Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 268 du 27 janvier 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 268/XVI - Interpellanza: "Realizzazione del piano di azioni per fronteggiare l'emergenza economica previsto dall'articolo 5 della l.r. 11/2020".

Bertin (Presidente) - Passiamo al punto n. 28 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Impugnative a parte, la volontà di questa interpellanza è prendere spunto da quello che è stato un principio, o forse un auspicio, espresso nella legge n. 11 e, in particolare, all'articolo 5, che prevede, o statuisce se vogliamo, il fatto che la Giunta regionale predispone anche sulla base delle indicazioni di una Commissione consiliare speciale appositamente costituita un piano di azioni per fronteggiare l'emergenza economica derivante dalla pandemia ai fini della graduale ripresa e del rilancio delle attività.

Come, e non lo ripetiamo, è già stato più volte detto, il bilancio di previsione 2021-2023, che è stato approvato ormai l'anno scorso, aveva una finalità sostanzialmente tecnica e, com'è stato detto, doveva essere utile alla nuova Amministrazione entrante per poter proseguire in continuità e soprattutto, come ci ha spesso detto l'assessore Marzi, scongiurare lo spauracchio dell'esercizio provvisorio. Sicuramente questa finalità era una finalità, se vogliamo, formale ma anche sostanziale a fronte della quale noi abbiamo cercato di portare avanti un'azione di programmazione e quindi di opportunità di misure, di idee e di contributi sulla base di una serie di ordini del giorno e spiace - lo dissi all'epoca e lo ripeto - che solo alcuni di questi ordini del giorno siano stati compresi fino in fondo e soprattutto non si sia scelto di scendere nel dettaglio di possibili misure anche facendo riferimento all'esperienza della legge n. 8. Soprattutto non si è scelto di valutare l'opportunità di definire un primo pacchetto di misure a inizio anno in considerazione di una situazione di estrema gravità e complessità come quella che stiamo vivendo. Forse non saremmo stati così pessimisti, questo lo posso dire, ma sicuramente c'erano dei campi di azione su cui si poteva intervenire anche a fronte di una serie di risorse che non erano state utilizzate sulla legge n. 8 e che quindi erano già conoscibili e in termini programmatori, come spesso diciamo in quest'aula, potevano già essere messe in campo.

Comunque sia la scelta dell'attuale Governo è stata quella di rimandare questo momento totalmente alla valutazione e approvazione dell'assestamento di bilancio. Si è però definito, come ho detto in apertura, un principio: quello dell'articolo 5, che prevede una volontà comunque di definire o, meglio, anche sulla base è eventuale, quindi qua è giusto interrogare la Giunta regionale o chi per esso, che sia il Presidente o che sia l'Assessore, per capire se c'è questa volontà, in particolare però noi vorremmo comprendere se al di là di aprile, maggio, marzo, ogni tanto si è un po' giocato sulle date in base un po' a chi rispondeva, quale sia l'agenda prospettata e relative scadenze per l'esame dell'assestamento di bilancio da parte delle Commissioni del Consiglio.

L'obiettivo cioè qual è? Ancorché ci sia effettivamente una situazione di confusione soprattutto a livello centrale - ma anche qua non scherziamo mi sembra almeno sulla forma - definire e capire quando si può pensare di andare a discutere e soprattutto dare una prospettiva a imprese e ai Valdostani che sono fuori per capire quando ci potranno essere delle nuove misure messe a disposizione; se sia intenzione appunto della Giunta dare corso e in che termini almeno per la quota parte di sua responsabilità, alle indicazioni di cui all'articolo 5 della legge n. 11 che ho letto e soprattutto se vi siano state interlocuzioni con il Governo centrale, ovviamente mi riferisco a prima della crisi che è arrivata, o con i suoi rappresentanti in materia di ristori destinati alla Regione autonoma. Ecco, in questo caso qui quando con i colleghi abbiamo presentato l'interpellanza non potevamo sapere che ci sarebbe stata la fine del Conte bis, quindi se chi mi risponde vorrà anche darci magari dei dettagli riguardo a delle interlocuzioni per interposta persona, e quindi magari per mezzo del nostro Senatore, capiremmo meglio e daremmo una risposta anche a degli elementi particolarmente importanti: uno che so essere caro all'assessore Marzi è quello delle minori entrate, perché comunque abbiamo fatto dei ragionamenti in sede di bilancio, sono stati fatti poi dei ragionamenti successivi, forse oggi dovremo aggiornare questi ragionamenti e soprattutto se magari si sono già fatte delle prospettive riguardo all'eventuale minor contributo in termini di finanza pubblica, non so se questo è almeno nelle intenzioni del Governo uscente a questo punto... e considerando che, a meno di sorprese, la compagine che riformerà eventualmente - io spero in una soluzione molto più netta - un Governo a Roma, comunque più o meno sarà sempre quota parte delle controparti con le quali avete avuto e abbiamo purtroppo avuto a che fare fino a oggi.

