Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 371 du 24 février 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 371/XVI - Interpellanza: "Illustrazione del piano industriale di CVA SpA nella commissione consiliare competente".

Sammaritani (Presidente) - Abbiamo esaurito le interrogazioni. Siamo quindi alla trattazione della prima interpellanza al punto 20 dell'ordine del giorno. La parola all'esponente consigliere Rollandin.

Rollandin (PA) - Abbiamo presentato questa interpellanza perché obiettivamente la notizia era apparsa sui giornali: avere a disposizione un progetto che era stato confezionato, se ho capito bene, dalla CVA, di cui almeno tra i colleghi non c'era conoscenza, non era stato presentato. Mi sembra che le domande che poi noi abbiamo fatto siano in riferimento a questa anomalia, perché credo che ci sia nella CVA un organo gestionale che può predisporre dei piani che poi vengono, come è scritto nella legge, sottoposti all'attenzione degli organi competenti che giustamente sono la Giunta, il Consiglio e quindi gli organi regionali. Ora, paradossalmente è stato presentato, illustrato, il piano da parte della CVA, senza che i colleghi ne sapessero qualcosa.

Dico questo perché la CVA non è l'ultima società; credo che in effetti sia la prima società, per tutta una serie di ragioni che abbiamo già anche enunciato. La CVA è l'unico punto di riferimento che la nostra regione ha per quanto riguarda le entrate vere, perché le altre sono tutte sub iudice, lo vedremo fra un po' quando si parlerà di bilancio. Invece la CVA, per tutte le ragioni collegate e collegabili a quello che è stato fatto in questi anni con una serie di acquisizioni anche di altre società, porta comunque a dei riferimenti e a dei finanziamenti della Regione importanti che conosciamo: 45-50 milioni di euro, credo che non siano bricioline.

Noi chiediamo quando sia stata informata la Giunta del piano industriale CVA, giusto per capire quando c'è stato questo collegamento. Se ha discusso e approvato il piano dando l'assenso alla divulgazione e informazione preventiva ai consiglieri regionali, perché mi sembra piuttosto normale che sul capitolo più importante a livello di bilancio della nostra Regione ci sia una documentazione, ci sia una preparazione, ci sia una discussione, ci sia una capacità di rendersi conto di quello che è stato il cammino fatto fino a oggi. Perché non dimentichiamo che la CVA ha una storia anche travagliata, non dimentichiamo che per la Finaosta c'era stato un progetto di riferimento che doveva essere poi sviluppato e che poi si è fermato da parte della CVA, con tutta una serie di interventi molto importanti.

Questo francamente ci ha lasciati basiti, perché su un tema così importante non si discute, non viene messo a disposizione delle Commissioni competenti e poi di volta in volta portata giustamente all'attenzione, dopo che la Giunta l'ha valutato, all'attenzione del Consiglio? Credo che fosse, dico una delle possibilità, ma uno degli obblighi che sono legati a questo tipo di intervento così importante.

Non dimentichiamo che ci sono tutta una serie di novità legate a questo tema. Non ultimo, come sappiamo bene, il valore della CVA è legato allo sfruttamento delle centrali idroelettriche in modo particolare, poi ci sono altre acquisizioni che sono state fatte nel tempo giustamente. Però per mantenere questo tipo di proiezione, per poter dire che lo sfruttamento delle centrali continuerà dopo la scadenza, ci sono dei problemini non di poco conto e credo che, anzi, su questo sarebbe importante trovare il modo di sensibilizzare anche chi segue queste tematiche. Voglio ricordare quello che si era cercato di fare con la Commissione paritetica, per cercare di ottenere delle norme che fossero similari a quelle del Trentino, in modo da garantire che ci sia la continuità di utilizzo di queste centrali. Perché, credo che molti di voi lo sappiano, l'attenzione alle nostre centrali non solo dei vicini a livello nazionale, ma anche degli svizzeri è piuttosto avanzata, ci sono molti che su questo hanno già non solo messo gli occhi, ma hanno già anche le carte.

Mi sembra che di questo tema sia necessario e urgente parlarne e discuterne, per riuscire a capire dove si vuole andare. Ecco la ragione per cui abbiamo voluto sottoporre questa tematica capitale per la nostra sopravvivenza e chiedere che cosa si può fare da oggi in avanti.

Presidente - Per la risposta la parola all'assessore Caveri.

Caveri (VdA Unie) - Ringrazio molto il consigliere Rollandin che peraltro in parte, come me, ha vissuto la nascita di CVA e quindi abbiamo entrambi buona memoria di tutti i passaggi che ci sono stati da allora fino a oggi. Devo dire però che noi abbiamo come Governo regionale rispettato i dettami della legge. I dettami della legge sono abbastanza chiari, nel senso che la legge 20 del 14 novembre 2016 dice che non bisogna presentare in Consiglio regionale, non ci vuole cioè la necessaria approvazione del Consiglio regionale, sul piano CVA. Io non ero in Consiglio, ma mi è stato spiegato che questo è dovuto al fatto che CVA ha una connotazione di azienda sul mercato, per cui evidentemente alcuni passaggi del piano devono mantenere aspetti di riservatezza ed è la ragione per la quale non si presenta il piano con un'approvazione e una discussione, come invece può avvenire sulle altre partecipate. Tra l'altro, una delibera di Giunta successiva alla legge che ha preso atto di questa situazione, dice che le società Aosta Factor, che è l'altra società che non deve presentare i piani, e CVA non sono tenute, a differenza di quanto previsto per le altre società indirettamente controllate, alla trasmissione degli indirizzi strategici.

