Objet du Conseil n. 265 du 27 janvier 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 265/XVI - Interpellanza: "Tempistica per l'approvazione delle modifiche al regolamento relativo ai requisiti igienico-sanitari delle attività di somministrazione di alimenti".
Marguerettaz (Président) - Point n° 25 à l'ordre du jour. La parola al collega Ganis, ne ha facoltà.
Ganis (LEGA VDA) - In occasione delle elezioni regionali e amministrative 2020, Confcommercio Valle d'Aosta ha pubblicato un documento programmatico presentato a tutte le forze politiche per lanciare proposte, idee e suggerimenti che loro associati hanno espresso nell'ottica di una fattiva e proficua collaborazione. È sotto agli occhi di tutti che l'emergenza Covid-19 ha messo a dura prova le imprese valdostane che devono fare i conti con una recessione che sarà lunga e dolorosa. Alla luce di questo la Regione è chiamata quindi a intervenire su tematiche come l'innovazione, l'Agenda digitale, la gestione dei fondi europei e incentivi alle imprese per dare un nuovo slancio alle imprese in vista di una futura ripartenza. In questo siamo convinti che non si possa prescindere da un dialogo costante con le imprese, che ogni giorno devono fare i conti con le conseguenze della pandemia in corso. Per questo, dopo gli impegni presi dall'Amministrazione regionale nel portare avanti i contenuti di tale documento programmatico, siamo qui oggi per fare il punto sullo stato di attuazione delle modifiche al regolamento sui requisiti igienico-sanitari dell'attività di somministrazione degli alimenti. Tale intervento era stato nuovamente sollecitato da Confcommercio in una lettera del 10 novembre scorso e indirizzata al presidente Lavevaz e all'Assessore alle attività produttive. Tale sollecito era necessario anche alla luce delle chiusure dovute alla ripartizione in zone del Paese nella convinzione che l'aggiornamento di tale regolamento possa permettere di dare slancio a tutte quelle aziende che lavorano nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, che più di tutti ha subito le conseguenze delle reiterate chiusure. In base a queste considerazioni, si interpella il Governo regionale per conoscere se sia intenzione dell'Amministrazione approvare in tempi brevi la summenzionata modifica al regolamento regionale n. 2/2007 di cui alla legge regionale n. 1/2006.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz J. (PCP) - Grazie consigliere Ganis per l'interpellanza, che mi permette di chiarire l'iter e di dire alcune cose sulla questione che lei ha posto. Rispondo io all'interpellanza, in accordo con il collega Barmasse, poiché la tematica riguarda entrambi gli Assessorati visto che la proposta di modifica del regolamento regionale n. 2/2007 ha proprio nel titolo un esplicito richiamo ai requisiti igienico-sanitari, ma con riferimento appunto alle attività di somministrazione degli alimenti, per semplificare i bar e i ristoranti, come lei ha ben detto nella sua esposizione.
Il provvedimento, come lei ben saprà, nel regolamentare gli aspetti igienico-sanitari e i requisiti strutturali di dette attività, di fatto semplifica la classificazione attualmente vigente introducendo novità da un punto di vista sia sanitario, sia commerciale, quindi il dispositivo per chi non lo conosce nel dettaglio modifica proprio le quattro tipologie riformulando e ampliando proprio gli ambiti di operatività soprattutto dei bar, è un po' l'obiettivo di questa revisione.
È proprio in virtù di questa commistione di competenze, se così la vogliamo chiamare, tra Assessorati diversi, che allo studio e redazione dell'atto regolamentare modificativo del regolamento regionale n. 2 del 11 ottobre 2007, hanno partecipato attivamente sin dall'inizio la Struttura Igiene e sanità pubblica dell'Assessorato della sanità e la struttura competente in materia di ricettività e commercio dell'Assessorato del turismo e commercio, oltre naturalmente, come lei ha evidenziato in premessa alla sua interpellanza, i citati soggetti del FIPE e del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda USL, in particolare il Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione. È un tema antico questo sul quale, anche a causa del mio lavoro da civile - lavoro ordinario dal quale sono in aspettativa per mandato politico dall'inizio di questa legislatura -, credo di aver maturato una certa esperienza. Io non posso che concordare con lei, collega Ganis, sull'esigenza di fare manutenzione, anzi, direi proprio di riscrivere in alcune parti totalmente il citato regolamento, che è ormai anacronistico e - glielo posso assicurare proprio per esperienza diretta - di difficile applicabilità in alcune situazioni e non posso che concordare con lei anche sulla necessità di porlo tra le priorità di questo primo periodo di legislatura poiché, così come attualmente è strutturato, crea, anzi continua a creare diversi problemi interpretativi di sovrapposizione normative e oserei dire anche delle intollerabili sperequazioni tra la nostra regione e il resto delle regioni italiane. Glielo dico in quanto il regolamento attuale, che, come le spiegavo, è tra gli strumenti normativi che quotidianamente utilizzavo nella mia attività di ispettore di igiene, di fatto pone delle "zeppe", non saprei tanto come altro definirle, rispetto a ciò che avviene altrove restringendo o limitando proprio l'operatività di alcuni esercizi pubblici nel settore della somministrazione, mettendo in difficoltà, tra l'altro, anche gli uffici e i servizi che con questa norma si interfacciano quotidianamente, quindi lo Sportello unico degli Enti locali, il Servizio di Igiene degli alimenti e della nutrizione, i Servizi di annonaria della Polizia di Stato, delle Polizie municipali, dei Carabinieri del NAS, cioè tutte comunque quelle strutture che in qualche modo utilizzano questo regolamento e queste norme per la loro attività quotidiana, oltre naturalmente anche agli esercizi, ai consulenti e ai commercialisti, che, di fatto, spesso rischiano di avere delle difficoltà anche di tipo interpretativo.
