Objet du Conseil n. 267 du 27 janvier 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 267/XVI - Interpellanza: "Intendimenti per la fruizione al pubblico del Castello di Aymavilles".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 27 all'ordine del giorno. La parola alla collega Foudraz.
Foudraz (LEGA VDA) - Con la presente interpellanza si vuole portare l'attenzione dell'Amministrazione regionale sulla fruizione al pubblico per visite del Castello di Aymavilles. Anche se allo stato attuale, a causa dell'emergenza sanitaria che incombe su tutta la popolazione mondiale, potrebbe sembrare magari fuori luogo un'iniziativa di questo genere, credo che fare comunque della programmazione sia doveroso e sinonimo di voglia di cercare di tornare il più possibile a una normalità compatibilmente con le eventuali future restrizioni che potrebbero continuare a persistere.
La Valle d'Aosta, come sapete tutti, è una regione ricca di castelli, se ne contano ben 72 lungo la vallata principale suddivisi tra castelli, caseforti e dongioni, senza poi contare le vallate minori. Tra questi vi è appunto il Castello di Aymavilles, che è una magnifica opera risalente al XII secolo situata all'imbocco della Valle di Cogne. Da diversi anni ormai questo Castello è chiuso al pubblico, anche in conseguenza dei lunghi lavori di restauro conservativo che sono iniziati parecchi anni addietro e il cui termine previsto per la fine lavori era l'anno 2020. Durante una delle ultime aperture del sopramenzionato castello e in occasione di una manifestazione che si è svolta nel 2018 ed era denominata "Cantiere evento al Castello" numerosissimi erano stati gli accessi allo stabile da parte dei visitatori e numerosissimi sono o forse è meglio dire erano prima del marzo 2020 i turisti che, attirati dall'imponenza dell'immobile, arrivavano alle porte del suo cancello con la voglia di poter visitare la struttura.
Considerato che numerose sono le richieste in merito alla conoscenza sulla data di apertura al pubblico dell'immobile per visite culturali, anche perché, come citava un famoso scrittore francese del Novecento: Antoine de Saint-Exupéry, "fare dono della cultura è fare dono della sete, il resto sarà una conseguenza", si interpella quindi l'Assessore competente per conoscere in prima istanza se sia intenzione dell'Amministrazione regionale di rendere fruibile al pubblico il Castello di Aymavilles, ovviamente nel rispetto delle norme e misure di sicurezza prescritte per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19 e in seconda istanza la tempistica con la quale tale fruizione al pubblico sarebbe attuabile.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (PCP) - Grazie collega Foudraz. L'Amministrazione regionale, attraverso la Soprintendenza per i beni e le attività culturali, è impegnata da diversi anni nel progetto di restauro e rifunzionalizzazione del Castello di Aymavilles, che è finalizzato a rendere questo importante sito storico fruibile dal pubblico, attraverso un percorso museale che consente la visita della struttura architettonica in tutte le sue parti, quindi dal piano terra al sottotetto, con la possibilità di godere del vasto parco del Castello. L'aspettativa per quest'apertura, come lei ha ribadito nella presentazione dell'interpellanza, è notevole, anche alla luce appunto dei successi raggiunti con le anteprime che hanno visto il sito protagonista, quindi le Giornate FAI di Primavera del marzo 2018 e la successiva apertura nell'ambito della rassegna culturale "Châteaux Ouverts" in occasione del "Cantiere evento" organizzato appunto dal 4 al 26 agosto 2018, che sono due iniziative, che, come lei ha ben spiegato, hanno sensibilizzato il pubblico sui lavori fatti e su quelli allora in corso ai fini della futura apertura del sito.
Approfitto dell'occasione per dare qualche informazione sul castello e sul sito: il complesso monumentale, il Castello con le sue pertinenze, il parco e gli edifici annessi appartiene alla Regione Autonoma Valle d'Aosta dal 1970. L'aspetto attuale risale all'imponente intervento settecentesco, che ha trasformato completamente l'edificio medievale. I successivi interventi ottocenteschi sono legati soprattutto all'utilizzo della dimora come residenza da parte degli ultimi eredi della famiglia di Challant. Tra fine Ottocento e prima metà del Novecento il castello è stato utilizzato come dimora di villeggiatura ed è questo aspetto che l'edificio presentava al momento dell'acquisto da parte della Regione.
Per anni l'immagine del Castello è stata quella di un work in progress, a partire dalla fine degli anni Novanta del Novecento la dimora è stata oggetto di studi, rilievi, analisi, indagini e interventi propedeutici finalizzati alla sua valorizzazione. Il progetto definitivo di restauro dell'edificio e di allestimento museale del Castello, affidato nel 2007, ha preso forma nel 2008-2010. L'approvazione del progetto esecutivo risale al 2011, i restauri della struttura architettonica sono partiti nel maggio 2013 e si sono conclusi definitivamente l'anno scorso, quindi nel 2020. Gli uffici, quindi, sono in attesa del collaudo amministrativo e dei collaudi tecnici delle strutture degli impianti che dovrebbero essere consegnati entro breve e successivamente essere approvati. Nei prossimi mesi quindi dovranno essere completate anche le pratiche dei vigili del fuoco e del Comune proprio per l'agibilità. I lavori hanno riguardato l'esecuzione di un complesso e organico insieme di operazioni edili, strutturali, impiantistiche e di restauro finalizzate alla conservazione e alla messa a norma impiantistica e strutturale del castello, ai fini di una fruizione in totale sicurezza del monumento, comprese le lavorazioni necessarie alla lavorazione dell'allestimento museale nel suo interno. I lavori di allestimento sono iniziati nella primavera 2020 in concomitanza con il primo lockdown e da contratto termineranno nella tarda primavera 2021, anche in questo caso dovranno poi seguire i necessari collaudi. Il progetto museale prevede che all'interno dell'edificio sia collocata ed esposta la collezione dell'Académie de Saint-Anselme formatasi a partire dal 1855 coerentemente con la presenza nel Castello in anni simili di una ricca e significativa raccolta d'arte e di archeologia riferibile ai membri della famiglia Cacherano-Challant, che avevano fatto della dimora valdostana un museo privato.
