. Allora capite che un'immagine di questo genere fa male: fa male anche al turismo, fa male anche al ristoratore, fa male anche all'albergatore, perché se io leggo sul giornale che un Deputato della Valle d'Aosta, il rappresentante della Valle d'Aosta vuole che si intervenga a livello europeo, piuttosto che a livello nazionale, sostanzialmente per commissariare la Valle d'Aosta perché noi siamo ritenuti degli incapaci o degli inquinatori o dei cementificatori, capite che siamo fuori da ogni regola.

Abbiamo avuto appena adesso le elezioni nel Comune di Ayas dove all'interno del programma c'è questo progetto ed è stato considerato, a differenza di quello che è stato detto da qualcuno in quest'aula, un progetto strategico. A me interessa poco di coloro che non rappresentano la Valle d'Aosta, il Parlamentare europeo ha fatto un'iniziativa politica ma questa iniziativa del Deputato valdostano può avere solo una risposta da parte nostra, un invito più che una domanda: "deputato Elisa Tripodi dimettiti, dimettiti", anziché chiedere le dimissioni di altri, io credo che l'inadeguatezza di questo Deputato, di questo rappresentante della Valle d'Aosta meriti una risposta sola: la richiesta delle dimissioni per l'inadeguatezza.

Presidente - La parola al consigliere Grosjacques, due minuti per il secondo intervento.

Grosjacques (UV) - Sì, per il tempo residuo, Presidente, grazie. Era solo perché credo sia già stato detto quasi tutto, vorrei solo ribadire in quest'aula che il nostro ruolo è un ruolo di rappresentanza dei territori, i territori, soprattutto quelli interessati, si sono espressi con grande chiarezza, con grande forza sulla validità di questo progetto in tutti i suoi aspetti e noi abbiamo, come rappresentanti del nostro territorio, l'obbligo di difendere la scelta che è stata fatta: quella di predisporre uno studio che arriverà in quest'aula per le decisioni finali.

La deputata Tripodi peraltro dimostra scarsa conoscenza del nostro Statuto perché chiede al Ministro di invitare la Regione Valle d'Aosta, credo sia superfluo dire che noi ci chiamiamo Regione Autonoma Valle d'Aosta, quindi lo stampo centralista dell'onorevole Tripodi lo vediamo anche nella composizione di queste iniziative.

Io vorrei che questo Consiglio oggi si esprimesse con forza respingendo la richiesta che ha fatto l'onorevole Tripodi, che chiede al Ministro: "quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda adottare al fine di richiedere alla Regione Valle d'Aosta di porre in essere in via di autotutela qualsiasi iniziativa di competenza volta a evitare la realizzazione". Bene, oggi noi dobbiamo dire in modo forte e chiaro che respingiamo questa richiesta e che la sovranità del Consiglio si manifesterà nella decisione alla fine del percorso di studi.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Io non ho letto il testo dell'interrogazione, ho visto l'agenzia di stampa, credo che si tratti di un'iniziativa di un Deputato della Repubblica, un'iniziativa che, come tante altre, è normale ed è legittima, secondo me. Credo sia un pochino pericoloso andare a sindacare sulla libertà dei Parlamentari di presentare delle interrogazioni, anche perché si tratta di una specifica prerogativa parlamentare e non so se noi possiamo sindacare su questo. Il fatto che venga chiesto se questa interrogazione è stata in qualche modo guidata, telecomandata mi chiedo se dipende dal fatto che la Deputata è una donna e qui spesso le donne vengono accusate di essere telecomandate...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

... scusate, io non ho interrotto nessuno, ho ascoltato per cui se mi interrompete poi mi date qualche secondo in più. Quello che vorrei dire è che effettivamente - perché i riferimenti sono stati fatti a noi negli interventi di chi mi ha preceduto - io ho chiesto che venisse fatta una verifica da parte del Governo con il Ministero per sapere se, alla luce delle vicende del Terminillo, c'era qualche impedimento, ma questa è una cosa che io ho chiesto in aula. La risposta alla nostra sottolineatura di un eventuale divieto non è mai stata data. Era stato proprio chiesto di fare in un'interlocuzione: non ne sappiamo più nulla, io, riguardo a quello che è stato il nostro operato, rispondo, il resto è una questione che riguarda evidentemente la Deputata. Faccio solo notare che l'area "Natura 2000" degli ambienti glaciali del Monte Rosa non è stata scelta all'esterno della Valle d'Aosta, è una cosa che è stata portata avanti dalla Valle d'Aosta stessa. Mi sembra piuttosto che in questa situazione un po' surreale che si è creata ci sia un timore di una verifica di quanto la legge potrebbe dire.

