Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 688 du 10 juin 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 688/XVI - Interpellanza: "Azioni finalizzate alla risoluzione delle problematiche concernenti i dipendenti della Autoporto Valle d'Aosta S.p.a.".

Bertin (Presidente) - Punto n. 30 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione la consigliera Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Letta la documentazione ricevuta in risposta alla richiesta, ex articolo 116 del Regolamento interno del Consiglio regionale, con protocollo 1755, in relazione a una consulenza affidata a un avvocato - ci sono gli estremi dell'atto del conferimento - avente come descrizione alla pagina amministrazione trasparente la società Autoporto Valle d'Aosta S.p.A., verifica documentazione, parere, redazione eventuale lettera di contestazione, eventuale lettera con provvedimento disciplinare; considerato che gli atti fanno riferimento all'unica figura dirigenziale presente nell'organigramma aziendale; considerato che dall'analisi del sito della società è emerso che il dirigente, al momento dei fatti, ricopriva e ancora attualmente ricopre i ruoli di responsabile della prevenzione della corruzione e di responsabile della trasparenza; preso atto che i vertici aziendali erano e sono a conoscenza dei fatti gravi rilevati riportati nei verbali del consiglio di amministrazione; visto che la società Autoporto Valle d'Aosta S.p.A. ha adottato un proprio codice etico nel quale riconosce l'importanza dei propri dipendenti e consideri inaccettabile qualsiasi tipo di violenza, molestia o comportamento indesiderato che violi la dignità della persona verso cui questi atteggiamenti sono rivolti; considerato che la società Autoporto Valle d'Aosta S.p.A. è partecipata indirettamente dalla Regione autonoma Valle d'Aosta per il tramite della finanziaria regionale Finaosta, che ne detiene il 98 percento delle azioni.

Per questo interpelliamo la Giunta regionale per conoscere se all'epoca dei fatti siano stati presi i provvedimenti indicati dall'avvocato incaricato dalla società Autoporto S.p.A. e, in caso di risposta positiva, quale tra le diverse tipologie indicate nel parere medesimo. In caso di risposta negativa al quesito di cui sopra, come mai gli organi di vigilanza non abbiano prodotto alcun atto che riguardasse la situazione emersa, nonostante vi fosse un copioso quadro probatorio sui fatti compiuti e fosse stato dato un incarico a un legale, il quale ha indicato determinate strade da percorrere. Se la società Finaosta S.p.A. sia a conoscenza dei fatti occorsi, se il Governo regionale intenda comprendere se le problematiche dei dipendenti della società Autoporto permangano e se intenda comunque sollecitare la società a procedere con la revoca dei ruoli di responsabile della prevenzione della corruzione e di responsabile della trasparenza, attualmente ancora in capo al dirigente, visto i comportamenti posti in essere e le sollecitazioni in tal senso emerse nel parere legale sopraindicato.

Presidente - Vedo che si è prenotato per rispondere l'assessore Guichardaz, presumo che risponda in sostituzione dell'assessore Caveri. Passo la parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (PCP) - Grazie collega Spelgatti per aver sollecitato questa interpellanza, che mi ha dato anche modo di entrare appieno nelle dinamiche di questa organizzazione che non conoscevo, anche perché la delega conferita all'Assessorato rispetto all'Autoporto è molto recente, risale a meno di due mesi fa e quindi sino ad allora la struttura competente era un'altra, per cui mi sono dovuto e anche i nostri dirigenti si sono dovuti attivare per cercare di capire cosa fosse successo all'interno. L'argomento, quindi, è del tutto nuovo e io non avevo avuto sentore delle problematiche evidenziate nella sua interpellanza, se non leggendo gli atti che lei ha richiesto con il suo 116 e che spero le siano stati mandati completi e nei tempi dovuti. Per chiarire la situazione abbiamo interpellato gli amministratori delegati della società Autoporto e Finaosta, i quali hanno risposto: io le leggerò le risposte e poi farò due parole di conclusione.

Rispetto alla prima domanda, se all'epoca dei fatti siano stati presi i provvedimenti indicati dall'avvocato, eccetera, la risposta è stata data dalla società Autoporto, che le leggo, relativamente al punto 1 dell'interpellanza. L'avvocato incaricato, nel proprio parere rilasciato il 2 ottobre del 2018 - quindi parliamo di eventi risalenti a quasi tre anni fa - prospettava due tipologie di intervento. Il mero invito a prestare maggiore attenzione al clima aziendale e, il secondo intervento, la lettera di contestazione con relativo procedimento disciplinare. Il consiglio di amministrazione della società nella riunione del 23 ottobre 2018, dopo discussione - come lei sa perché era presente negli atti che le abbiamo trasmesso - deliberava di inviare al dirigente una lettera di richiamo come indicata dall'avvocato nella propria relazione quale ipotesi 1, cioè mero invito a prestare maggiore attenzione, e inviare a tutti i dipendenti una lettera con ben evidenziato quelli che devono essere i diritti e i doveri, ma soprattutto le conclusioni da noi evidenziate al seguito delle varie discussioni. Non si ha evidenza - risponde la società Autoporto, i nuovi vertici ovviamente - dell'invio di tale missiva, ma l'allora presidente verbalmente ne espose i contenuti all'interessato e a tutti i dipendenti; questo mi garantisce la società Autoporto.

