Objet du Conseil n. 381 du 24 février 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 381/XVI - Interpellanza: "Riduzione dei costi di utilizzo delle tratte autostradali regionali".
Bertin (Presidente) - Punto n. 30. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Ganis, ne ha facoltà.
Ganis (LEGA VDA) - Questa interpellanza riprende un tema di cui il nostro gruppo si è occupato anche nel corso dell'ultima legislatura, era l'11 luglio 2019 e il collega Distort definiva l'argomento di cui torniamo a discutere "croce e delizia": delizia perché l'autostrada rappresenta di fatto, visti i lunghi tempi di percorrenza dei treni, la via maestra per accedere alla nostra regione; la croce invece rappresenta simbolicamente il peso che il cittadino si porta addosso nel percorrere il tratto A5 Torino/Aosta/Monte Bianco. Cittadini che devono affrontare come una corsa a ostacoli cantieri che durano ormai da troppi anni, costretti molto spesso a viaggiare per lunghi tratti su di una sola corsia di marcia e dulcis in fundo, arrivati al casello, vedersi attribuire un pedaggio che definire esoso è dir poco.
Tutto questo, peraltro, non fa altro che complicare, rallentare e congestionare la percorrenza della strada statale, per chi abita in Bassa Valle è all'ordine del giorno imbattersi in code di automobili e mezzi da lavoro, che sin dalle prime ore del mattino si muovono lungo la Statale per raggiungere le loro destinazioni senza ovviamente prendere in considerazione l'utilizzo dell'autostrada. Inutile evidenziare che la stessa cosa si manifesta dopo le ore 17:00 al momento del rientro presso il proprio domicilio. Durante il week-end poi le file di auto si trasformano in veri e propri serpentoni che causano ingorghi e rischi seri per gli automobilisti e, mentre la Statale è super affollata, l'autostrada rimane vuota e deserta.
Detto questo, vorrei evidenziare alcune osservazioni fatte dall'allora Assessore ai trasporti rispondendo alle domande fatte dal collega Distort. Alla domanda: "con quale strategia intenda procedere nel tavolo di lavoro con il Ministero", la risposta dell'Assessore è stata: "la strategia è cercare di portare al tavolo politico di discussione del socio di una società e dell'altra le nostre necessità che sono: sviluppare delle strategie di qualità dei servizi delle società autostradali, di riduzione dei costi dei pedaggi, evidentemente abbiamo fatto delle analisi e abbiamo proposto in questo senso delle nostre proiezioni anche di tipo finanziario. Tutto questo passa per la revisione dei piani economici finanziari oppure per altre valutazioni. La strategia ha degli obiettivi che assegneremo anche ai nostri consiglieri di amministrazione. Abbiamo chiesto soprattutto per la RAV una prima riunione con il Ministero in forma congiunta tra i due soci, faremo la stessa cosa nel prossimo periodo con la SAV".
Alla seconda domanda: "quali siano le iniziative, le strategie e gli intendimenti in merito ai cantieri lungo il percorso autostradale", la risposta dell'Assessore è stata: "sui cantieri avete ragione, anzi, dall'opposizione avete assolutamente ragione di sollevare il problema. Il problema è che per il 2020 sicuramente noi chiederemo, attraverso i consigli di amministrazione, una pianificazione puntuale del lavoro dei cantieri autostradali".
Nonostante le risposte dell'Assessore, che dimostravano la volontà di lavorare attivamente per trovare delle soluzioni concrete ai problemi relativi al costo del pedaggio e ai numerosi cantieri, spiace constatare che ad oggi nulla è stato fatto e i problemi segnalati allora dal consigliere Distort e oggi con questa nuova interpellanza permangono.
A questo punto - e concludo - spero che lei, Assessore, ci chiarisca cosa la maggioranza intende fare per risolvere le problematiche sin qui esposte e soprattutto vorremmo sapere se la fantomatica vignette, tanto decantata in passato e sbandierata anche in campagna elettorale, può diventare una realtà o continueremo a inseguirla come un'effimera chimera.