Poi per il resto credo che la domanda debba essere fatta all'onorevole Tripodi più che in quest'aula.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Collega Minelli, mi spiace, io l'ho sempre rispettata e continuo a rispettarla ma lei mi ha offeso con queste cose, sono sempre stato rispettoso dell'altro sesso più di tanti altri e anche spesso del rispetto che ho avuto dall'altra parte.

La collega Tripodi l'ho sempre rispettata anche quando ha detto delle cose che non condividevo, le ho anche scritto una lettera a cui non ho mai avuto risposta. Siccome io vi ho posto la domanda, non giriamo il problema: il problema è che lei mi ha confermato con questa sua presa di posizione che non è una questione di telecomando, è una questione di accordo, quindi probabilmente è stata ispirata e probabilmente c'è una manovra.

È bene quindi che vi parliate tra di voi perché avete un programma che dice una cosa, avete sottoscritto un programma di governo che ne dice un'altra e adesso ne state facendo un'altra, e ricordo anche - e lo continuo a dire - che se lo studio riporterà il fatto che non si può fare, e quindi è nella responsabilità del tecnico... io penso che anche chi è assegnatario di quell'incarico un po' si senta offeso, perché d'altra parte farà il suo studio, farà le sue conclusioni e si prenderà le sue responsabilità ma non mettiamola in una questione di conflitti tra sessi o quant'altro, non è assolutamente quello.

Io ho chiesto una delucidazione di natura politica perché, mi perdoni, ma la situazione sotto il vostro cielo, come diceva il buon Mao, è molto, molto confusa.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli per fatto personale.

Minelli (PCP) - No, collega Aggravi, guardi, lei si è sentito offeso, ma mi sento offesa anch'io perché in qualche maniera lei mi dice che ci mettiamo a ispirare l'azione di persone che sono state elette al Parlamento non da me, perché io ovviamente non ho votato la deputata Tripodi, ero candidata, ma mi sembra che abbia preso mi sembra 15 mila voti, sta facendo il Deputato che piaccia o non piaccia, sarà rieletta o non sarà rieletta non lo so, ma io penso che abbia un'autonomia di giudizio.

Se poi le cose che sono state dette in quest'aula riguardo al collegamento e alla possibilità di verificare se non ci fosse un problema dopo la decisione del Ministero sul Terminillo... abbiano ispirato la deputata Tripodi in questo senso non lo so.

Ricordo anche che nel famoso dibattito del DEFR del 2020, quando in quest'aula sedeva il Movimento 5 Stelle, le valutazioni che quel movimento aveva fatto erano simili alle nostre...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

... no, ma anche quello che ha detto il collega Aggravi se volete non è un fatto personale...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

... comunque io credo che un Parlamentare abbia il diritto di fare il suo lavoro.

Presidente - La parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Per mozione d'ordine. Solo per chiederle, Presidente, se in quest'aula - e lo chiedo a lei che è il supremo garante del dibattito in quest'aula - è ancora consentito nel dibattito contestare delle opinioni, ancorché espresse da qualcuno del sesso opposto o se qualsiasi contestazione d'ora in poi debba essere considerata un'aggressione in quanto esponenti del sesso opposto. Se ci riesce a sciogliere questo dubbio, le saremo grati, Presidente.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Siccome io, Presidente, chiedo scusa, ho usato i due minuti previsti dagli accordi, vorrei semplicemente in maniera sintetica...

Presidente - Lo abbiamo calcolato come fatto personale anche nel suo caso.

Aggravi (LEGA VDA) - Allora uso i due minuti, perché a questo punto io dico una cosa, collega Minelli: la Deputata, come l'Eurodeputata, come ognuno di noi, è libero di fare quello che è nel suo mandato ma considerato che la politica - forse è un concetto un po' difficile per voi - è fatta anche di alleanza e di movimenti... poi, ripeto, fate un po' di ordine e poi organizzatevi... io dico che se c'è un tavolo, perché lo avete detto a tutti, c'è un'area progressista, c'è una comunione di intenti... io volevo semplicemente capire - come penso qualsiasi Valdostano per la strada o qualsiasi Valdostano anche che sta in Val d'Ayas o dalla parte della Val del Marmore vorrebbe capire - semplicemente se c'è una comunione di intenti tra il gruppo del PCP - non ho parlato delle consigliere Minelli e Guichardaz, ma il gruppo del PCP -, ho chiesto anche di un membro del Governo... e quello che è avvenuto per un motivo semplice, lo avete detto voi che c'è un'alleanza progressista con il Movimento 5 Stelle e il resto del mondo perché mi sono perso... Adesso vedo il collega Cretier che mi dice di no, allora quest'area non c'è, ma lo dico per voi: fate chiarezza al vostro interno perché altrimenti è molto complesso. Forse prima dovete fare una verifica al vostro interno perché l'altra verifica personalmente l'ho già capita e compresa.