Ciò detto condivido invece il fatto che sia necessario prendere atto, in questa logica di governance di CVA, di quanto sia necessario che gli aspetti di tipo generale siano patrimonio comune del Consiglio Valle, esattamente per le ragioni illustrate dal consigliere Rollandin, cioè questa è una società preziosa e utile e che accende, come è stato rimarcato, anche molti appetiti in vista della scadenza nel 2029.

La Giunta regionale ha incontrato i vertici di CVA il primo febbraio, alla fine di una riunione della Giunta, e ci è stato presentato questo piano, che evidentemente è il frutto di un lavoro del consiglio di amministrazione di cui anche il sottoscritto, nel ruolo di visione strategica della società, ha preso atto e ha ritenuto assolutamente necessario condividerlo con il Governo regionale e anche con il Consiglio Valle, perché lei probabilmente era presente l'11 di febbraio qui in Consiglio quando, a fronte dell'oggetto 36 presentato dal collega Aggravi, io ho espresso ovviamente la disponibilità di illustrare il piano in questione, immagino anche con i vertici di CVA, e quindi credo che fin dall'inizio non ci sia stata nessuna volontà da parte nostra di tipo omissivo.

Che rapporto c'è, si chiede nella domanda numero 3, fra il piano strategico e le conclusioni della Commissione consiliare istituita nella scorsa legislatura? Leggendo il piano e analizzandolo si può dire tranquillamente che non c'è alcun contrasto con le conclusioni della Commissione speciale, rimanendo impregiudicata in capo al Consiglio regionale la scelta di dare seguito alle opzioni che erano state indicate dalla citata Commissione. Da questo punto di vista devo dire che il contenuto dell'insieme di decisioni assunte da CVA sono coerenti con quanto scritto nel programma di legislatura che il Governo Lavevaz ha presentato qui in Consiglio ed è stato di fatto approvato con la nascita della Giunta. Ricordo il passaggio preciso: CVA deve restare una società pubblica, un'impresa che opera sul mercato e che, pur avendo come fine una ottimale gestione economica, riservi grande attenzione agli aspetti sociali, ambientali, al legame con il territorio, all'efficientamento energetico, alla ricerca e ai servizi innovativi, seguendo la strada indicata nel DEFR 2020-2022, in particolare per rimuovere gli impedimenti di legge per lo sviluppo della società. Ciò può avvenire con apposite norme di attuazione e specifiche leggi regionali che devono anche consentire alla Regione di disciplinare in piena autonomia la materia delle concessioni per le grandi derivazioni idroelettriche, prevedendo specifiche e particolari procedure nella riassegnazione delle autorizzazioni per le società che siano interamente pubbliche. Nelle more si potrà operare affinché si giunga ad una proroga della scadenza delle concessioni oltre quella data, che ben conosciamo, che è il 31 marzo 2029. Una legge dello Stato dovrebbe inoltre consentire la riapertura dei termini per la possibile emissione di bond sul mercato regolamentato.

Questo cosa significa? Significa che in questa fase, io credo del tutto legittimamente, CVA ha deciso di presentare questo piano strategico 2021-2025 proprio in previsione della scadenza delle concessioni idroelettriche, naturalmente sulla base delle normative vigenti, che in parte noi riteniamo debbano essere modificate. Ci siamo avvicinati a una soluzione soprattutto sulla questione delle emissioni dei bond, che avrebbe consentito a CVA di uscire da tutti quei lacci e lacciuoli della legge Madia, e ci siamo anche avvicinati all'ipotesi di uno slittamento, si diceva al massimo di dieci anni, al minimo di sei-sette anni, che avrebbe consentito di avere una maggiore serenità, da una parte nell'approvazione della legge, che noi dovremmo comunque approvare rispetto alle gare sulle grandi derivazioni, sapendo tra l'altro che noi entro il 2024 dovremmo comunque farlo, se non ci sarà lo spostamento della scadenza delle centrali oltre il 2029, vista la tempistica delle norme comunitarie in materia di appalti, e questo è un appalto molto significativo e anche molto complesso da scrivere e da elaborare.