Con questa interpellanza chiediamo quindi se sia intenzione di quest'Amministrazione ricontrattare le concessioni autostradali, se sia intenzione - come da programma - di intervenire per ridurre i costi di utilizzo delle due tratte autostradali SAV e RAV che risultano essere eccessivi e scoraggianti e se la fantomatica vignette può diventare un fatto concreto o rimarrà per sempre nel cassetto per altre legislature.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Caveri.
Caveri (VdA Unie) - Fatta salva la bontà delle risposte dei predecessori, mettiamo un pochino di ordine in una materia che nella sua introduzione è stata un pochino semplificata, e lo dico con rispetto in considerazione della delicatezza della questione.
Intanto, dal punto di vista giuridico, le concessioni autostradali sono state considerate di natura ibrida, convivono cioè opposte esigenze: quella della tutela degli interessi della collettività e quelle relative al rapporto di scambio, che spiegherò, fra concedente e concessionario.
Che sia chiaro che le convenzioni autostradali sono stipulate fra lo Stato e i concessionari, in questo caso RAV e SAV, per la costruzione e la gestione della tratta autostradale per una durata che - questa dovrebbe essere la logica - consenta di ammortizzare gli oneri di costruzione e di gestione sostenuti dalle società, oltre a riconoscere un tasso di remunerazione del capitale investito.
Va però detto che, da questo punto di vista, emerge che non è nella facoltà degli azionisti - e la Regione è azionista di minoranza con il 42 percento di azioni - procedere alla modifica unilaterale delle convenzioni, che seguono schemi definiti dalla legge per tutte le concessioni autostradali. È un tema che è chiaro, tra l'altro, a tutti i Ministri della Repubblica che dalla nascita del sistema autostradale, dall'Autostrada del Sole in poi hanno retto i Ministeri che dovrebbero in qualche maniera vigilare, quindi Ministeri in particolare dei lavori pubblici e poi l'ANAS, che ne è un'emanazione. Devo dire da questo punto di vista che forse è bene anche ricordare brevemente che nel caso valdostano c'è la SAV (Società Autostrade Valdostane) S.p.A., che è la concessionaria con un primo atto che risale al 1963 dell'Autostrada A5 Quincinetto/Aosta e del sistema tangenziale di Aosta, compresa quella galleria verso il Gran San Bernardo che ha reso, tra l'altro, problematici i bilanci, e chi decide è un privato: il gruppo Gavio, azionista di maggioranza diventato in particolare dominus quando all'inizio degli anni Novanta acquistò una parte delle azioni pubbliche del Piemonte, della Provincia e del Comune di Torino. C'è poi la scadenza della concessione, ahinoi, nel 2032, questa parte di autostrada non è mai stata soggetta a gara e la Commissione europea nel fissare il 2032 ha detto che sarà l'ultima volta che ci sarà una concessione data senza gara.
C'è poi RAV (Raccordo Autostradale Valdostano), nato con lo scopo di progettare, realizzare e gestire il raccordo autostradale fra la città di Aosta da un certo punto della tangenziale fino al Traforo del Monte Bianco con una concessione che risale invece al 1988. Lì chi decide dopo la privatizzazione è il gruppo Benetton, che è sopravvenuto nella proprietà del gruppo Autostrade, che prima era dello Stato, che è socio di maggioranza e controlla anche il Traforo del Monte Bianco.
Ebbene, è del tutto evidente, tra l'altro, che in questo momento siamo in una fase di transizione perché la lettura dei giornali quotidiani ci porta a dire che in questo momento il destino di Autostrade è vagamente indeterminato, nel senso che la Cassa depositi e prestiti dovrebbe sopravvenire al privato nella maggioranza delle azioni, per cui noi ci troveremo comunque nella situazione di avere in prospettiva due interlocutori: uno che potrebbe far capo allo Stato, vale a dire la RAV, mentre allo stato attuale nessuno mette in discussione il gruppo Gavio e cioè la SAV.
