Objet du Conseil n. 1129 du 21 novembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 1129/XV - Interpellanza: "Interventi per la completa attuazione della legge regionale 14/2015 in materia di dipendenza dal gioco d'azzardo patologico".
Rini (Presidente) - Si è deciso nella Conferenza dei Capigruppo di terminare i lavori alle ore otto. Passiamo al punto n. 30 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Questa iniziativa, questa interpellanza nasce dal fatto che qualche mese fa sono entrate in vigore le disposizioni di cui alla legge n. 14/2015 che tutti conosciamo come legge sul gioco d'azzardo o legge sull'azzardopatia. Queste disposizioni tanto contrastate quanto efficaci sulla carta prevedono che, proprio per prevenire l'insorgere di pulsioni relative al gioco d'azzardo patologico o gap, vi siano delle specifiche prescrizioni quali nello specifico sia vietata l'apertura di sale gioco di spazi per il gioco in luoghi che siano ubicati a una distanza misurata in linea d'aria inferiore ai 500 metri da istituti scolastici di ogni ordine e grado, da strutture culturali ricreative o sportive, da strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, da strutture ricettive per categorie protette, ludoteche per minori, da istituti di credito e sportelli bancomat, da esercizi di compravendita di oro e oggetti preziosi usati, nonché da luoghi di culto.
La seconda disposizione che riguarda specificamente la chiusura o la limitazione del gioco di azzardo è quella che riguarda l'apertura al pubblico, il funzionamento delle sale da gioco degli spazi per il gioco, che sono consentiti esclusivamente nelle seguenti fasce orarie giornaliere: dalle ore 10 alle ore 12, dalle ore 14 alle 16, dalle ore 18 alle ore 20, dalle ore 22 alle ore 24. I Comuni poi possono articolare in termini più prescrittivi gli orari di apertura e di chiusura degli stessi. Come sapete, era stato lasciato aperto un varco nella normativa per le attività esistenti al momento della promulgazione della legge, che, grazie a interventi normativi votati dalla quasi unanimità di questo Consiglio - lo voglio ricordare e ringraziare -, sono stati chiusi definitivamente il 1° di gennaio gli spazi per il gioco, quindi per coloro che non fanno del gioco d'azzardo la propria principale attività, quindi da un anno le attività che hanno come spazio secondario, come entrata secondaria quella del gioco d'azzardo hanno dovuto chiudere se rientravano all'interno dei 500 metri o hanno dovuto limitare a livello di fasce orarie se invece erano al di fuori di queste distanze e poi invece il 1° giugno per le sale gioco, quindi quelle esclusivamente dedicate. Da ben sei mesi quindi questa normativa è entrata in vigore anche per le sale esclusivamente dedicate al gioco d'azzardo. Poco tempo fa, a metà ottobre circa, quindi un mesetto fa, è arrivata la notizia che tutti stavamo aspettando, ovvero che sono state revocate le licenze a ben sette sale slot.
In gran parte queste sale slot erano ubicate ad Aosta ma c'erano anche altre sale sul resto del territorio regionale. Ho trovato peraltro anche su questa notizia abbastanza singolare che ci dovesse essere una presa di posizione della Questura, che sospendeva le licenze erogate e non vi fosse invece una regolarizzazione delle attività stesse che, vedendo che la loro attività era situata in una zona vietata dalla normativa regionale, non si siano invece volute mettere appunto in ordine con la legge chiudendo le loro attività ma si sia dovuto aspettare questa ulteriore azione, comunque non importa.
In ogni caso mi permetto qui di esprimere la soddisfazione di questo risultato condividendola con tutti i colleghi che hanno sostenuto le due leggi in questione che sono state votate da questo Consiglio e appunto condivido con voi la soddisfazione che è stata espressa dalle famiglie, dalle organizzazioni e dalle associazioni che combattono e recuperano i malati di gioco d'azzardo e che, purtroppo, ha portato davvero alla dissoluzione di tantissime famiglie.
