Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 380 du 24 février 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 380/XVI - Interpellanza: "Azioni per il rilancio del settore dell'edilizia abitativa".

Bertin (Presidente) - Punto n. 29 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Questa interpellanza vuole comprendere quali sono gli intendimenti relativamente al rilancio dell'edilizia residenziale ma in particolare vuole fare il punto e capire qual è lo stato dell'arte di una misura che fu introdotta nel gennaio 2020 a seguito dell'approvazione di un emendamento al disegno di legge di formazione del bilancio, che introduceva il meccanismo dei contributi in conto interessi a sostegno dell'edilizia abitativa. Non torno su quello che accadde all'epoca anche con delle controproposte che furono fatte dal gruppo di cui faccio parte, che però non ebbero la possibilità di trovare i voti necessari in aula, qui si richiama questa misura in quanto all'epoca fu giustamente presentata come un meccanismo per facilitare l'erogazione di tutta una serie di mutui sospesi, sappiamo che è una questione particolarmente annosa questa, con un minor impegno - e utilizzo il termine "impegno" non a caso - di risorse rispetto appunto alla concessione tout court tramite la finanziaria regionale. Quella misura prevedeva per l'appunto, oltre alla convenzione da sottoscrivere con Finaosta, anche la definizione di uno schema-tipo approvato con la deliberazione della Giunta regionale previo parere della Commissione consiliare.

Noi nell'interpellanza chiediamo: quale sia lo stato attuale di attuazione del principio di cui all'articolo 25 della legge di bilancio. A fronte di questo è vero che vi è stato un periodo complesso, travagliato, che è stato quello dell'ordinaria amministrazione che in parte non ha facilitato l'applicazione di questo principio e infatti - ma ci tornerò poi nel dettaglio dopo - c'è comunque una delibera in cui si approva una bozza di convenzione con Finaosta, quindi noi cerchiamo di comprendere qual è lo stato.

Il secondo punto è: "quante siano ad oggi le domande di mutuo approvate in attesa di erogazione e a quanto ammonti il fabbisogno complessivo di liquidità del relativo fondo di rotazione per la conseguente erogazione dei mutui deliberati". La delibera di cui facevo menzione precedentemente, la n. 928 del settembre 2020, si concentra a fronte di quello che è riferito dal Dirigente della struttura edilizia residenziale su interventi aventi a oggetto poi il recupero edilizio e l'eventuale acquisto di immobili destinati ad abitazione non principale al 31 dicembre 2019 e stimava un fabbisogno di circa 20 milioni di euro, ma noi sappiamo che l'obiettivo della delibera è in senso lato di tutte le richieste sostanzialmente ferme.

Un ulteriore elemento che vorremmo comprendere è più di natura finanziaria che era già stato oggetto di discussione sulla quale vorrei sinceramente ritornare, era appunto capire "quale sia lo stato finanziario degli stanziamenti definiti a suo tempo dal comma 4 del già citato articolo 25 della legge di bilancio". Perché questo? Perché se noi andiamo a vedere quello che era il comma 4 dell'articolo 25, all'epoca si definiva l'onere derivante dall'applicazione del presente articolo, quindi parlo dell'articolo originario, quantificato nei trenta anni in complessivi euro 37.400.000 di cui spalmando 750 mila euro per l'anno 2020, 1 milione e mezzo sul 2021, 2 milioni e 200 per l'anno successivo e si faceva leva sull'edilizia residenziale pubblica. All'epoca mi permisi, insieme ad altri colleghi, di far notare che un impegno per trenta anni è qualcosa che si vede poco nelle leggi ma va beh, tant pis.

Gli ulteriori due commi su cui vorrei porre l'attenzione dell'Assessore, che vedo si è prenotato... è il fatto che poi anche lì vi era un impegno legato a 2.250.000 euro per l'anno in corso per l'applicazione dell'articolo e soprattutto il fatto che, a seguito di quella norma, venivano introitate al bilancio di previsione della Regione esclusivamente disponibilità giacenti sul fondo di rotazione. Questo per capire quanta liquidità oggi c'è su questi fondi e quale può essere la... l'ex presidente Conte direbbe la potenza di fuoco del fondo di rotazione, anche se a lui non ha portato poi bene.

