Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 384 du 24 février 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 384/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla proposta di una norma di attuazione volta alla soppressione dalla bolletta elettrica della componente tariffaria a favore dello Stato".

Bertin (Presidente) - Passiamo al punto n. 33 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Abbiamo spesso e anche oggi parlato di CVA, questa interpellanza concentra la sua attenzione invece su Deval. Deval, ricordo, è titolare della concessione per il servizio di distribuzione dell'energia elettrica, fa parte del gruppo CVA, però ha una particolarità in quanto ha un'autonomia decisionale e organizzativa rispetto all'attività del gruppo molto stringente e autonoma, perché deve rispettare il principio della normativa dell'unbundling, che definisce appunto gli obiettivi di separazione funzionale per i settori dell'energia e del gas ovviamente fra chi produce, commercializza e chi distribuisce. È importante considerare che abbiamo parlato spesso dell'orizzonte temporale delle concessioni di CVA, guarda caso parlando anche di concessioni autostradali più o meno siamo sempre intorno ai prossimi anni Trenta e anche per quanto riguarda la Deval, se non erro - ma poi sicuramente nella sua risposta l'Assessore me ne darà contezza -, siamo lì intorno, quindi anche lì stiamo parlando del 2030. Per questo la prima domanda dell'interpellanza vuole capire quale sia l'orizzonte temporale di riferimento delle concessioni ministeriali per l'erogazione del servizio di distribuzione dell'energia elettrica. È importante, a mio giudizio, andare a dividere e a specificare che tipologia di concessioni sono queste rispetto alle altre concessioni e a tale riguardo capire quale sarà la modalità di riassegnazione delle concessioni in termini di normativa e di autorità e soggetti coinvolti e capire soprattutto qual è e quale sarà il ruolo, se ci sarà, da parte della Regione autonoma.

Un punto poi che è stato oggetto di analisi nel maggio 2019 è relativo a una risoluzione che fu presentata in Consiglio a seguito del tour de force che fu fatto riguardo all'analisi della relazione della Commissione speciale su CVA. A fronte di quel lavoro fatto prima in Commissione speciale e poi in Consiglio, apparve una risoluzione che in uno dei punti andava a proporre, a impegnare il Governo regionale a definire una proposta di norma di attuazione - sull'energia finiamo sempre a parlare per norme di attuazione e desiderata vari - che in Valle d'Aosta disponga la soppressione dalla bolletta elettrica della componente tariffaria a favore dello Stato relativa agli oneri di trasporto e di sistema.

A tale riguardo già all'epoca ci fu una sorta di dibattito a seguito dell'analisi di questa risoluzione che abbiamo voluto riportare in vita almeno dal punto di vista del testo per capire, considerato anche che è uno degli argomenti che spesso giustamente le aziende ma non solo citano quando si parla di costi che pesano sul bilancio della famiglia o dell'azienda rispetto a quello che poi effettivamente è il consumo elettrico, perché se andiamo a vedere, leggevo in preparazione del Consiglio che spesso e volentieri in media pesa sul 17 e mezzo percento il costo rispetto a una bolletta media.

Vorremmo quindi capire se, a fronte di questa risoluzione, ripeto maggio 2019, sia mai stata promossa o si intenda promuovere nelle sedi opportune una proposta di norma di attuazione volta alla soppressione dalla bolletta elettrica della componente tariffaria a favore dello Stato relativa agli oneri di trasporto e di sistema. Questa è un po' una curiosità perché, a fronte di questa risoluzione, poi non si seppe più nulla, è una tematica che potrebbe tornare à la une anche prossimamente, ma soprattutto è un peso in termini di costi che rimane sulla nostra economia e soprattutto è direttamente collegato al tema del trasporto della distribuzione dell'energia e soprattutto anche dell'attività che fa ARERA di cui spesso ci si dimentica.

Vorremmo capire in particolare se la paventata proposta di soppressione di cui al punto precedente, quindi la componente tariffaria di trasporto dell'energia elettrica sia perseguibile dal punto di vista della normativa nazionale comunitaria.

Sinceramente questa quarta domanda l'ho inserita proprio per capire e per avere una risposta, perché all'epoca io sono andato a riprendermi gli atti consiliari, avevo detto una serie di cose, avevo anche parlato di spot elettorale e di marchetta, andava di moda più nella scorsa legislatura la terminologia "marchetta", speriamo che non torni... però era molto curioso quel punto all'interno di una risoluzione anche molto complessa perché ovviamente la tematica era particolare.

