Objet du Conseil n. 1130 du 21 novembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 1130/XV - Interpellanza: "Studi comparativi in materia economica e digitale riferiti alla Regione autonoma Valle d'Aosta".
Rini (Presidente) - Passiamo al punto n. 35 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola alla collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Leggiamo l'articolo pubblicato su La Stampa in data 19 ottobre 2019 dal titolo: "l'economia valdostana è la peggiore del Nord Italia". Il testo dice: "negli ultimi anni lo sviluppo socio-economico della nostra Regione appare minato dalle debolezze della programmazione del Governo regionale. L'Istituto IRES Morosini che ha elaborato i dati Istat e Banca d'Italia in uno studio commissionato dalla CGIL Valle d'Aosta presentato ieri pomeriggio mira al bersaglio grosso e nei numeri traccia un quadro che pare un viale del tramonto le cui cause vengono imputate soprattutto alla Regione sia per quanto riguarda la legalità e la correttezza dei comportamenti, come dimostrano le frequenti inchieste portate avanti dalla Magistratura, nonché i referti della Corte dei conti sull'operato del Governo regionale, sia con riferimento alla capacità di elaborare strategie e interventi di qualità nei settori chiave quali l'istruzione, la formazione, la mobilità, la sanità e il settore delle partecipate. Più che un attacco un richiamo alla responsabilità nel contesto di un PIL fortemente dipendente dall'apporto del bilancio della Regione la cui incidenza sulla ricchezza è del 27 percento, la risoluzione dei problemi legati alla efficacia, all'efficienza delle pubbliche amministrazioni diviene ancora più urgente". Scrivono nelle loro analisi CGIL e IRES.
Secondo lo studio presentato ieri, il PIL valdostano è crollato (meno 11 percento dal 2007 ad oggi) una performance molto negativa, la peggiore del Nord Italia. Gli indicatori negativi sono tanti, il lavoro è sempre più precario con un calo complessivo di ore lavorate e l'aumento del numero dei lavoratori part-time o con contratto a tempo determinato. La Valle d'Aosta soffre di un disequilibrio generazionale prodotto dall'invecchiamento demografico ma anche dalla debolezza migratoria con un territorio che si mostra poco attrattivo, soprattutto per la popolazione che vive nelle altre regioni italiane. A questo si aggiunge che la Valle d'Aosta origina flussi d'immigrazione sempre più consistenti, in particolare tra le persone con un alto livello di capitale umano, ovvero con elevate conoscenze, competenze e abilità. Evidenziata l'assenza di posizione di leadership del Comune capoluogo e i persistenti limiti all'accessibilità via trasporto pubblico alla Valle d'Aosta, la CGIL Valle d'Aosta ora attende il prossimo bilancio regionale ormai in elaborazione, il già delineato DEFR, il documento di programmazione, che ne detta la linea non convince.
"Una valutazione complessiva - dice la Segretaria regionale Wilma Gaillard - verrà fatta la prossima settimana, a una prima analisi leggiamo molte enunciazioni di desiderata, vediamo buona volontà, ma è un documento poco strutturato manca in alcune parti, aspettiamo i numeri, ma non basta". Prendiamo un altro articolo apparso sempre nelle stesse settimane in data 7 novembre 2019 perché ne abbiamo praticamente ogni giorno dove si legge testualmente: ha un bel insistere, Nicola Rosset, Presidente della Chambre, nel ripetere che la ripresa economica e sociale della Valle d'Aosta passa dall'innovazione, infatti gli ultimi dati disponibili in materia di larga banda collocano la Valle d'Aosta all'ultimo posto della classifica guidata dalla Sicilia, che ha sviluppato la banda con una copertura delle unità immobiliari che sfiora il 90 percento. I dati emergono dal rapporto: "Non voglio mica la luna, le tecnologie digitali al servizio degli italiani", è lo studio elaborato dall'Istituto per la competitività nell'ambito dell'Osservatorio sulle reti e dei servizi di ultima generazione che piazza la Valle d'Aosta all'ultimo posto per coperture nelle unità immobiliari connesse solo per il 45 percento.
Con questa interpellanza pertanto io interpello il Governo regionale per conoscere "se sia intenzione di questo Governo battere l'invidiabile record per il numero di volte in cui la Valle d'Aosta arriva ultima in classifica tra le Regioni italiane nei vari studi comparativi dei dati sulle materie più disparate".
