Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 321 du 10 février 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 321/XVI - Interpellanza: "Adozione del nuovo piano socio-sanitario della Valle d'Aosta".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 27 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Considerata la definizione presente sul sito della Regione Autonoma Valle d'Aosta dove alla voce "Programmazione socio-sanitaria" si legge: "La programmazione è quella attività attraverso la quale, a fronte dei bisogni evidenziati da una popolazione residente di un dato territorio, si individuano degli obiettivi politici specifici e quindi dei programmi d'azione operativi e si allocano le risorse finanziarie umane, tecnologiche e strutturali necessarie a conseguirli".

Ritenuto che anche alla luce delle nuove esigenze nate a seguito della pandemia la scelta in merito alle sorti dell'Ospedale Parini non possa prescindere da una previa e puntuale analisi delle reali esigenze della popolazione sanitaria valdostana, delle criticità del nostro sistema sanitario e delle soluzioni che si intendono adottare, ancor di più alla luce di quanto accaduto a causa della pandemia.

Noi interpelliamo la Giunta per conoscere:

se sia intenzione della Giunta regionale redigere il piano socio-sanitario della Valle d'Aosta, atteso che l'ultimo piano regionale per la salute e il benessere sociale è quello 2011-2013 e, in caso di risposta affermativa, con quali tempistiche; inoltre - domanda molto importante - se non si ritenga che questo studio, con le relative scelte strategiche, debba avvenire prima di decidere le sorti dell'Ospedale Parini; in ultimo, sulla base di quali dati oggettivi si pensa di operare la suddetta scelta.

Qual è il punto essenziale? Il punto essenziale è... a parte il fatto che non abbiamo un piano socio-sanitario se non appunto quello 2011-2013 e quindi è passato moltissimo tempo, vogliamo capire se si vuole fare questo ma prima di fare questo vogliamo sapere se - prima di decidere che cosa volete fare dell'Ospedale Parini, e quindi decidere del contenitore - vogliate anche decidere e capire qual è il contenuto di questo contenitore, perché di contenitori in Valle ne facciamo sempre tanti, si fanno prima gli immobili e poi si decide che cosa metterci dentro e poi sostanzialmente nascono tutte le problematiche.

Questo sarà un punto essenziale perché voi dovrete decidere - come abbiamo già evidenziato in precedenti iniziative e in altre sedute del Consiglio - che cosa vogliamo fare della sanità valdostana e un ulteriore problema è questo, evidenziato anche in altre sedute di Consiglio, ma soprattutto da quello che avevamo posto in essere quando noi eravamo al Governo. Che cosa avevamo fatto? Sostanzialmente nel momento in cui l'allora Assessore alla sanità si era dimesso, per 15-20 giorni avevo avuto in mano la delega dell'Assessorato alla sanità e in quel momento avevamo ritenuto molto importante dare un segnale molto forte della direzione in cui saremmo voluti andare per la sanità, pur sapendo che non avremmo avuto il tempo per mettere in atto le nostre azioni. Qual era l'azione essenziale? Partire dai dati perché non è la politica che deve decidere solo ed esclusivamente che cosa si deve fare della sanità sulla base di decisioni che non si capisce mai bene da dove vengano prese, da dove vengano attinte, in quale direzione si debba andare, sulla base di quali motivazioni, ma si deve partire dai dati. Senza i dati non si capisce che cosa si deve fare.

La politica dovrebbe teoricamente stare fuori da queste scelte, nel senso che è chiaro che la politica deve scegliere, ma le decisioni non dovrebbero essere politiche, dovrebbero essere tecniche e per poter adottare delle soluzioni tecniche ci vogliono gli strumenti.

All'epoca infatti lei si ricorderà - in quanto, appunto, era primario - sapeva benissimo che avevo convocato sostanzialmente tutti i primari, sia della Medicina dell'Ospedale sia del territorio, per chiedere delle relazioni tecniche sullo stato di ogni reparto, in maniera tale che venissero mandate all'Assessorato e fossero poi a disposizione di maggioranza, minoranza e di chiunque, avendone diritto, volesse accedere a questi dati.