Considerato quindi che stiamo parlando e abbiamo spesso parlato di una norma di attuazione per salvarci dalla madia di una norma di attuazione, per salvarci dal contenzioso pendente in Europa sulle assegnazioni delle concessioni, mi dico perché non salvarci anche dal costo della componente tariffaria che spetta allo Stato per quello che riguarda appunto gli oneri di trasporto e di sistema, per capire se effettivamente è perseguibile questa strada oppure all'epoca effettivamente si parlò o, meglio, si inserì in una risoluzione un qualcosa che era un miraggio e forse era finalizzato ad altri obiettivi.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Caveri.

Caveri (VdA Unie) - Intanto sono contento della santificazione delle norme di attuazione, nel senso che, avendo scritto il 48bis dello Statuto, che ha previsto le norme di attuazione stabili, sono contento che si evochi questo strumento che fino ad allora era una delega e ci aveva consentito solo dagli anni Settanta di avere queste norme di attuazione che sono importanti perché rendono dinamico il nostro Statuto di autonomia. Lei ha ragione a dire che gli anni Trenta saranno gli anni Trenta, parafrasando, gli anni Venti potremmo dire che per noi saranno anni ruggenti speriamo.

Questa scadenza del 31 dicembre 2030 non è per nulla banale, è vero che noi siamo abituati a parlare della scadenza delle concessioni idroelettriche del 2029 ma è molto importante anche il ruolo di Deval in Valle d'Aosta e, tra l'altro, ci sono lavori importanti in previsione, anche un accordo con Terna che dovrebbe consentire, tra l'altro, di migliorare il sistema distributivo dell'energia elettrica in Valle.

La concessione che vale per 69 Comuni della Regione venne rilasciata a titolo gratuito ai sensi di una legge del 1999 e venne data nel giugno del 2005. Effettivamente l'articolo 25 della concessione fissa al 31 dicembre 2030 questa scadenza.

Rispondo alla domanda: quale sarà la modalità di riassegnazione. L'articolo 15 della concessione prevede che alla scadenza si applichi il regolamento di cui all'articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 16 marzo 1999 n. 79, che recita: "con regolamento del Ministro dell'industria, del commercio, dell'artigianato adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988 n. 400, sentita la conferenza unificata istituita ai sensi di... e l'Autorità dell'energia elettrica e del gas, sono stabilite le modalità, le condizioni e i criteri, ivi inclusa la remunerazione degli investimenti realizzati dal precedente concessionario per le nuove concessioni da rilasciare alla scadenza del 31 dicembre 2030 previa delimitazione dell'ambito comunque non inferiore al territorio comunale e non superiore a un quarto di tutti i clienti finali. Detto servizio è affidato sulla base di gare da indire, nel rispetto della normativa nazionale comunitaria in materia di appalti pubblici, non oltre il quinquennio precedente la medesima scadenza".

Questo regolamento non è mai stato emanato, nella logica italiana noi viviamo in un mondo del nulla, questo vizio della legislazione italiana di rimandare a decreti successivi, come sa bene chi è stato in Parlamento, è meraviglioso, perché, di fatto, poi blocca il sistema.

Io, dovessi darle una mia impressione, questo potrebbe essere un tema da norma di attuazione, mentre anticipo la risposta che dubito che possa essere tema di norma di attuazione, non per delegittimare chi scrisse quel documento perché mai mi permetterei, però devo dire che gli oneri di sistema, com'è riportato sul sito dell'Autorità di Regolazione per l'Energia Reti Ambiente, la già citata ARERA, sono posti a copertura dei costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico, che poi siano giusti o no, continuiamo a pagare quei pezzi anche di centrali nucleari che sono state fatte più una serie di altre diavolerie, e vengono pagati da tutti i clienti finali del servizio elettrico, in particolare per: messa in sicurezza del nucleare e misure di compensazione territoriale, quindi Montalto di Castro e anche credo quella lì vicino a Trino Vercellese; incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate, è interessante perché, in realtà, paghiamo noi una parte di quegli incentivi; copertura delle agevolazioni tariffarie - tenetevi forte - riconosciute per il settore ferroviario; sostegno alla ricerca del sistema; copertura del bonus elettrico - non viene pagato dai clienti a cui è stato riconosciuto il bonus sociale -; copertura delle agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia; integrazioni delle imprese elettriche minori e promozione dell'efficienza energetica, c'è un po' di tutto.

Questi costi, riconosciuti e applicati in modo uniforme per tutto il territorio nazionale, non dipendono dalla volontà del fornitore di elettricità, né dal distributore ma vengono stabiliti e aggiornati trimestralmente dall'ARERA.