Presidente - La parola al presidente Fosson.
Fosson (PNV-AC-FV) - Fa un po' effetto vedere una Signora così compunta, in gamba e graziosa dare dei dati così negativi perché non è proprio così, cioè non dobbiamo essere proprio così pessimisti. Io alla domanda: "cerchiamo di battere questi primati...", eccetera, potrei dire: sì, con tutte le nostre forze, con tutto il nostro lavoro, come ha cercato di fare correttamente anche lei, come cerchiamo di fare tutti in quest'Aula... e sicuramente la risposta è "sì", anche se non siamo in un periodo così facile.
Vede, di articoli e di statistiche ne escono tanti, non sono tutti così negativi, se lei oggi legge quest'Ansa della Banca d'Italia, della relazione della Banca d'Italia, che è una relazione molto seria, parla di Valle d'Aosta in recupero, di mantenimento dell'occupazione. Anche l'ultima presentazione dei dati su all'Università parlava di una Valle d'Aosta e di un'economia che si sta riprendendo e sta ripartendo, quindi su queste statistiche, lei lo sa, i nostri numeri sono molto piccoli per cui basta due sotto o due sopra a far cambiare e a farci passare dal quinto posto al quindicesimo posto o all'ultimo. Sono contento anche, mi permetta, che lei usi il rapporto della CGIL, quindi tutti i rapporti devono essere utilizzati. Io direi che alla fine di questi rapporti bisogna guardare anche, laddove ci sono delle critiche: "ma che vie ci indicate", perché dire: "la debolezza della politica"... lo sappiamo tutti che c'è una debolezza, bisogna fare qualche normativa che dia stabilità, eccetera.
Rispetto a quanto descritto nelle premesse dell'interpellanza, però verrebbe da dire che lo studio che ha citato non brilla certo per l'originalità dell'analisi visto che non fa che confermare quanto già evidenziato dalla stessa Amministrazione regionale in diversi documenti ufficiali come se si legge, per esempio, il DEFR 2018-2019, ancora le relazioni socio-economiche precedenti. Non è questa la sede per entrare nel dettaglio delle statistiche, delle tendenze, ma non si può non ricordare che, secondo la Banca d'Italia, il 2018 costituisce in linea generale un'annualità positiva che porta a superare, anche a livello regionale, la difficile fase congiunturale degli ultimi dieci anni. Permangono certamente, non è che non ci sia nulla da fare, fattori di criticità che inducono a essere cauti nel giudizio sulla robustezza e sulla tenuta delle inversioni di tendenza ma i dati suggeriscono che l'economia valdostana sta recuperando, le dicevo l'Ansa di oggi, e indicano un significativo miglioramento dell'economia regionale registrando un saldo positivo del PIL rispetto all'anno precedente dell'1,7 percento in volume reale, dati della Banca d'Italia. Si tratta di una variazione leggermente superiore alla media nazionale: + 1,6 percento e al risultato osservato per la Provincia di Bolzano che ha solo + 0,4 percento, mentre è inferiore al dato del nord-ovest: + 2,2 percento e a quello della Provincia di Trento: + 2,6 percento.
In termini più generali la crescita del PIL regionale è tuttavia da considerare positivamente considerato che è la quinta in ordine di importanza fra tutte le Regioni e Province autonome, quindi non è l'ultima, è la quinta, e, mi permetta, questo lo dice la Banca d'Italia. I miglioramenti registrati sul piano economico si riflettono anche sui principali indicatori del mercato del lavoro evidenziando trend maggiormente positivi rispetto al recente passato, pur non avendo del tutto recuperato gli impatti derivanti dalla crisi che consolidano la posizione di eccellenza nel panorama italiano della Valle d'Aosta. In particolare nel 2018 il tasso di occupazione valdostano è del 67,9 percento ed è inferiore a quello della Provincia di Bolzano e della Regione Emilia-Romagna ma è sostanzialmente allineato a quelli della Provincia di Trento e della Lombardia, mentre è di molto superiore a quello medio italiano: 58,5 percento, è comunque migliore di quello relativo al complesso del nord-ovest: 66,8 percento. Per contro il tasso di disoccupazione, che è del 7 percento, è inferiore a quello di gran parte dei territori considerati, è superiore però a quelli delle Province di Trento e di Bolzano e allineato a quello dell'area di riferimento del nord-ovest: 7,4 percento. La precarizzazione del lavoro poi non è un fenomeno peculiare della Valle d'Aosta ma di tutta l'Italia, così come il part-time, che incide per il 18,4 percento in Valle d'Aosta in linea con il dato italiano del 18,6 percento e del nord-ovest del 18,2 percento ma nettamente inferiore a Trento, che arriva al 21,5 percento, e a Bolzano, che registra addirittura il 24,3 percento.
