Objet du Conseil n. 388 du 25 février 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 388/XVI - Interpellanza: "Coinvolgimento delle competenti Commissioni consiliari, delle associazioni di categoria e professionali e dei portatori di interesse nella stesura del PSR 2021/2027".
Bertin (Presidente) - Punto n. 37 all'ordine del giorno, consigliera Spelgatti per l'illustrazione.
Spelgatti (LEGA VDA) - Visto il momento di grave difficoltà economica che stanno attraversando tutti i settori produttivi, riconoscendo come indispensabile la ripresa del settore agricolo, fondamentale per il mantenimento del territorio nella nostra regione, preso atto del fatto che il PSR, Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, è stato prolungato per gli anni 2021/2022 mantenendo le stesse regole senza alcun rifinanziamento, ma recuperando risorse da misure non utilizzate, interpelliamo la Giunta regionale per conoscere quale sia lo stato attuale della gestione e quali siano le prospettive per questo biennio; che cosa si stia facendo, quali siano le linee essenziali della stesura del PSR 2021/2027 e se sia intenzione del Governo regionale coinvolgere attivamente le competenti Commissioni con ampio anticipo, oltre alle interessate associazioni di categorie professionali nonché ai vari portatori d'interesse in grado di dare un contributo fattivo.
Ora qual è il punto? Il PSR è chiaramente il documento di programmazione più importante, è il documento fondamentale che stabilirà tutto ciò che potranno fare i nostri allevatori, agricoltori, imprenditori e quant'altro in un ambito che è assolutamente fondamentale, essenziale ed è il cuore della nostra regione.
È chiaro che per fare tutto questo, perché ora si cominciano a scrivere le regole che varranno fino al 2027, bisogna non solo partire chiaramente per tempo, bisogna avere le idee chiare, bisogna coinvolgere tutti quanti - e mi auguro anche il Consiglio e anche le altre forze politiche - soprattutto per evitare che inizi poi tutto questo andirivieni, la spola con Roma e con Bruxelles dove i piani ci vengono rimandati indietro, si riscrivono ecc.; quindi bisogna fare un lavoro assolutamente importante e fondamentale, soprattutto alla luce di quello che è successo con l'emergenza Covid e anche di tutte le difficoltà che sono ancora aumentate per tutto questo settore che, ripeto, è fondamentale per la nostra regione e di conseguenza, a maggior ragione, ci vogliono le idee chiare e ci vuole un'ottica di lungo periodo.
Teniamo presente poi che è anche importante capire che cosa si stia facendo adesso per questo biennio - che magari sarà anche meno di un biennio, adesso vedremo quello che sarà - però ci sono delle misure che sostanzialmente non sono state ancora riattuate. Pensiamo al discorso dei giovani agricoltori e alle misure a loro favore: non si sa se c'è il bando, se è stato rifinanziato; i giovani agricoltori non sanno che cosa possono fare e come possono investire, ma teniamo presente che se non investiamo sui giovani, anche lì in questo settore, nessuno porterà avanti un settore che è già difficilissimo da portare avanti, sappiamo tutti quanti le difficoltà che s'incontrano in quel mondo, e quella probabilmente è una delle misure più importanti a cui bisogna far fronte, ma far fronte il prima possibile con la maggior chiarezza possibile, in maniera tale che i giovani possano capire se possono continuare a lavorare e investire per stare sul nostro territorio, per mantenere viva la nostra montagna, la nostra agricoltura, il nostro allevamento e quindi investire su questo settore o meno. Quindi urgono delle risposte.
Presidente - Per la risposta, l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Collega Spelgatti, la ringrazio per questa interpellanza.
La tematica è tecnica, sicuramente anche un po' complessa, però è strategica, strategica per la nostra economia, per il settore agricolo. Ho cercato di alleggerire un po' la risposta poi, come le dicevo, potremmo vederla.
Il programma di sviluppo rurale 2014/2020, più noto come PSR 14/20 - che poi in realtà, va detto, era un 2015/20 perché era stato avviato e approvato praticamente poi già nel 2015 - comunque un PSR denominato 14/20 a un costo totale programmato a circa 137 milioni di euro.
Al 31 dicembre 2020 risultano ammessi impegnati importi per complessivi 125 milioni di euro, che rappresentano circa il 92% del totale programmato.
Durante la programmazione sono stati pubblicati i bandi per tutte le misure, sia per misure a sostegno degli investimenti nelle aziende, quindi più note come misure strutturali, sia per le misure a superfici, ovvero il premio a superfici.
L'avanzo di spesa al 31/12 è pari a 91 milioni di euro, dati ovviamente totali.
