Objet du Conseil n. 374 du 24 février 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 374/XVI - Interpellanza: "Valutazione dell'utilizzo di apparecchiature elettroniche per le operazioni di voto e di scrutinio nelle prossime consultazioni regionali".
Bertin (Presidente) - Punto n. 23 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il consigliere Baccega per l'illustrazione, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Questa mattina un giornalista mi ha incrociato e mi ha chiesto: "ma perché quella interpellanza?", io gli ho risposto: "perché certamente è nostra intenzione con questa prima interpellanza riavviare il dibattito interrotto nella scorsa legislatura dove l'attuale legge è stata approvata, per arrivare a presentare una legge elettorale migliore di quella che è attualmente in vigore". E poi ovviamente il quesito è: "ma così lontani dalla scadenza elettorale?". Sì, solo cinque mesi di attività di questo Consiglio regionale... noi rispondiamo che l'attuale legge elettorale in vigore, che ci ha portato all'elezione di questo Consiglio regionale, non è risultata molto soddisfacente; magari non per noi perché siamo stati eletti, ma per gli elettori, i candidati di tutte le liste, che ringraziamo perché si sono prestati davvero in modo esemplare a mettere le loro facce, le loro esperienze, la loro disponibilità in una tornata elettorale piuttosto complicata, quindi riteniamo di dover nuovamente intervenire e migliorare l'espressione democratica della prossima tornata elettorale che ci auguriamo sia tra cinque anni. È vero, ci prendiamo per tempo, è chiaro. Chi era presente nella passata legislatura conosce i tempi lunghi che si sono sviluppati per arrivare all'accordo e approvare quella legge elettorale, è una modifica del giugno 2019, che ha richiesto appunto tempi lunghi ma che alla fine pare sia proprio piaciuta a pochi. In quel percorso sono stati auditi dalla Commissione competente due luminari: la professoressa Trucco, ordinaria di diritto costituzionale all'Università di Genova, che ha sviluppato una grande attività di ricerca sui sistemi elettorali e il professor Francesco Palermo, docente universitario presso l'Università di Verona e professore di diritto costituzionale comparato, che hanno dato alla Commissione un'ampia panoramica sulle tematiche in materia di legislazione elettorale e non solo. Sono sicuramente informazioni che saranno utili a tutti noi per andare a migliorare la nostra legge.
Noi di Pour l'Autonomie per il momento non entreremo nel merito dei tanti aspetti che meritano approfondimenti e condivisione: parlo della questione dell'incompletezza delle liste, della mancata presentazione per errori banali delle liste elettorali, della questione della governabilità, dell'eventuale ottimizzazione del numero dei consiglieri, della presenza di genere paritaria o non, dell'election day, che fra cinque anni, qualora si ripresentasse, sarebbe davvero fortemente traumatica. Poi guardiamo anche ai risultati che si sono avuti in questa tornata elettorale, parlando di schede bianche e schede nulle: le schede bianche del 2018 erano 812, nella tornata del 2020 2.642; le schede nulle erano nel 2018 2.629, nel 2020 3.793. Certo, possono essere tanti i motivi, ma questa così importante crescita in qualche modo ci ha preoccupati. Quello che, secondo noi, è sicuramente uno dei dati fermi su cui vogliamo intervenire riguarda la preferenza unica, che, secondo alcuni, andava a rompere il meccanismo delle cordate ed era funzionale alla segretezza del voto.
Va assolutamente detto che era stato richiesto - ed è scritto nella legge che abbiamo citato - di esplorare la fattibilità del voto elettronico, che ovviamente porterebbe anche al venir meno dello spoglio centralizzato. Noi quindi chiediamo alla Giunta regionale, che si è appena insediata e ha tutto il tempo, di avviare questa valutazione che possa arrivare a consentire l'uso di apparecchiature elettroniche per le operazioni di voto e di scrutinio, per poi proseguire nel percorso e nell'approfondimento di tutti gli altri temi di modifica della legge elettorale per la Valle d'Aosta, come appunto è previsto dalle disposizioni finali della legge regionale del 4 giugno 2019 n. 7 all'articolo 39 del Capo III. Per ora è quanto.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola il presidente Lavevaz, ne ha facoltà.
