Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 309 du 10 février 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 309/XVI - Interrogazione: "Ipotesi di finanziamento con fondi europei di uno studio di fattibilità sulla realizzazione di un tunnel di collegamento tra la Valle d'Aosta e la Savoia".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 16 all'ordine del giorno. La parola all'assessore Caveri.

Caveri (VdA Unie) - Il tema che voi ponete è un tema interessante. Il Piccolo San Bernardo è uno dei luoghi simbolici della Valle d'Aosta, lo è sia in una logica di lunga percorrenza, il Piccolo era uno degli attraversamenti importanti delle Alpi e lo è sempre stato anche invece in una logica di brevità, cioè prima del fatto che i confini diventassero qualche cosa di estremamente rigido ed estremamente difficile. È del tutto evidente che lungo tutta la Vallée de la Tarentaise dall'altra parte c'erano collegamenti con le nostre vallate, quindi la Thuile era naturalmente legata ai Comuni vicini, ci sono gli stessi cognomi da una parte e dall'altra, lo stesso vale per la Valgrisenche, piuttosto che per la Valle di Rhêmes.

Oggi noi ragioniamo invece su che cosa fare su vostra proposta di questo Piccolo San Bernardo: c'è stato un referendum comunale anche rispetto a questo collegamento. Va detto che uno studio c'è già, è uno studio che venne fatto da parte francese ma con interlocuzione anche con la parte italiana e venne fatto fra il 2007 e il 2008 con la presentazione di quanto deciso nel marzo del 2008. Era finanziato da Alcotra Italia-Francia e aveva come titolo: "Analyse des perspectives pour la création d'une liaison permanente pour le Col du Petit Saint-Bernard".

Lo studio che io immagino lei abbia... quindi non sarò particolarmente lungo nel riassumerlo, però lei sa che alla fine c'erano - lo dico a beneficio soprattutto dei colleghi - due tipi di soluzione: una era un collegamento stradale senza tunnel per un investimento che all'epoca - quindi sono passati tanti anni, dovrebbe essere aggiornato - era stimato in 55,2 milioni di euro di cui 10 milioni per la protezione con paravalanghe del percorso e un costo previsto annuale di manutenzione di 1 milione e previsione di apertura fra il 75 percento e il 90 percento dei giorni nel periodo invernale. Questo perché, al di là di tutto, è una zona, soprattutto il versante di là, particolarmente pericolosa. La seconda ipotesi era un collegamento stradale con tunnel per un investimento che all'epoca venne stimato in 292,1 milioni di euro di cui 10 milioni per la protezione con paravalanga del percorso e un costo previsto annuale di manutenzione di 1,8 milioni e una previsione di apertura del 95 percento dei giorni nel periodo invernale. Ho dimenticato di dire, ma lei lo sa perché ha già letto lo studio, che naturalmente la soluzione interamente stradale aveva poi una difficoltà nella connessione con gli impianti a fune, perché la conca o il pianoro del Colle è un pianoro dove ci sono anche gli impianti di sci. In aggiunta lo studio prevedeva in entrambi i casi costi aggiuntivi pari a 92 milioni di euro per interventi stradali nei comuni di La Thuile e di La Rosière, parliamo - lo ripeto - del 2008, quindi oggi probabilmente i costi dovrebbero essere maggiori.

Per il prossimo periodo di programmazione 2021-2027 noi abbiamo già gli obiettivi, che sono un'Europa più intelligente, un'Europa più verde, un'Europa più connessa, un'Europa più sociale, un'Europa più vicina ai cittadini, ve la faccio breve, perché naturalmente è molto più lunga la spiegazione degli obiettivi. Per quanto concerne i programmi di cooperazione transfrontaliera, perché questa è la classica materia che dovremmo di nuovo trattare in particolare con il Département de la Savoie e anche con Rhône-Alpes-Auvergne, che è la Regione che ci concerne... questo eventuale studio potrebbe rientrare dans l'objectif politique n° 3, però bisogna ricordarsi che in linea generale il programma Italia-Francia potrebbe consentire di finanziare studi di fattibilità di interesse locale transfrontaliero se finalizzati ad avere la possibilità di realizzare gli interventi, quindi sono gli studi di fattibilità che poi devono avere una loro concretizzazione e bisogna ricordare che però questo medesimo studio è già stato finanziato dal 2000 al 2006, non c'è un grande cambiamento orografico della zona, quindi più o meno le cose restano così.

