Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 337 du 11 février 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 337/XVI - Interpellanza: "Rispetto della Carta dei Servizi della Cittadella dei giovani".

Marguerettaz (Presidente) - Punto 41 all'ordine del giorno. Per la presentazione la parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Mi occupo della Cittadella dei giovani ormai da tempo immemore, da quando sono entrato nel Consiglio comunale di Aosta. La battaglia sulla Cittadella dei giovani è per fare in modo che questa rispetti quelli che sono i servizi che vengono erogati, per chiedere il rispetto di quello che è previsto dalla legge, dalla carta dei servizi e soprattutto per fare in modo che la Cittadella dei giovani sia uno spazio a disposizione di tutti, ma soprattutto non piegata a nessuna ideologia. Quello che però purtroppo continuo a osservare, e l'ho fatto notare negli anni, è che se forse a livello superficiale si evita di fare propaganda politica in maniera diretta, si utilizzano gli spazi della Cittadella per fare della comunicazione politica indiretta mascherandola come cultura.

Come ho richiamato all'interno dell'interpellanza, ho evidenziato un passaggio dell'articolo 2 della legge regionale 15 aprile 2013 n. 12, "Promozione e coordinamento delle politiche a favore dei giovani", dove appunto con l'inquadramento della Cittadella dei giovani si dice che si deve favorire la valorizzazione e il rinnovamento delle tradizioni del patrimonio culturale e valoriale della Valle d'Aosta, attraverso il diretto coinvolgimento degli adolescenti e dei giovani.

Questo riferimento e questo richiamo per quanto riguarda questa mission, chiamiamola così, della Cittadella dei giovani, viene ribadito anche nella carta dei servizi della Cittadella dei giovani, dove nella missione si legge che "La Cittadella persegue la finalità di promuovere i valori della coesione sociale, di integrazione nella comunità e della condivisione di esperienze". A tal proposito la stessa Amministrazione regionale, con deliberazione n. 1311 del 19 ottobre 2014, sottolinea l'importante valenza regionale della Cittadella come luogo di incontro, aggregazione e confronto tra giovani generazioni come spazio di sviluppo tra progetti culturali.

È imprescindibile ricordare che la Cittadella dei giovani nasce come spazio di promozione di quella che è la Valle d'Aosta, di quella che è la crescita dei giovani della Valle d'Aosta e di quello che era uno spazio di confronto che promuova il tema della francofonia, perché questo non dobbiamo mai dimenticarcelo, quindi una promozione della francofonia.

Ebbene, in questa missione però abbiamo visto delle criticità e abbiamo riportato un evento. Non riporto tutti quelli del passato, ma cominciamo da quell'evento che è stato fatto mercoledì 20 gennaio 2021: "Lumturo, la rotta migratoria del mediterraneo". Quindi, in uno spazio che dovrebbe essere di aggregazione giovanile, di promozione dell'agio e contrasto del disagio, in uno spazio in cui si dovrebbe promuovere la Valle d'Aosta e si dovrebbe promuovere la crescita dei nostri giovani, invece si racconta il tema della migrazione. Questo modo di raccontare peraltro l'ho trovato abbastanza curioso, vi assicuro: ho dovuto ascoltare tutti i 57 minuti più 4, perché era diviso in due, di questa rappresentazione. Mi sono dovuto obbligare, ho dovuto usare la violenza sulla mia persona per ascoltare quello che veniva raccontato durante questi 57 + 4 minuti e ho potuto prendere atto di straordinarie tesi, che non riguardano la Valle d'Aosta né riguardano alcuno dei temi che sono inseriti in legge, ma per esempio un esordio che ci dice che la pandemia in atto ha distolto l'attenzione dalla rotta del Mediterraneo ed è quindi utile che se ne parli e che i ragazzi affrontino questo tema. Cioè, la priorità per la Valle d'Aosta non è magari come uscire dalla pandemia o come contrastare gli effetti negativi della pandemia, che soprattutto le giovani generazioni ha colpito, ma l'importante è parlare delle migrazioni.

Si è spiegato che la Tunisia è in grave crisi economica e questo spinge i giovani a partire verso l'Italia; io mi chiedo sinceramente a quale scopo si parli di questo argomento. È stato interessante, perché ci è stato anche detto che in Libia si trovano centri di detenzione per i migranti che sono gestiti da jihadisti e forze dell'ISIS che costituiscono una vera e propria guardia armata. Non sapevo che ci fosse l'ISIS in Libia. È una cosa abbastanza curiosa, ero convinto che ci fossero due governi che si contrastavano, nessuno ovviamente a guida ISIS, invece ci è stata spiegata questa questione. Ci è stato detto che dei circa 33 mila migranti circa 12 mila dichiarano di arrivare dalla Tunisia, peraltro la Tunisia è un paese che non è in guerra, è un paese che ha un governo democratico e si è anche dotato di una costituzione progressista, ma va bene.