È del tutto chiaro comunque che il sistema autostradale italiano è legato in sostanza a un duopolio, a questo duopolio Gavio-Benetton. Qualcuno ha scritto in questi anni che si tratta di una situazione di fatto contraria ai principi di concorrenza e questo non vale solo per la gestione dell'autostrada ma anche per altre questioni, se pensiamo che il gruppo Benetton gestisce anche buona parte degli autogrill e poi c'è una vecchissima questione sollevata a suo tempo anche dalle imprese valdostane, cioè dalla tendenza di fare i lavori autostradali da parte di entrambi i gruppi con delle società proprie in house, e anche questo qualcuno ha sottolineato che è dubbio sotto il principio della concorrenza.
È del tutto evidente che in questa situazione forse si deve riflettere su questo tema cardine che è transitato attraverso la tragedia del ponte Morandi e cioè il fatto se strutture di questo genere debbano avere una gestione privata o una gestione pubblica in un'Europa in cui si comincia a dubitare sui processi di privatizzazione non tanto per la privatizzazione in sé, quanto per i meccanismi di controllo, che nel caso del ponte Morandi è del tutto evidente che non hanno funzionato, parlo del ponte Morandi in senso significativo perché, purtroppo, in questi anni si sono danneggiate gravemente anche altre strutture.
Fatto salvo il fatto che noi non siamo in grado di ricontrattare le concessioni autostradali, ma è un tema semmai da sollevare in Europa e da riprendere in sede nazionale assieme alle altre Regioni, per quanto riguarda la questione dei costi, le uniche cose che sono state fatte e che comunque hanno avuto successo sono queste formule di percorrenza con costi minori. I Valdostani hanno aderito a queste proposte che valgono sia per la SAV che per la RAV e, rispetto ai 1.176 iscritti del 2013 - primo anno in cui la procedura è stata estesa a tutti i residenti in Valle d'Aosta con quel meccanismo dei 4 spostamenti esentati ogni 8 compiuti -, ce ne sono oggi 5.490 e al 30 novembre 2020 questa iniziativa ha registrato 68.306 transiti con un beneficio complessivo per l'utenza di 541.000 euro. Ovviamente questo non è soddisfacente, nel senso che la richiesta che i Valdostani avanzano, che lei legittimamente ha interpretato è il fatto comunque oggettivo che si tratta al chilometro delle autostrade più care che ci siano e questa in qualche maniera è una questione valdostana, è una questione italiana ma è addirittura una questione europea se noi pensiamo al costo dei transiti lungo un'arteria che fa parte della rete transeuropea dei trasporti, cioè la nostra autostrada o, meglio, le nostre autostrade fanno parte di un percorso che non è solo un transito a beneficio nostro dei Valdostani ma ovviamente incide sui costi di spostamento di tutti gli Europei e questo vale a maggior ragione per il traffico pesante, che è gravemente penalizzato dai costi della nostra autostrada.
Un'ultima questione riguarda invece la vignette, io le lascerei, visto che ho solo un minuto e mezzo, una nota scritta da cui si evidenzia che allo stato attuale la vignette non è realizzabile per una serie di questioni tecniche che sono state a lungo definite essendo sostanzialmente la vignette nel sistema svizzero, che è quello ovviamente di riferimento, ben diversa dal sistema di interconnessione delle autostrade italiane attraverso il sistema del telepass, che ha ovviamente delle logiche del tutto diverse.
Si può fare qualcosa, si può fare di più? Certamente noi nel nostro programma di Governo abbiamo previsto una maggiore interlocuzione su questo punto con lo Stato ed è una cosa che dovremo fare con il nuovo Governo. La mia impressione è che questa crescita delle tariffe autostradali non è solamente una questione che colpisce la Valle d'Aosta ma colpisce in particolare la Valle d'Aosta, ma è un tema che inerisce tutto il sistema autostradale.