Credo che su questo aspetto sia bene anche considerare perché altre iniziative sono state presentate su eventuali ristori specifici per società di impianti a fune... o magari anche, visto che in parte se n'è parlato forse con più attenzione riguardo ad altre realtà, anche per la situazione dei casinò, che purtroppo sono stati vittime privilegiate di questa crisi in quanto la chiusura ha pesato notevolmente di più che per altre situazioni. E soprattutto ne approfitto, considerando un po' il modus operandi che c'è da queste parti... per chiedere se siano stati eventualmente creati dei tavoli - senza appunto coinvolgere la Commissione, ma non è una colpa, è per sapere ovviamente - a livello di amministrazione che hanno magari avuto occasione anche di coinvolgere non solo le strutture regionali ma anche enti terzi.

In particolare forse qualcuno lo citava questa mattina ma comunque è dei giornali l'iniziativa fatta dalla Chambre, anche l'iniziativa promossa dall'assessore Bertschy, che ha chiesto alla Chambre stessa una serie di dati che sono sicuramente utili per parametrare quelle che sono appunto poi possibili misure e quindi capire quali sono le valutazioni che state facendo.

Se posso permettermi, sapendo che poi l'Assessore che mi risponderà spesso si dilunga più sulla terminologia e la semantica rispetto che ai numeri e soprattutto alle date, io la inviterei a darci delle certezze, perché ovviamente, quando parliamo di programmazione, dobbiamo un minimo considerare delle certezze, perché altrimenti la programmazione fa parte della favella e non fa parte della carta sulla quale appuntarsi le date che non soltanto noi o membri di Commissioni attendiamo ma soprattutto che al di fuori, imprese e cittadini, stanno aspettando. Perché - e ne approfitto per concludere questa presentazione - se fino ad oggi in molte situazioni e in molte realtà si è potuto fare riferimento e far fronte alle spese che c'erano con risparmi o comunque ciò che è stato prodotto magari nel corso dell'estate, in questa situazione attuale noi non siamo assolutamente - e lo continuo a dire ed è una cosa lapalissiana - nella situazione del primo lockdown in cui si poteva far fronte a una stagione invernale che aveva dato dei risultati.

Qui non abbiamo nulla e soprattutto le imprese non hanno nulla a cui far riferimento. Parlo principalmente delle imprese più colpite, quindi del settore turistico alberghiero commerciale, ovvero quelle che hanno avuto gli effetti più diretti perché sono impossibilitate di poter lavorare. L'asporto non lo considero un lavoro, lo considero un palliativo per molte realtà.

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (AV-SA) - Grazie collega Aggravi, di fatto la ringrazio anche per un richiamo a una modalità comunicativa. In realtà, pur recependo con le spalle di cui sono dotato l'approccio, anche se l'ultima volta che parlammo dell'argomento lei chiuse con un complimento rispetto alla mia cortesia, lo disse in inglese utilizzando il termine polite, però a tutti gli effetti richiamò la mia cortesia... voglio continuare a essere assolutamente cortese e gentile e quindi dire che anche rispetto alla tematica richiamata durante l'esplicazione di codesta interpellanza sulla esplicitazione di date che permettono di arrivare a una programmazione, anche in occasione della risposta che noi demmo proprio rispondendo al primo ordine del giorno da lei richiamato il 15 di dicembre del 2020... alle ore 10:58 del mattino lei presentò codesto ordine del giorno nel quale chiedeva una serie di valutazioni, ci fu poi una sospensione, io risposi alle ore 15:07 e lei replicò alle ore 15:18. In quell'occasione, poi richiamata anche durante la conferenza di fine anno e anche nelle interlocuzioni successive, io ebbi la possibilità di esplicitare delle date molto precise che rimangono le stesse rispetto a quello che tutti quanti assieme stiamo cercando di portare a compimento, cioè gli interventi per dare una mano al tessuto economico valdostano in estrema difficoltà... durante sia la presentazione dell'ordine del giorno di riferimento che la presentazione dell'interpellanza n. 28 di questo pomeriggio, lei in maniera molto chiara esplicitò... utilizzammo il termine: "guardare il Covid negli occhi", esplicitammo anche la necessità... il cambiamento che c'è stato tra la prima crisi pandemica, quella che quindi ci vide operare nel periodo che intercorre tra la legge n. 4, la legge n. 5 e la legge n. 8 del 2020 e poi successivamente invece il fatto di trovarci tutti quanti in piena discussione sull'attuale situazione che stiamo vivendo... che ovviamente, intervenendo su un periodo dell'anno quale quello invernale, vede la Valle d'Aosta in una difficoltà completamente diversa, Valle d'Aosta che assieme a tutte quante le Regioni alpine si trova a vivere un momento nel quale tutto è cambiato, tutto è diverso e "peggiorato".