La cosa divertente sono state anche le domande alla fine. Una persona che ha fatto una domanda ha detto: "Ma è davvero possibile una chiusura dei porti come sostiene certa propaganda politica? No, - risponde l'esperta che interviene in quel momento - la chiusura dei porti non è la soluzione, perché al di là dei problemi etico-morali, le organizzazioni dei migranti non smettono ma scelgono altre rotte"; e poi: "il semplice aiutarli a casa loro non serve, serve una maggiore collaborazione... Quindi insomma, un po' tutta la propaganda trita e ritrita che siamo abituati a sentire in questi giorni. Un'altra domanda: "Come è cambiato il nostro approccio nei confronti dei migranti alla luce del Covid?"; molti li vedono come untori e altre risposte sul tema.

Ma se noi guardiamo dal 20 gennaio a oggi, vediamo tutta una serie di appuntamenti che sono di questo tenore. Ho visto per esempio dal 20 gennaio in poi, il 26 di gennaio, un evento dove si dice: "Ogni mese dedicato a un continente diverso, esplorato a partire dalle connessioni con il nostro territorio. A gennaio andiamo in Africa: Fela Kuti è un volto noto di origine nigeriana che, attraverso la musica e l'afrobit, cerca di fare passare messaggi di emancipazione dal ruolo di colonia per la sua nazione".

Proseguiamo questa programmazione con il 28 gennaio: "A gennaio andiamo in Africa; Elijah Kunle è un ragazzo nato in Costa d'Avorio che ha vissuto in Nigeria e ha viaggiato tra Europa e Africa fino ad arrivare in Italia 16 anni fa, gestisce un blog ed è interprete per aziende e tribunale. Oggi ci parla di Ken Saro Wiwa, volto internazionalmente noto per la lotta della minoranza Ogoni in Nigeria".

Poi abbiamo il 27 gennaio un appuntamento interessante, perché si è parlato di shoah, quindi in linea giustamente con quello che si doveva fare, e si è parlato di shoah con Dora donne, End Edizioni e Arcigay che hanno presentato la loro versione di shoah, qualcosa di molto interessante sicuramente.

Il 29 gennaio si ospita una "lettera agli italiani" del centro culturale DoubleT, che è quello che insegna l'italiano a coloro che arrivano qui in Italia e soprattutto in Valle d'Aosta. Quindi si insegna l'italiano a loro e loro ci scrivono una lettera agli italiani e gli si dà visibilità in Cittadella.

Il 30 gennaio "I muri in Africa" con un padre comboniano che ci spiega dei muri in Africa. Il 5 di febbraio si replica "lettera agli italiani", nuova lettera agli italiani. Il 5 di febbraio, sempre lo stesso evento, ci racconta e ci spiega, e questo è abbastanza curioso, una cosa abbastanza oscura, abbastanza strana, di cui non capisco l'interesse per i giovani: la coprogettazione. È curioso, c'è un sistema di gestione dei beni pubblici che la Regione pare - pare, così pare aver esplicitato in aula - essere il mezzo con cui si vuole gestire la Cittadella, quindi si fa un corso in Cittadella per spiegare come funziona la coprogettazione; abbastanza curioso. Arriviamo poi alla serata del 7 febbraio - poi mi fermo per carità di patria - che viene denominata "Serata Anita", in ricordo del centro sociale che prima si trovava nell'ex macello civico che oggi ospita la Cittadella.

Ho trovato questa programmazione sicuramente non coerente con quello che la legge regionale riporta, né con la mission che la Cittadella dovrebbe avere, ma l'ho trovata decisamente orientata verso una precisa parte politica. La mia preoccupazione è che effettivamente questa parte politica non si impossessi, in maniera più o meno coperta o scoperta, della Cittadella dei giovani per farne un proprio strumento di propaganda, perché abbiamo una radio interna, abbiamo dei canali social, abbiamo i ragazzi che frequentano la struttura, che dovrebbero essere in teoria interessati, intercettati con l'argomento della tutela delle giovani generazioni, con la promozione dell'agio, con il contrasto del disagio, con la promozione della Valle d'Aosta, con il collegamento con la francofonia. Invece sono oggetto di queste cose qui, che io ritengo possano sicuramente essere interessantissime, ma non debbano utilizzare una struttura che, ricordo, è finanziata con mezzo milione di euro di fondi pubblici, che però pare invece essere uno strumento che fa passare certi messaggi.

