Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 689 du 10 juin 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 689/XVI - Interpellanza: "Aggiornamento del piano regionale di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, smaltimento e bonifica dell'amianto".

Bertin (Presidente) - Passiamo al punto 31 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione consigliere Ganis, ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - La nostra interpellanza è finalizzata a portare in questo Consiglio un problema sempre attuale, anche dopo un ventennio, quello dell'amianto.

L'amianto è un minerale presente in natura, che si ottiene a seguito di un'attività estrattiva. La composizione chimica dell'amianto è variabile ed è costituita da fasci di fibra molto fini, infatti questa particolarità lo rende resistente al calore, agli agenti chimici, alla trazione e all'usura. Per queste proprietà, la presenza di numerosi giacimenti e il loro basso costo l'amianto è stato impiegato negli anni per molteplici usi, in particolare per quello edile in grande misura negli anni '60 e '80. Infatti l'amianto veniva impastato con il cemento per produrre canne fumarie, tubi, cisterne, lastre piane e ondulate. Da qui nasce il nome Eternit, un marchio registrato di fibrocemento che prende il nome dell'azienda belga Etex.

Nonostante l'amianto sia stato messo al bando in Italia con l'entrata in vigore della legge n. 257 del 1992 e in Valle con la delibera di Giunta n. 2457 del 19 luglio del 1999, la presenza dell'amianto in edifici privati, in quelli pubblici e nelle fabbriche persiste e con esso la possibilità negli anni di ammalarsi. La sua pericolosità, infatti, è legata allo stato di conservazione. L'amianto diventa pericoloso quando viene sottoposto a una serie di stress meccanici, eolici, termici o a causa dell'acqua piovana.

In questo caso, a lungo andare, diventa friabile, polveroso e disperde le sue fibre nell'ambiente circostante. Le fibre, che sono sottili e leggere, possono essere trasportate nell'aria anche a notevole distanza della sorgente. Ecco perché la Giunta regionale, con la delibera n. 2457, aveva affidato all'ARPA l'incarico per la predisposizione del piano regionale di protezione dell'ambiente, smaltimento e bonifica dell'amianto, allegandolo al piano di gestione dei rifiuti approvato in Consiglio regionale, n. 3188 del 15 aprile 2003.

Detto questo, ogni regione è tenuta a censire i siti che contengono amianto, in particolare gli edifici pubblici, immobili di utilizzazione collettiva come, ad esempio, una scuola o blocchi di appartamenti come i condomini. Il censimento invece è facoltativo, a meno che le disposizioni regionali dicano il contrario, per le singole unità. Resta il fatto che i proprietari degli immobili che hanno manufatto contenente amianto sono obbligati a segnalarne la presenza alle autorità sanitarie e qui si spera nel buonsenso delle persone.

In base a queste considerazioni e al fine di tutelare la salute dei valdostani, si interpella l'assessore competente per conoscere: se il piano regionale di protezione dell'ambiente, smaltimento e bonifica dell'amianto sia stato recentemente aggiornato, quali siano i risultati numerici riguardanti le operazioni di bonifica e il conseguente smaltimento, e quali siti siano stati utilizzati per questo tipo di procedura.

Presidente - Per la risposta il presidente della Regione Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Ringrazio innanzitutto il collega Ganis per questa interpellanza che permette di fare un po' il punto sulla situazione di una tematica molto delicata e sulla quale non bisogna certo abbassare la guardia.

Riguardo alla prima domanda, il piano di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto per la Regione autonoma Valle d'Aosta, ai sensi dell'articolo 10 della legge 257 del 1992 e dell'articolo 1 del DPR 8 agosto 1994, costituisce l'allegato n. 2 al piano regionale di gestione dei rifiuti della Regione autonoma Valle d'Aosta, approvato con la deliberazione del Consiglio regionale n. 3188 del 15 aprile 2003. Si sviluppa in quindici capitoli che riportano, in esecuzione delle disposizioni di legge, le attività che in modo congiunto sono state effettuate dalle strutture regionali competenti in materia di tutela dell'ambiente, degli inquinamenti e di pianificazione della qualità ambientale, dall'ARPA della Valle d'Aosta e dai servizi sanitari rappresentati dalle strutture regionali competenti in materia di igiene, sanità pubblica e dal Dipartimento di prevenzione dell'azienda USL.

