Objet du Conseil n. 290 du 28 janvier 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 290/XVI - Rinvio di mozione: "Impegno a introdurre una modifica legislativa che consenta di colmare i disallineamenti dei documenti catastali relativi allo stato legittimo degli immobili".
Bertin (Presidente) - Consiglieri, riprendiamo. Punto n. 48 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il consigliere Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - In questo spazio dedicato alla presentazione della mozione, spiego anche la natura dell'interruzione e della riunione dei gruppi di opposizione che si è appena conclusa. Oggetto di questa interruzione era proprio approfondire e condividere una presa di posizione per quanto riguarda il prosieguo e l'iter di questa mozione, che, come recita il titolo, tratta la definizione degli approfondimenti dei percorsi tecnico-amministrativi per la definizione dello stato legittimo degli immobili in vista della regolarizzazione di situazioni, che paradossalmente potrebbero risultare assimilabili alle difformità edilizie ma che, di fatto, sono sostenute da un avvallo implicito dalle rispettive Amministrazioni comunali, dagli uffici tecnici delle Amministrazioni comunali e dagli ufficiali sanitari per edifici realizzati soprattutto nella fine anni Sessanta, tutto il decennio degli anni Settanta e in qualche caso anche i primi anni degli anni Ottanta, in ogni caso prima dell'entrata in vigore del DPR n. 425/1994, perché sto dando questi dati tecnici? Semplicemente per inquadrare una sorta di ordinamento precedente e ordinamento successivo nella definizione dello stato legittimo degli immobili.
Prima dell'entrata in vigore del DPR n. 425/1994 l'agibilità degli immobili presupponeva la visita dell'ufficiale sanitario insieme al tecnico comunale. L'ispezione dell'edificio nella consistenza così come realizzato e il rilascio dell'agibilità sulla base del documento di iscrizione al catasto di collaudo statico e idoneità igienico-sanitaria. Dopo l'entrata in vigore del DPR n. 425/1994 il tecnico direttore dei lavori, in solido con il concessionario, dichiaravano la corrispondenza dell'edificio a tutta la documentazione depositata, in questo caso la procedura di rilascio di agibilità ha potuto prescindere da un sopralluogo del personale amministrativo in capo agli uffici in capo alle Amministrazioni comunali. Le cosiddette "difformità" riguardano gli edifici che sono stati oggetto di rilascio del titolo di agibilità precedentemente all'entrata in vigore del DPR n. 425, quindi precedente al 1994 ma che soprattutto, come ho detto, riguardano gli edifici realizzati verso la fine degli anni Sessanta e nel decennio degli anni Settanta e Ottanta.
Sono molto frequenti i casi in cui gli edifici, in particolare le tipologie condominiali, sono stati realizzati con un titolo abilitativo iniziale, quello che allora poteva essere il permesso di costruire o concessione edilizia e di fatto sono stati realizzati in maniera un po' diversa. Laddove le difformità sono difformità modeste, tutto rientra sotto il profilo di un ambito di tolleranza e come tale è già disciplinato dall'assetto normativo e legislativo esistente. Laddove invece le difformità e le differenze riguardano il numero delle unità immobiliari e la destinazione d'uso di alcune unità immobiliari, non abbiamo strumenti dal punto di vista normativo e legislativo che possano assicurare che si possano dichiarare legittimi questi immobili e queste unità immobiliari. Di conseguenza, obiettivo della mozione è proporre un percorso tecnico per risolvere questa sorta di vuoto tra la situazione concessionata e la situazione di fatto, non essendo presente una documentazione di variante, non essendo disponibile negli archivi degli uffici comunali la documentazione di variante che vada a giustificare queste differenze. La mia proposta come primo firmatario ma a nome del gruppo Lega è di considerare... la documentazione catastale, che ha tutta una serie di informazioni tecniche dimensionali, geometriche, tipologiche: anno di costruzione, periodo di ultimazione dei lavori, categoria, quindi destinazione d'uso, tutta una serie di informazioni tecniche che possono esattamente