Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 266 du 27 janvier 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 266/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito al finanziamento di lavori di efficientamento energetico di edifici pubblici".

Marguerettaz (Président) - Point n° 26 à l'ordre du jour. La parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Partiamo dalla delibera di Giunta n. 1044 del 16 ottobre 2020 avente a oggetto: "Approvazione dell'aggiornamento del progetto strategico, efficientamento energetico edifici pubblici" in cui viene deliberato di dare atto che le spese sostenute nell'ambito dei progetti integrati, efficientamento energetico edifici pubblici, edificio direzionale Autoporto S.p.A. ed efficientamento energetico edifici pubblici modulo di raccordo Autoporto S.p.A., approvati con deliberazione della Giunta regionale n. 393 del 3 aprile 2018, coerenti per l'obiettivo con le finalità perseguite dal programma investimenti per la crescita e l'occupazione 2014-2020 FESR e pertanto finanziabili con le risorse aggiuntive regionali ai sensi dell'articolo 19, comma 24, della legge regionale 11 febbraio 2020, su indicazione dell'Autorità di gestione FESR non verranno in via cautelativa certificate all'Unione europea.

La delibera medesima non esplicita le ragioni per le quali in via cautelativa, su indicazione dell'Autorità di gestione FESR, non verranno certificate le suddette spese, pur esplicitando che l'obiettivo perseguito dai progetti stessi sia coerente con le finalità perseguite dal programma investimenti per la crescita e l'occupazione 2014-2020 FESR.

Se infatti esaminiamo la delibera di Giunta regionale n. 393 del 3 aprile 2018 con oggetto: "Approvazione delle schede di progetti efficientamento energetico edifici pubblici, edifici direzionali Autoporto S.p.A. ed efficientamento energetico edifici pubblici, edificio modulo di raccordo Autoporto S.p.A. della convenzione con la società Autoporto S.p.A. e del corrispondente finanziamento nell'ambito del programma investimenti per la crescita e l'occupazione 2014-2020 FESR" in cui venivano approvati i suddetti progetti con il relativo finanziamento rispettivamente di euro 1.159.118,72 di cui euro 420.867 e di euro 420.867,76, complessivamente quindi pari a euro 1.579.986,48, e quindi considerata appunto la rilevanza degli importi suddetti, considerato che si è a conoscenza dell'attivazione di un contraddittorio con la società Autoporto S.p.A. a seguito di numerose problematiche evidenziate dai controllori di primo livello, richiamiamo anche il contenuto dell'interrogazione discussa nel Consiglio regionale del 7 marzo 2019 in cui portavamo a conoscenza dell'Aula la grave situazione dovuta a numerosi episodi di interruzione del riscaldamento nei locali oggetto dei sopracitati lavori di efficientamento energetico, consideriamo infine che dalle premesse della delibera di Giunta n. 1044 soprarichiamata parrebbe che si voglia andare nella direzione di finanziarie i suddetti lavori attraverso l'utilizzo di risorse aggiuntive regionali di cui all'articolo 19 della legge regionale n. 1/2020.

Chiediamo quindi quali siano state le problematiche rilevate in sede di controllo di primo livello e quali siano state le ragioni definitive della decisione di non certificare all'Unione europea in via cautelativa e su indicazione dell'Autorità di gestione FESR le spese sostenute nell'ambito dei progetti integrati di cui in premessa. Poi chiediamo se sia effettivamente intenzione della Regione di finanziare i suddetti lavori attraverso l'utilizzo di risorse aggiuntive regionali; in ultimo se siano ravvisabili delle responsabilità per quanto accaduto e, in caso positivo, quali siano i provvedimenti adottati o che si intendano adottare nei confronti dei soggetti individuati.

Sappiamo che per questi lavori ci sono stati moltissimi problemi, problemi appunto che erano già stati evidenziati nella scorsa legislatura dalla Lega e anche da altre forze politiche ed erano stati molto minimizzati da parte del Governo regionale, eppure sapevamo che c'erano state delle petizioni per questo, che c'erano stati dei soggetti con locali commerciali e altro appunto all'Autoporto... sapevamo che erano stati avviati anche dei contenziosi, il tutto è sempre passato comunque sottotraccia. Abbiamo poi osservato quello che è accaduto all'interno del Consiglio di amministrazione dell'Autoporto in questi anni, non sappiamo assolutamente le ragioni, però vediamo che un Consigliere era dimissionario il 30 giugno 2018, dopodiché un altro dimissionario il 28 febbraio 2019, dopodiché vediamo il 3 maggio 2019 le dimissioni del Presidente e di un Consigliere. Ora, noi non sappiamo assolutamente le ragioni, però comunque qualche cosa all'interno della società Autoporto è accaduta e sta accadendo. Chiediamo quindi di avere le risposte intanto in relazione a quello che sta succedendo, soprattutto perché sappiamo di questa attivazione di un contraddittorio con l'Autoporto S.p.A., siamo preoccupati del fatto che 1 milione e mezzo e oltre di euro che dovevano essere recuperati con i fondi europei vengono messi a carico della Regione e quindi vorremmo capire qualche cosa di più.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV-SA) - Nel suo intervento ha richiamato numerose questioni, io cercherò di dare alcune risposte, in particolare rispetto alle domande che ha posto nell'interpellanza ma ovviamente sono a disposizione per approfondire anche altre questioni che sono state sollevate.