Ma, al di là di questo, quello che avevo annunciato era che sostanzialmente si sarebbe dovuto fare un bando, in maniera tale da chiamare società esterne che si occupano esattamente di ristrutturazione di aziende USL sul territorio nazionale, perché esistono appunto delle realtà, chiamate queste società, che analizzano tutti i dati di tutti i reparti e poi individuano delle soluzioni per rilanciare la sanità dicendo: ci sono delle criticità in queste direzioni, si potrebbe andare in quest'altra direzione. Poi è chiaro che mettono sul piatto varie scelte che si potrebbero adottare per risolvere determinate criticità e a quel punto la politica decide che cosa fare sulla base dei dati.

Se però non abbiamo in mano i dati non possiamo fare delle scelte politiche che siano però tecniche, cioè basate su dati.

Questa per me è la soluzione che si dovrebbe adottare se si vuole evitare che si faccia politica sulla pelle dei Valdostani e che si faccia politica in Ospedale, decidendo di allocare delle risorse di qua piuttosto che di là a seconda dell'appartenenza politica, a seconda del "mi sta simpatico, non mi sta simpatico" e a seconda delle dinamiche di forza personali all'interno dell'Ospedale e non sulla base delle reali esigenze e degli obiettivi verso cui la sanità deve andare, appunto, per ragioni legate alla consistenza della nostra sanità e soprattutto alle esigenze dei pazienti, alla situazione e alle criticità esistenti.

Quindi le chiedo di focalizzare bene soprattutto la risposta: oltre che sul piano socio-sanitario, dite se volete invertire la rotta rispetto alla scelta dell'Ospedale, nel senso se prima volete fare il piano e poi scegliere sull'Ospedale oppure se volete andare avanti a spron battuto in questa direzione senza sapere prima di che cosa abbiamo bisogno.

Presidente - Per la risposta, l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Riguardo al piano socio-sanitario, giustamente, come lei ha fatto notare, l'ultimo è dell'anno 2011-2013, quindi una cosa abbastanza vecchia, ma diciamo che questa Giunta e questo Assessorato se ne sono fatti carico subito.

È intenzione sicuramente della Giunta regionale redigere un nuovo piano socio-sanitario, "Piano per la salute e il benessere sociale per la Valle d'Aosta", trattandosi del principale documento di programmazione politica pluriennale che l'Assessorato ha il compito di curare con attenzione alle tempistiche, queste sono conseguenti alla metodologia di lavorazione del piano stesso, approvata con deliberazione della Giunta regionale n. 52 del 21 gennaio 2019, recante l'approvazione della metodologia di lavorazione del piano secondo un percorso di programmazione locale partecipata.

Rammento solo brevemente in questa sede che nello specifico la metodologia - validata da Agenas e risultata efficace già in altri contesti regionali - prevede quattro fasi: nella prima un gruppo di lavoro interno all'Assessorato, dopo aver ricevuto il mandato politico dall'Assessore con assegnazione di alcune priorità strategiche - per il Governo - della salute e delle politiche sociali, elabora una prima bozza di piano, che, rispetto alle priorità ricevute, individua delle macroaree d'intervento con delle possibili azioni a queste collegate.

Nella seconda fase, questa bozza di lavoro, fino a questo momento ancora tutta interna all'Assessorato, si apre ai soli addetti ai lavori, cioè Azienda USL ed enti locali principalmente, per ricevere da questi soggetti ulteriori indicazioni e integrazioni riferite alle criticità e alle necessità presenti a livello di loro competenza.

Nella terza fase, il gruppo di lavoro interno all'Assessorato redige ed elabora la seconda bozza di piano con indicazione degli accoglimenti che a livello politico sono stati accordati.

