Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 312 du 10 février 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 312/XVI - Interpellanza: "Analisi dei servizi socio-sanitari oggetto di esternalizzazione o convenzione per valutarne la riconduzione nell'alveo pubblico".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 19 all'ordine del giorno. Per la presentazione, ha chiesto la parola la collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Considerato il complesso tema del rapporto pubblico-privato in ambito socio-sanitario e la necessità di rivedere, anche alla luce di tutte le criticità e nuove situazioni emerse a seguito della pandemia, le soluzioni fino ad oggi adottate, interpelliamo la Giunta regionale per conoscere se intende procedere con un'analisi tempestiva e approfondita in relazione a tutti i servizi in ambito socio-sanitario che vengono esternalizzati e/o convenzionati in maniera tale da ripensare e reimpostare il rapporto pubblico-privato riportando alcuni servizi nell'alveo pubblico.

Allora qual è il punto? Sicuramente il compito principale che lei avrà come Assessore e che avete tutti come Giunta è quello di decidere che cosa si vuole fare della sanità valdostana, sostanzialmente una delle tante valutazioni che dovrà essere fatta ma che ha grandissima importanza è capire anche su che cosa bisogna puntare e soprattutto funziona il rapporto pubblico-privato per com'è stato impostato fino ad oggi? Quali sono state le criticità fino ad oggi? E soprattutto, alla luce di tutto quello che è emerso, bisogna cambiare e modificare qualche cosa?

Dobbiamo tenere presente che, purtroppo, l'Ospedale di Aosta si sta letteralmente depauperando e allora un interrogativo enorme che dobbiamo porci per evitare di diventare un Pronto Soccorso sostanzialmente poi dei grandi ospedali che ci sono al di là del nostro... di Pont-Saint-Martin è come facciamo a rilanciare la sanità valdostana e soprattutto come facciamo a evitare che i nostri professionisti scappino? Come facciamo a riportare a un'eccellenza l'Ospedale di Aosta e la nostra sanità? Su quali reparti dobbiamo puntare? Dove dobbiamo tagliare? E soprattutto - ed è l'oggetto dell'interpellanza - rapporto pubblico-privato, ha senso esternalizzare dei servizi che potrebbero essere svolti all'interno - parliamo della sanità, parliamo semplicemente dell'Ospedale - che potrebbero essere svolti all'interno dell'Ospedale potenziando e gratificando meglio i nostri professionisti? Sì o no?

Modello di sanità, sanità lombarda, sanità veneta, dove vogliamo andare? Vogliamo scegliere di portare sempre più fuori nel privato sul modello Lombardia o vogliamo scegliere il modello Veneto, dove viene tutto lasciato sostanzialmente alla parte pubblica, tranne quello di cui l'ospedale e quindi la sanità pubblica non si vuole o non si può occupare, quindi creando dei servizi di eccellenza in altro ambito? Cioè dove vogliamo andare? E poi questo vale per tutto ciò che riguarda chiaramente l'ambito strettamente sanitario, quindi ospedaliero, ma teniamo presente che vale assolutamente per tutto il discorso delle micro-comunità, delle RSA. Si vuole andare nella direzione di una legge di riordino dei servizi sociali? Si vuole quindi ripensare un attimino e capire che cosa vogliamo lasciare al privato e invece quanto vogliamo e riteniamo che sia giusto che sia nel pubblico?

Presidente - La parola all'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Grazie consigliera Spelgatti per la domanda, devo dire che come risposta a questa interpellanza non riesco a coprire tutto quello che sarà il programma socio-sanitario che dovremo mettere in atto, quindi è una risposta molto complessa in cui devo dirle che solo con questa interpellanza non riesco a darle tutte queste risposte. Adesso posso darle delle risposte diciamo un po' puntuali su quello che è stato fatto fino adesso dal punto di vista dell'affidamento dei servizi all'esterno riportando un po' le norme e quello che l'Azienda sanitaria ha comunicato a tal proposito.

Con riferimento all'oggetto dell'interpellanza, si precisa quindi che l'Azienda USL della Valle d'Aosta è tenuta a operare nel rispetto degli indirizzi e dei tetti di spesa definiti annualmente dalla Giunta regionale con specifico atto. Ad oggi sono in vigore gli indirizzi approvati con deliberazione della Giunta regionale n. 482/2020, i quali definiscono, tra l'altro, i tetti di spesa annuali per le convenzioni con il privato accreditato nei diversi settori. L'assistenza ospedaliera ha il tetto di spesa di euro 7 milioni, assistenza ambulatoriale tetto di spesa euro 1.800.000, assistenza salute mentale tetto di spesa euro 6.500.000, assistenza residenziale e socio-sanitaria tetto di spesa euro 2.350.000.

Sulla base e nel rispetto dei tetti di spesa citati, l'Azienda USL può procedere con specifiche convenzioni con le strutture accreditate per garantire l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, ridurre il saldo negativo della mobilità interregionale e garantire il rispetto dei tempi di attesa previsti dalle disposizioni nazionali e regionali. La stessa deliberazione regionale prevede che l'Azienda USL debba effettuare approfondite analisi, costi e opportunità nei casi di esternalizzazione di servizi sanitari, rappresentandone negli atti di adozione delle procedure a evidenza pubblica l'effettiva necessità e l'impossibilità di trovare soluzioni alternative anche attraverso riorganizzazioni interne. Tale disposizione è sempre stata puntualmente rispettata dall'Azienda.