disegnare la fisionomia dello stato legittimo degli immobili. La documentazione catastale per tutti questi casi in cui sono state riscontrate "difformità" è corrispondente allo stato di fatto, quindi il geometra, il tecnico che ha eseguito la documentazione catastale è stato ligio, ha rappresentato esattamente la situazione di fatto, questo l'ha fatto alla fine dei lavori, alla conclusione dei lavori. È mancata una documentazione di variante architettonica, mancata... siamo sicuri? Non siamo sicuri perché non è detto che nei vari traslochi operati dalle Amministrazioni comunali per la realizzazione di una nuova sede degli uffici comunali, di conseguenza dell'archivio comunale, questa documentazione non sia andata persa, non è detto che nel fenomeno di alluvione, il dramma dell'alluvione del 2000, che ha interessato anche delle realtà municipali, proprio degli edifici comunali non possa aver compromesso della documentazione che come tale è andata persa, non è detto che in episodi di incendi, è avvenuto anche questo, non si sia persa dalla documentazione. Capiamo quindi che pensare che attualmente non sia disponibile della documentazione di variante... che sia quell'elemento tecnico, grafico, documentale che, secondo l'ottica mentale del procedimento edilizio che abbiamo acquisito oggi, non corrisponda a quanto invece è stato realizzato, non realizzato o non reperibile allora... però abbiamo un fatto: abbiamo una documentazione catastale che dà tutta una serie di informazioni tecniche, dimensionali e descrittive. La proposta è proprio di erigere questa documentazione a concorrere nella correttezza documentale dello stato legittimo degli immobili.
Allora, poiché abbiamo fatto un passaggio in III Commissione consiliare per esaminare, approfondire esattamente il discorso che io sto condividendo con voi e con chi ci segue da casa, abbiamo condiviso questo discorso tra i membri della III Commissione consiliare insieme al Coordinatore, al Dirigente dell'Ufficio urbanistica, quindi con il personale degli uffici deputato ad approfondire e dare il supporto tecnico necessario a noi Consiglieri; lo sapete benissimo, io ho la fortuna di avere una formazione accademica e professionale che mi permette di avere la competenza sull'argomento ma è chiaro che il Coordinatore e il Dirigente sono lì apposta per svolgere questo ruolo di approfondimento di tipo tecnico-amministrativo.
Poiché a conclusione della seduta della III Commissione consiliare il Coordinatore e la Dirigente hanno manifestato, hanno affermato la totale disponibilità, anzi, hanno assunto l'impegno per approfondire l'argomento esattamente nella linea che è stata espressa, o perlustrando eventuali altri percorsi ma nell'obiettivo politico indicato dalla III Commissione consiliare, che è organo politico, di andare a trovare una soluzione a questi problemi di disallineamenti, di incongruenze documentali. Questo impegno permette un approfondimento con la stessa finalità dell'impegnativa della mozione, che ha come ulteriore finalità non l'approvazione della mozione di Distort del gruppo Lega ma ha come finalità la regolarizzazione di quei casi, la considerazione legittima di quei casi che diversamente non potrebbero accedere ai benefici previsti dal bonus, cosiddetto "bonus 110 percento", con problemi enormi dal punto di vista degli interessi economici dei proprietari. Se non si potesse applicare il 110 percento, ci sarebbero problemi enormi dal punto di vista di tutto il traino nell'indotto dell'edilizia, quindi si preclude la possibilità di avviare tutta un'attività che è estremamente importante per il nostro tessuto economico, non si potrebbe generare quei benefici ambientali legati all'efficientamento previsto dalle pratiche dell'iniziativa del 110 percento, tra l'altro, non si potrebbe applicare su quegli edifici che, essendo soprattutto condomini costruiti negli anni Settanta-Ottanta, fine anni Sessanta, sono edifici di per sé energivori, particolarmente energivori, quindi questa grande casistica sarebbe bloccata e sarebbe impedito l'effetto ambientale oltretutto nel benessere e nel beneficio di tutti, anche dei soggetti non direttamente interessati nelle iniziative e nella filiera edilizia.