La logica è quella di avere una posizione di forza e di robustezza che dovrebbe consentire alla società di poter comunque essere un competitore in questa gara che, come diceva giustamente lei, si prospetta come estremamente difficoltosa. Ed è la ragione per la quale nel programma di Governo si era anche individuata l'alternativa, la quale era di verificare la possibilità con norma di attuazione che una società interamente pubblica non debba essere sottoposta alla materia del rinnovo delle concessioni. È un tema delicato, però se noi andiamo a vedere grandi paesi europei come la Germania, come la Francia o come paesi più piccoli come la Danimarca, lei sa benissimo che in barba ai procedimenti di infrazione che sono stati decisi dalla Commissione Europea, grandi realtà, come l'EDF francese, continuano ad avere una situazione nel loro paese del tutto monopolistica e non hanno mai partecipato o non sono mai state organizzate delle gare per il rinnovo delle concessioni che, paradossalmente, ripeto, questo capita anche in Germania, durano nel tempo, venendo meno a quei principi della concorrenza che spingono invece l'Unione Europea a richiedere che allo scadere delle concessioni ci sia una gara di interesse europeo.

Ribadisco l'assoluta disponibilità, come ho fatto nel Consiglio dell'11 di febbraio, analogamente a quello che è successo di recente con una discussione con i vertici della Casinò S.p.A., a venire in Commissione e riferire quanto è contenuto. Invece ribadisco che noi ci siamo attenuti alla legge che non prevede nessun tipo di approvazione dei piani di sviluppo di CVA in Consiglio Valle.

Presidente - Per la replica, la parola all'interpellante consigliere Rollandin.

Rollandin (PA) - Io ringrazio l'Assessore per aver voluto entrare nel merito delle singole questioni che sono state poste. È evidente che noi quando chiediamo di avere la possibilità di capire che cosa sta succedendo, non è che vogliamo entrare nel merito degli indirizzi strategici o di capacità di stare sul mercato, di avere novità, che in qualche modo devono essere riservate, quindi non vogliamo entrare in quello. Ma il primo febbraio, quando lei dice che è stata informata la Giunta, se non ho capito male, era già sui giornali! Quello che a noi sembrava opportuno, e ringrazio adesso della disponibilità di fare una riunione come si è fatto per la Casinò, è di illustrare, meglio di quello che adesso si può fare con un'interrogazione, tutti i punti che sono stati enunciati.

Evidentemente il punto numero uno che sarà da portare avanti al più presto è quello delle norme di attuazione e del superamento del discorso che deve essere fatto delle scadenze, perché altrimenti noi siamo bruciati. È vero quello che ha detto, che altre nazioni hanno gestito la situazione in modo diverso, naturalmente avendo dalla propria parte a livello nazionale tutto l'appoggio necessario per andare in deroga a quelle che sono le leggi europee, perché loro sono andati in deroga. Invece qui noi non riusciamo nemmeno ad avere la possibilità di prolungare, di avere una ulteriore dilazione sulla scadenza delle centrali, che è domani, perché purtroppo il tempo ha questi vincoli.

Io credo che sia molto importante fare al più presto in modo che ci sia la Commissione paritetica, perché sono due o tre volte che noi rimandiamo la nomina della Commissione paritetica che avrà un ruolo molto importante. Voglio ricordare che una delle ultime riunioni che è stata fatta con la Commissione paritetica uscente aveva preso in esame proprio queste tematiche difficili da risolvere, difficili da quadrare. Perché non è così semplice, non si tratta solo di dire: "Bene, adesso anziché al 2029 andiamo al 2035; non applichiamo queste norme". Sono tematiche molto, molto delicate perché automaticamente scattano i meccanismi che possiamo prevedere, anche per le altre situazioni che non sono autonomie speciali, però sappiamo che siamo tutti sulla stessa barca.

Io credo che su questo il quadro di riferimento sia molto delicato, quindi sia da gestire con la dovuta cautela. Non dimentichiamo che noi in un certo momento si era anche pensato di valorizzare quello che è il capitale di questa società con la quotazione in borsa: si erano fatte tutte le valutazioni che in quel momento avevano dato certi esiti, poi questo non è andato avanti. Questa è una discussione che andrà fatta, per vedere come e in che termini il fatto di essere quotata in borsa porta una serie di aspetti molto positivi per quanto riguarda la valutazione, con anche delle situazioni più difficili da gestire, perché se sei in borsa devi rispettare tutta una serie di dati non indifferenti.

La nostra situazione la conosciamo e io non voglio adesso entrare nel merito delle singole situazioni, perché credo che sia importante farlo con dovizia di particolari e con la capacità di gestire le risposte che noi ci aspettiamo, perché altrimenti passa il tempo e non si riesce a dare delle risposte reali a quelle che sono le esigenze anche della società. Giustamente, come si diceva, se io voglio continuare a esercitare questa attività, devo sapere se arrivo al 2029, e poi? Poi arrivano altri padroni? Perché se si va al ballo può succedere di tutto! E come dico, ci sono già occhi molto ben allenati per conoscere quelle che sono già le situazioni attuali, anche economiche.

Quindi quello che voglio dire è che non era una semplice curiosità il fatto di conoscere questo tema. Questo è un tema che è importante, direi che è l'asse portante dell'economia regionale, quindi mi sembra che un po' più di attenzione su queste tematiche la dobbiamo tutti avere.

Presidente - Vista l'ora sospendiamo i lavori che riprenderanno alle ore 15:00.

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La seduta termina alle ore 12:52.