Infine, senza entrare nel dettaglio per quanto riguarda le problematiche demografiche, occorre segnalare che la dinamica negativa è determinata dal calo delle nascite e dalla diminuzione degli ingressi, non da un aumento delle uscite, ecco, questo del calo demografico è veramente un dato importante. Un grande economista, riferendosi alla Cina, diceva: "il PIL sale nella misura in cui si fanno i figli" e che ai valdostani non nascano più figli è veramente un problema, questo è il problema, anche se qui i dati sugli asili nido, sull'attenzione alla gravidanza, eccetera, sono sicuramente superiori che in altre regioni. Anche su questa dinamica influisce certamente la situazione economica ma negli ultimi dieci anni il saldo migratorio si è comunque mantenuto positivo con la sola eccezione del 2015. L'andamento economico ha determinato una minore attrattività della regione ovvero minori ingressi ma nessuna fuga, inoltre il saldo migratorio sta progressivamente risalendo in concomitanza con il miglioramento dell'economia regionale.
Venendo quindi alla domanda: "se si vuole battere...", la risposta è: sicuramente sì. Il Governo regionale ha ben presente le problematiche che interessano la Valle d'Aosta, problematiche che non sono certo di oggi ma derivano dalla decennale difficile situazione economica italiana e internazionale tutt'altro che risolta e che ovviamente non può che riflettersi anche sulla Valle d'Aosta. Le linee di intervento che il Governo regionale ha indicato nel DEFR, che saranno sviluppate dal prossimo bilancio regionale, testimoniano questa nostra attenzione alla ricerca di soluzioni di queste problematiche, in particolare per quanto riguarda le fasce di popolazione più in difficoltà, i trasporti e il lavoro.
Per concludere vorrei segnalare che lunedì scorso sono stati pubblicati i risultati dell'indagine annuale di "Italia Oggi" e dell'Università La Sapienza di Roma sulla qualità della vita nelle province italiane. Ebbene, Aosta, cioè l'intera Regione, per com'è costruita l'indagine, continua a essere al sesto posto assoluto, preceduta solo da Trento e Pordenone con ottimi e buoni posizionamenti nei diversi indicatori considerati dall'indagine. Sembra quindi che la Valle d'Aosta sia in realtà posizionata piuttosto bene nella comparazione con le altre zone d'Italia. Queste ricerche sono delle ricerche molto qualificate della Banca d'Italia e della Sapienza, anche qui le indagini contrastano una con l'altra ma queste sicuramente sono tra le più serie. Questo non vuol dire che non ci sia niente da fare, non vuol dire che noi siamo un'isola felice in cui non si debba fare nulla e non ci sia possibilità di migliorare, quindi le criticità che lei ha evidenziato forse sottolineando un dato negativo che non risulta dappertutto ci sono, non è che noi diciamo che sta andando tutto bene, soprattutto quelle legate all'instabilità politica, eccetera. Io penso però che tutti insieme, lavorando su questi temi, com'è stato proposto nel DEFR e soprattutto nel bilancio, partendo da una situazione, che non è più buona come una volta ma che comunque i dati ci dicono in miglioramento, ci sia molto da fare e ci sia sicuramente da battersi, io spero il più insieme possibile superando queste difficoltà e separazioni che ci sono, e che ci sia la possibilità in questo momento di riprendere qualche ulteriore posizione, perché, come dice la Banca d'Italia, il più brutto forse è passato anche se non ci si può sicuramente fermare.
Dalle ore 18:48 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Président) - La parole à la collègue Spelgatti pour la réplique.