L'obiettivo fondamentale del progetto museale, da un lato, è raccontare la storia del Castello attraverso il recupero filologico dell'edificio e delle fasi salienti della sua trasformazione; dall'altro, dare adeguato rilievo all'importante collezione dell'Académie che vi sarà poi ospitata.
Per quanto attiene l'offerta turistica e culturale, il Castello fa parte di un gruppo di emergenze archeologiche architettoniche gravitanti in un settore strategico del territorio valdostano. A pochi chilometri di distanza si trovano infatti il Castello di Sarre, il Castello alto di Saint-Pierre, che sarà la futura sede del Museo di scienze naturali, il castello Sarriod de La Tour e nello stesso territorio del comune di Aymavilles la Chiesa di Saint-Léger e il sito romano di Pont d'Aël. Tale ricchezza monumentale contribuisce, come lei ha ben evidenziato, a creare una rete turistica di notevole valore e importanza, che si integra perfettamente anche con quella enogastronomica. L'obiettivo economico turistico complessivo vede quindi il complesso di Aymavilles al centro di un nuovo piano di sviluppo del territorio attraverso un aumento di flussi turistici e una conseguente ricaduta in termini di indotto economico.
A causa dell'emergenza epidemiologica ancora in corso, la modalità di fruizione del sito si adeguerà ai protocolli sanitari e di sicurezza aggiornati. Le faccio presente che il Castello presenta ampi spazi che permetteranno proprio il distanziamento richiesto dalla normativa vigente, è proprio adatto anche in una fase come questa a essere visitato. Il progetto di fruizione del sito prevede, infatti, che all'interno dell'edificio la visita sia libera e non a gruppi come per altri castelli valdostani, ma contingentata nel numero di presenze contemporanee all'interno della struttura e credo quindi che sia ancora un po' prematuro ragionare strettamente però in questi termini, anche perché siamo animati dalla speranza di poter tornare presto a una fruizione proprio del sito del Castello nel segno della normalità e non diciamo dell'emergenza.
Mi chiede poi la tempistica con la quale tale fruizione al pubblico sarebbe attuabile, rispetto alle tempistiche, dobbiamo ovviamente fare i conti con gli sviluppi dell'emergenza sanitaria, ma soprattutto con i lavori di allestimento in corso, cui seguiranno gli ultimi collaudi e gli interventi necessari a garantire l'apertura al sito al pubblico in sicurezza. In particolare, nei prossimi mesi proseguiranno gli interventi di predisposizione e installazione degli apparati multimediali, che sono ormai imprescindibili per rendere la visita interattiva e stimolante e di realizzazione degli apparati didattici, quindi pannelli, didascalie, cartellonistica lungo il percorso espositivo, secondo un'immagine grafica coerente con la rete dei castelli valdostani. Si stanno inoltre progettando le pubblicazioni, quindi guida breve, focus e studi e le brochure da distribuire ai visitatori. Nel corso della stagione estiva si prevede il trasporto di arredi e opere d'arte, il loro inserimento all'interno delle teche espositive, contestualmente all'appendimento dei quadri alle pareti. Per la parte di comunicazione si prevede di elaborare un piano di azioni dedicate, distribuite su diversi mesi precedenti l'apertura comprendenti attività pubblicitaria sugli organi di informazione regionali e nazionali. Le attività di comunicazione saranno favorite anche sui social e sui canali digitali, strumenti di promozione, come ormai sappiamo, indispensabili e imprescindibili per catturare larghe fasce di pubblico. Si sta, inoltre, predisponendo un piano di gestione necessario a consentire l'inserimento del sito nel sistema dei castelli valdostani gestiti in forma diretta dalla Regione.
Secondo questo stretto cronoprogramma, quindi tenuto conto dei lavori in corso e degli ultimi collaudi ancora da effettuare, si stima di poter aprire questo complesso museale nel prossimo autunno. Si ricorda, tuttavia, che l'attuale bilancio tecnico, come approvato allo stesso modo dalla precedente Amministrazione, non consente la copertura delle necessità finanziarie per la gestione del Castello. Sarà pertanto necessario, in sede di assestamento di bilancio, dare priorità al recupero di fondi da destinare ai servizi di custodia, biglietteria, nonché a quelli di lancio e di organizzazione dell'evento inaugurale.
Preso atto di questa necessità, evidenzio alla collega Foudraz che tale esigenza è stata inserita dal sottoscritto nel DEFR come priorità.
Dalle ore 18:22 riassume la Presidenza il presidente Bertin.
Bertin (Presidente) - Per la replica, ha chiesto la parola la consigliera Foudraz, ne ha facoltà.
Foudraz (LEGA VDA) - Grazie Assessore. Bene, sono contenta di sentirle dire che finalmente vediamo la fine di questi lavori perché veramente sono moltissime le persone non solo valdostane ma anche tanti turisti che arrivano ogni anno con la speranza di poter visitare il Castello e vengono ripetutamente anche negli anni poi successivi e si stupiscono del fatto che questo Castello sia sempre un cantiere. Sono contenta quindi del fatto che la probabile apertura sarà l'autunno prossimo, anche se avrei sperato in estate visto che l'estate porta più turisti.
La ringrazio anche di aver fatto presente comunque che le somme per il funzionamento del Castello verranno poi approvate in fase di assestamento di bilancio.