Per la programmazione 2021-2027 il programma, in coerenza con le indicazioni regolamentari che prevedono la concentrazione tematica su due degli obiettivi, si è indirizzati più verso l'1, 2, 3 e 4 degli obiettivi, quindi va detto che questo obiettivo politico 3 non ha questa popolarità, quindi al limite lo si potrebbe mettere in altri due obiettivi, questo è un po' tecnico. Così come il percorso non rientra nei corridoi TEN, cioè le reti transeuropee, perché ovviamente non sarebbe una direttrice diretta che invece è oggi Rete Transeuropea Stradale e sono il Monte Bianco e il Fréjus. In ogni caso il programma Italia-Francia non sarebbe in grado di finanziare, non può finanziare interventi infrastrutturali di grande portata, infatti, nel caso si procedesse in esito allo studio già effettuato con i costi attualizzati alla realizzazione di una delle soluzioni proposte, tenuto conto, fra l'altro, che le risorse finanziarie del FESR per tutto il periodo di programmazione 2014-2020 erano di 198 milioni di euro per l'intero territorio, va considerato che, anche potessimo metterli lì, sarebbero fondi insufficienti. Oggi, tra l'altro, non ci sono al momento programmi di cooperazione territoriale per studiare il collegamento stradale La Thuile/La Rosière.

Si evidenzia che la linea perseguita dai programmi europei, già nelle scorse fasi di programmazione è sempre più di quella di finanziare interventi con ricaduta diretta sui territori e non studi di fattibilità a cui non fa seguito, come dicevo, la realizzazione dell'opera che viene studiata.

Nell'ambito delle proposte di regolamento relative invece al FESR 2021-2027 bisognerebbe, come dicevo prima, in qualche maniera collocarlo rispetto alla mobilità.

È quindi una situazione, a mio avviso, abbastanza complessa, ed è difficile immaginare il finanziamento di un secondo studio di fattibilità partendo dal presupposto che, rispetto al precedente studio, non ha fatto seguito la realizzazione dell'opera.

Aggiungerei nei due minuti rimanenti che anche il clima di La Thuile si è un po' raffreddato rispetto a queste opere, io non so se lei ha già avuto questa percezione. Al di là dei costi, che ovviamente sono costi molto, molto impegnativi, si incomincia da parte di alcuni... io prenderò contatto di nuovo con la Municipalità di La Thuile e anche con il Presidente del Département, che, tra l'altro, è un politico famoso Hervé Gaymard, che è che è stato anche a Bercy a fare il Ministro... si è un po' raffreddato seguendo questo ragionamento che credo potrebbe essere anche oggetto di un approfondimento. Quando inaugurammo il collegamento con La Rosière, La Rosière aveva, per usare un termine un po' pecoreccio, le pezze sul sedere, nel senso che era proprio un comunello sfigatissimo. In questi anni lo sviluppo de La Rosière è stato assolutamente impressionante, è stato realizzato - l'ho visto quest'estate - un Club Méditerranée enorme e, rispetto al villaggetto che c'era prima, adesso c'è stato uno sviluppo. Come lei sa, questo deriva dalla modellistica turistica francese, cioè chi arriva gestisce gli impianti, deve fare l'immobilier.

Una delle mie preoccupazioni - ma ripeto, non è prevenzione, studieremo e vedremo che cosa si può fare. Non vorrei che l'eventuale costruzione di un'opera di collegamento diventasse uno sbocco per i molti turisti italiani che vanno nella Vallée de la Tarentaise soprattutto in Val d'Isère, cioè che al posto di diventare un posto dove ci si ferma... tenendo conto della crisi profonda dell'alberghiero a La Thuile, voi sapete che inizia pian pianino il rifacimento del Planibel ma ci vorranno anni per farlo rivivere.

Ho quindici secondi e concludo, studieremo, approfondiremo, parleremo con le Autorità francesi, riparleremo con il Comune di La Thuile, credo che una volontà di una riflessione su una percorribilità invernale ci sia ma bisogna trovare delle soluzioni ragionevoli.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Parto dalla chiusura sul raffreddamento, vede, se la paura di fare certe opere, certi collegamenti dovesse essere quella della concorrenza, allora il sottoscritto che vive a Courmayeur dovrebbe sperare che il Tunnel du Mont-Blanc fosse chiuso, perché sappiamo benissimo che, purtroppo, una nostra mancanza che spesso abbiamo è che citare il côté valdôtain del Monte Bianco è una cosa, dire Chamonix-Mont-Blanc è tutt'altra soprattutto sui network turistici.