Parto con il fatto che ovviamente il 21 di gennaio del 2021, è fatto di cronaca, è già stato esplicitato, il Presidente e il Vicepresidente della Regione hanno dato comunicazione rispetto al fatto che tutte quante le Regioni, soprattutto quelle della montagna, hanno fatto espresse richieste allo Stato centrale per 4.5 miliardi di euro illustrando dei dati ben precisi rispetto appunto al cambiamento totale che c'è stato tra la prima crisi pandemica, e quindi la prima parte del 2020, e la situazione in cui tutte le regioni di montagna, compresa la Valle d'Aosta, si trovano in questo preciso momento.

Rispetto alle interlocuzioni che lei giustamente richiama nei passaggi al ristoro tra la Regione Valle d'Aosta e lo Stato, sono state fatte anche in tal senso delle richieste allo Stato centrale rispetto alle compartecipazioni tra lo Stato e la Regione autonoma Valle d'Aosta e stiamo aspettando che arrivino risposte, come, tra l'altro, avvenne l'anno scorso con il decreto legislativo n. 34 del 2020.

Venendo all'utilizzo dell'articolo 5 della legge n. 11, ovviamente non adisco la via che, essendo in questo momento quella legge impugnata e quindi sospesa, noi di fatto, da un punto di vista amministrativo, ma a livello di Consiglio purtroppo, o per fortuna, non ci troviamo nella possibilità di dar corso all'articolo 5 della legge n. 11, ma c'è sicuramente la volontà di cogliere gli aspetti di quello strumento, e quindi di una Commissione dedicata espressamente al Covid, come possibilità per intervenire rispetto appunto a un coinvolgimento più diretto dell'Aula consiliare sulle iniziative che dobbiamo porre in essere.

C'è sicuramente un dato e cioè che continua a essere presente la II Commissione consiliare, che, come da lei richiamato, sia a dicembre che adesso, risulta essere uno strumento assolutamente adeguato nell'attesa di fare scelte susseguenti rispetto alle interlocuzioni che devono avvenire su quello che ci sta aspettando per gli interventi legati al Covid.

Adesso parliamo direttamente degli interventi legati al Covid partendo da quello che abbiamo detto a dicembre e proseguendo in un percorso coerente, che cerca di dare programmazione rispetto agli strumenti che abbiamo in questo momento a disposizione. Faccio un esempio: durante i numerosi ordini del giorno da voi presentati durante la discussione della finanziaria regionale, se non erro, 38, io già quando presentammo e discutemmo appunto l'ordine del giorno n. 1, le dissi: "poi in seguito le proporrò un emendamento rispetto a un ordine del giorno" e quell'ordine del giorno era il n. 21 nel quale lei faceva una proposta di analisi sugli interventi legati al Covid presenti nella legge n. 5 e nella legge n. 8 e chiedeva un'interlocuzione con degli stakeholder da un punto di vista istituzionale. Se non erro, il 30 di dicembre del 2020, per dar corso a quell'ordine del giorno l'ho inviato a Finaosta, Confindustria e Confidi e, nel momento in cui gli ho mandato quell'ordine del giorno, gli ho anche chiesto: "sentite, per cortesia, cerchiamo di vederci per analizzare quello che nell'ordine del giorno era previsto ma cerchiamo anche di essere molto operativi in maniera tale che voi veniate già "sapendo di che cosa dobbiamo discutere", anche perché, nel momento in cui ne discutiamo, io poi ho bisogno di un vostro feedback che devo... come dire? consegnare nel minor tempo possibile al Consiglio, per il tramite, nel caso specifico della II Commissione, perché è quella operativa in tal senso e confido questa settimana o l'inizio della prossima di darvi il lavoro di riferimento, che, rispetto a quell'ordine del giorno stesso, era chiaramente esplicitato nell'impegnativa.