Punto n. 4, vogliamo capire: "quali azioni intenda porre in essere il Governo regionale al fine di rilanciare il settore edile con particolare riferimento alla realizzazione e ristrutturazione della prima casa". In più di una dichiarazione da parte sua, assessore Marzi, lei ha giustamente sottolineato l'importanza di far ripartire il settore edile, noi abbiamo concentrato in questa interpellanza due tipologie, la realizzazione e la ristrutturazione della prima casa perché? Perché con queste due tipologie non si muove, dando importanza sicuramente alla prima casa, soltanto finanza, cioè nel momento dell'acquisto io muovo solo finanza, non muovo il settore edile che materialmente costruisce o ristruttura la casa. Noi vorremmo capire meglio, in un'ottica ovviamente di potenziamento di rilancio del settore anche edilizio e non soltanto sulla parte finanziaria, quali sono gli intendimenti e direi in senso lato capire se questa misura del contributo in conto interesse quale può essere il futuro, perché il vero problema che già sottolineammo all'epoca, e sarebbe interessante capire come pensate di fare, non è tanto fare la convenzione con Finaosta, quanto mettersi al tavolo con l'istituto o gli istituti di credito per andare appunto a definire le convenzioni e soprattutto la modalità di interscambio funzionale all'applicazione del contributo in conto interessi, che, tra l'altro, è già una misura - e cito la legge n. 21, che ha altre finalità - abbastanza rodata, tenuto soprattutto conto di uno scenario attuale e nel breve termine prospettico in cui i tassi di interesse sono comunque bassi.

Vorremmo quindi capire qual è, dal punto di vista del Governo, l'intenzione e che cosa si pensa di fare in prospettiva per sostenere un settore che comunque... molti stanno lavorando ma c'è una preoccupazione soprattutto per la domanda visto che in prospettiva ci sono anche delle problematiche legate ai redditi dei soggetti che possono realizzare, ristrutturare o acquistare casa e quindi vorremmo capire qual è l'intendimento del Governo.

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (AV-SA) - L'articolo 25 della legge di bilancio 2020-2022, come correttamente richiamato nelle premesse dell'interpellanza, prevede la predisposizione di uno schema-tipo approvato con deliberazione della Giunta regionale al fine di erogare contributi in conto interessi in alternativa alla concessione di mutui con fondi regionali. L'attuazione dell'articolo preordina la predisposizione del citato schema-tipo per il quale ho contattato dapprima l'Associazione Bancaria Italiana e con la quale ho effettuato già due incontri. In particolare, durante il secondo incontro avvenuto il 5 febbraio 2021 è emerso chiaramente che da parte del sistema bancario c'è un'ampia disponibilità ad addivenire a un rapporto convenzionale tra la RAVA e l'ABI. Nel medesimo incontro, è emerso altresì con chiarezza che non è ipotizzabile prevedere un eventuale schema di accordo con il sistema bancario che preveda che la banca, anche se convenzionata, gestisca le risorse pubbliche nei confronti del mutuatario. È in corso di predisposizione quindi un accordo aperto in cui, a differenza di quanto in passato si ipotizzava, le banche non svolgeranno il ruolo di erogatore del contributo ma aderiranno a singoli accordi all'erogazione dei mutui anche per il tramite dello schema-tipo convenzionale di cui sopra. Ci si è anche confrontati con Finaosta S.p.A. con la quale è emersa l'opportunità che la gestione del contributo pubblico, e quindi in termini di interesse, anziché gestito dal sistema bancario privato, sia gestito dalla finanziaria regionale, tutto questo anche come indicazione da parte dell'ABI stessa.

Quando il Governo Lavevaz si è insediato, la situazione rispetto alla tematica richiamata era di 567 pratiche in sospeso per 85.300.000 euro di mutui da erogare, gli ultimi 6 milioni di euro messi in disponibilità dei fondi erano del 2019. Sono state finanziate e trasmesse in Finaosta S.p.A. tutte le domande di mutuo prima casa Capo II e cioè 209 nel 2017, 513 nel 2018 e tutte le domande di mutuo rifacimento del manto di copertura e lose di pietra Capo III bis e cioè tre nel 2017 più tutte le domande di mutuo anticipato per la detrazione fiscale, Capo III ter e cioè 5 nel 2017 e 4 nel 2018 e tutte le domande di mutuo centro storico, Capo III, e recupero edilizio privato, Capo III quater: 11 nel 2017 e 109 nel 2018.

Con la seconda DGR del Governo Lavevaz rispetto alla tematica, e cioè la n. 30 del 25 gennaio 2021, sono state finanziate e trasmesse in Finaosta S.p.A. le domande di mutuo prima casa del 2019 fino alla n. 70 di mutuo e fino alla n. 29 per recupero edilizio privato. Sono state trasmesse in Finaosta e risolte come posizioni sospese anche 29 domande di mutuo recupero edilizio privato ai sensi della convenzione tra l'attuazione dell'articolo 26 della 1/2020 con la DGR 2020 per complessivi ulteriori 4.326.000 euro.