Spelgatti (LEGA VDA) - Presidente, partiamo da questo punto: quando lei ha letto la mia domanda dicendo: "nella sua domanda chiede se ci si vuole battere, la risposta è: sì, ci si vuole battere". Attenzione, le chiedo di leggere attentamente quello che io ho chiesto nell'interpellanza perché era evidentemente una domanda tristemente molto ironica in cui chiedevo se volevate battere il record di numero di volte in cui finiamo sulle classifiche ultime in classifica come Regioni italiane. Se mi dice: "sì, ci si vuole battere", sono un po' preoccupata perché ha proprio ripreso il testo della mia domanda dicendo: "sì, ci si vuole battere" ma era una domanda ironica, spero che voi vogliate migliorare la situazione e non battere questo record.
Mi ha detto poi: "è strano che lei tiri fuori questa cosa". Allora non so se ha notato ma ormai in tutti i Consigli... perché tristemente di settimana in settimana escono queste notizie, non porto io dei dati perché se sono io che dico delle cose o piuttosto che la Lega, siamo disfattisti, raccontiamo bugie e tutto quanto, semplicemente io mi limito a leggere le classifiche che escono e gli articoli di giornale che escono in cui immancabilmente siamo ultimi in classifica. Attenzione, anche questo è uno studio che è partito dai dati Istat e Banca d'Italia, voi poi avete citato altri dati, per fortuna, mi auguro che non proprio su tutti i parametri siamo ultimi in classifica ma siamo ultimi in classifica su una quantità di questioni della massima importanza. Tra l'altro, questo articolo sostanzialmente è devastante perché dice esattamente: "è tutto ciò che tutti quanti sanno e i valdostani sanno perfettamente". È un bollettino di guerra a dir poco ma non è stato fatto in un discorso dalla leghista cattiva ma è stato fatto, ripeto, da un istituto di statistica sulla base dei dati Istat e dei dati della Banca d'Italia. Lei dice: "c'è un problema congiunturale" e quant'altro, io ripeto: la drammaticità di questi dati sta proprio nel fatto che ogni volta fanno i paragoni tra tutte le Regioni italiane, come sulla sanità: ultimi in classifica. Io leggo gli articoli, ripeto, non lo dice la Spelgatti, sono i dati che escono a livello nazionale, gli articoli che girano sulle testate nazionali, poi se lo diciamo noi... ma lo sappiamo che la sanità va benissimo, infatti, ripeto, anche l'altro giorno, quando ho fatto una banalissima interpellanza sui pasti commissionati e somministrati presso l'Ospedale, mi è stato detto che sostanzialmente è tutto perfetto, ci sono diecimila controlli, settimana dopo maxi titolo: "Maxi sequestro da parte dei NAS", fanno un controllo, fanno un maxi sequestro e partono i procedimenti.
Detto da voi però è sempre tutto meraviglioso, la descrizione che ci è stata fatta l'altra volta era quella sostanzialmente di un ristorante stellato Michelin, settimana dopo: "tac"; insomma questa è la situazione, è drammatica ma, come ben dice questo articolo che non ho scritto io, ripeto, ma è uscito sui giornali, il problema è la politica. Di conseguenza, come sanno bene tutti, qui, per poter evitare ogni giorno di sprofondare sempre di più, c'è un'unica soluzione: quella di ridare la parola ai valdostani e che siano i valdostani, non io, lei o chiunque, a decidere chi deve essere rieletto e quale cambio di marcia si deve dare perché chiunque vada a governare deve dare un cambio di marcia perché altrimenti ogni giorno si sprofonda sempre di più e tutti i dati che vengono fuori ogni santa settimana sui giornali... noi finiamo sulle testate o per scandali, inchieste, condanne piuttosto che i dati dove viene detto in qualsiasi ambito che siamo l'ultima Regione italiana. La responsabilità chiaramente è di chi ha governato questa Regione fino adesso perché oggi si tirano fuori i dati di quella che è stata la politica valdostana nell'ultimo decennio ma le responsabilità più grosse ce le avete voi personalmente adesso, ce le ha Rete Civica, che sta appoggiando questo Governo, che sta permettendo di andare avanti in questa maniera in cui dovremmo mettere la spinta sull'acceleratore e cambiare tutto, invece, grazie a Rete Civica, voi state su, le cose non cambiano, si sprofonda sempre di più, però loro dicono: "caspita, sta cambiando tutto perché riescono a dare i soldi per la mobilità per gli hoverboard e hanno fatto la legge sulla mobilità". Allora nella vita ci va dignità, devono essere i valdostani a decidere chi deve governare questa Regione, non sono io, non è lei, non è nessun altro!