In questa maniera, a proposito di quanto io dissi a dicembre e quanto, tra l'altro, avevo già detto nel mese di novembre, stiamo adendo quel percorso parallelo che vede che cosa? La definizione entro il 28 di febbraio, lei addirittura giustamente disse: "questi sono degli ottimi intendimenti, però faccia attenzione all'incastro con la macchina amministrativa". Io confido nel fatto che voi riusciate ad arrivare a definire l'avanzo di amministrazione dopo il rendiconto nel mese di aprile, però la primavera può essere tiepida o calda, il termine "tiepido" lo uso io, confido di più, che si vada verso una primavera troppo calda, aspettando non si dà una mano al tessuto economico valdostano. Stiamo cercando con tutte quante le nostre forze quindi di portare avanti questo percorso parallelo che prevede: l'approvazione del DEFR entro il 28-29 febbraio 2021 e naturalmente all'interno del DEFR per la prima volta verrà inserito il termine "Covid", perché sia la legge n. 1 del 2020, la finanziaria che votammo in esercizio provvisorio che poi dopo il procrastino degli indirizzi riferiti al DEFR che abbiamo spostato appunto... non prevedeva interventi Covid. Per la prima volta in termini di programmazione pertanto si parlerà di Covid nel bilancio regionale con il DEFR, che in questo momento stiamo già discutendo e che contiamo di rispettare, tra l'altro, su un impegno che ci siamo presi proprio durante il dibattito della finanziaria regionale.

Contestualmente stiamo lavorando sul riaccertamento ordinario dei residui che lei sa essere il passaggio obbligato per arrivare al rendiconto di riferimento che per legge... e, tra l'altro, lo dissi già a dicembre: ecco perché le dico che, nonostante io abbia un eloquio... come dire? "rotondo", cercai, per quanto mi è possibile, di dare delle date... e stiamo cercando di rispettarle, quindi di arrivare al rendiconto entro il 30 di aprile del 2021. Arrivando al rendiconto, arriviamo anche a calcolare l'avanzo di amministrazione, che, com'è stato per la 8, sarà anche per il disegno di legge di riferimento il motore fondamentale perché c'è bisogno di soldi per intervenire sul tessuto economico valdostano per poter tutti quanti assieme dare delle indicazioni. Indicazioni che molto probabilmente saranno una serie di interventi di natura economica sui quali ci sarà ampia possibilità da parte del Consiglio di esplicitarsi perché poi sarà giustamente compito del Consiglio, per il tramite delle Commissioni nuove o già presenti, di audire gli stakeholder di riferimento con tutte le richieste del caso. Proprio a dicembre lei giustamente disse: "arriva dal territorio la richiesta di interventi" e quindi è giusto che nuovamente ci sia la possibilità, intervenendo con il territorio e ascoltandolo, di agire come lo si ritiene più opportuno perché nel frattempo tanto è cambiato. Quello che posso anticiparvi e che, tra l'altro, ho già avuto occasione di dire pubblicamente è che, come ci eravamo tra l'altro già detti io e lei quando analizzammo l'articolo 3 della legge n. 5, arriva dal territorio sicuramente la richiesta di fare attenzione all'aumento delle posizioni debitorie e conseguentemente la richiesta di interventi in termini di liquidità ai quali molto probabilmente il pubblico deve fare fronte, sul quale deve intervenire, ma sicuramente queste richieste di liquidità e di innesti di liquidità non devono addivenire attraverso processi che aumentino i debiti delle imprese del tessuto economico. Cercando pertanto di essere i più coerenti possibile e cercando di rispettare le tempistiche che vengono date - e concludo -, stiamo portando avanti quanto abbiamo dichiarato.