Quanto alla seconda parte della domanda, quindi sono ancora da finanziare 311 pratiche di mutuo prima casa per euro 46.385.200 di cui è già stato fatto il sopralluogo a 22 pratiche, n. 2 di mutuo centro storico per 277.000 euro, n. 3 di mutuo anticipo detrazioni fiscali per euro 102.700 e n. 91 di recupero edilizio privato per euro 14.221.600 euro per un totale di 407 domande e quindi 60.986.500 euro di cui ancora 219 devono essere soggette a sopralluogo. In questi quattro mesi quindi abbiamo risposto a 140 domande per 24 milioni di euro rispetto agli 85 milioni e 300 iniziali e alle 567 pratiche richiamate.

Rispetto al punto 3 dell'interpellanza: "quale sia ad oggi lo stato finanziario degli stanziamenti definiti a suo tempo dal comma 4 del già citato articolo 25 della legge di bilancio 2020-2022", gli stanziamenti definiti al comma 4 sono tuttora disponibili a decorrere ovviamente dal 2021 secondo la progressione prevista nell'articolo 25 della legge di bilancio 2020-2022, ovvero 1.500.000 euro per il 2021 e 2.250.000 euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023. L'importo di euro 750.000 previsto per l'anno 2020 non impegnato entrerà nell'avanzo di amministrazione per la medesima annualità.

L'occasione quindi di questa interpellanza è gradita per anticipare al Consiglio ciò che potrei illustrare alla Commissione consiliare in sede di presentazione dello schema-tipo della convenzione di cui sopra, anche perché naturalmente l'approvazione dello stesso spetta alla Giunta di riferimento una volta avvisato il Consiglio.

Seguendo il filo logico delle sue domande, appare chiaro che affiancare la possibilità della contribuzione in conto interessi, come stiamo facendo, all'erogazione dei mutui a cui eravamo abituati è sicuramente una delle principali soluzioni possibili dato che, senza moratoria ai privati, il semplice pagamento delle rate fornisce più di 25 milioni di euro all'anno in entrata ai fondi di rotazione prima casa. Rispetto a una più ampia azione nei confronti del mondo dell'edilizia, oltre a quanto è già stato occasione di confronto in Consiglio e anche occasione di richiamo rispetto alle tematiche che abbiamo citato, sicuramente in questo momento stiamo cercando di predisporre un accordo fattivo sia tra la parte imprenditoriale, quindi la parte di edilizia che fa capo a Confindustria, sia un rapporto assolutamente fattivo con tutta una serie di problematiche richiamate rispetto ai sindacati di settore.

Dai semplici rapporti, dalle semplici risposte che stiamo ottenendo nei confronti di questo settore, non ultimo sia l'aggiornamento del piano costi, l'aggiornamento del bando aperto che abbiamo confrontato rispetto a un'iniziativa che è stata richiamata dal gruppo Pour l'Autonomie e che, di fatto, ha a che fare con la SUA, il bando si sta di fatto aggiornando, oltre a tutta una serie di aggiornamenti che stiamo facendo rispetto al mondo dell'edilizia sulle classificazioni degli UG1 per arrivare all'utilizzo di questo albo aperto anche per importi posti a gara al di sopra del milione di euro... potrà nel corso dei prossimi mesi fare in modo che, rispetto a un settore di cui i volumi sono espressi all'interno del piano triennale dei lavori pubblici applicato al bilancio... potrebbe avere delle ottime ripercussioni.

Quello che sicuramente si sta evidenziando... e non è che arrivo io e di punto in bianco si risolvono questo genere di problematiche, o c'è la possibilità di cambiare un sistema che in questo momento sta soffrendo per quanto sta avvenendo nei prossimi mesi... sicuramente legato a tutta una serie di azioni che negli ultimi anni, anche a causa dell'impossibilità da parte della politica di porre delle scelte... invece per il semplice fatto di creare accordi e di porsi in maniera assolutamente orizzontale ai tavoli, sta dando la possibilità a un comparto molto delicato per la Valle d'Aosta di ripartire.

