Objet du Conseil n. 686 du 10 juin 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 686/XVI - Interpellanza: "Individuazione di una sede quale punto di riferimento per i gruppi di maschere del nostro territorio".
Bertin (Presidente) - Punto n. 28 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione il consigliere Brunod, ne ha facoltà.
Brunod (LEGA VDA) - Preso atto che in data 3 maggio 2021 sul giornale Gazzetta Matin è stato pubblicato l'articolo dal titolo "Maschere. Anche la Valle d'Aosta ha la sua targa del Centro Nazionale Maschere Italiane". Il Centro Nazionale di Coordinamento Maschere Italiane, che valorizza il ruolo culturale e storico della maschera allegorica italiana quale patrimonio immateriale, ha iniziato a inaugurare dal 26 aprile fino al 10 maggio le sue tredici sedi regionali italiane, tra cui la Valle d'Aosta.
Considerato che il Centro Nazionale di Coordinamento Maschere Italiane rappresenta e promuove a livello nazionale il ruolo delle maschere italiane, che sono vere e proprie istituzioni che valorizzano territori, tradizioni, dialetti e tipicità e che attraverso le sedi regionali si aggiunge un importante tassello al progetto maschere italiane, rafforzando il legame con il territorio e le sinergie tra di essi.
Rilevato che sempre dall'articolo citato sopra si apprendono le seguenti dichiarazioni fatte dal consigliere nazionale del centro di coordinamento e referente valdostano. La Valle d'Aosta ha ricevuto la targa il 28 aprile, si concretizza così ufficialmente la nascita della nostra sezione regionale, in attesa di una sede fissa, quale punto di riferimento per i gruppi di maschere del nostro territorio. Evidenziato che al momento hanno già aderito a tale iniziativa importanti gruppi di maschere come Le landzette, Lé Beuffon di Courmayeur, le Comité di Arleqeun di Gressan e si attendono altre eminenti adesioni. Appreso che l'associazione da quattro anni sta portando avanti diverse progettualità legate a questo universo, una di queste ha lo scopo di realizzare un censimento e conseguentemente un registro di tutte le maschere italiane. L'obiettivo finale del progetto è quello di ottenere per le maschere iscritte al Centro Nazionale di Coordinamento delle Maschere Italiane il riconoscimento di patrimonio culturale immateriale dell'umanità UNESCO. Rimarcato che uno degli ultimi impegni della sezione regionale valdostana è stata la realizzazione, attraverso una collaborazione con il Centro di Coordinamento delle Maschere Italiane del videoclip "Lo Carnaval de Montagne", realizzato con la collaborazione dell'artista Lady Barbara.
Considerata la grande importanza storica e culturale che ha il carnevale in diverse località della nostra regione, dove annualmente si svolgono le relative manifestazioni molto sentite dalle comunità locali e che richiamano anche una grande presenza di turisti, vista la particolarità storica e culturale dei gruppi storici delle maschere.
Preso atto che nel DEFR 2021-2023, al punto 1.6 Cultura, si apprende che i beni culturali della Regione costituiscono il volano di quel turismo culturale che ormai è diventato uno dei pilastri dell'economia valdostana e che tra le priorità programmatiche del settore vi sono i seguenti punti: valorizzare e promuovere la cultura, motore di sviluppo socioeconomico capace di produrre ricchezza e garantire lavoro; confermare e implementare il sostegno ai centri di promozione della cultura con particolare attenzione alle sociétés savantes, alle associazioni culturali e agli enti pubblici presenti sul territorio che sviluppano e implementano progetti di studio e divulgazione della cultura locale.