Quello che posso dirle, anche alla luce appunto della mia personale esperienza ed essendomi confrontato con le strutture interessate, è che il testo di revisione, scritto ormai un paio di anni fa, quello che lei cita, congiuntamente dalle strutture della sanità e del commercio, connotato da estrema complessità e ancora da piccole incongruenze, necessita di alcuni ultimi approfondimenti, che andranno messi a fattor comune quanto prima con i soggetti più direttamente interessati, quindi le categorie maggiormente rappresentative e l'USL. Questi approfondimenti sono più che altro volti a evitare quelle inutili e sovrabbondanti regolamentazioni che hanno connotato il testo originario e mi fa piacere constatare che anche il Presidente di Confcommercio, con il quale mi interfaccio con una certa frequenza, come lei penso possa ben immaginare, condivide l'esigenza, oltre naturalmente di un'accelerazione dell'iter di approvazione di questo regolamento, di questa nuova riscrittura, di uno snellimento e di una semplificazione proprio del regolamento. Per capirsi, occorre che ogni riferimento e ripetizione di normative già esistenti - ormai parliamo solo più di quelle di derivazione comunitaria, essendo la materia commerciale sanitaria di pertinenza dell'Unione europea - sia sfrondato dal testo finale in modo tale che non vi siano confusioni tra i livelli normativi. Credo che il collega Restano, tra l'altro, provenendo anche dal mio stesso ambito lavorativo, non potrà che concordare sul fatto che questo regolamento di fatto poi ripropone pari pari normative europee e altri tipi di normative ricopiandole proprio fin nelle virgole, quindi inutilmente creando, tra l'altro, confusione, perché queste norme sono in continua evoluzione, quindi il regolamento strutturato com'era prima e com'è nella sua revisione rischia di diventare vecchio dopo qualche mese, se non addirittura dopo qualche settimana. Infatti il testo originario, quello di risulta riscritto dagli uffici, già parzialmente illustrato alle associazioni di categoria nella scorsa legislatura, riporta proprio stralci di specifiche normative di settore, che per loro natura subiscono da parte del legislatore comunitario continue modifiche, riscritture e aggiornamenti.
Riteniamo, quindi, che non sia opportuno che questi stralci copiati così pari pari, bovinamente devo dire, siano inseriti nell'articolato, perché sono passibili proprio di abrogazioni o di modifiche nel tempo e quindi di una sorta di conflittualità derivata tra regolamenti di carattere regionale e norme di livello superiore.
Per venire quindi all'impegnativa, collega Ganis, come ho già più volte spiegato anche al collega Baccega, con il quale abbiamo lungamente discusso nel merito del regolamento... ed è doveroso segnalare che nella scorsa legislatura, tra l'altro, il collega Baccega insieme all'allora Assessore al turismo e commercio e ai dirigenti delle strutture interessate, il dottor Ruffier e il dottor Di Martino, che ringrazio anche per il grande lavoro che hanno fatto, si sono molto spesi per riscrivere il regolamento e per concertarne i contenuti con le associazioni di categoria. Dicevo che è ferma volontà degli Assessorati regionali della sanità e del turismo e commercio, di trasmettere al più presto il testo riveduto, corretto e semplificato al Dipartimento legislativo della Presidenza della Regione per l'avvio dell'iter necessario per il suo approdo in Consiglio regionale. Posso azzardare quindi che già nelle prossime settimane saremo in grado di scaricare, come si dice non tecnicamente, ma come diciamo generalmente, il testo riveduto corretto e soprattutto semplificato e, se ritiene, la terrò personalmente informato anche sui tempi di presentazione e poi magari ci prendiamo un attimo di tempo, le spiego anche le motivazioni che mi hanno portato e che ci hanno portato a prevedere un testo un po' più semplificato non per questioni di carattere tecnico, ma proprio per rendere più facile la fruizione da parte di tutti i soggetti interessati, quindi sia di chi lo utilizza normalmente come le citavo prima, ma soprattutto per chi poi dovrà utilizzare questo strumento normativo per la propria attività quotidiana.
Presidente - La parola al collega Ganis per la replica.
Ganis (LEGA VDA) - Da novembre ad oggi non avete trovato ancora una soluzione, pareva che ci fosse stato un accordo, così ci è sembrato, a questo punto bisogna trovare subito nell'immediato una soluzione perché i tempi stringono e la gente ha bisogno di lavorare.