Io ritengo però che quest'iniziativa e la tematica, nonostante la domanda n. 4 della sua iniziativa sia molto ampia, necessita prima di tutto di una soluzione - e il lavoro che stiamo facendo sulla questione richiamata dall'articolo 25 della finanziaria 2020-2022 lo è -quindi un'eventuale soluzione che prevedrebbe il fatto di non aver bisogno di erogare il mutuo ma di intervenire solo in contributi in conto interessi, secondo me, potrebbe essere una principale fortissima soluzione a tutto il mondo dell'edilizia. Naturalmente se si interpreta il mondo dell'edilizia come inizialmente erano le volontà, ad esempio, di intervento sulla ristrutturazione delle seconde case in maniera prospettica e di conseguenza economica, quindi andando a fare dei ragionamenti partendo da T0, invece che andando a finanziare tutta una serie di iniziative, che, di fatto, si erano già concluse... perché nell'incastro che oggi c'è sulla situazione di stasi rispetto ai fondi di rotazione Finaosta e le moratorie che stiamo applicando sia alla parte imprenditoriale che alla parte privati, sicuramente non prevedono di ripetere le esperienze che sono state fatte nel passato ma che erano partite in alcuni casi con prerogative e volontà completamente diverse da quelle che poi si sono realmente effettuate nei fatti.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Grazie Assessore, magari sulle cifre le chiederei poi se è possibile avere copia dell'esposizione perché in alcuni passaggi le cifre erano tante e quindi abbiamo un'idea ovviamente del livello generale ma almeno abbiamo poi la possibilità anche di valutare il dettaglio.

Rispetto in particolare alla prima parte della risposta, lei era presente con me quando ci fu il dibattito e mi sembra che - e me lo andrò a rileggere ma sicuramente lei che ha buona memoria e se lo ricorderà - queste problematiche legate appunto al rapporto con il ceto bancario e soprattutto a chi, quale struttura avrebbe dovuto gestire il contributo e l'erogazione qualcuno le aveva già dette e le aveva dette in maniera molto chiara, ma sa, era dall'altra parte lei, quindi non l'ha detto abbastanza forte come lo abbiamo detto noi.

Io voglio riportare un principio che, secondo me, deve essere però anche ben considerato nella vostra azione: il fondo di rotazione di sé si autoalimenta, ruota in maniera tale che tante erogazioni generano la possibilità di generare altre erogazioni. È ovvio poi che se io allargo le maglie senza poi definire dei finanziamenti ad hoc, come giustamente lei diceva, ho dei problemi ma questo è un altro tipo di problematica.

Il contributo in conto interessi ha un effetto leva, mi si perdoni, molto interessante, perché con poca liquidità io riesco a soddisfare più domande, però ho un meccanismo che devo considerare: il fondo di rotazione si autoalimenta, quindi sostanzialmente un sistema chiuso tanto metto tanto esce, il contributo in conto interesse è una voce di spesa secca.

Stiamo anche attenti quindi a valutare bene il futuro visto che oggi sostanzialmente le domande sono chiuse perché bisogna ripartire, mettiamola così. In particolare io vorrei concentrarmi sull'attore, lei ha parlato di Finaosta, abbiamo una struttura che... va beh, poi tornerò alla 38 a parlare della struttura amministrativa magari, la struttura regionale, però starei anche molto attento a spostare un certo tipo di operatività sull'erogazione tipica del contributo da una struttura della Regione rispetto a una struttura partecipata specializzata dal punto di vista finanziario, che sinceramente per finalità dovrebbe fare altro, non che non vada bene ma, in ottica di efficienza, io mi permetto di consigliare un'attenta analisi perché l'erogazione tipica del contributo pubblico è giusto che sia fatta da una struttura tipicamente pubblica. L'in house è vero, può essere una sorta di fornitore esterno ma deve avere un'altra finalità, a mio modesto parere e su questo io fossi in lei ci farei un pensiero molto attento, perché magari sto occupando delle risorse che potrebbero essere destinate a fare altro visto che la finanziaria regionale dovrebbe avere una primaria funzione di supporto all'economia regionale, rispetto ad altre che si potrebbero occupare direttamente di sola erogazione.

Per quanto riguarda poi lo schema-tipo, lo vedremo in Commissione, sono anche curioso poi di vedere qual è la fine della storia con il ceto bancario, perché in questa fase qua ovviamente le banche hanno una posizione per assurdo pur avendo situazioni da gestire di default maggiore rispetto alla situazione non di crisi, una posizione di dominanza perché - ripeto - i tassi sono bassi e quindi la concorrenza è molto più forte anche con uno schema di contributo conto interesse. Sappiamo quali sono le difficoltà della legge n. 21 ma non sono tipiche di quella legge, sono tipiche di un sistema dove i tassi ovviamente sono bassi.