Si precisa inoltre che, essendo tali tariffe uguali su tutto il territorio nazionale, non sono in alcun modo modificabili dagli operatori, siano essi di vendita o di distribuzione, che sono tenuti ad applicare le tariffe definite dall'Autorità di regolazione per l'energia reti e ambiente.

Per ciò che attiene le spese per il trasporto e la gestione del contatore, si evidenzia che le stesse comprendono gli importi sostenuti per l'attività di trasporto dell'energia elettrica sulle reti di trasmissione nazionale di distribuzione locale e per l'attività di misura che comprende anche la gestione del contatore. Il livello della spesa per tali attività è sempre definito dell'ARERA sulla base di criteri uniformi su tutto il territorio nazionale tenendo conto dei costi sostenuti per tali attività. Negli elementi di dettaglio i corrispettivi relativi a tali importi sono suddivisi in quota fissa, quota potenza e quota energia.

Torno indietro e rispondo alla domanda n. 3, tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 48bis dello Statuto speciale, che, come sapete, non è solo l'applicazione dello Statuto ma è anche l'armonizzazione della legislazione nazionale con l'ordinamento della nostra Regione e, per quanto riguarda appunto la natura degli oneri di sistema, a mio avviso, potrebbe essere molto complicato intervenire in questo ambito con una norma di attuazione. Tuttavia, visto che lei mi ha colto parzialmente impreparato, nel senso che ho predisposto, con l'aiuto degli uffici, questa risposta, a caldo le direi che non è possibile farlo, mentre io credo che dovremmo ragionare, se ci mettiamo a ragionare, su una norma di attuazione dell'elettrico, forse sarebbe interessante ragionare sulla gara in prospettiva di Deval, perché, tutto sommato, noi sappiamo che abbiamo una situazione un po' particolare nella rete di distribuzione interamente in zona montana con delle situazioni che sono certamente armonizzabili a una situazione territoriale diversa dal resto dell'Italia, perché interamente montana, però le ripeto che sono dei ragionamenti che faccio a impronta. Farò fare un approfondimento giuridico su questa questione tanto è del tutto evidente che nei mesi a venire dovremo predisporre in maniera definitiva la norma di attuazione sull'elettrico e quindi anche questo tema potrà essere meritevole di attenzione.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Grazie Assessore della risposta. Per fare una battuta sugli oneri, direi che alla fine stiamo pagando l'isotopo dello stronzio stamattina citato dal collega Guichardaz visto che è un tipico isotopo che si posa dopo i fall-out nucleari e quindi prodotto appunto dalla fusione e quindi possiamo dire che lo stiamo ancora pagando come spesso si ricorda che con la benzina finiamo per pagare ancora la guerra di Etiopia.

La ringrazio ed è molto interessante, secondo me, il ragionamento che è nato da questo dibattito riguardo un vuoto normativo che potrebbe anche essere un'occasione visto che, come lei ricordava, spesso l'Italia è brava a fare le norme generali, poi le norme di dettaglio ce le perdiamo o se le perdono per strada.

Sulla parte relativa all'attenzione che merita anche la società che si occupa di distribuzione e soprattutto di tensioni medie e basse, io direi che, oltre a essere strategica per il sistema complessivo, forse vale la pena fare un approfondimento visto già che la Commissione paritetica la citiamo ma non è in forza e sicuramente non sta in questo momento lavorando sulla futura norma di attuazione, di integrare magari gli intendimenti anche con la possibilità, soprattutto magari anche sfruttando questo vuoto normativo per quello che riguarda anche le gare di distribuzione.

Per quanto riguarda la fantasia di qualcuno, e anch'io non voglio assolutamente andare a sminuire o comunque accusare, già lo feci all'epoca... dire che con una norma di attuazione si risolvono tutti i problemi, al di là della santificazione, all'epoca fu una vera e propria presa in giro nei confronti dei Valdostani ma tant'è ormai la risoluzione è passata ed è solo un ricordo.

Direi invece, visto che c'è un'attenzione sul gestore e, in particolare, su quella realtà a cui dobbiamo comunque pensare in prospettiva, che un'attenzione merita anche Deval in quanto sappiamo che il sistema di distribuzione è fondamentale nel complessivo sistema di gestione dell'energia elettrica e perché non in prospettiva visto che ha ricordato anche le ferrovie, perché una quota parte degli oneri vanno anche in quel senso e forse non a copertura della riattivazione dell'Aosta/Pré-Saint-Didier, faccio un'altra battuta, potrebbe essere un'idea anche quella, ma sicuramente il fatto anche di poter un domani, visto che ci sono varie opzioni, vedere anche una connessione maggiore per il trasporto pubblico e la nostra società, il gruppo di produzione e distribuzione dell'energia elettrica anche in quel senso.