Il 23 dicembre 2020 è stato emanato il regolamento UE n. 2020/2022 nel Parlamento Europeo e del Consiglio, regolamento transitorio di estensione, il quale stabilisce che l'attuale quadro della politica agricola comune, nota come pack, si è esteso quindi, come giustamente lei ha ricordato, per un periodo aggiuntivo di due annualità, quindi per il 2021 e per il 2022, alle medesime condizioni.
Lo slogan infatti era "Fondi nuovi con le regole vecchie", quindi fondi aggiuntivi ma regole che rimangono invariate.
Ciò significa che l'attuale PSR 14/20 assume una nuova base giuridica per la concessione di aiuti europei anche per i due prossimi anni e diventa quindi un PSR 14/22.
Si precisa che il sostegno finanziario dell'Unione Europea - quindi Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale - è suddiviso in due tipologie: risorse ordinarie provenienti dal quadro finanziario pluriennale e risorse aggiuntive provenienti da Next Generation.
L'Unione Europea ha già approvato i documenti per la ripartizione dei fondi per il biennio 2021/22, riparto ovviamente tra gli Stati europei, in modo da consentire agli stessi Stati la possibilità di continuare a finanziare il loro PSR regionale, ma ha anche dettato linee guida in vista di una possibile politica agricola comune, in particolare per quanto riguarda le risorse del Next Generation, destinate appunto allo sviluppo rurale.
Una volta pubblicato il regolamento di estensione, ha preso avvio, a livello nazionale, una lunga fase tecnica e politica di confronto fra Regioni e Province autonome al fine di addivenire a una proposta di riparto dei fondi per le annualità appunto aggiuntive del 2021 e del 2022, da destinare a ciascun programma regionale vigente.
Questa è una trattativa tutt'ora in corso, una trattativa molto articolata, una trattativa dove la parte politica, e colgo anche l'occasione per ringraziare, è affiancata dai tecnici delle varie Regioni, in particolare quelli della nostra Regione che stanno facendo un enorme lavoro, una trattativa che vede a questo punto due contrapposizioni: da una parte 15 Regioni del Centro-Nord, del quale ovviamente fa parte anche la Regione Valle d'Aosta, favorevoli a una revisione dei criteri di riparto, dall'altra parte sei Regioni del Sud che intendono mantenere invariati i criteri.
Per quello che ci riguarda, pur essendo i più piccoli, abbiamo sostenuto la necessità di rivedere alcuni criteri, ma in particolar modo di rivedere il discorso della capacità di spesa perché noi - ovviamente è un criterio che va a nostro beneficio - risultiamo essere i terzi come capacità di spesa dopo la Provincia autonoma di Bolzano e il Veneto.
Questa trattativa è tutt'ora in corso, la cosa si è rimbalzata più volte dagli Assessori al tavolo dei Presidenti, e speriamo a breve di riuscire a concretizzare, ma soprattutto speriamo di portare a casa le risorse aggiuntive rispetto allo storico.
Sul piano normativo - e torniamo sul tecnico - il regolamento di estensione determina soglie minime da mantenere invariate in determinati ambiti; le regole sono estremamente dettate: almeno un 30% dei finanziamenti del FESR deve essere destinato agli investimenti nei settori dell'ambiente, del clima, allo sviluppo delle aree forestali e al miglioramento della redditività delle foreste, alle misure agro-ambientali e climatiche, all'agricoltura biologica e ai pagamenti di Natura 2000.
Inoltre i fondi Next Generation da inserire all'interno del PSR dovranno essere ripartiti all'interno di obiettivi specifici, in particolare il 55% dovrà essere destinato a innovazione, transizione digitale, giovani agricoltori, investimenti che promuovono lo sviluppo economico e altro, il 37% dovrà guardare alla transizione ecologica, quindi agricoltura biologica, mitigazione, adattamento ai cambiamenti climatici eccetera, e infine l'8% sarà riservato a un eventuale aumento di dotazione delle misure attuali.
A fronte delle imprescindibili indicazioni regolamentari, l'autorità di gestione del PSR ha già raccolto i fabbisogni primari da colmare a lato dell'introduzione dei nuovi fondi, nell'attuale PSR, il quale, come ricordato all'inizio, ha registrato un avanzamento tale da esaurire l'intera dotazione finanziaria di alcune misure. In particolare, vediamo che abbiamo esaurito quelle a superfici le quali devono essere necessariamente riassortite al fine di garantire una dotazione sufficiente per le due campagne 2021 e 2022 e il pagamento delle domande pregresse che, a causa di alcune problematiche, devono essere definitivamente istruite e liquidate.
Da qui la necessità di assolutamente partecipare attivamente a quella trattativa per riuscire a mettere in evidenza la nostra specificità rispetto alle altre regioni italiane.