Oltretutto si genererebbero delle azioni di contenzioso non indifferenti circa i proprietari degli immobili e dei condomini che, per la presenza di un caso di difformità di questo tipo, per una solo unità immobiliare vedono compromessa la possibilità di agire sull'intero stabile. Immaginate che questo si ripeta per vari condomini - e questo è il dato statistico già in possesso da parte nostra che sono tanti casi che rientrano in questa situazione -, immaginate che si costituiscano in comitato per agire per vie legali nei confronti dei costruttori, dei direttori dei lavori dell'epoca, se sono ancora vivi, delle Amministrazioni comunali che non hanno svolto l'opera di vigilanza, hanno acquisito una situazione catastale, hanno esatto tributi, tasse e imposte, i notai che hanno operato i rogiti... immaginiamo che situazione si crea nella non soluzione di questo problema. È proprio per questo che la volontà politica di questo Consiglio deve assolutamente andare in quella direzione ed è proprio così che la III Commissione consiliare nell'ultima seduta ha deciso e ha dato mandato, ha acquisito l'impegno del Coordinatore, del Dirigente di andare in questa direzione.
Alla luce quindi del fatto che questo iter è attualmente in fase di approfondimento da parte degli uffici regionali, in questa direzione ritengo superfluo proseguire e portare a votazione dell'Aula un'impegnativa che a parole ma messe agli atti nell'occasione della riunione della III Commissione consiliare... si è già acquisito tanto da parte degli uffici, da parte del Presidente, da parte della volontà condivisa dei Commissari della III Commissione, di cui io pure faccio parte... alla luce di questo lavoro che è in itinere, che è in corso, che va esattamente in questa direzione, io ritiro la mozione e la ripropongo per il prossimo Consiglio.
Presidente - La mozione è rinviata al prossimo Consiglio, pertanto è stata fatta l'illustrazione per una discussione che verrà fatta fra quindici giorni. Possiamo chiudere qui o volete intervenire? Consigliere Chatrian, per mozione d'ordine o come intervento?
Chatrian (AV-SA) - Come mozione d'ordine o come intervento, ma pochi minuti.
Presidente - Ne ha facoltà.
Chatrian (AV-SA) - Grazie Presidente, nel senso che partirei da qual è l'obiettivo. Il 30 dicembre 2020 a livello nazionale, con la nuova legge n. 178 è stata fatta una grande modifica sull'articolo 119, il cosiddetto "super bonus del 110 percento" e la modifica principale va a dare grandi possibilità alle ristrutturazioni in Valle d'Aosta inserendo nel comma 9 le disposizioni seguenti su chi potrebbe rientrare nel super bonus 110 percento. "I condomini e le persone fisiche al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche". Perché sono partito da qui? Sono partito da qui perché con questa modifica il perimetro è nettamente più robusto, più grande rispetto alla platea che fino al 29 di dicembre 2020 avrebbe creato le condizioni del super bonus al 110 percento.
Detto questo, in Commissione avevamo avuto modo di confrontarci con i dirigenti regionali, che non solo si sono impegnati ad affrontare la questione, ci hanno detto che, così com'è confezionata la mozione, il percorso non è attuabile, non è percorribile, perché non può intendersi legittimo lo stato definito della documentazione catastale. Da qui i nostri dirigenti hanno già organizzato un incontro per lunedì mattina convocando lunedì pomeriggio tutti gli ordini professionali, il CELVA e il SUEL, cioè hanno messo attorno a un tavolo tutti gli attori che porteranno sicuramente degli elementi utili per legiferare e, di conseguenza, modificare la legge regionale che abbiamo approvato solo nel dicembre 2020. Questo è un impegno che i dirigenti si sono già presi qualche giorno fa con l'unico obbiettivo di rendere accessibile a numerosi Valdostani la possibilità di accedere al super bonus del 110 percento.
Non entro nella questione tecnica, il collega ha già ben illustrato, ma in questo momento va delineato e soprattutto va cercato il percorso che sia sostenibile, soprattutto legittimo e utile a far accedere ai Valdostani al super bonus del 110 percento.
