Objet du Conseil n. 326 du 10 février 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 326/XVI - Interpellanza: "Progetti per la valorizzazione dell'immobile "Maison Caravex" nel Comune di Gignod".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 31 all'ordine del giorno. La parola al collega Ganis per la presentazione.
Ganis (LEGA VDA) - Avremmo voluto portare all'attenzione di questo Consiglio una tematica nuova da affrontare, anche se per me e per molti miei colleghi freschi di nomina in effetti potrebbe anche esserlo, invece, dopo una brevissima ricerca, ci siamo accorti che l'oggetto della nostra interpellanza "Maison Caravex" - situata nel Comune di Gignod e che rientra a oggi nell'elenco delle opere valdostane rimaste incompiute - non è altro che un calvario che va avanti da moltissimi anni, per non dire da decenni.
Infatti l'ultima interpellanza discussa in questo Consiglio regionale riguardante "Maison Caravex" risale al lontano 23 settembre 2015, quando l'allora consigliere Bertin era intento a far luce sulla situazione dei lavori di ampliamento della suddetta area.
Già allora nella sua relazione il consigliere Bertin sottolineava come l'interpellanza da lui presentata riprendesse (e lo cito) "Una vecchia questione che avevamo già sollevato diverso tempo fa, nella passata legislatura; stiamo parlando della Maison Caravex, una vecchia storia". La questione era già vecchia in quella lontana seduta del Consiglio regionale del 2015, figuriamoci adesso. Va detto che in questi ultimi anni qualcosa è stato fatto, la vecchia Casaforte è stata ultimata e in questi anni è stata convertita in museo, con lo scopo di valorizzare la cultura valdostana.
Resta però vicino alla Casaforte una parete di cemento armato, anzi, sarebbe meglio dire un cantiere fermo, abbandonato e desolante, a ricordare un triste progetto di un'opera incompiuta costata all'Amministrazione regionale la bellezza di 5 milioni e 778 mila euro.
Un progetto avviato in una lontana epoca di vacche grasse. Non voglio entrare nel merito di come sono stati spesi e gestiti i fondi regionali per il progetto e le valutazioni di allora, ma credo che un'opera come questa debba trovare una sua collocazione nei giorni nostri e che debba essere ultimata anche se, date le condizioni in cui si trova il cantiere, viene quasi da pensare che il suo destino sarà quello di essere abbattuta.
Dico questo perché allo stato attuale quest'opera rappresenta un vero e proprio obbrobrio del passato e - data la sua posizione: è situata accanto alla Casaforte convertita in museo - non rappresenta un bellissimo biglietto da visita per tutti i visitatori e i pellegrini che transitano lungo la Via Francigena.
Vorrei inoltre evidenziare che all'anagrafe delle opere incompiute, redatta per l'anno 2019, emerge che la Valle d'Aosta ha solo due opere incompiute, per un valore complessivo di 16 milioni di euro, un dato che diventa preoccupante se rapportato a quello di una Regione come il Veneto che ne ha quattordici di opere incompiute, ma per un valore di 20 milioni di euro.
In base a queste considerazioni, chiediamo quindi all'Assessore competente se sia a conoscenza dello stato attuale in cui versa l'immobile, o meglio, la parte dell'edificio incompiuta in cemento armato; se sia volontà dell'Amministrazione regionale completare l'opera sopra menzionata e se vi siano al momento progetti futuri, al fine di valorizzare l'immobile oggetto della presente interpellanza.
Presidente - Chiederei ai colleghi un po' meno brusio. La parola all'assessore Marzi.
Marzi (AV-SA) - Giustamente, rifacendomi a quanto appena espresso dal collega Ganis, è importante connotare il fatto che, pur non essendo più giovane ma di fatto adulto, quando è nata questa questione anche il sottoscritto andava ancora a scuola.
Rispetto alla domanda numero 1: le opere presenti sul territorio regionale inserite nell'anagrafe delle opere incompiute dell'osservatorio dei contratti pubblici sono: i lavori di ampliamento dell'area museale "Maison Caravex nel Comune di Gignod; l'opera non è attualmente prevista in alcuno strumento di programmazione. I lavori interrotti sono stati realizzati per un importo di circa 2 milioni e 25 mila euro e concernono la sola porzione interrata e non ultimata; l'aerostazione a servizio dell'aeroporto Corrado Gex di Saint-Christophe: l'iniziativa è inserita nella programmazione dei lavori pubblici 2021-2023 ed è quindi potenzialmente cancellabile dall'anagrafe delle opere incompiute. L'importo dei lavori realizzati è pari a euro 5 milioni e 200 mila.
Naturalmente rispondo come sintesi di una serie di Assessorati e anche di comune accordo con il collega Bertschy.
"Se si è a conoscenza dello stato attuale in cui versa l'immobile, o meglio, la parte dell'edificio incompiuta in cemento armato", seconda domanda.