In conclusione si rileva che l'Azienda USL non dispone in questo momento di strutture e spazi idonei a sostituire completamente la rete strutturale messa a disposizione dal privato accreditato e ancora si rimarca una gravissima carenza di personale medico e infermieristico a livello regionale come nazionale, che rende molto difficile garantire con il solo sistema pubblico la corretta e complessiva erogazione di servizi sanitari e socio-sanitari.

A completamento di questa mia risposta posso dirle che nella situazione attuale, come sottolinea anche lei: la fuga di medici, la carenza di personale e una pandemia..., l'esternalizzazione è stata una soluzione tampone. È mia intenzione sia in ambito ospedaliero e anche in ambito territoriale - ma questo lo espliciterò maggiormente con un po' più di precisione in una risposta in una successiva interpellanza - cercare di riportare per quanto possibile, e condivido, le attività esternalizzate, ovviamente ci sarà una parte di esternalizzazione che sarà inevitabile mantenere, però una parte di ciò che è stato esternalizzato o comunque potenziando l'attività del pubblico... anche perché questo vuol dire gratificare coloro che lavorano all'interno delle strutture. Questa quindi sarà l'intenzione dell'Assessorato, si cercherà di rendere esecutiva e pratica sia con il piano socio-sanitario che stiamo andando a ridefinire e ridescrivere... quella che sarà la revisione delle strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie in ambito territoriale... e in quello che sarà il nuovo atto aziendale per la revisione delle strutture all'interno dell'Ospedale regionale.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - La prima parte della risposta chiaramente è stata la risposta data dagli uffici in relazione a quello che è stato fatto fino adesso, avrei qualcosa da dire ma lascio perdere. Mi fa piacere invece quello che lei mi dice poi di sua spontanea volontà, cioè che c'è questa intenzione di andare a fare una valutazione seria, perché è evidente che assistiamo tutti i giorni, e lo vediamo, a una quantità enorme di risorse e di medici e di personale, infermieri e quant'altro che se ne vanno dal pubblico perché vanno a lavorare nel privato che sostanzialmente poi fa concorrenza all'Ospedale.

Tutto questo aspetto va valutato e soprattutto bisognerebbe valutare molto bene quanto paghiamo le prestazioni che diamo al privato, perché dobbiamo fare anche un attimo un termine di paragone tra le stesse prestazioni che paghiamo all'interno dell'Ospedale e quanto le paghiamo quando le diamo fuori, perché questo è un aspetto anche delicatissimo. Allora che fino ad oggi non si potesse fare diversamente non sono assolutamente d'accordo, è per quello che dico che non sono soddisfatta della prima parte della risposta ma non dipende da lei, perché si sarebbero potute fare tante altre scelte per evitare che si arrivasse a questa soluzione. È chiaro che a monte però bisogna decidere: che cosa vogliamo fare, che cosa pensiamo della nostra sanità valdostana? Vogliamo investirci sì o no, oppure la vogliamo smantellare pezzo dopo pezzo? Il privato quindi serve? Sì, ma dove può servire, a che cosa può servire, non a fare però concorrenza ai servizi resi dall'Ospedale, non a far sì che i nostri medici migliori prendano partner e se ne vadano fuori, perché comunque sia guadagnano di più, non fanno le notti, non fanno le reperibilità e quant'altro.

Allora a un certo punto noi formiamo i medici, noi paghiamo i medici, dopodiché i medici vanno nelle altre strutture dove poi sostanzialmente noi paghiamo di più per avere gli stessi servizi. Ora, bisogna comunque pensare di invertire la rotta, che non significa che poi il privato non debba esserci, ma bisogna ben capire che cosa si vuole delegare al privato, cioè che cosa l'Ospedale non intende fare e che quindi vuole dare al privato e dove non siamo riusciti fino ad oggi a garantire tutti i servizi bisogna domandarsi: perché non ci siamo riusciti? Ci possono essere delle soluzioni alternative per garantire gli stessi servizi evitando di pagarli di più sostanzialmente quando li diamo fuori?

È chiaro che io non mi aspettavo che lei potesse darmi una risposta completa ma questa voleva essere una suggestione per capire, dovete capire chiaramente dove volete andare perché se continuiamo così, fatto sta che fuori dal confine, qua a due passi stanno impostando e stanno mettendo su ospedali di ultima generazione, stanno costruendo ospedali su ospedali e stanno rafforzando tantissimo tutti i poli sanitari fuori da Pont-Saint-Martin. Se noi andiamo avanti così, sostanzialmente diventeremo un piccolo Pronto Soccorso dove tutti i Valdostani dovranno andarsene via, quindi un'analisi attenta di tantissime cose ma compresa di questo aspetto dovrà essere fatta.

Presidente - Bene, direi che con questa iniziativa abbiamo concluso i lavori di questa mattina. Riprendiamo alle ore 15:00. Vi ricordo che c'è l'inversione dell'ordine del giorno, inizieremo con la mozione n. 48. Buon pranzo a tutti.

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La seduta termina alle ore 12:53.