Objet du Conseil n. 307 du 10 février 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 307/XVI - Interrogazione: "Valutazioni sull'efficacia del reddito di cittadinanza quale misura di sostegno e di avviamento al lavoro".
Marguerettaz (Président) - Point n° 14 à l'ordre du jour. La parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-SA) - L'interrogazione arriva il giorno dopo della manifestazione che c'è stata in tutta Italia ieri dei navigator, che ho avuto anche modo di ricevere per confrontarci sulle osservazioni e sulle loro rivendicazioni che hanno portato sul tavolo di tutti i Governi e di tutte le Regioni. L'interrogazione quindi è opportuna su uno strumento sul quale si è fatta molta comunicazione in passato, ma che poi all'atto pratico ha creato una serie di aspettative, anche alcune ambiguità ed è andato a sostituirsi a una politica che si stava portando avanti anche in Valle d'Aosta di integrazione tra il lavoro sociale, creando uno stacco pesante con il passato e senza una vera e propria progettazione e programmazione sui territori.
In quel periodo da Assessore di competenza mi ricordo numerose discussioni con l'allora ministro Di Maio su questo provvedimento da parte delle Regioni che rivendicavano la necessità di non intervenire in maniera così pesante sulle politiche che sono di competenza delle Regioni, le politiche del lavoro, però la vicenda... la misura era stata introdotta con tutte le difficoltà del caso. In Valle d'Aosta ci si è messi al lavoro per dare applicazione a questa misura perché questa è legge e stiamo facendo - e lo dirò in conclusione - le nostre valutazioni a distanza di questo primo periodo di applicazione.
La prima domanda che ponete è: "a quante persone sono stati erogati i sussidi previsti dal reddito di cittadinanza rispettivamente nel 2019/2020". Dal marzo 2019 sono state 1.421 le persone che ne hanno beneficiato, si tratta però di un dato di flusso che tiene conto anche di coloro i quali, a qualsiasi titolo, hanno ripresentato la domanda e, ad esempio, in caso di ripresentazione ci potrebbe essere la variazione della composizione del nucleo familiare o cose di questo genere, quindi il dato al netto di queste ripresentazioni è di 1.297 persone beneficiarie. La durata della domanda però è di 18 mesi, quindi è difficile lavorare per annualità. Nel 2019 il flusso delle persone beneficiarie è pari a 1.093, 986 al netto delle domande riproposte, di queste 373 ad oggi continuano a percepire il beneficio, 368 al netto di queste domande, e 251 soggetti hanno finito i primi 18 mesi di fruizione e 469 sono le domande decadute o revocate.
Nel 2020 il flusso delle persone beneficiarie è pari a 328, di queste 304 soggetti ad oggi continuano a percepire il beneficio e per 24 persone le domande sono decadute o revocate. In questo caso non registriamo domande terminate non essendo ancora decorsi i 18 mesi di fruizione. Questi dati tengono conto unicamente degli individui e delle persone che sono inviate ai CPI della Valle d'Aosta e non di quelli indirizzati mediante gli altri percorsi verso i servizi sociali per l'attivazione del percorso integrato.
"Quale ruolo svolgono i navigator e quanti sono impegnati nel servizio in Valle d'Aosta": i Navigator in questo momento impegnati in Valle d'Aosta sono 5, erano 6 ma poi non è stato sostituito dall'agosto 2020 un navigator che ha dimissionato da parte di ANPAL. Le attività di cui si occupano prevedono: supporto ai servizi offerti dai centri per l'impiego valdostani nell'attuazione dei percorsi personalizzati a favore dei beneficiari di reddito di cittadinanza dalla prima convocazione sino all'accompagnamento verso il mondo del lavoro, mediante il monitoraggio e il supporto personalizzato offerto ai singoli sia in forma individuale che laboratoriale fino all'accettazione di eventuali offerte congrue.
Terza questione: "quanti posti di lavoro sono stati assegnati com'è previsto dal progetto reddito di cittadinanza", qui c'è da precisare che i posti di lavoro, come da normativa RDC, non vengono assegnati, la corresponsione del beneficio economico, in armonia con quanto definito dal DL n. 4/2019, è strettamente condizionata all'attivazione diretta del beneficiario. Quest'attivazione è dunque finalizzata alla ricerca di una nuova occupazione e pertanto i CPI non collocano in senso stretto i loro iscritti, ma offrono loro un percorso di accompagnamento che si articola nell'analisi del fabbisogno e nel bilancio di competenze dei singoli e forniscono un supporto specialistico nella fase di transizione. I componenti di nuclei familiari beneficiari di reddito di cittadinanza che hanno avuto almeno un contratto di lavoro anche a termine del periodo di fruizione del beneficio sono 605 e ovviamente anche questo è un dato di flusso. Se invece si esamina il numero di avviamenti totali, che è un dato che si ottiene incrociando gli avviamenti delle due annualità, emergono 1.485 movimenti e principalmente sono dei contratti a termine e potrebbe anche in questi movimenti essere che un beneficiario ha ottenuto più di un'assunzione nel periodo analizzato.