Mi permetto anche in questa sede, già che ci siamo, di precisare alcune affermazioni fatte dal Sindaco della città di Aosta, che ha presentato questo risultato quasi come fosse un suo esclusivo risultato, una sua esclusiva vittoria - e l'ho trovata di assoluto cattivo gusto - si era vantato di aver preconizzato con un suo regolamento sul Comune di Aosta questa chiusura, in realtà questo regolamento era stato frutto di un lavoro fatto dal Presidente della III Commissione, allora consiliare del Comune Vincenzo Caminiti e del sottoscritto, che avevano elaborato un testo, testo che peraltro era stato anche osteggiato all'interno del Comune di Aosta, e la collega Spelgatti che era con noi se lo ricorda molto bene, e addirittura era stato mutilato, era stato stoppato proprio dal Partito Democratico.
Noi volevamo arrivare alle otto ore di giocata al massimo, invece il Partito Democratico aveva osteggiato questa misura e ne aveva bloccato l'entrata in vigore. In realtà quindi l'unico risultato concreto è stato poi ottenuto da questo Consiglio regionale e chi si è vantato al di fuori effettivamente si commenta un po' da solo. Arriviamo all'oggetto di questa interpellanza: come infatti è inserito all'interno delle premesse, in questo periodo si sono moltiplicate le segnalazioni di cittadini ma anche di titolari di attività che rilevano come in numerosi luoghi, a partire proprio dalla città di Aosta, nonostante i divieti imposti, si prosegue a condurre il gioco d'azzardo come se nulla fosse successo. È effettivamente molto triste vedere che a fianco di attività che hanno voluto anche rendere una mancata entrata... sapete che chiaramente questo gioco d'azzardo, queste macchinette, questa slot, garantivano comunque delle certe entrate a queste attività e, per esempio, ad Aosta ho visto una zona che era dedicata solo ed esclusivamente alle sale slot e che è stata trasformata in uno spazio pizzeria, e questa è stata una cosa bellissima, è stato meraviglioso vedere che un imprenditore ha deciso di modificare e di togliere questo gioco d'azzardo e modificare la sua attività in maniera da poter offrire un servizio in più ai propri clienti. È stato ancora più bello vedere, per esempio, a Verrès, quando siamo andati a fare un banchetto con la Lega, che all'interno di un bar erano state prese queste macchinette, erano state spostate in un ripostiglio ed erano lì ad ammuffire piene di polvere e invece erano stati attivati dei flipper, dei giochi tradizionali molto più belli, molto più sani e sicuramente per niente dannosi ma soltanto divertenti per coloro che li vogliono utilizzare. Anche per coloro che hanno deciso effettivamente di mettersi in regola con la legge, quindi di rimuovere queste macchinette, il fatto che ci siano invece dei loro colleghi che continuano a mantenerle accese e continuano a fare attività commerciale nonostante sia vietato dalla legge regionale è sicuramente un problema.
Evidentemente non è possibile che il gioco di azzardo a questo punto continui - condotto peraltro anche con questa modalità - a passare sotto silenzio e questa situazione richiede un intervento al più presto. Per farlo proprio la legge che abbiamo detto: la n. 14/2015, evidenzia quali sono i soggetti che possono intervenire, nello specifico all'articolo 10, comma 1, si dice: "le funzioni di vigilanza sull'osservanza dei divieti degli obblighi di cui alla presente legge, l'accertamento delle violazioni e l'applicazione delle sanzioni sono esercitate dai Comuni nei quali sono ubicate le sale da gioco e gli spazi per il gioco". Si individua effettivamente quindi chi è il responsabile del controllo e della vigilanza nel rispetto della legge, ma anche la Regione però può fare la sua parte, perché c'è una parte appunto in cui la Regione può intervenire e qual è? Per esempio, all'articolo 3, lettera b), si prevedono interventi di formazione rivolti a esercenti, operatori dei servizi pubblici e operatori della Polizia locale anche in modo congiunto con gli Enti locali e le Forze dell'ordine e le organizzazioni di volontariato, quindi io ho pensato e immaginato: visto che gli interventi di formazione, questa straordinaria formazione, coinvolgono anche i gestori, si potrebbe fare un corso, secondo me, molto rapido, non c'è bisogno neanche di grandissimi esperti, ma sicuramente molto efficace, si possono convocare gli esercenti e i gestori e spiegare loro - credo anche si possono produrre in maniera anche abbastanza economica delle grafiche intuitive - che le loro attività non possono essere aperte. Io credo che possa essere un corso che può spiegare in maniera concreta che effettivamente se la sua attività è ricondotta ed è ubicata nelle zone di rispetto nella fascia di distanza, non può rimanere aperta. Io ritengo che sia abbastanza intuitivo e sarebbe sicuramente positivo.