Ricordo, e chiudo, che per il 27 di gennaio si è parlato di shoah con Dora Donne, End Edizioni e Arcigay, sicuramente esperti del settore, non lo so, avranno portato le loro posizioni. Per il 10 di febbraio invece non si è organizzato nulla. Guardavo adesso sulla pagina della Cittadella - adesso, non che si voglia fare qualcosa - e il 10 febbraio, cioè ieri, si è trattato il tema di alcune tesi di laurea e uno degli argomenti è la fake news; io posso immaginare quali siano gli oggetti delle fake news che sono trattati in questo caso.

Con questa interpellanza ho chiesto in quale modo questo evento "Lumturo" programmato in Cittadella sia in linea con gli obiettivi previsti dalla legge 12 del 2013, quali e quanti eventi e attività per favorire la valorizzazione e il rinnovamento delle tradizioni e il patrimonio culturale della Valle d'Aosta siano stati fatti dalla Cittadella dei giovani negli ultimi due anni e se abbia intenzione di far rispettare la missione scritta nella carta dei servizi alla Cittadella dei giovani.

Presidente - Per la risposta la parola all'assessore Caveri.

Caveri (VdA Unie) - Anzitutto la rassicuro su quanto per me il pluralismo delle idee sia importante e ovviamente bisogna a questo principio adeguarsi. Lei peraltro è un'impagabile sentinella: devo dire che dove odora odore di sinistrismo lei è veramente il number one. Mi domando quale sarebbe la sua controprogrammazione, perché mi viene un po' il dubbio che se fosse lei a fare i programmi, credo che avremmo il rischio esattamente dall'altra parte! Mi consentirà di scherzare in maniera garbata.

Intanto la rassicuro che lumturo non è una lingua africana, ma è esperanto e vuol dire faro. L'esperanto è una lingua molto bella, era la speranza di avere una lingua mondiale.

Cominciamo dall'evento in questione che è questo già citato "Lumturo, la rotta migratoria del Mediterraneo" che fa parte di un progetto su temi internazionali - questo effettivamente è quanto ha detto lei; la geopolitica credo che sia un tema estremamente interessante - che si sviluppa, quindi è in corso dal novembre 2020 e finirà nel febbraio 2021, con l'intento di dedicare ogni mese a un continente diverso. Tra breve lasceremo l'Africa e le dirò poi in quale continente andremo, se in Asia o da qualche altra parte. Ed è nell'ambito di "Vivere in Valle d'Aosta" a valere sul fondo asilo, migrazione e integrazione, quindi viene pagato da fondi che effettivamente hanno quella mission lì, non hanno una missione differente.

È compatibile o non è compatibile quanto discusso nel programma che lei ha illustrato e anche nel discorso di 54 minuti che lei ha ascoltato? La legge regionale 15 aprile 2013 n. 12, "Promozione e coordinamento delle politiche a favore dei giovani", che modificava quella del 1997, prevede interventi rivolti agli adolescenti e i giovani sui principi, cito testualmente: "di non discriminazione, di riconoscimento della diversità, di inclusione e di solidarietà sociale, sottolineando un'esigenza pluralista di espressione, creatività, comunicazione, sperimentazione propria del mondo giovanile". C'è la legge nel 1997 così come modificata da quella del 2013. Si può dire che questi argomenti che sono stati trattati in effetti sono corrispondenti a questi principi: supportare i processi di transizione verso l'età adulta e lo sviluppo di relazioni positive di scambio con altre generazione e con le altre culture; direi che, al di là delle sue interpretazioni, ci siamo. Valorizzare le esperienze aggregative e culturali di socializzazione e di cooperazione: quando si intende cooperazione, è chiaro che si tratta anche di quella parte di cooperazione internazionale. Quindi, questo lumturo ha consentito per adesso, con il focus sull'Africa, di conoscere culture, territori e usanze diverse, incentivando l'inclusione, l'aggregazione e l'integrazione contro ogni tipo di barriera culturale.