Prima di andare alle risposte, mi sembra corretto dire che il lavoro si è concluso e direi l'obiettivo che origina la richiesta di finanziamento, che era quello della riduzione... della qualificazione energetica, quindi il raggiungimento di un mantenimento dei costi e di una qualità degli interventi per passare a una classe energetica superiore è stato raggiunto e questo consentirà all'edificio oggetto di intervento di essere collocato appunto in una classe energetica superiore e di garantire efficienza e risparmio nella gestione degli immobili, oltre che un miglior livello di comfort per i suoi occupanti e un risparmio del consumo di fonti fossili.

Non entro nel merito, anche perché non sono completamente a conoscenza, la risposta che mi è stata fornita indica che i lavori si sono svolti senza particolari problemi, quindi non dubito del suo intervento e non sto a sostenere una posizione diversa. Prenderò l'impegno personalmente comunque di andare a verificare, insieme anche al Consiglio di amministrazione, quanto è successo e quanto ancora può succedere. Rispetto però alla conclusione dei lavori, i tempi sono stati rispettati, non ci sono contestazioni, non ci sono riserve da parte delle imprese esecutrici. Quella quindi che viene riportata è una situazione diversa ed è corretto che si verifichino bene le fonti. Io quindi su questo non entrerei in merito.

Rispetto invece alle domande, la prima si divide in due domande: "quali siano state le problematiche rilevate in sede di controllo" e l'altra sul perché della non certificazione. Rispetto alle problematiche del controllo di primo livello, che è iniziato nella prima fase di certificazione delle spese, la problematica riscontrata in sede di controllo è riconducibile all'applicazione dei codici dei contratti, il contraddittorio che ne ha generato ha permesso di risolvere parte di queste difficoltà, ripeto: un contraddittorio sulla prima fase di certificazione e in questo momento si è concluso con una riduzione di spesa, che comunque continuerà perché la certificazione della spesa è all'inizio della sua fase di verifica.

Rispetto invece alla certificazione, è una decisione che è stata assunta in via cautelativa perché la ragione è riconducibile a un dubbio di carattere interpretativo sull'esatto inquadramento di Autoporto S.p.A. e alla conseguente possibilità di annoverare Autoporto tra i soggetti beneficiari attuatori degli interventi di efficientamento, in particolare le incertezze interpretative sono sorte e, nonostante i pareri richiesti all'assistenza tecnica e al nostro legislativo non sono state superate, sulla natura giuridica della società e sulla sua effettiva riconducibilità ai cosiddetti "organismi di diritto pubblico", annoverati dai programmi tra i possibili soggetti beneficiari di finanziamenti. In ragione di questi dubbi, in via cautelativa appunto si è deciso di non certificare visto che il programma non ha problemi di spesa, le risorse sono state impegnate attraverso un altro bando: quello previsto dalla DGR n. 323 del 30 aprile 2020, che permette gli avvisi a evidenza pubblica per l'efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico dei Comuni e delle Unités des Communes valdôtaines. È stata adottata questa scelta per evitare di avere una spesa che può essere messa in discussione, visto questo dubbio interpretativo nella sua certificazione, e lo si può fare perché questo non genererà dei problemi sulla rendicontazione del programma, che avrà comunque altre spese a disposizione per raggiungere il suo risultato.

La risposta alla domanda n. 2: "se sia effettivamente intenzione della Regione VDA di finanziare i suddetti lavori attraverso l'utilizzo di risorse aggiuntive regionali" è sì. La società Autoporto, sulla base delle deliberazioni di approvazione dei progetti in argomento, ha portato a conclusione, nei termini previsti, i lavori di efficientamento energetico dell'edificio direzionale e del modulo di raccordo. Considerato che gli interventi sono perfettamente coerenti con gli obiettivi previsti dal FESR 2014-2020, gli stessi, com'è indicato nella deliberazione n. 1044/2020 di revisione progetto strategico, efficientamento energetico edifici pubblici, saranno finanziati attraverso l'utilizzo delle risorse aggiuntive regionali di cui all'articolo 19 della legge n. 1/2020, la quale prevede, tra l'altro, che le risorse aggiuntive regionali per i programmi di investimento oggetto di cofinanziamento europeo e statale sono autorizzati a far integrare le disponibilità di risorse finanziarie per obiettivi previsti dai programmi e dai progetti cofinanziati, laddove questi ultimi non assicurino la necessaria risposta ai fabbisogni individuati e anche alla luce di possibili rinunce ai finanziamenti da parte dei beneficiari, economie di spese, non rispondenza agli stringenti vincoli di ammissibilità previsti dalla normativa statale dei programmi e dei relativi sistemi di gestione e controllo.