Sarebbe quindi utile far comprendere il cambio di passo imposto dalla legge ben prima che le sanzioni, che inevitabilmente andranno erogate... in caso di mancata osservanza delle disposizioni di legge, debbono essere portate avanti dal Comune, quindi ritengo che sia importante prevenire quest'azione. Ripeto: siamo a un anno dall'entrata in vigore della legge per attività secondarie e a sei mesi dall'entrata in vigore della legge per le attività che primariamente si occupano del gioco di azzardo. A questo punto quindi, per tramite di questa interpellanza, viste le segnalazioni che continuano ad arrivare - anche la collega Russo che ha sottoscritto questa interpellanza e che ringrazio mi ha confermato appunto queste segnalazioni -, chiediamo: "se l'Amministrazione regionale abbia ricevuto segnalazioni similari; in caso affermativo, se siano stati effettuati dei controlli - oppure ovviamente tramite la Polizia locale dei Comuni in cui ricade la responsabilità... - in caso negativo, se sia intenzione operare dei controlli, con l'ausilio degli amministratori locali, per dare piena applicazione alla legge 14/2015".
Presidente - La parola all'assessore Baccega.
Baccega (UV) - Questa interpellanza si aggiunge a una serie di attività consiliari che sul tema della ludopatia si sono succedute soprattutto in questo ultimo anno e per le quali abbiamo intrapreso tutta una serie di attività e sono ovviamente in corso di svolgimento tutta una serie di attività pianificate dall'Assessorato ma con la collaborazione di tante strutture del territorio per dare appunto adempimento efficace alla legge n. 14/2015. Si chiede se l'Amministrazione abbia ricevuto segnalazioni similari, al momento nemmeno una. Io invito tutti coloro che hanno segnalazioni di questo tipo a riferire alla struttura dell'Assessorato competente affinché si possa dire ai Comuni, che sono loro ovviamente, come diceva correttamente il collega Manfrin, che hanno l'obbligo di verificare che tutto vada nella direzione indicata proprio dalla legge n. 14.
Nel precisare sui punti 2 e 3 dell'interpellanza relativamente ai controlli, le verifiche poste in capo ai Comuni sono anche supportate, come abbiamo avuto modo di dire, dai controlli effettuati dalle forze di Polizia, dai Carabinieri e dalla Finanza che sono stati anche sottolineati nel recente confronto con il Questore, quando ci siamo confrontati nel collegio di vigilanza. Tornando agli adempimenti posti in capo ai Comuni, voglio precisare che il Presidente della Regione ha recentemente inviato una nota il 12 novembre, che sollecita le Amministrazioni comunali a provvedere alla georeferenziazione dei siti sensibili, così com'è previsto dall'articolo 4 della legge regionale n. 14, ricordando appunto che l'onere del controllo è attribuito dalla legge proprio agli Enti locali stessi. La struttura competente dell'Assessorato, appena prima dell'ultima modifica intervenuta sulla legge, aveva avviato all'epoca una collaborazione con il CELVA per addivenire a un puntuale aggiornamento ma poi le modifiche della legge che si sono susseguite fino alla sua approvazione di luglio hanno fatto sì che questa collaborazione si interrompesse e ora, anche all'esito della nota del Presidente che è stata inviata e che ho citato poc'anzi, è stata riavviata la collaborazione con i referenti del CELVA per procedere con l'aggiornamento dello stato di recepimento delle disposizioni di legge anche al fine della relazione alla competente commissione consiliare permanente, che è prevista proprio dall'articolo 13 della legge n. 14.