Lavevaz (UV) - Ringrazio i proponenti di questa interpellanza perché permettono di mettere nuovamente l'attenzione su un tema, che, come giustamente è stato ricordato, è stato oggetto di una specifica previsione normativa, ma più in generale anche sull'opportunità di parlare oggi, come giustamente diceva il collega Baccega, a pochi mesi dall'inizio della legislatura, di modifiche di leggi elettorali. Io questo non lo trovo negativo, anzi, credo che, passata ovviamente l'emergenza che richiede tutta la nostra attenzione anche legislativa, comunque una riflessione seria sulla legge elettorale deve essere fatta quanto più possibile lontano dalle elezioni, dalle tornate elettorali, perché questo permetta in qualche modo un dibattito franco, sereno e senza guardare troppo agli "interessi di bottega".
Non mi addentro però sulle considerazioni politiche di quello che può essere un contenuto di una modifica della legge elettorale, faccio solo molto brevemente qualche considerazione sul punto specifico che è stato oggetto dell'interpellanza. Come giustamente è stato ricordato, la possibilità del voto elettronico è specificatamente prevista all'articolo 39 della legge n. 7 del 2019 e da allora la struttura degli Enti locali si è messa in moto per cercare di capire un po' come mettere in piedi dal punto di vista anche pratico e operativo questa procedura, che non è semplicissima. Si è iniziato a raccogliere tutta la documentazione anche in possesso del Ministero dell'interno in particolare, che già in occasione delle elezioni comunali del 1997 aveva fatto una sperimentazione in tal senso; successivamente c'è stato poi uno studio anche condotto dal Dipartimento Innovazione Agenda Digitale nel 2003 e quindi un po' di documentazione, un po' di storia c'era già.
La struttura Enti locali quindi sostanzialmente ha iniziato a lavorare su questo dossier a inizio dell'estate del 2020, poi è cosa nota che la struttura nel periodo estate-autunno credo che abbia avuto un impegno che non ha tanti precedenti nella storia della struttura, perché ci sono state due tornate elettorali molto complicate insieme, peraltro nel pieno di una pandemia mondiale, quindi credo che di questo vada dato atto. Su questo quindi nei prossimi mesi indubbiamente si riprenderà il lavoro da dove si è lasciato nell'estate scorsa e si faranno gli approfondimenti che vanno fatti, in modo poi da avere una base di partenza diciamo tecnica sulla quale fare dei ragionamenti poi politici nel momento in cui rimetteremo in campo la valutazione della legge elettorale.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Baccega.
Baccega (PA) - Siamo lieti che si siano comunque fatti dei passi avanti. Lei ha citato appunto la sperimentazione del 1997 che fu fatta nei comuni di La Salle, Arnad, Valsavarenche, Issime e Courmayeur, sperimentazione che proprio sulla base di quanto ci ha detto la Dottoressa Vallet del dipartimento competente, ai quali va il ringraziamento per tutto quello che hanno fatto sicuramente in questi periodi e soprattutto nel 2019 quando abbiamo approvato quella legge direi un po' "sotto scacco"... lei l'ha vissuta, quindi l'abbiamo approvata con l'amaro in bocca... sono passati 23 anni, quindi diciamo che c'è stata un'importante evoluzione dal punto di vista tecnologico e sono certo che si sono fatti questi passi avanti e riteniamo che gli esperti del voto elettronico, gli informatici e soprattutto la nostra partecipata INVA possano certamente aiutarci ad andare in quella direzione.
Anche in questo periodo di pandemia quindi il voto elettronico in molti contesti è stato fortemente utilizzato, se ne è fatto buon uso, è sicuramente servito e quindi anche il Consiglio regionale garantisce poi la segretezza del voto in remoto, siamo sicuri che lavorandoci con una certa abnegazione si possa arrivare a quel risultato. Da quel momento si potrà avviare tutto il percorso che potrà andare a modificare una legge elettorale, che, secondo noi, ha certamente bisogno di vedere degli interventi significativi.