Appreso che al momento, delle tredici sedi regionali del centro nazionale di coordinamento, Valle d'Aosta, Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Calabria, Puglia e Sardegna, undici hanno già inaugurato la propria sede. Evidenziato che a oggi non è ancora stata effettuata una presentazione ufficiale della targa del Centro Nazionale di Coordinamento Maschere Italiane consegnata alla sezione Valle d'Aosta e che quest'ultima, come riportato dall'articolo della Gazzetta Matin, necessiterebbe di una sede fissa quale punto di riferimento per i gruppi di maschere del nostro territorio. Appreso inoltre che il referente valdostano sta portando avanti, in collaborazione con il Comune di Châtillon, una mostra che verrà allestita nel castello di Ussel dal mese di luglio fino a fine ottobre, si interpella l'assessore competente per conoscere se, vista l'importanza storica culturale delle maschere della nostra regione, vi sia l'interesse e l'intenzione di mettersi in contatto con il referente regionale, affinché si riesca in tempi brevi a procedere alla organizzazione della presentazione ufficiale della targa del centro nazionale di coordinamento consegnata alla sezione regionale e se vi sia l'interesse e la disponibilità di individuare, in collaborazione con il referente regionale, una sede fissa quale punto di riferimento per i gruppi di maschere del nostro territorio.
Presidente - Per la risposta l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (PCP) - Rispetto alla prima domanda dell'interpellante bisogna dire che l'interpellanza ha il merito di sottolineare, di sollevare l'interesse culturale suscitato dalle maschere, che possono effettivamente essere ascritte al patrimonio demo etnoantropologico della Valle d'Aosta, in quanto espressione della tradizione popolare che i gruppi folkloristici continuano a rendere viva. Si rappresenta quindi l'assoluta disponibilità da parte dell'assessorato a interfacciarsi con il referente regionale del Centro Nazionale di Coordinamento Maschere Italiane, anche al fine di capire, prima di fare qualunque affermazione o di trarre qualunque conclusione, le caratteristiche dell'organizzazione, le sue effettive necessità e articolazioni, atteso per esempio il fatto che dal sito del centro nazionale, dove si rinvia alle sedi territoriali, paiono essere elencate delle sedi di soggetti giuridicamente distinti dal centro nazionale perseguenti anche altre finalità, e faccio l'esempio delle Pro loco. Sarebbe quindi opportuno che gli interessati - benissimo che la politica si faccia da tramite - si manifestassero spontaneamente all'Amministrazione, anche onde evitare dei fraintendimenti rispetto a un'azione pubblica e passibile di essere interpretata come un'ingerenza della politica, nel senso che se siamo noi a rappresentare i loro bisogni e non sono direttamente gli interessati a farsi portatori dei bisogni, c'è il rischio davvero che si possa vivere la cosa come una sorta di appropriazione. Comunque, in ogni caso noi siamo assolutamente interessati e assolutamente disponibili. Peraltro, mi segnalano che il referente regionale del centro, già nel passato quando lo ha ritenuto, si è a vario titolo rivolto all'amministrazione in rappresentanza del centro per alcune richieste di contributo, in ultimo nel 2019, noi non c'eravamo all'epoca, ma in occasione dell'assemblea nazionale del coordinamento poi tenutasi presso il castello Gamba di Châtillon, nell'aula che solitamente era adibita alla didattica. Quindi delle interlocuzioni ci sono già state e anche il soddisfacimento di alcune richieste è già stato accolto dai miei predecessori.
Rispetto alla seconda domanda, l'assessorato è ovviamente, come le dicevo prima, disponibile a interfacciarsi, anzi, sarebbe auspicabile considerata anche la tipologia di interessi che possono essere considerati culturali, di dominio pubblico e di interesse sicuramente regionale, quindi siamo disponibili a interfacciarsi con il referente regionale, anche al fine dell'individuazione di una sede che potrà avvenire sulla base delle reali esigenze che la stessa deve assolvere.