Presidente - Se non vi sono altri interventi, chiudiamo la discussione generale. Replica il Governo per cinque minuti. Chiudiamo la discussione generale? La discussione generale è chiusa. Interviene il Governo per cinque minuti.

Bertschy (AV-SA) - Io credo che la cosa più brutta che possiamo cogliere da questa iniziativa sia l'incapacità della Deputata di agire nella stessa maniera in cui ha agito per altri dossier dove si è confrontata: parliamo dell'elettrificazione della ferrovia, per esempio, con gli Assessori che hanno lavorato in quell'Assessorato, non ultimo si è compiaciuta per aver fatto un lavoro in favore della Valle d'Aosta. Per questo dossier uno può avere la sua visione politica ma se rappresenta le istituzioni, rispetta le istituzioni dall'inizio alla fine del suo mandato, quindi avere quanto meno l'accortezza, l'educazione e il rispetto del Presidente della Giunta, dei componenti del Governo per significare il perché di un'iniziativa così pesante nei confronti di un'azione che il Governo sta portando avanti su mandato del Consiglio regionale ormai da più anni, io credo che sarebbe stato corretto in termini politici e in termini istituzionali. Il perché non è stato fatto evidentemente dimostra che non è un'azione in rappresentanza di quella funzione, ma è un'azione in rappresentanza di un'idea politica che non rispetta il mandato che le è stato assegnato sì vincendo delle elezioni ma in favore di tutta la comunità. Nessuno quindi giudica il lavoro degli altri, si chiede semplicemente il perché non c'è stata la stessa attenzione su questo dossier come su altri dossier.

Nel merito io non credo sia una buona cosa continuare a sollecitare l'intervento di altre istituzioni, delle procure: di quella contabile, di tutta una serie di enti che nulla hanno a che fare con la politica. Qui bisognerebbe poter continuare a ragionare di politica, creare le condizioni perché la comunità e le comunità, quelle di riferimento, potessero dialogare e parlare, capire fino in fondo il merito del progetto. Io ho risposto pochi giorni fa a una mail di una persona che era contraria al progetto, è contraria al progetto, ma me lo ha significato in maniera molto educata dicendogli che se c'è una cosa che oggi dispiace a tutti: è che non si possa parlare del merito ma si creino solo le condizioni per non dialogare tra chi la pensa in una maniera e chi la pensa in un'altra maniera. Tutto questo quindi aiuta a dare una risposta corretta a quello che sta succedendo? A mio avviso, no, a nostro avviso no, e in più lede l'autonomia di un Consiglio regionale che non sta dicendo: "si fa a tutti i costi", ha assegnato attraverso un indirizzo di governo la possibilità di studiare un progetto che l'ha ricordato due minuti fa il collega Aggravi, l'abbiamo ricordato tutti, potrà anche concludersi con una non possibilità di realizzare quest'opera ma non sarà né il primo, né l'ultimo studio che finirà in queste condizioni.

Guardi, lo studio del tram-treno non so dove ci porterà, e c'ero io Assessore ai trasporti quando abbiamo cominciato a parlare di quello e l'incarico è partito adesso. Chi lo sa se si farà lo studio... il progetto del tram-treno? Eppure lo stiamo studiando perché è corretto che la politica abbia tutti gli elementi per prendere una decisione.

Allora se l'Avvocatura della Regione esprime un parere dicendo che quello che si sta facendo è legittimo e crea le condizioni perché si abbiano qui delle informazioni, io, come rappresentante di questa Regione, dell'Amministrazione regionale, del Consiglio regionale e del Governo non vedo perché non dobbiamo credere ai nostri uffici e a quello che esprimono per creare le condizioni affinché noi si possa lavorare in maniera corretta e onesta nei confronti dei cittadini.

Allora la Deputata si iscrive nell'elenco di quelli che non vogliono dialogare politicamente e si affidano al Ministro fuori dalla Valle d'Aosta per risolvere un problema e discutere di un problema che dovrebbe essere oggetto di confronto al nostro interno.