L'aggiornamento del piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con la legge regionale n. 22 del 2015 è costituito tra l'altro dal volume 3, "Bonifica dei siti contaminati amianto", il quale in merito all'amianto riporta le attività svolte nell'arco dei cinque anni successivi all'approvazione del primo piano e precisa che la pianificazione sopra richiamata risulta essere ancora pienamente coerente anche con le nuove disposizioni emanate, pertanto conferma gli obiettivi del piano amianto del 2003 e la necessità di proseguire nelle diverse attività avviate.

Gli uffici segnalano infine che anche l'aggiornamento del piano rifiuti attualmente in corso conterrà il volume "Bonifica dei siti contaminati amianto", che conterrà una sezione aggiornata del piano amianto. In conclusione, il piano di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dei pericoli derivanti dall'amianto è aggiornato, vigente e pienamente coerente con il quadro normativo attuale. La revisione in atto, nell'ambito dell'aggiornamento del piano regionale, considererà le evoluzioni connesse alla gestione della tematica amianto.

Riguardo alla domanda 2, quali siano i risultati numerici riguardanti l'operazione di bonifica, si attesta che l'attività di rimozione e bonifica dei beni contenenti amianto avviate sul territorio valdostano sono tracciate dal servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro del Dipartimento di prevenzione dell'azienda USL, che verifica l'idoneità del piano di lavoro che le imprese predispongono per effettuare lavori di demolizione o rimozione dell'amianto e durante l'esecuzione di ispezioni presso i cantieri in cui vengono svolte queste operazioni.

Per quanto concerne lo smaltimento è necessario tener presente che non è possibile avviare a smaltimento presso discariche per rifiuti speciali inerti i beni contenenti amianto. Tali rifiuti prodotti in Valle d'Aosta, pertanto, vengono a oggi smaltiti presso discariche autorizzate ubicate fuori regione. La vigilanza di competenza del Corpo forestale della Valle d'Aosta è eseguita sulle fasi di trasporto attraverso la verifica dell'idoneità dell'impresa che effettua il trasporto e del possesso dell'iscrizione allo specifico albo statale.

In riferimento alla richiesta dei risultati numerici, il principale settore ove è presente l'amianto è quello dei tetti, notoriamente. Per dare un riferimento, nel 2019 la superficie dei tetti bonificata è stata pari a circa 278 mila metri quadri. In termini di peso il materiale smaltito nel 2019, materiale isolante e altro materiale da costruzione contenente amianto, è stato di circa 290 mila chilogrammi. Come si diceva prima, tali rifiuti sono stati interamente smaltiti o messi in deposito al di fuori del territorio regionale, prevalentemente in Piemonte, Lombardia e Liguria.

Infine, la struttura economia circolare rifiuti attività estrattive dell'Assessorato ambiente, trasporti e mobilità sostenibile è referente nei confronti del Ministero della transizione ecologica della messa in sicurezza del sito di interesse nazionale di Emarèse. Il primo lotto è stato appena ultimato e sono stati avviati i lavori del secondo lotto. Attualmente sono stati recuperati in tale contesto circa 55 mila metri quadri di territorio.

Presidente - Per la replica il consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Dovrebbe essere un materiale ormai sparito dalla circolazione, ma purtroppo in molti edifici sono ancora presenti i componenti in amianto. Ecco perché il censimento e la mappatura degli edifici pubblici, degli impianti industriali che hanno utilizzato amianto nei loro cicli protettivi ha come finalità quella di tutelare la salute dei cittadini e dell'ambiente circostante. Sarebbe importante anche censire una parte degli immobili a uso privato, al fine di poter avere un quadro, forse completo, del problema e poterlo risolvere al meglio.

Ci allieta sapere che il piano regionale, come ha detto lei, di protezione dell'ambiente sia aggiornato e che gli edifici pubblici con componenti in amianto siano stati appunto censiti, questo a dimostrazione dell'impegno da parte del Governo regionale nel tutelare l'ambiente, il territorio circostante e la salute dei cittadini. Un tema, come lei ha sottolineato, importante che non va trascurato, perché ancora oggi questa problematica incute ancora paura e molti cittadini ne pagano ancora le conseguenze. La salute è una priorità e va tutelata.