A questo fabbisogno finanziario prioritario si unisce la necessità di proseguire con le graduatorie maturate a seguito dell'emanazione nel 2020 dell'ultimo bando sulla famosa misura 4.1.1, investimenti aziendali, e dei bandi leader pubblicati dal Gruppo Azione Locale (GAL VdA).
Anche dal recupero di queste risorse dipenderà la possibilità di sviluppare nuovi corsi per i giovani agricoltori, come è infatti nostra intenzione.
Quindi dal quadro sopra descritto emerge che le esigenze finanziarie a cui far fronte sono sostanzialmente note all'Amministrazione regionale e che gli spazi di manovra sono limitati, da una parte dall'imprescindibile misura a sostegno del reddito agricolo, ovvero il premio a superfici, e dagli investimenti aziendali e dall'altra alle regole del regolamento di estensione circa la destinazione dei fondi di New Generation.
Preme quindi ricordare che l'attuale programma di sviluppo rurale è da intendersi esteso al biennio 2021/2022, come abbiamo detto in avvio, e che quindi la nuova programmazione della politica agricola comune prenderà il via giustamente dal 2023 e prevedrà quasi certamente uno strumento di pianificazione nazionale, quindi un piano strategico nazionale.
È ancora da capire quali saranno le sue declinazioni regionali, ovvero che margine avranno le Regioni in questa stesura del piano nazionale 2023/27. Questo margine di azione verrà definito a breve.
Per quanto riguarda appunto il PRS 2023/2027, si segnala poi che dal 2019 è in atto un percorso di studio sviluppato dal Ministero delle politiche agricole ma anche a livello regionale, quindi un percorso è comunque già stato avviato sin dal 2019.
In merito alle attività programmatorie svolte dall'Amministrazione regionale - e con specifico riferimento proprio al discorso che si diceva di coinvolgimento, partenariato, condivisione delle associazioni di categoria e professionali, nel 2019 il Dipartimento agricoltura ha pubblicato una prima consultazione pubblica sugli indirizzi della nuova politica agricola comunitaria, tramite la somministrazione di un questionario on-line accessibile a tutti attraverso il sito web della Regione Valle d'Aosta. Dalla valutazione della risposta emergono poi punti di vista diversi tra chi beneficia direttamente del sostegno pubblico al settore agricolo, chi è portatore di interessi e ha una visione dell'impatto potenziale sul contesto regionale e di chi, appartenendo al grande pubblico, essendo magari meno informato sui contenuti, analizza le dinamiche del contesto in base alla percezione personale, una percezione che può essere alimentata dalla comunicazione di massa, da quella istituzionale o anche dall'esperienza personale.
Inoltre, nel corso del passato 2020, il Dipartimento agricoltura ha pubblicato un secondo questionario on-line riservato solo agli agricoltori, in cui era richiesto il loro punto di vista relativamente alla nuova programmazione della politica agricola comune post 2020, con anche la possibilità di esprimere le proprie opinioni in modo da rilevare le esigenze più specifiche.
Le persone hanno risposto al questionario e hanno evidenziato la necessità di avere meno burocrazia e di velocizzare le procedure, sottolineando l'esigenza di una diversa ripartizione dei fondi, sia come tipologia d'interventi che di beneficiari.
Per ciò che attiene i servizi del Dipartimento Agricoltura Area VDA, si suggerisce di semplificare e velocizzare le procedure.
Accanto a queste consultazioni pubbliche sono stati istituiti quattro tavoli operativi: uno sulla competitività, un altro su ambiente e clima, uno su sviluppo locale e il quarto sulle foreste.
Oltre a questi tavoli, ci sarà un nuovo coinvolgimento delle associazioni - visto che sono già state coinvolte strada facendo - e, ovviamente, delle Commissioni consiliari, in particolar modo nella Commissione di riferimento abbiamo delle professionalità e delle esperienze che saranno assolutamente importanti e interessanti al fine di raggiungere gli obiettivi.
Questo coinvolgimento s'immagina e s'ipotizza intorno al prossimo autunno o poco prima, quando conosceremo appunto la possibilità di azione dell'Amministrazione regionale, con più di un anno di anticipo rispetto alla partenza dei fondi.
Si segnala infine che in data 3 marzo si terrà un incontro organizzato dal Dipartimento Agricoltura Area VDA finalizzato a illustrare alle rappresentanze agricole, quindi in particolar modo AREV, A.N.A.Bo.Ra.Va., le novità concernenti le campagne 2021 e 2022 delle misure a superficie, anche al fine di rilevare ed esaminare le possibili problematiche tecniche. La ringrazio, e mi scuso se ho sforato.
