Objet du Conseil n. 364 du 24 février 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 364/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito ai risultati raggiunti e ai costi sostenuti nelle azioni di ricerca, di tutela e di valorizzazione dell'area destinata all'ampliamento dell'Ospedale Parini".
Bertin (Presidente) - Punto 13 dell'ordine del giorno. Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz J. (PCP) - Ringrazio i colleghi che mi danno modo di raccontare un po' lo stato dei fatti e di approfondire un po' la tematica.
Riguardo alla prima domanda: "quali sono i risultati a seguito delle azioni di ricerca, di tutela e di valorizzazione eseguita a tutt'oggi in merito a quanto è emerso nell'area in questione", i risultati scientifici ottenuti con gli scavi archeologici nell'area dell'ampliamento dell'Ospedale regionale sono classificati di importanza internazionale. Nel corso delle indagini sono, infatti, emersi resti monumentali e tracce antropiche che vanno ininterrottamente dal quarto millennio Avanti Cristo fino all'epoca medievale e oltre, caratterizzando l'area come sito pluristratificato al pari e con peculiarità molto simile a quello di Saint-Martin-de-Corléans. Una serie di sondaggi esplorativi effettuata nel 2011 ha intercettato da subito stratigrafie antropizzate e a partire dal 2014 sono stati condotti scavi archeologici con cadenza quasi annuale, in risposta alla necessità da parte di SIV, ex COUP prima, di procedere con la progettazione dell'ampliamento dell'ospedale. La Soprintendenza ha indagato le porzioni di aree interessate da sbancamenti per la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero, in ottemperanza al proprio mandato istituzionale di tutela del patrimonio culturale, in un'area archeologica vincolata ai sensi della legge regionale n. 56/1983 perimetrata nel PRGC della città di Aosta e del decreto legislativo n. 42/2004, articolo 142, lettera m). Le indagini hanno intercettato sin da subito le due strutture monumentali dell'età del ferro, il cerchio di pietra, della metà del VIII secolo Avanti Cristo e il tumulo funerario, oltre a una serie di allineamenti di stele, senza stele ci sono le fosse di impianto, della fine del IV millennio e campi con chiare tracce di aratura e coltivazione del terzo e del secondo millennio.
Per valutare al meglio l'entità dei ritrovamenti, con DGR n. 1044/2015 è stato nominato un Comitato scientifico costituito da specialisti di preistoria e protostoria di livello internazionale, per fornire indicazioni circa l'importanza dei ritrovamenti e per valutare la necessità di conservare e di preservare, in situ, i resti. Il Comitato scientifico, con numerosi sopralluoghi e richieste di approfondimento puntuali, ha evidenziato nella relazione finale datata luglio 2016 l'eccezionalità dei resti monumentali a livello europeo, la necessità di valorizzare in situ il cerchio di pietre e il tumulo del guerriero, rendendo disponibili al contempo le restanti aree del cantiere per la costruzione dell'Ospedale previa esecuzione di scavi archeologici, scavi archeologici che sono stati eseguiti nelle aree indicate dal Comitato scientifico a est del tumulo per valutare la presenza di altre strutture funerarie, a nord per permettere la realizzazione dei sistemi di sostegno di via Roma, Berlinese di pali, a nord-ovest per consentire la realizzazione del sottopasso di collegamento tra vecchio e nuovo Ospedale. I risultati di queste ulteriori indagini sono da ritenersi estremamente interessanti, ma non hanno in alcun modo ostacolato, né rallentato la realizzazione delle strutture edili e l'avanzamento progettuale. Tutto è stato scavato con attenzione, documentato nei minimi particolari e con tecnologie innovative e asportato e conservato in situ, laddove compatibile, ovviamente, con le quote del cantiere edile. A est del tumulo non è stata, infatti, intercettata alcun'altra struttura funeraria, il terrapieno nord è stato quasi interamente asportato archeologicamente, individuando strutture appartenenti al cimitero moderno soprastanti a strati medievali romani e a campi agricoli dell'Età del bronzo e del ferro. Lo scavo del sottopasso è quello che ha riservato i ritrovamenti più interessanti, è stata infatti messa in luce una necropoli di epoca romana del primo-terzo secolo Dopo Cristo, delimitata da un recinto in muratura, sul lato est della strada che conduceva al valico del Gran San Bernardo. Le tombe isolate, più di una trentina e tutte ricche di corredi, hanno offerto una gamma molto variegata di tipologie, dalle più semplici entro anfora a quelle più complesse e monumentali, tra queste ultime vanno senza dubbio segnalati i due sarcofagi di piombo, tipologia finora mai attestata in Valle d'Aosta, inoltre è stata messa in luce una sequenza di strade dall'Età augustea fino al Medioevo, periodo che ha restituito anche importanti strutture murarie legate al culto e all'accoglienza dei pellegrini, tra cui la Cappella di Saint-Jean-de-Rumeyran, attestata già nel XII secolo. Sono, inoltre, stati eseguiti due sondaggi esplorativi nell'area sud dell'attuale Ospedale: uno a ovest dell'isola ecologica e uno a sud della camera mortuaria. Hanno dato entrambi esito negativo, individuando terreni di riporto su tutta l'area.