Presidente - La parola al consigliere Marquis per mozione d'ordine. Tenga presente che l'atto non si vota, è rinviato, per cui se vuole fare una considerazione velocissima, va bene, altrimenti... molto veloce però. Abbiamo lasciato illustrare per un quarto d'ora la mozione al consigliere Distort, chiedo soltanto che si faccia in modo estremamente sintetico, perché, ripeto, l'atto non sarà in votazione.
Marquis (AV-SA) - Credo che le ragioni che hanno ispirato la presentazione di questa iniziativa siano delle ragioni molto valide, sebbene, com'è già stato evidenziato dal collega Chatrian, per quanto concerne l'impegnativa, abbiamo potuto già verificare con gli uffici e con il Coordinatore dell'Assessorato delle opere pubbliche che non è possibile procedere nella direzione rappresentata in quanto il catasto non ha carattere probatorio.
Tuttavia, come dicevo, le ragioni che l'hanno ispirata sono sicuramente valide perché esiste un problema. Esistono tutta una serie di edifici nel nostro territorio che hanno uno stato di fatto lievemente diverso rispetto a quello che è stato legittimato con i titoli edili, pertanto, alla luce di tutte quelle iniziative che sono state poste in essere dallo Stato nella quale i titolari della proprietà possono beneficiare di contributi o di incentivi per la riqualificazione degli stabili, laddove è richiesta la dimostrazione dello stato di legittimità dell'immobile, sorgono e sono sorte tutta una serie di problematiche, perché sostanzialmente si sono evidenziate delle difformità lievi e parziali, che sono state chiamate dal collega Distort disallineamenti, che sono diversi da degli abusi edilizi. Questo deriva dal fatto dell'evoluzione normativa che c'è stata nell'ambito della legittimazione degli interventi edilizi e anche nel rilascio delle procedure di abitabilità. I principali passaggi sono stati che in questo campo siamo passati dalla licenza edilizia che è stata introdotta nel 1942 alla concessione edilizia nel 1977 e al permesso di costruire dal 2001. Nel frattempo sono state fatte anche tre tipologie di sanatoria o di condoni edilizi ed è stata modificata anche la procedura per arrivare al rilascio dell'agibilità degli immobili. Sotto questo profilo, quindi riteniamo che non si tratta di intervenire su degli abusi ma si tratta di legittimare con semplicità delle situazioni in essere, che, di fatto, sono state eseguite comunque nel rispetto della normativa edilizia e che non violano gli indirizzi dei piani territoriali paesistici e anche della tutela del patrimonio storico artistico e archeologico.
Pertanto c'è questa grande necessità che è stata riconosciuta anche in Commissione da parte del Coordinatore di intervenire in questa direzione, noi ringraziamo gli uffici che hanno dato quindi ampia disponibilità di procedere celermente in Commissione all'approfondimento di questa materia, perché riteniamo che già anche alla luce di esperienze in altre Regioni ci siano ancora degli spazi per migliorare le modifiche che noi abbiamo portato nello scorso mese di dicembre con l'approvazione della legge regionale n. 14/2020, che ha introdotto il concetto delle tolleranze. L'obiettivo pertanto è quello è che da qui a poco con l'omnibus si possa presentare un'iniziativa che vada a risolvere questa questione nell'interesse dei Valdostani e di tutti coloro che vogliono intervenire sull'immobile.
Presidente - Consigliera Spelgatti, anche a lei faccio la premessa che l'atto non è in votazione, pertanto la invito a un intervento breve come i colleghi Chatrian e Marquis, circa tre minuti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Trovo molto irrituale tutto ciò che sta accadendo in quanto, nel momento in cui il collega Distort ha ritirato la mozione, io mi sono subito sprenotata chiaramente visto e considerato che non si può avviare una discussione dopo il ritiro. Visto e considerato che però è stato dato lo spazio ai colleghi, prendo la parola anch'io, anche perché non mi è piaciuto il modo in cui è stato impostato il discorso.