Si ricorda che le maschere, proprio perché considerate parte integrante del patrimonio immateriale della regione, sono già oggetto di iniziative e di valorizzazione curate dagli uffici preposti alla promozione dell'identità culturale locale: alcuni enti, come l'IVAT, per esempio, il MAV, il MAIN, che è la Maison de l'Artisanat International presso le loro sedi museali ed espositive; ricorderà sicuramente la lunga esposizione che è stata fatta a Gignod proprio sul tema delle maschere. Questi enti sicuramente sono anche loro, oltre ovviamente alle nostre strutture culturali, idonei per un confronto mirato a ospitare eventualmente la sede regionale del CNCMI per la Valle d'Aosta.
Vale lo stesso discorso - collega Brunod, non mi ricordo se era lei che mi aveva fatto un'interpellanza; ah, il collega Lavy - relativamente alle associazioni culturali. Le necessità che per il momento vengono manifestate dalle associazioni culturali non sono tanto di una sede centralizzata rispetto al tema specifico, ma è di sedi o comunque di aiuti finanziari relativamente alla possibilità di rimanere collocati presso i propri territori, proprio per una questione anche di identità territoriale - le maschere forse sono un caso abbastanza analogo, se non addirittura più pregnante - legata proprio alle tradizioni del territorio e delle località. Quindi anche questo ragionamento sulla possibilità o meno: al momento ovviamente, come ho già risposto al collega Lavy, la Regione non ha disponibilità di sedi immediate per ospitare alcunché. Potrebbe essere che, nel caso della ristrutturazione o dell'avvio per esempio della ristrutturazione di alcuni nostri patrimoni facenti parte del patrimonio regionale, si possa immaginare di riservare degli spazi per le associazioni e le attività culturali. Però, ripeto per quanto mi riguarda, la assoluta disponibilità sia ad accogliere le richieste e cercare di capire come fare anche da un punto di vista proprio di riconoscimento finanziario - lì occorrerebbe ovviamente una legge, nel caso in cui si intendesse far rientrare questa tipologia di casistica all'interno delle associazioni culturali riconosciute - sia per fare da collegamento con le altre realtà di cui le dicevo prima.
Intanto grazie per la sollecitazione, mi ha dato modo sia di approfondire che di capire una realtà di cui non ero a conoscenza.
Presidente - Per la replica il consigliere Brunod.
Brunod (LEGA VDA) - Ovviamente anch'io sono ben cosciente che sicuramente la prassi sia, come ha detto lei, che chi è interessato debba farsi avanti e non il contrario. Ho portato questa interpellanza per il motivo, come penso lei abbia capito, che dal comunicato stampa del Centro di Coordinamento Maschere Italiane questa cosa probabilmente è stata fatta un po' in ritardo, un po' all'ultimo. Il comunicato dice: "Nelle settimane dal 26 aprile al 10 maggio - restrizioni Covid permettendo - in tredici regioni italiane si inaugureranno le sedi regionali di coordinamento". L'interpellanza voleva trovare, se c'era la fattibilità e la disponibilità, come lei mi ha manifestato che c'è e di questo la ringrazio molto, una soluzione in extremis per cercare di mettere in piedi questa manifestazione, questa cerimonia di consegna della targa. Poi ovviamente tutto il seguire delle cose, anche il reperire e cercare una sede, verrà con calma in un secondo tempo con i dovuti modi.
Quindi la ringrazio molto. Come lei ha detto, conoscete il referente regionale, quindi potete mettervi in contatto con lui per cercare di coordinarsi su questa manifestazione. Mi era stato segnalato, per esempio, come ha detto anche lei prima che, come referenti regionali, avevano già portato avanti diverse iniziative nel comune di Châtillon, anche con il castello Gamba. E mi era stato, per esempio, suggerito che una parte, una stanza o un qualcosa presso il castello Gamba poteva andare molto bene, perché si sono trovati bene nel collaborare con il Comune di Châtillon. Essendo un punto di rappresentanza delle diverse maschere, in questo caso qua non deve essere proprio una sede fissa, magari in una località determinata, ma potrebbe andare bene anche, in condivisione con il referente regionale, di una sede che viene reputata la più idonea sul territorio della regione. La ringrazio per la disponibilità.