Presidente - Per la replica, la consigliera Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - La ringrazio per la risposta e aspetto la relazione per iscritto che mi ha detto che mi farà avere in maniera tale da poter riguardare con attenzione tutto quello che ha raccontato in maniera tale da poter fare dei ragionamenti successivi.
È importante focalizzare comunque l'attenzione su questo PSR, non solo sulle misure appunto del biennio, ma pure su quelle a partire dal 2023: ricordiamoci che il 2023 è dietro l'angolo, sembra lontano ma in realtà è dietro l'angolo e noi non possiamo permetterci di perdere questo treno.
Se non si fa una programmazione il più possibile esaustiva, esauriente, che porti effettivamente anche dei cambiamenti rispetto a tutto ciò che non ha funzionato, e, soprattutto, se non si ha una visione per il futuro, questo settore avrà dei problemi micidiali.
Lascio la parola, per la parte più tecnica, al collega Planaz.
Presidente - Per i minuti restanti ha chiesto la parola il consigliere Planaz.
Planaz (LEGA VDA) - Dalle domande che abbiamo presentato io e la collega Nicoletta Spelgatti, fa molto piacere che almeno ci siano risorse aggiuntive nella programmazione 2021/20222.
Vedo molta confusione tra il primo e il secondo pilastro: lei ha detto che vengono seguite le trattative a livello nazionale su come si svolgerà il futuro agricolo dal 2023 al 2027, che poi sicuramente sarà prorogato di nuovo per anni successivi, speriamo, perché questa volta, a causa del Covid, sono passati non uno ma tre anni; comunque vaglieremo poi se le iniziative, le direttive che prendiamo andranno nel senso giusto.
Io vorrei però sottolineare che innanzitutto bisogna che ragioniamo bene sul primo pilastro, perché lei ha parlato di piano strategico nazionale e ho molto paura quando sento parlare di piano strategico nazionale riguardo il PSR.
Bisognerebbe fare un piano strategico nazionale anche sul primo pilastro, perché - non so se lei sia a conoscenza o meno - ma ci sono ancora in Italia titoli che variano da 100 a 30 mila euro e allora lei può immaginare: 100 euro in montagna, 30 mila euro in pianura... se noi andiamo su un piano strategico nazionale, sul PSR, e invece non andiamo a fare niente sul primo pilastro, c'è questa diseguaglianza, non arriveremo mai a una soluzione, a dare delle risposte soprattutto a una Regione come la nostra! Su questo bisogna avere le idee ben chiare, perché è inutile che ci mettiamo a fare tanti bei discorsi di strategia, di programmi complessi se non abbiamo noi le idee chiare.
Bisogna capire dove siano le difficoltà, perché è inutile che illudiamo le persone e non le teniamo informate bene su come sarà il futuro di questa politica agricola comune perché - io spero che lei lo sappia - dal 2019 si è bloccata la convergenza di questi titoli che dovevano venire a pianificarsi entro il 2022 per poi avviare la nuova campagna politica agricola comune; invece, poiché questo processo è bloccato, chi aveva un titolo altissimo mantiene il titolo altissimo e chi ce l'ha basso lo mantiene basso, e io le garantisco che molte aziende di questa regione hanno titoli bassissimi, perché non hanno le capacità produttive degli anni della convergenza, non hanno avuto le capacità produttive per modificare questo titolo.
E se noi andiamo sul PSR, piano strategico nazionale, e sull'altro pacco, il primo pilastro, che anche questo è da non sottovalutare, è importantissimo, lo lasciamo così com'è... guardi, è inutile che andiamo a cercare sempre la causa negli allevatori che non sono in grado di proseguire con le loro attività e che devono cambiare il passo... perché più che cambiare il passo, dovrebbero cambiare lavoro, perché se siamo rappresentati in questo modo, non possiamo pretendere niente dai nostri allevatori perché dobbiamo avere le idee chiare.
E poi sulle graduatorie della misura 4.1.1, visto che deve rispondere per iscritto, mi piacerebbe sapere, visto che sono investimenti, quante risorse ci sono a disposizione per la chiusura di questo bando e quante ce ne servono ancora per dare risposte alle aziende che vogliono investire, aziende che non vogliono essere mantenute, ma che vogliono investire per un futuro.
Se pensiamo che siamo in anticipo, a un anno di distanza dall'erogazione delle misure e non sappiamo ancora come le eroghiamo, beh, io faccio gli auguri, ma possiamo aspettarci che per due o tre anni dopo il 2023 non arriveranno risorse alle aziende agricole!
Presidente - Come comunicato in precedenza, il Presidente della Regione è in riunione con il ministro Speranza e il Ministro per gli affari regionali, dunque l'interpellanza n. 38 verrà discussa al rientro dell'Assessore.