La porzione di opera incompiuta riguarda i piani interrati e la parte realizzata e limitata ai soli elementi strutturali e ad alcune predisposizioni e forniture impiantistiche. I lavori sono stati sospesi nel mese di novembre 2007 e non sono mai stati ripresi.
Le condizioni attuali sono quelle di un cantiere bruscamente interrotto con elementi costruttivi particolarmente deteriorati nelle porzioni superficiali.
I locali interrati, inaccessibili al momento per le opere di protezione opportunamente predisposte al cantiere, risultano invece complessivamente salubri con elementi strutturali in buono stato di conservazione.
Le domande numero 3 e 4: "se vi siano volontà dell'Amministrazione regionale a completare l'opera sopra menzionata" e "se vi siano al momento progetti futuri al fine di valorizzare l'immobile oggetto della presente interpellanza".
L'Assessorato finanze, innovazione, opere pubbliche e territorio è competente per l'esecuzione degli interventi e ricopre il ruolo di esecutore delle iniziative che sono state finora previste e che si intenderà avviare in futuro per dar corso alle scelte che devono essere prese per uscire da questa situazione di stasi.
Bisogna ricordare che "Maison Caravex", casa forte nel Comune di Gignod, è stata negli ultimi decenni oggetto di valutazione d'interventi per giungere a una destinazione d'uso legata alla cultura e alle tradizioni valdostane.
Con deliberazione della Giunta n. 913 del 23 marzo 1998, è stato approvato un primo accordo di programma stipulato tra la Regione e il Comune per un intervento di recupero al fine di destinare La Maison a sede del museo etnografico con esposizione permanente della collezione Cerise.
L'intervento, parzialmente realizzato, è stato ripreso con il successivo accordo di programma in data 26 aprile 2010, stipulato tra la Regione Autonoma Valle d'Aosta, il Comune di Gignod e l'Institut Valdôtain de l'Artisanat de Tradition.
Tale accordo vede l'inserimento dell'IVAT, che attualmente utilizza la parte dell'immobile recuperata, come terzo soggetto quale ente regionale istituzionalmente preposto alla tutela dell'artigianato di tradizione; stabilisce la volontà di trasformare l'intera area museale Casa forte, l'intera struttura di ampliamento già parzialmente edificata denominata appunto "Maison Caravex", in un polo museale dedicato alla ricerca e alla valorizzazione del patrimonio artigianale valdostano.
La casaforte è stata completata e data in gestione all'IVAT con l'apertura del MAIN, centro espositivo che ospita mostre temporanee dedicate all'artigianato locale e internazionale, mentre la corrispondenza finora intercorsa ha evidenziato dal 2017 il venir meno dell'interesse manifestato a riguardo della restante parte dell'opera da parte dell'Assessorato competente in materia di attività artigianale di tradizione, a fronte del mancato completo conseguimento della destinazione appunto museale dell'opera.
Successivamente però - e questo è un dato positivo - un interesse è stato manifestato recentemente e confermato a partire dal 2020 e anche nel 2021 dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali per l'utilizzo a deposito per la conservazione di un archivio di reperti storici e artistici con spazi dedicati a consultazioni e visite solo per esperti o interessati.
Questa soluzione comporta la previsione di un allestimento specifico e di una realizzazione di una climatizzazione adeguata alla conservazione dei beni di valore.
Nella fitta interlocuzione avviata con le diverse strutture dell'Amministrazione e non, coinvolte a vario titolo nella questione, è emersa la necessità di valutare i contenuti dell'accordo di programma che ancora oggi definisce gli intenti della Regione sul sito di cui si tratta.
La tematica è oggetto di attenzione tra le parti interessate all'accordo di programma per giungere a un adeguamento dello stesso riguardo alla destinazione dell'uso dell'immobile con costi e interventi attinenti ai nuovi intendimenti, più modesti e quindi adeguati all'attuale stato e all'attuale possibilità di utilizzo del bene.
Presidente - Per la replica, il collega Ganis.
Ganis (LEGA VDA) - Credo che dopo circa vent'anni si debba prendere finalmente una decisione, riordinare le idee e seguire la logica di collaborare al fine di trovare una giusta soluzione scegliendo il male minore.
Invito questo Consiglio a prendere come spunto l'idea di organizzare un sopralluogo per rendersi conto dello stato attuale in cui versa l'immobile, al fine di chiudere definitivamente una porta sul caso "Maison Caravex".
Vorrei inoltre ricordare quello che ha evidenziato nell'interpellanza la mia collega Foudraz: i tempi in cui si edificavano cattedrali nel deserto sono finiti, ecco perché sarebbe importante lasciare un segno tangibile del nostro operato in questa legislatura, segni evidenti di una buona e attenta amministrazione.