Infine, nella quarta e ultima fase, il documento si apre a tutti i portatori d'interesse: Commissioni consiliari, sindacati, cittadini e associazioni di varia natura.

Come forse già saprete, perché trattasi di un conseguimento avvenuto già nella precedente legislatura, attraverso Inva è stata predisposta una piattaforma on-line denominata "Piattaforma Democratica", che supporterà chiunque voglia dare il proprio contributo al piano, mettendo a disposizione non solo la bozza di documento ma anche altro materiale utile a comprendere le scelte. La piattaforma consiste in una forma di programmazione partecipata responsabile e qualificata che prevede delle credenziali di accesso nell'offrire il proprio contributo. Sulla stessa piattaforma, alla fine delle consultazioni, a tutti coloro che non hanno partecipato in forma pubblica sarà dato conto degli accoglimenti o delle esclusioni, motivandone le ragioni.

Allo stato attuale, è in corso un duplice lavoro interno all'Assessorato inerente alla prima delle quattro fasi che da un lato aggiorna i dati definiti di contesto al piano che riguardano lo stato di salute, l'attività dei servizi sanitari e i dati di attività delle politiche sociali e dall'altro procede alla revisione dei contenuti delle macro aree individuate nella bozza elaborata nella precedente legislatura, stanti gli eventi prodotti dalla pandemia tutt'ora in corso.

Questo duplice impegno porterà alla conclusione della prima fase di lavoro e da qui sarà avviata la seconda fase, quella della prima apertura del documento per il coinvolgimento degli addetti ai lavori come precedentemente definiti.

Si prevede di concludere le prime due fasi entro il mese di aprile 2021.

Per quanto riguarda la decisione sulle sorti dell'Ospedale Parini, il piano conterrà tutti i temi indicati come prioritari nel programma di legislatura, tra i quali, ovviamente, anche quelli riguardanti i modelli organizzativi e funzionali dell'assistenza ospedaliera regionale, ivi inclusa, ma non solo, la componente strutturale dell'Ospedale regionale.

L'Assessorato sta facendo già da mesi una valutazione dei fabbisogni dal punto di vista sanitario, i quali potrebbero essere appunto le implicazioni di tali fabbisogni sul futuro dell'Ospedale.

"Sulla base di quali dati oggettivi si pensi di operare la solita scelta" - la componente strutturale terrà conto del miglior modello di Ospedale, qui parlo esclusivamente dal punto di vista del pregresso, cioè quello che è stato fatto fino adesso sulla struttura già esistente - "che si intenderà offrire ai Valdostani in termini di capacità produttiva e di qualità assistenziale, dati i tempi e finanziamenti già spesi dalla collettività": la valutazione in corso è stata avviata a partire dal progetto esecutivo approvato riguardante la cosiddetta Fase 3, tenuto conto anche dei reperti archeologici emersi in corso d'opera. Le scelte che conseguiranno dovranno necessariamente considerare i finanziamenti ricevuti e quelli già stanziati a carico del bilancio regionale, oltre ai tempi che un allargamento dell'attuale struttura comporterebbe.

A partire da tutti gli elementi oggi presenti, sarà effettuata responsabilmente una scelta il più possibile condivisa.

Presidente - Per la replica, la collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Sono molto, molto, molto preoccupata, sostanzialmente lei ha risposto che non cambierà assolutamente niente rispetto a tutto ciò che è stato fatto fino adesso, perché comunque le metodologie di lavoro sono le stesse.

Ah no, c'è una novità, la novità scientifica è questa piattaforma Inva in cui tutti possono sostanzialmente dare il loro contributo, quindi ci stiamo trasformando tutti in una società del Movimento 5 Stelle, dove su una specie di piattaforma Rousseau - allora la chiameremmo "piattaforma ospedaliera" - tutti quanti danno un loro contributo e s'inventano qualche cosa.