Rispetto alla domanda 2, relativamente al punto 2, il collegio dei sindaci pro tempore, immediatamente dopo la vicenda che ha riguardato due dipendenti della società, e di cui lei conosce tutti i dettagli, richiedeva all'organo amministrativo di convocare un'apposita riunione del consiglio di amministrazione, avente per oggetto l'esame e la valutazione della situazione tra i dipendenti all'interno dell'azienda. Detta riunione si è svolta in data 18 giugno 2018, durante la quale il Consiglio di amministrazione, con la presenza del collegio dei sindaci, ha audito in merito individualmente tutti i dipendenti della società. Successivamente il consiglio di amministrazione, su invito del collegio dei sindaci, ha deciso di chiedere un parere in merito a un avvocato giuslavorista esperto. Il collegio dei sindaci, nella verifica periodica del 27 settembre 2018, incontrava l'amministratore delegato della società il quale, a richiesta specifica del collegio, evidenziava che il legale incaricato dalla società era in attesa della valutazione da stress di lavoro correlato da parte di un medico del lavoro necessario al completamento del proprio parere, relazione che mi sembra le sia stata mandata con il 116, che stava comunque concludendo la propria relazione, per poi trasmetterla al consiglio per le opportune valutazioni. Il consiglio di amministrazione il 23 ottobre infine deliberava, come dicevamo prima, come evidenziato nel precedente punto 1.

Il collegio dei sindaci, dopo la decadenza del consiglio di amministrazione della società e successivamente alla nomina del nuovo cda in data 28 giugno 2019, nella relazione sull'attività di ordinaria amministrazione svolta dal collegio dei sindaci del 3 maggio 2019, al 28 giugno 2019 informava il nuovo consiglio di quanto accaduto e della perdurante situazione di disagio tra i dipendenti. Mi dicono che l'organismo di vigilanza della società nominato in data 20 marzo 2018 non risulta essere stato coinvolto nella vicenda in argomento, in quanto i fatti contestati non rientrano nella fattispecie individuata dal decreto legislativo n. 231 del 2001 tra i reati presupposti astrattamente commissibili a vantaggio della società.

Alla domanda n. 3 risponde Finaosta, in questo caso il direttore generale. La richiesta di informazioni in oggetto pervenuta via posta elettronica, eccetera, rappresentante che la scrivente società ha ricevuto in data 30 maggio 2018 una lettera raccomandata indirizzata al consiglio di amministrazione di Autoporto Valle d'Aosta S.p.A. e per conoscenza al consiglio di amministrazione di Finaosta S.p.A. Quindi la società Finaosta ricevette il 30 maggio 2018 una lettera raccomandata al cda. Detta comunicazione datata 29 maggio 2018 e avente quale oggetto "situazione ambientale società" non reca alcuna sottoscrizione, viene riportata in calce la mera indicazione "I dipendenti della società" - è presente anche quella nel pacchetto del 116, l'ho vista anch'io - e riporta da un lato la descrizione data dal mittente dei fatti asseritamente occorsi il 25 maggio 2018, e dall'altro la generica lamentela in ordine all'attuale situazione ambientale fonte di conflitti, frustrazioni, disagio e stress per tutti noi, richiesta all'organo amministrativo Autoporto Valle d'Aosta di intervento immediato. In seguito alla citata raccomandata la scrivente non ha ricevuto ulteriori comunicazioni, per il che non è dato conoscere se la stessa abbia avuto in seguito e se del caso quale.

Io ho poi visto anche le due lettere che sono state mandate rispettivamente dai due interessati di cui non facciamo il nome, che sono state anche inviate con il 116, in cui ciascuno dei due raccontava un po' la sua versione e mi pare alla fine la minimizzava o la riconduceva a una schermaglia occasionale. Non so le motivazioni che hanno portato poi ad assumere una versione di quel genere. Comunque, per quanto mi riguarda, essendo appunto la questione nota e non avendo avuto fino a ora sentori diretti della situazione che lei ha rappresentato nelle interpellanze, che abbiamo potuto verificare leggendo gli atti a corredo della sua richiesta di 116, io ho già preso accordi con i vertici della società Autoporto e con Finaosta per un incontro che avverrà fra due settimane, una settimana e mezzo. Abbiamo messo insieme le disponibilità in agenda, proprio con l'obiettivo di fare luce sull'eventuale perdurare della situazione e di attivare le eventuali azioni necessarie per riportare un clima lavorativo più disteso e maggiormente performante.