Questa mozione ha un'importanza fondamentale: fondamentale perché sta partendo il 110 percento, un'occasione unica per rinnovare il nostro patrimonio immobiliare e le funzioni di tutto questo dal punto di vista economico delle ricadute per i cittadini che si ritrovano appunto con il proprio patrimonio valorizzato, efficientato, migliorato, eccetera, sono enormi, dal punto di vista del rilancio dell'edilizia questo è assolutamente fondamentale, ma teniamo presente che dal punto di vista ambientale anche questo ha un valore immenso per la nostra Regione dal punto di vista dell'inquinamento, dal punto di vista dell'estetica e della bellezza dei nostri ambienti, quindi delle nostre città, dei nostri paesi e delle nostre comunità, quindi ha un'importanza assolutamente fondamentale...
Presidente - Consiglieri, vi invito a fare silenzio perché c'è un brusìo di fondo piuttosto irritante. Mi scusi, Consigliera Spelgatti, ha la parola.
Spelgatti (LEGA VDA) - ... il problema è che bisogna fare non in fretta, di più, bisogna correre alla velocità della luce perché ci sono degli impedimenti burocratici che impediscono poi di poter veramente accedere a questo bonus del 110 percento soprattutto per un'enorme quantità di condomini costruiti in allora e quant'altro. Bisogna quindi trovare una soluzione rapida e velocissima per poter risolvere il problema e permettere di partire con questa misura. Noi la soluzione l'abbiamo individuata, è una soluzione veloce, semplice e assolutamente percorribile. I dirigenti sono venuti e hanno dato invece la loro interpretazione presa per buona dai Consiglieri di maggioranza e su cui noi non concordiamo.
Gli uffici comunque, vista la volontà politica di arrivare, perché mettiamo sul piatto della bilancia gli interessi contrapposti che ho indicato prima, quindi ambientali, economici, di ricadute sul territorio, di bellezza, di estetica, di inquinamento, di efficientamento energetico e quindi tutto questo... e dall'altra parte il fatto di arrivare a trovare delle soluzioni innovative rispetto a delle pratiche burocratiche che sono portate avanti in una certa maniera da sempre ma che si possono innovare. Il collega Marquis ha fatto riferimento, così com'è anche capitato in Commissione, a quello che viene fatto da altre Regioni, avevo già ribadito in Commissione un concetto, per carità, va benissimo sempre copiare, guardare che cosa ha fatto in quel caso l'Emilia Romagna, però, santa pazienza, noi siamo la Valle d'Aosta, siamo una Regione a Statuto speciale e possiamo anche decidere di fare qualche cosa di innovativo che non hanno già fatto le altre Regioni, perché non è che dobbiamo aspettare sempre che qualche altra Regione faccia qualche cosa per poter dire: "beh, allora lo possiamo fare anche noi". Se abbiamo delle soluzioni percorribili, si possono percorrere e possiamo innovare, siamo una Regione a statuto speciale, ben venga che lo siamo, abbiamo della libertà, abbiamo dei margini in più rispetto alle altre Regioni e possiamo anche innovare, non aspettare di vedere se le altre Regioni lo fanno e allora possiamo accodarci anche noi, tra l'altro, Regioni a statuto ordinario.
Ben venga quindi che gli uffici stiano andando avanti a lavorare su questo, noi non abbiamo portato al voto questa mozione nonostante siamo convinti, tra l'altro, della soluzione che stiamo proponendo, comunque sia, siccome l'obiettivo importante non è un obiettivo politico è un obiettivo per la comunità, che deve avere da questo Consiglio regionale una soluzione ultra veloce perché i termini sono stretti e, di conseguenza, noi dobbiamo risolvere il problema in tempo zero. In tempo zero dobbiamo trovare delle soluzioni, quindi ben venga che i dirigenti stiano lavorando per trovare delle soluzioni e io mi auguro che si rimanga aperti dopo quella che è stata la discussione e anche quello che è stato espresso ai dirigenti rispetto alla volontà politica di trovare una soluzione, che si rimanga aperti a tutte le soluzioni possibili compresa quella che proponiamo noi al di là di preclusioni a priori.
Presidente - Bene, ricordo che la mozione è stata rinviata al prossimo Consiglio.
Il Consiglio prende atto del rinvio.