Nella quarta domanda si chiede: "quali controlli vengono effettuati dagli uffici e se conferma la validità di detta operazione di sostegno e di avviamento al lavoro delle persone disoccupate". Nella premessa dell'interrogazione si fa riferimento a un'indagine della Guardia di Finanza, rispetto a questo i controlli relativi ai fatti contestati dalla Guardia di Finanza, da quello che si è potuto evincere dalle notizie apparse sugli organi di stampa, esulano dalle competenze del CPI. Le verifiche relative alla condizione economica e reddituale del beneficiario sono in capo a INPS, mentre le verifiche circa i requisiti di residenza sono condotte dai Comuni. I CPI sono incaricati di controllare e, laddove emerge un comportamento difforme da quello previsto dalla normativa, di sanzionare i beneficiari nell'ambito dei meccanismi di condizionalità, che trovano espressione nel decreto-legge, riassumibili nell'obbligo di attivazione del lavoratore all'interno del proprio percorso di reinserimento lavorativo.
Rispetto alla validità dello strumento del reddito di cittadinanza, come ho detto in premessa, è uno strumento completamente nuovo che ha portato più azioni, l'investimento sui centri dell'impiego con le risorse che sono state messe a disposizione per potenziare con nuovo personale i centri e questo è un obiettivo che la Regione Valle d'Aosta ha colto attivando velocemente e nei tempi dovuti il concorso, permettendo quindi ai centri dell'impiego di poter beneficiare delle risorse a disposizione per le assunzioni. L'altra disponibilità di risorse è stata data per migliorare gli spazi logistici e dei centri dell'impiego, anche su questo è in corso un lavoro assieme all'Assessorato dei lavori pubblici per qualificare soprattutto gli spazi legati all'orientamento. La terza misura invece è quella che legava questa nuova progettazione sul lavoro e sulla povertà all'inserimento lavorativo e al lavoro dei navigator per raggiungere questo obiettivo.
Come ho potuto dire ieri a questi ragazzi, è lo strumento in sé che noi riteniamo non sia corretto, perché, da un lato, inserisce persone nuove nell'organizzazione dei centri di impiego di tutte le Regioni, quindi due datori di lavoro, due modalità lavorative, due sistemi contrattuali diversi ma soprattutto una politica non uniforme per arrivare a dare risposte alle persone e, dall'altro, c'è la grande ambiguità che chi è possessore di reddito di cittadinanza viene ritenuto passibile di ricollocazione. Tante di queste persone hanno enormi fragilità, tanti sono disoccupati da lungo periodo e il reddito di cittadinanza non può essere scambiato come la possibilità di lavorare per tutti. A livello nazionale mi pare ci siano anche in questo periodo di formazione del nuovo Governo confronti politici, quindi auspichiamo che ci sia una maggiore capacità di dare una risposta al mondo del lavoro e una risposta invece a chi ha bisogno di un sostegno sociale e di risposte di tipo economico. Mi scuso per aver sforato i tempi.
Presidente - La parola al collega Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Vedo che ha recepito lo spirito di questa interrogazione perché, quando l'abbiamo presentata, in realtà non sapevamo né della problematica dei navigator e non conoscevamo neanche quali erano gli obiettivi del costituendo Governo Draghi. In realtà, è vero, il reddito di cittadinanza è fortemente dibattuto e io mi auguro, ci auguriamo davvero che possa essere assunta una strategia differente, deve essere propositivo laddove serve in ambito della povertà e dei bisogni ma soprattutto la misura deve dare del lavoro in qualche modo. Lo dico perché ricordo le dichiarazioni del ministro Di Maio: "questa è una misura di reinserimento al lavoro che dura 18 mesi" ed entro 12 mesi si sarebbe dovuto trovare una collocazione lavorativa per i soggetti che hanno aderito. È chiaro che queste sono le solite chiacchierate di campagna elettorale, urlate qua e là ma alla fine il risultato è che il Paese ha investito tanto in questa misura e francamente le risposte di ritorno nell'ambito del lavoro che non c'è e si farà fatica a trovare... e che ancora di più si farà fatica a trovare al termine di questa grande emergenza sanitaria... diventa complicato. L'obiettivo quindi è di metterci tutti a capire che cosa si può fare per il futuro, per valutare con attenzione, per evitare di trovarsi impreparati da qui a qualche mese rispetto a un'ondata che inevitabilmente dovrà arrivare e che arriverà non appena anche lì la questione dei licenziamenti verrà meno e quindi, da quel punto di vista, avrete e avremo dei grossi problemi.
C'è una nuova tipologia anche di richiedenti: parlo delle partite IVA, parlo degli autonomi, sicuramente purtroppo ne conosciamo tutti... e avranno bisogno di un grande impegno in un reinserimento lavorativo di qualche tipo, quindi forse sarà necessario, per effetto di queste nuove esigenze, individuare un reddito di sostegno, anziché un reddito di cittadinanza, che però porti davvero all'individuazione di nuove energie, di nuovi posti di lavoro.
Sottolineo l'importanza di cercare di dare spazio e forza a nuove imprese che vogliono entrare in Valle d'Aosta, non sono moltissime ma non creiamo dei paletti per far sì che, per una questione burocratica o per un'altra, le imprese in Valle d'Aosta non possano collocarsi, perché sono posti di lavoro, è PIL che si produce per questa Regione. Come vedete, parlando della comunicazione prima, parlando di lavoro in generale adesso, noi siamo fortemente preoccupati che questa Regione vada in difficoltà proprio da questo punto di vista. La ringrazio.