Domanda 2: quanti e quali eventi e attività per favorire la valorizzazione del rinnovamento delle tradizioni del patrimonio culturale della Valle d'Aosta stati fatti dalla Cittadella dei giovani negli ultimi due anni. Lei ha ricordato opportunamente che c'è anche un volet francofonia che è da valorizzare e che nacque, avendo io ho seguito la nascita che trasformò quel centro sociale preesistente nell'attuale Cittadella dei giovani, in una cooperazione con la città di Albertville; è per quello che esisteva questo volet francofono. La Cittadella dei giovani deve essere luogo di intrattenimento, aggregazione e di incontro dei giovani valdostani per divertimento, svago, riflessione, musica, teatro, conferenze, in collaborazione con associazioni, enti e artisti. Poi va detto che nel tempo forse questa definizione incomincia a essere un po' stretta, perché quando uno entra dentro la Cittadella dei giovani comincia a rendersi conto che oltre ai giovani ci sono i diversamente giovani, cioè quelli che come me hanno i capelli bianchi ed è forse un elemento nuovo anche nelle prospettive della Cittadella; forse Cittadella dei giovani sta un po' stretta rispetto a un luogo di socializzazione che diventa un po' più ampio.

Si sono svolte serate di musica per valorizzare e promuovere le band degli artisti valdostani, concerto del coro valdostano Nouvelle Harmonie, momento ricreativo con i giovani valdostani in occasione della Veillà di Petchou e dell'evento "Saint Ours, storia, suoni e musica della fiera di Sant'Orso, patrimonio culturale e valoriale della Valle d'Aosta", serata in collaborazione con il coro della CCS Cogne per una raccolta di fondi a sostegno di un progetto di beneficenza, incontri e momenti di riflessione su temi come la giornata della memoria, le foibe - questo me l'hanno scritto gli uffici, quindi si vede che in passato qualche manifestazione c'è stata; non mi guardi male, io leggo anche le cose che mi scrivono gli uffici - la legalità, la violenza la discriminazione, il bullismo, la mafia e la prevenzione, concerto Vertical di Fénis, per ricordare un'importante tradizione per la Valle, mostra organizzata da studenti del liceo artistico, spettacoli teatrali "Pourquoi pas" sulle tradizioni valdostane, presentazione libro "Les emigrées 2.0", Festival Toubab incrocio di cultura organizzato dalla Rete antirazzista della Valle d'Aosta, settimana dell'arte rupestre per la valorizzazione del patrimonio archeologico valdostano. Quindi si può comprendere che ci sono state questioni abbastanza varie, con artisti, associazioni ed enti.

Quella che ho appena citato era per il 2019. È ovvio che il 2020 è stato martoriato da tutto quello che noi sappiamo. Si è svolta comunque la Veillà di Petchou, l'evento celebrativo Canepa Tor, con l'obiettivo di far conoscere gli ultra trail, incontri di riflessione, anche in questo caso mafia, discriminazione, eventi dedicati al momento di emergenza sanitaria Covid 19, dando ai giovani valdostani spazi di libertà per parlare e discutere, ma tutto ciò è avvenuto ovviamente attraverso delle tecnologie webinar o cose di questo genere.

Informo che a oggi i dati sulle previste iniziative organizzate dalla Cittadella dei giovani sono ancora ufficiosi, in quanto segnalati per adesso per le vie brevi dal Comune di Aosta e fornirò una risposta più esaustiva appena saprò qualche cosa in più che è legato alla pandemia. Non eviterò di segnalare comunque questa questione del pluralismo culturale che mi sembra un fatto di tutto evidente: non ci può essere una programmazione che anche solo a impronta possa sembrare ideologica, che io stesso non condividerei.

Si informa che in occasione della sottoscrizione del protocollo d'intesa fra Comune di Aosta e i due Assessorati che se ne occupano, vale a dire quello di cui ho la responsabilità e quello dei beni culturali, la carta dei servizi è stata presentata ed approvata dal gruppo interistituzionale. Al riguardo si ribadisce che, sia nella precedente gestione che in quella attuale, la missione della Cittadella dei giovani è stata rispettata rispetto a quella cosa che dicevo tra virgolette: la promozione dei valori della coesione sociale, dell'integrazione della comunità e della condivisione delle esperienze.

Infine, si ribadisce che a detta di chi esercita dei controlli su questa cosa, le attività sono state coerenti con le aree di intervento, che sono fissate, lo ripeto, dalla legge 12 del 2013. Mi farò parte diligente di effettuare verifiche e controlli, ma soprattutto in una logica di moral suasion, affinché non ci siano elementi di scarsa chiarezza o di opacità rispetto alla necessità del fatto che una struttura pubblica di questo genere debba essere corrispondente ai diversi sentimenti e diversi modi di pensare che si esprimono nella società valdostana.