Confido che, nel momento in cui metteremo in disponibilità quello che in due-tre settimane è stata l'interlocuzione con i soggetti istituzionali per dare risposta a quanto richiesto dall'ordine del giorno n. 21, mentre lavoriamo con gli uffici per portare avanti gli atti di riferimento, di dare uno spunto di analisi sia sugli interventi delle leggi n. 4, n. 5, n. 8 e n. 10, sia allo stesso tempo di dare il "la" ovviamente al dibattito consiliare, per fare in modo che il Consiglio dia una mano a noi a fare nel miglior modo possibile il meglio per la Valle d'Aosta rispetto a questa drammatica situazione.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Vede, Assessore, lei è molto bravo a riportare il passato, un po' meno a guardare verso il futuro, me lo consenta. Mi permetta anche di farle un appunto: lei giustamente nella rendicontazione che ha dato di date, orari e termini ha parlato di un ordine del giorno che è stato approvato - e la ringrazio di averci resi edotti -, che il 30 di dicembre ha avviato l'iter di attuazione di quest'ordine del giorno ma, come si disse all'epoca, e infatti anche i soggetti che lei ha coinvolto sono legati a una delle fattispecie, quella era la fattispecie che forse più preoccupa e giustamente lei lo ricordava anche per effetto di misure già precedenti, ovvero quella della necessità di ristrutturare i debiti, perché ci troviamo anche di fronte a tutta una situazione di rinvio di pagamenti, di rinvio di rate, ma poi sappiamo che prima o poi i debiti vanno pagati e quindi c'è la necessità di andare a ristrutturare posizioni debitorie che oggi, ovvero domani, si troveranno in una situazione ancora peggiore perché non c'è una liquidità e nello stesso momento c'è un peso dei debiti pregressi che rischiano di mandare in default molte aziende anche a fronte poi di tutta una serie di incombenze anche dovute temo alla non messa a terra di tutta una serie di decretazioni a livello nazionale. Lei giustamente cita il 34, che forse è quello che ha avuto più successo, in quelli poi successivi direi molto meno.

Riguardo al DEFR, sappiamo tutti che spesso rischia di essere un bell'esercizio di stile, io mi auguro che ci sia più praticità rispetto che sogni o proclami, perché purtroppo andrà fatto un DEFR in questo senso molto concreto e molto serio al di là della parola "Covid", perché probabilmente bisognerà per una volta dire cosa si può fare e cosa non si potrà fare, perché altrimenti qua rischiamo di parlare solo per proclami e investimenti futuri, quando in realtà oggi forse, più che a un investimento pro-futuro, dobbiamo pensare a investimenti di contenimento dell'attuale situazione.

Come ho detto rispetto al principio, l'ho chiamato giustamente così perché poi, quando è stata scritta l'interpellanza, non si sapeva cosa sarebbe passato, prendo atto che la II Commissione verrà interessata e, da un certo punto di vista, forse è meglio così per non perdere tempo in Commissioni speciali, che poi magari non vanno da nessuna parte su questo, anche perché non sono stato promotore di questo articolo con i miei colleghi, ci sono altri promotori, sinceramente le sedi deputate per discutere ci sono.

Riguardo poi invece alle richieste di ristoro, abilmente lei non mi ha parlato del Senatore, ma ci sarà occasione per parlare direttamente con il Senatore, prendo atto del fatto, anche sulla base di quello che sta succedendo, che molto probabilmente tutta una serie di valutazioni, prospettive e speranze forse verranno meno ma lo vedremo in base a come andrà il futuro del post Conte bis. Lì forse dovremo ritirare la riga e capire che cosa si potrà ottenere o no dal punto di vista non soltanto dei ristori, ma magari anche di eventuali scorciatoie o aiuti dal punto di vista normativo.

Sulle date la ringrazio di aver specificato in maniera un po' più chiara rispetto a quanto avvenuto in bilancio, perché in bilancio abbiamo toccato i temi un po' settorialmente, l'obiettivo di questa interpellanza era definire due date precise: il 28 febbraio per il DEFR, me lo sono appuntato, giorno più giorno meno, e fine aprile per il rendiconto, mi sono altrettanto appuntato la data.

Come lei è bravo a parlarmi del passato, sappia e lo sa benissimo, che il sottoscritto e il mio gruppo - perché ricordo che gli ordini del giorno non li ho presentati io ma li ha presentati un gruppo di soggetti firmatari, perché lavoriamo comunque ognuno per quota parte in squadra - saremo molto attenti e vigili a far rispettare queste date o a dire la nostra.