Io mi auguro che il nostro tunnel rimanga aperto perché comunque fu e rimane una conquista importante e, seppur al di fuori della linea TEN, è comunque un corridoio molto, molto importante e questo lo sappiamo, ed è in questo senso che io cerco da quando siedo qua di portare avanti questa tematica e mi spiego. Al di là del raffreddamento su La Thuile, lo so benissimo, anche durante il dibattito sul referendum ci fu anche abbastanza polemica e ci fu soprattutto una preoccupazione sulla liaison invernale degli impianti, perché ovviamente un progetto di quel genere, oltre alle difficoltà tecniche, rischiava sostanzialmente di segare una parte importante del turismo.

L'obiettivo qual era? Quello di valutare comunque, visto che, a differenza di quello che succede con il Tunnel di Mont Blanc, dall'altra parte c'è un interesse perché sappiamo benissimo che Chamonix-Saint-Gervais sono contrari al raddoppio e sinceramente una cementificazione ulteriore dell'area del Monte Bianco non so se sia cosa buona e giusta, ma dalla parte diciamo di Bourg-Saint-Maurice c'è un interesse molto forte sia in termini anche di sicurezza, perché sappiamo che là c'è comunque un asset, che è il sistema di dighe che hanno ma che può anche avere delle particolarità e soprattutto permetterebbe anche di dare sfogo a una valle molto, molto impervia e molto rude dal punto di vista geomorfologico.

Lei citava poi Gaymard, io citerei anche una persona che sicuramente lei conosce: Michel Barnier, che nel passato si è detto un po' padrino di questa scelta. Io direi che, al netto appunto dei campanilismi e delle preoccupazioni che potremmo avere e al netto delle possibilità europee... in realtà questa era un'interrogazione più per dare un'attenzione che purtroppo nel passato, anche nel breve passato, non c'è stata da parte di precedenti Esecutivi, quindi io spero che invece soprattutto sulla cooperazione con chi sta al di là delle nostre montagne, che poi sono nostre nel senso vero e proprio, perché una volta non era una linea di confine ma era una linea di fratellanza e spero che rimanga tale questo approccio... confini della vetta del Bianco a parte perché ogni tanto Parigi se lo dimentica, speriamo che la Savoia non si dimentichi che quella non è una linea di confine... però al netto di questo, che ci sia un'attenzione e che soprattutto non si leghi l'eventuale realizzazione di un'opera di quel genere soltanto su quell'area ma, tenendo conto di tutto il sistema di trasporti dell'Alta Valle, io direi della Valle d'Aosta, perché magari potrebbe essere valutata come perseguibile e come idea rispetto ad altre soluzioni, che invece vanno ad appesantire opere che già abbiamo e zone che già abbiamo ovviamente magari con interventi diversi e soprattutto più aggiornati, perché effettivamente dal 2008-2007 il mondo è cambiato, sicuramente le spese aumentano perché aumentano sempre, questa è una regola purtroppo che ci portiamo dietro, ma forse anche le soluzioni tecniche possono essere diverse.

Io sfrutterei in particolare, almeno dal punto di vista dei rapporti, delle soluzioni di quello che si può dire, l'altra parte, perché comunque sia è vero che se abbiamo paura che la concorrenza si concretizzi dal punto di vista della gomma, teniamo anche conto che il domaine skiable di La Thuile e de La Rosiére... comunque tutte e due le parti ne beneficiano e senza quel collegamento tutte e due molto probabilmente avrebbero una mancanza. Quello quindi che mi auguro non è limitare l'operatività di altri ma è espandere la nostra, quindi quello che dobbiamo fare e ci dobbiamo dire è che se La Thuile, come altre realtà, come l'Alta Valle, hanno dei problemi nello sviluppo, dobbiamo aiutare quello sviluppo, non dobbiamo aver paura degli altri perché io credo che la concorrenza, sana ovviamente, sia il vero sale della terra a dispetto di chi propugna un'uguaglianza che non è scientificamente provata.