Presidente - Per la replica il collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Io la ringrazio assessore Caveri, perché ritengo che lei abbia avuto un approccio laico alla questione, se così posso permettermi di definirlo, però in realtà secondo me dobbiamo un po' rovesciare questo paradigma, perché in realtà la Cittadella dei giovani non deve avere un pluralismo di orientamenti politici. Secondo me la Cittadella dei giovani non deve aver orientamenti politici! La Cittadella dei giovani deve trattare argomenti che non abbiano un colore politico e non abbiano secondi fini di propaganda. La Cittadella dei giovani dovrebbe trattare esclusivamente le materie che sono di loro competenza e se noi vogliamo puntare sulla francofonia, dobbiamo spiegare loro che la francofonia non è quella del Marocco, la francofonia può essere quella con la Svizzera, i rapporti di francofonia con Albertville, come ha ricordato lei, perché effettivamente è da lì che nasce l'idea della Cittadella. La francofonia può essere oggetto di scambio anche con il Canada, non necessariamente con il Congo belga.

Il problema è che c'è sempre questa copertura, questo mantello che ammanta il tutto sotto l'idea che la collaborazione, la coesione, riguardano il fatto che dobbiamo parlare di immigrazione. Questo però, secondo me, non corrisponde a verità. Ci sono mille e uno modi, secondo me, per promuovere l'agio e contrastare il disagio, che è uno degli obiettivi della Cittadella per cui nasce, che esulano da quello che viene trattato qui. Ci sono, secondo me, e viene evidenziato sulla pagina, molte iniziative che riguardano la musica, possono non piacermi, ma la Cittadella dei giovani ha una sala registrazione e quindi è giusto utilizzare quella e dare la possibilità a un giovane che si affaccia al mondo della musica di poter utilizzare quegli strumenti. Secondo me, però è assurdo pensare di utilizzare quella Cittadella, per esempio, lei giustamente ha ricordato, per le foibe.

Io ho fatto una ricerca in tempo brevissimo. Foibe: di tag ce n'è uno, l'11 febbraio 2019. Sa da chi è stato organizzato quell'evento? Dal Consiglio regionale. Era uno spettacolo sulle foibe di Davide Giandrini, pagato dalla Presidenza del Consiglio, che è stato boicottato da tutte le scuole. Io sono certo che se in Cittadella dei giovani fosse stato organizzato uno spettacolo teatrale sulla shoah, non avremmo avuto uno spazio libero, perché tutte le scuole avrebbero partecipato. Invece lì c'era un dirigente che è venuto e mi ha detto: "Sa, io sono venuto, l'ho detto ai professori, l'ho detto ai maestri, ma tra tutti i dirigenti c'è stato detto di boicottare questa iniziativa, perché non è giusto farla".

L'unica iniziativa sulle foibe, ma non voglio concentrarmi sulle foibe, è relativa all'organizzazione da parte del Consiglio, però giustamente lei ha detto: "Chissà cosa farebbe lei, consigliere Manfrin, se fosse lì, quale controprogrammazione potrebbe portare avanti". Guardi, le porto la mia esperienza personale. Io lì ho presentato un libro sulla storia degli alpini e ho ricevuto una contromanifestazione lì fuori. Proprio fuori da lì alcuni elementi si sono radunati per protestare sul fatto che io presentassi un libro sulla storia degli alpini.

Volevo presentare anche un secondo libro, mi è stato impedito. Era un libro di Jean Raspail. Ho fatto la richiesta, mi è stato accettato lo spazio, ma il giorno prima di presentare il libro il Sindaco di Aosta e la Cittadella dei giovani mi hanno tolto quello spazio d'imperio, perché non si poteva, perché mi hanno spiegato che in alcuni giorni non si potevano presentare i libri. Questo è il pluralismo culturale che è stato offerto da quella Cittadella dei giovani e i gestori sono gli stessi!

Quindi io le chiederei, Assessore, più che di vigilare sul pluralismo, di chiedere che quella Cittadella dei giovani venga utilizzata per lo scopo per cui è nata. Peraltro, io e la collega Spelgatti abbiamo combattuto in Consiglio comunale di Aosta per avere lì anche un ostello della gioventù, che doveva essere in progetto che non è mai stato realizzato e che sarebbe invece importante portare a realizzazione, questo è un obiettivo che secondo noi potrebbe essere utile. Ma quello che deve essere chiaro è che quello è uno spazio aggregativo per giovani, che non deve avere orientamento politico, che non deve essere utilizzato dai partiti, men che meno da coloro che, ammantati da sigle di associazioni che hanno degli obiettivi larghissimi, in realtà usano quello spazio per fare propaganda politica coperta da cooperazione internazionale.

Presidente - Cari colleghi, credo sia arrivato il momento per cambiare aria e non per fare aria. Vedo che prima di capire le sorti che avranno i due grattacieli, ci facciamo una pausa di dieci minuti.

La seduta è sospesa dalle ore 11:13 alle ore 11:31.