Le garantisco che è nostro interesse, è interesse della Giunta, mio in particolare e dell'assessore Caveri che ha la delega comunque sulle partecipate, che l'ente possa funzionare senza alcun tipo di conflittualità e che tutti i lavoratori, la dirigenza e gli organi amministrativi possano operare nel pieno e totale interesse dell'ente, evitando dinamiche lavorative che impediscono l'espletamento e l'esplicitazione della piena attività di un ente, che è estremamente importante anche da un punto di vista proprio logistico e amministrativo. Quindi l'impegno mio è di continuare a informarla circa il procedere di queste interlocuzioni, anche sugli eventuali provvedimenti e azioni di governance esterna, se vogliamo, perché come lei sa la Regione non è direttamente implicata nella governance, essendo la società Autoporto dipendente funzionalmente da Finaosta, ma noi ci siamo.

Presidente - Per la replica consigliera Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Partiamo dal fondo. Mi fa piacere che ci sia la volontà di approfondire e di comprendere quale sia la situazione soprattutto attuale. Mi colpisce il fatto che ogni volta che tocco qualche questione sull'Autoporto mi risponda un assessore differente: c'è qualche cosa che non quadra, ogni volta che si tocca il tasto Autoporto, è il terzo assessore che cambia. C'è qualcosa un po' di particolare nelle modalità di risposte che mi arrivano, come particolare è stata anche tutta la gestione di questa questione. Quello che è emerso dagli atti in maniera inequivocabile, indipendentemente dal fattore scatenante singolo, quindi interessa poco sapere sulla dinamica tra due persone, quello che conta è che emerge da tutti i verbali del consiglio di amministrazione che la situazione comunque era molto grave in relazione alla situazione ambientale per i dipendenti. È emersa e non è stata sottovalutata, tanto che è stata chiesta una relazione da stress di lavoro, che ha dato dei risultati molto pesanti: sono stati incaricati dei medici, è venuto fuori anche dalla risposta, il medico del lavoro che ha fatto una relazione pesante sulla situazione ambientale, è stato incaricato un avvocato per chiedere sulla base di tutto questo quali avrebbero dovuto essere i provvedimenti da adottare. Il cda stabilisce quindi sulla base della relazione e del parere dell'avvocato di mandare la lettera, che era la soluzione meno pesante ma comunque sia da fare, dopodiché per ora la lettera non c'è.

Ma non solo. Quello che mi stupisce è che, nonostante si sia detto tra l'altro anche nella risposta che ci sia una perdurante situazione di difficoltà, guardando su Internet l'organigramma nel cambio tra il vecchio cda e l'insediamento del nuovo, quello che si vede è che sostanzialmente oltretutto se prima c'erano tre rami, area amministrazione, direzione commerciale e marketing, area tecnica, adesso abbiamo l'area amministrativa e l'area tecnica con sopra la direzione commerciale e amministrativa. Quindi tendenzialmente ancora più responsabilità rispetto a prima. Non solo, veniva fuori che nella sua relazione l'avvocato diceva non è possibile che oltretutto i ruoli di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza siano messi in capo alla stessa persona, tra l'altro da cui dipende tutta questa situazione ambientale che perdura da tantissimi anni. E siccome dal codice etico viene fuori chiaramente che i dipendenti devono rivolgersi al responsabile della prevenzione della corruzione in caso di problematiche, cosa dice l'avvocato? Chiaramente la prima cosa da fare è dare questo ruolo a qualcun altro, anche perché poi è normale che se i dipendenti devono mandare una lettera a Finaosta, scrivono "i dipendenti" e non c'è nessuno che firma. È già tanto che sia venuto fuori, perché poi quando ci sono queste situazioni diventa anche difficile che le persone si espongano, perché poi devi anche tornare a lavorare. Evidentemente se ci deve essere una situazione di questo tipo, oltretutto non si capisce perché venga incaricato un legale che dà delle risposte e poi non si tenga conto neanche delle cose più banali, cioè della revoca di quel ruolo, in maniera tale che le persone possano rivolgersi effettivamente a qualcuno per tutelare le proprie esigenze, il proprio ruolo e quindi esprimere anche quelle che possono essere tranquillamente delle difficoltà all'interno di qualsiasi ambiente di lavoro.

La cosa che non va bene, oltre a tutta la situazione, è che non si sia dato atto e dato seguito alla risposta del legale. Tra l'altro è anche quello che il consiglio di amministrazione stesso aveva comunque deliberato, perché non aveva sottovalutato questa situazione e le azioni susseguenti sono state fatte, poi è mancato però il risultato finale. Quindi chiedo che effettivamente lei dia seguito e presti veramente attenzione a questa situazione e che magari poi si adottino anche le azioni susseguenti, per evitare che ci siano delle situazioni perduranti e di difficoltà da parte dei dipendenti.