"Se siano ravvisabili delle responsabilità per quanto accaduto e in caso positivo quali siano i provvedimenti adottati o che si intendono adottare nei confronti di soggetti individuati": il processo di individuazione degli interventi da finanziare con fondi europei è codificato e prevede, tra l'altro, la validazione da parte dell'Autorità di gestione competente. L'iter di ammissione del finanziamento dei progetti in argomento ha rispettato tutte le regole procedurali stabilite, la scelta di non certificare le spese afferenti i progetti è espressione di un comportamento prudente da parte dell'Autorità di gestione che non comporta danni né dal lato del beneficiario, il quale godrà comunque del finanziamento accordato, né dal lato del programma investimenti per la crescita e l'occupazione 2014/2020 del FESR, in quanto non crea, come ho detto prima, problemi rispetto alla certificazione della spesa sulla 64. A nostro avviso, allo stato attuale non si ravvisano quindi pertanto responsabilità ma la capacità ovviamente di trovare anche delle soluzioni in un ambito complicato come quello della gestione dei fondi europei e di cercare di produrre delle azioni che creino le condizioni per la realizzazione di progetti e gli obiettivi che il programma condiviso insieme a tutta l'Amministrazione regionale ha portato al suo compimento.

Da parte nostra quindi ci sono tutte le attenzioni del caso per far sì che i progetti e soprattutto gli obiettivi politici vengano raggiunti e allo stesso tempo la cautela è quella di portare a rendicontazione le risorse in maniera che possano essere sempre certificate dalla Commissione europea.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Assessore Bertschy, quindi sostanzialmente mi si sta rispondendo che il motivo e l'unico motivo per cui si sospende la richiesta di questi soldi sostanzialmente all'Europa, per rendere il tutto in termini più semplici, è che non si sa e si dubita del fatto che sostanzialmente Autoporto potesse prendere questi soldi per poter fare questo tipo di lavoro. Io quindi non so se ho capito, adesso poi mi riascolterò bene tutta la sua risposta e si andrà avanti ad approfondire tutta questa situazione, perché tanto per incominciare questa risposta ha una sua gravità importante perché decidere di fare un progetto con i fondi europei, il tutto perché si dice nella stessa delibera che "pur coerenti con l'obiettivo e le finalità perseguite dal programma investimenti per la crescita e l'occupazione... in via cautelativa non chiediamo più i soldi", allora Autoporto non ha cambiato denominazione o quant'altro, quindi forma giuridica, Autoporto S.p.A. era Autoporto S.p.A. già prima. Edificio pubblico? Sì? No? Sarò ben curiosa poi di andare a leggere bene tutte le motivazioni che hanno portato appunto a dire: "ah beh, abbiamo chiesto questi soldi, abbiamo iniziato tutti questi progetti per avere i fondi europei, non è cambiato nulla", ma forse però Autoporto questi soldi non li poteva spendere. Non aveva diritto di partecipare a questo bando e allora li spende la Regione e li spendiamo per questo non li spendiamo per qualcos'altro comunque sia, non è proprio una roba così semplice e così liscia, sono risorse pubbliche molto importanti.

Sul discorso dei lavori fatti, io non entro minimamente nel merito, non mi permetto minimamente di contestare il fatto che sia stato tutto certificato come a regola d'arte, eccetera, però un dato di fatto certo è che all'epoca molti problemi c'erano stati, c'erano state petizioni e quant'altro in relazione a tutte le problematiche tra quello che era la parte comune che era stata fatta e quelli che poi erano invece i problemi con i raccordi nei locali che sono locati a tutte le varie attività... se era un problema di aria calda, aria fredda e di attività che avevano l'interruzione del servizio di aria calda e quant'altro... e soprattutto degli sprechi in relazione all'attività alberghiera e quant'altro che si ritrovava a non poter più decidere di fermare l'impianto di raffreddamento dell'aria, che andava in automatico, se ricordo bene, o comunque così mi è stato riferito, prendiamo tutto con beneficio di inventario, però non potevo utilizzarlo realmente quando ce n'era bisogno ma sostanzialmente questo impianto andava sempre, quindi alla faccia del risparmio energetico! Sarebbe molto interessante anche sapere poi se queste problematiche sono state risolte, oppure abbiamo fatto dei lavori di riqualificazione energetica per poi sparare aria fredda in continuazione quando non è necessario, quindi utilizzare questi impianti ben di più di quello che serve, con tutti i problemi anche di spese energetiche e di inquinamento che possono derivarne. Comunque, io di questo non ho notizie però sarebbe anche interessante andare avanti a capire.

Sarà poi anche interessante capire esattamente quello che è successo all'interno del contraddittorio, perché la sua risposta è stata a volo d'angelo sul discorso che poi c'è stata una riduzione delle spese che sono state sostanzialmente ammesse, però andremo poi a vedere effettivamente in questi verbali tutto quello che è realmente emerso e se le contestazioni sono state effettivamente solo queste o meno. Diciamo che su questa questione torneremo poi più avanti quando verrà richiesta poi tutta la documentazione necessaria.