Se vogliamo veramente cambiare le sorti della sanità valdostana, la rotta va invertita completamente e, ribadisco, non ha colto il suggerimento, che per me è sostanziale, che le stavo dando: fino a quando non partiamo dai dati tecnici rimettiamo al tavolo sempre gli stessi soggetti, che comunque sostanzialmente, dati alla mano, hanno fatto sì che la sanità valdostana, che una volta era un'eccellenza, si trasformasse e si svuotasse sempre di più di contenuti. Non si cambia assolutamente niente! Se non abbiamo i dati dove andiamo? Se non ci fermiamo un attimo e facciamo veramente un'analisi di ciò che funziona e di ciò che non funziona, ma non detto dagli stessi soggetti a capo di tutti i vari dipartimenti e quant'altro e che comunque hanno gestito la USL fino adesso, ci vuole un ente esterno, un ente terzo che faccia un'analisi di questo tipo. Se richiamiamo gli stessi soggetti, siamo sempre punto e a capo, non cambierà assolutamente mai niente!

Scelta dell'Ospedale Parini, santa pazienza, mi preoccupo! Mi rivolgo al Presidente della Regione, visto e considerato che nella famosa riunione di verifica della maggioranza il Presidente si è presentato con tutto il cronoprogramma con la priorità "azione di Governo, primo semestre 2021, tempistiche di massima", e per la parte sanità e politiche sociali vedo: entro febbraio-fine febbraio, scelta in merito all'ampliamento dell'Ospedale Parini.

Urca, che accelerata! Presidente Lavevaz, quindi lei per fine febbraio ha detto nella riunione per la verifica della maggioranza che tra venti giorni voi dovrete decidere che cosa fare dell'Ospedale Parini.

Quindi, a seguito dell'emergenza Covid, siamo ancora adesso nel pieno dell'emergenza Covid, voi fate delle scelte, tra venti giorni teoricamente dovreste darci il risultato, scelte che condizioneranno il futuro della sanità valdostana per i prossimi trenta anni! Trenta anni come minimo perché decidere di andare in una direzione piuttosto che nell'altra senza prima fermarsi per capire che cos'è successo fino adesso, quali sono già le criticità normalmente, figurarsi adesso dopo tutto quello che è emerso a seguito della pandemia!

Quindi non vogliamo neanche capire - dopo la pandemia - che cosa ne sarà della sanità e quali saranno le esigenze che avremo sul serio, dopo? Davvero volete fare una scelta del genere che non è stata fatta sostanzialmente per 15 anni, è tutto fermo da 15 anni? Volete decidere nei prossimi venti giorni il futuro dei prossimi 30 anni?

Visto e considerato tutti i soldi che andranno spesi e che non sappiamo neanche di che cosa avremo bisogno e che coloro che decideranno tutto questo sono gli stessi soggetti che hanno portato avanti la sanità fino a questo momento, non ci fermiamo prima a capire di cosa avremo veramente bisogno dopo la pandemia, visto che è cambiato completamente il mondo? Visto e considerato che la pandemia ha fatto emergere delle enormi criticità?

Abbiamo veramente bisogno dell'Ospedale Parini oppure dobbiamo pensare alla medicina territoriale?

Si continua a dire che dobbiamo lavorare sulla medicina territoriale. Non abbiamo ancora iniziato a farlo però sappiamo già come dovrà essere fatto il contenitore!

E se poi invece si decidesse appunto - come è auspicabile - che si vada veramente nella direzione di una medicina territoriale, che è un'esigenza primaria che abbiamo, allora magari se vogliamo andare nella direzione da voi annunciata, cosa giusta, di andare verso una medicina territoriale, forse non avremmo più bisogno allora... dovremo ripensare anche ai reparti dell'Ospedale, ma ci saranno mille scelte! Dovete prima decidere. Sanità pubblica: cosa teniamo nel pubblico e cosa diamo al privato? Medicina territoriale piuttosto che Ospedale?

Le scelte che state per fare, ripeto, condizioneranno il futuro di tutta la sanità valdostana per i prossimi trenta anni. Pensateci bene.