Per quanto riguarda gli studi specialistici, questi si sono concentrati principalmente sul tumulo funerario e sul guerriero celtico. Lo studio antropologico e gli esami radiologici hanno permesso di ricostruire le caratteristiche del defunto: è una persona alta m. 1,74, morta per cause naturali a circa 40 anni, sana, soffriva solamente di artrosi lombosacrale. Lo studio degli isotopi dello stronzio ha permesso di risalire alla sua alimentazione, costituita prevalentemente da carne e latticini. È stato seppellito con la sua armatura, all'interno di un tronco scavato in una camera funeraria lignea. Le analisi archeobotaniche hanno dimostrato che il legno era di abete e che il defunto stringeva, nella mano destra e nella mano sinistra, un giglio. È attualmente in corso lo studio del DNA, che potrà fornire informazioni importanti circa la sua provenienza. Il corredo del guerriero, ossia spada di ferro, puntale del fodero in bronzo e fibule, è stato interamente sottoposto a restauro. Anche sui sarcofagi in piombo sono state fatte diverse analisi, contenevano i resti inumati di una donna molto giovane e di un bambino o bambina, non si sa bene, perché l'età troppo giovane rende difficile l'individuazione del sesso. La donna aveva dei grani di incenso tra i capelli, forse aveva un velo tenuto insieme da numerosi spilloni di bronzo. A scavi ultimati, tutti i resti conservati in situ sono stati protetti con sabbia e teli impermeabili che ne impediscono la visuale, ma consentono di salvaguardare la loro integrità in vista dell'eventuale valorizzazione e fruizione.
Domanda n. 2: "a quanto ammontano a tutt'oggi i costi relativi a tutta l'attività di cui al quesito precedente". I costi di tutta l'attività di componente archeologica, a partire dal 2011, ammontano a circa 2,8 milioni di euro, di cui 1,3 milioni di euro per le indagini propedeutiche fatte nell'anno 2011, fase 2, scavo archeologicamente assistito dell'intera area centrale, 2014-2015, 100 mila euro per le indagini chieste dal Comitato scientifico nel 2016, 600 mila euro per la fase 3 connessa ai lavori di realizzazione del collegamento sanitario interrato di Viale Ginevra e di rilievo delle testimonianze archeologiche, primo lotto di attuazione delle determinazioni del Comitato scientifico archeologico, parliamo degli anni 2017-2019, 100 mila euro per la fase 3B, le indagini archeologiche della zona B nel 2018, 400 mila euro per la fase 3C, lavori di scavo archeologicamente assistiti del fronte nord dell'area di ampliamento ospedaliero del 2020, 25 mila euro per sondaggi archeologici nell'area ospedaliera del Parini 2020, 25 mila euro per analisi scientifiche e di laboratorio di campioni di terra e carbone, 2016-2020, 25 mila euro per servizi esterni di analisi scientifiche, di laboratorio dello scheletro e degli oggetti di corredo del condottiero dell'Età del ferro, 2018, 200 mila euro per la copertura dei reperti archeologici, quindi teli, sacchi, sabbia, ancoraggi, blocchetti, terreno di riporto, eccetera, e degli strati di terreno più importanti, 2016-2021, infine, 25 mila euro per il servizio di televigilanza con pronto intervento dell'area di ampliamento ospedaliero o presunta tale, 2016-2021.