Io penso che non si possa accettare una logica convenzionale che prevede una crescita infinita di queste tariffe. Se noi guardiamo all'orizzonte di crescita da qui al 2032, ci può venire la pelle d'oca e quindi io penso che ci voglia un impegno nuovo da parte dello Stato, anche su spinta della nostra Regione, per non abdicare a favore di soggetti dominanti il mercato un sistema trasportistico, che è del tutto indispensabile e che non può in qualche maniera essere solo un beneficio per i privati.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Ganis.
Ganis (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, per la risposta. Sarò stato forse un po' superficiale nella relazione, però dopo tante parole questa situazione non cambia. Se ne parla nei vari Consigli regionali ma ad oggi nessuna soluzione è stata presa in considerazione. Un pedaggio esoso che danneggia i Valdostani, il flusso turistico e tutto l'indotto, forse è giunto il momento di una svolta una volta per tutte.
Vorrei evidenziare e ricordare che il programma di legislatura 2020-2025 dell'attuale maggioranza prevede che, per quanto riguarda le due tratte autostradali, occorre intervenire per ridurre i costi di utilizzo, che sono eccessivi e scoraggiano molti utenti creando disagio, appesantendo il traffico sulle strade statali e portando a un sottoutilizzo di infrastrutture realizzate con pesante impatto sul territorio e sul paesaggio.
Presidente - Per i restanti minuti si è prenotata la consigliera Foudraz, ne ha facoltà.
Foudraz (LEGA VDA) - Grazie assessore Caveri per la spiegazione.
Volevo solo aggiungere due cosine per quanto riguarda il tratto autostradale RAV, quello che va diciamo per chi ci segue fuori dall'aula da Aosta Ovest, quindi con ingresso tra i comuni di Sarre e Aymavilles e l'uscita a Morgex-Courmayeur, questo tratto autostradale ha avuto avvio nel maggio 1994 e ha un costo di percorrenza elevato come ha già ribadito anche lei. Per quanto riguarda i veicoli o i motoveicoli, che sono quindi dei veicoli a due assi, il costo è di 8,90 euro per percorrere 32 chilometri, questo perché? Perché è un tratto autostradale definito a sistema aperto, quindi il calcolo di quanto è dovuto per la percorrenza è forfettario, indipendentemente dall'effettivo percorso chilometrico compiuto dai veicoli. In sostanza quindi vuol dire questo: che per chi entra in autostrada sia dal casello est, quindi alla barriera di Aosta, oppure esce ad Aosta ovest facendo solo un tragitto di dieci chilometri, oppure entra ad Aosta est ed esce a Morgex o Courmayeur purtroppo il costo della percorrenza è lo stesso. Questo appunto crea apparecchio malumore tra tanti fruitori dell'autostrada, come abbiamo già citato, l'ha detto lei, l'ha detto il mio collega Ganis, è una tra le più care d'Italia in proporzione al tratto di percorrenza.
Ora, i Valdostani lo sanno, sanno che purtroppo il prezzo è molto alto e quindi cercano soluzioni alternative, vale a dire la percorrenza della strada statale piuttosto che delle strade regionali laterali. Purtroppo una cosa che bisogna sottolineare è che su questi due tratti di autostrada, sia il tratto SAV che RAV, come già citava il collega Ganis, sono presenti numerosi cantieri. Uno di questi che mi viene in mente perché per due anni ho percorso quotidianamente il tratto RAV da Aosta ovest ad Aosta est e viceversa è proprio un cantiere che ormai è più di due anni che è lì fermo e si trova in prossimità dell'ingresso nella galleria Les Crêtes in direzione Monte Bianco. Io sinceramente percorrendolo tutti i giorni della settimana non ho mai visto nessuno lavorare lì, eppure lì il transito è ridotto a una carreggiata, quindi a una corsia, a un senso di marcia.
Visto quindi che il 2032 è lontano ma non è così tanto lontano, siamo nel 2021, gli anni corrono, vanno in frettissima, quindi sarebbe veramente auspicabile che voi, come Governo regionale, iniziaste già da ora delle interlocuzioni con il Governo proprio per una soluzione ottimale di gestione delle tariffe.