Domanda n. 3: "con quali procedure di affidamento sono stati affidati da allora ad oggi i lavori di ricerca, di tutela e di valorizzazione in questione". Tutti gli affidi sono avvenuti, mi dicono, ai sensi del decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50, cioè il Codice dei contratti pubblici, tramite gara europea, procedure aperte con bando di gara, procedure negoziate e affidamenti diretti nel rispetto, però, del criterio di rotazione, tenuto conto ovviamente degli importi dei servizi, dei lavori e delle forniture da affidare.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il collega segretario Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Assessore, veramente la ringrazio di cuore, non dovrei dirlo per i ruoli che ricopriamo: io in opposizione e lei al Governo, però devo ammetterlo, la sua risposta è stata piacevolissima soprattutto la parte descrittiva di quanto è stato oggetto dei rinvenimenti, tutte le scoperte, gli approfondimenti e le informazioni ed è esattamente questo, questo era uno degli intendimenti precisi di questa interpellanza condivisa con le colleghe Spelgatti e Foudraz. L'obiettivo era portare all'attenzione pubblica qualcosa di stupendo, pagine di storia che affondano a millenni e hanno da affascinare ancora oggi. Questo è il ruolo che tutti i Valdostani si aspettano dall'Amministrazione: saper valorizzare queste ricchezze, che sono beni irriproducibili, sono successi nella storia, sono successi qua, sono successi nel nostro territorio e così devono riemergere per raccontare la bellezza del nostro passato, per capire chi siamo e dove vogliamo andare. Questo è il ruolo della cultura.
Un primo pensiero quindi è relativo alla diffusione, che è estremamente importante, anche perché noi ci troviamo di fronte un'area di cantiere che, per ovvie ragioni di cantierabilità, è compartimentata, è occultata alla visione di estranei, questo fa sì che dal 2014 ad oggi stanno succedendo delle cose all'interno di questo cantiere, che possono essere un elemento di ricchezza per la popolazione, anche per capire perché un'opera così importante, così sensibile come la realizzazione dell'ampliamento di un Ospedale, soprattutto poi in questo periodo di emergenza sanitaria, ma in ogni caso un'opera così strategica sia sospesa per almeno sei anni, quindi poter sapere, poter conoscere è fondamentale e questo è un elemento fondamentale di coinvolgimento della popolazione, di chi usufruisce del territorio di Aosta, non necessariamente i residenti ma tutti quelli che ne usufruiscono, il transito che noi abbiamo su strada statale, transito internazionale... noi dobbiamo far conoscere questa eccellenza. Questo, quindi, è un primo pensiero che emerge dalla risposta.
Per quanto riguarda la somma, la somma è un elemento curioso perché c'est l'argent qui fait la guerre, scoprire che abbiamo quasi 3 milioni di euro spesi in ricerche archeologiche fa capire ulteriormente quanto è estremamente importante che ci sia una divulgazione, una corretta divulgazione. Questo è già il primo passo di valorizzazione e questo ci si aspetta da un'Amministrazione.
Per quanto riguarda infine il discorso relativo all'affidamento dell'incarico, chiaramente è un tema molto delicato, la risposta è stata ovviamente condotta all'interno dei dieci minuti di tempo ed effettivamente i tre argomenti sollevati dai tre quesiti erano ampi, quindi al terzo posto cronologicamente per la questione relativa agli affidamenti di incarico e alla modalità di affidamento di incarico si è dovuto esprimere in maniera estremamente sintetica. Su questo noi ci permettiamo di affrontare ulteriori approfondimenti, in ogni caso dai banchi dell'opposizione, attraverso questa interrogazione, noi riformuliamo la massima attenzione alla divulgazione di una ricchezza culturale che appartiene a tutti noi.