Per quanto riguarda l'attività di prevenzione e contrasto al gap, vanno ovviamente citati il piano triennale, che, grazie ai trasferimenti statali, circa 100 mila euro l'anno, prevede una serie di importanti interventi proprio posti in essere dall'azienda in collaborazione con altri soggetti operanti sul territorio regionale, quindi il SERT sicuramente, le associazioni di volontariato e la Regione stessa. Tra le principali azioni già in corso di svolgimento e in programma per i prossimi mesi voglio citare la campagna di sensibilizzazione nell'ambito di un progetto più ampio contro le dipendenze patologiche, campagna che prevedrà la sua partenza efficace ed effettiva da lunedì prossimo, le conferenze di sensibilizzazione sul territorio regionale in collaborazione con il SERT, che sono programmate nell'ambito di quel programma, gli interventi nelle scuole, lo sportello di ascolto, la formazione ai docenti, gli incontri per i genitori e gli studenti in collaborazione con la collega Certan, la formazione degli operatori del Dipartimento di salute mentale del SERT operanti nell'ambito dei disturbi del comportamento alimentare, degli psicologi dell'area minori, dei neuropsichiatri infantili, degli etologi, degli assistenti sociali, eccetera. Le misure di sostegno di cui alla legge regionale n. 11 e n. 14 per le iniziative di promozione della legalità e della sicurezza sul territorio regionale volte all'informazione, all'educazione e alla sensibilizzazione dei rischi derivanti dall'abuso del gioco d'azzardo per le quali la Giunta regionale ha approvato i criteri e le modalità di erogazione. Va detto che è pianificata la formazione anche per i gestori delle strutture che vogliono poi eventualmente modificare e anche questo è previsto nel programma GAP che suppongo abbiate già nelle vostre mani e quindi si tratta solo di mettere in moto il meccanismo e far partire il tutto, ma lunedì parte la campagna e si stanno avviando tutte le iniziative di formazione e di informazione sul territorio.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Io non ho dubbi che sicuramente la campagna GAP abbia degli indubbi vantaggi e che debba portare assolutamente a sensibilizzare le potenziali vittime purtroppo di questa piaga sociale sui rischi del gioco d'azzardo, però siamo ancora a un livello precedente secondo me. Questo cioè deve servire per quelle poche attività che rimangono aperte e già c'è un intervento importante con gli orari che non sono più di otto ore e c'è la possibilità quindi di evitare che si crei un meccanismo di gioco di azzardo patologico con il blocco delle due ore rispetto al gioco continuato e quant'altro. Il problema però è proprio che, mentre ci sono attività che già rispettano la legge e che quindi hanno deciso di convertire degli spazi che avevano con altre attività, con altre tipologie di intrattenimento oppure con dei servizi in più, ci sono invece delle attività che questo gioco di azzardo continuano a condurlo, e questo è un problema. Correttamente quindi lei ci ha detto che se le formuleremo delle segnalazioni, lei ne darà segnalazione ai Comuni. Avremo piacere quindi di formulare - io e la collega Russo se vorrà, a cui adesso lascerò la parola - le segnalazioni sulle attività che non rispettano e ci auguriamo che a questo punto si adempia agli obblighi di legge, quindi che vengano sanzionate e si chiuda una volta per tutte la piaga che veramente ha flagellato non soltanto tutti i territori nazionali ma anche il nostro considerando che non è soltanto una piaga sociale ma anche una piaga che porta a una perdita. Si è fatto un calcolo tra le perdite giocate, cioè tra i soldi giocati e tra i soldi utilizzati per recuperare il malato di gioco di azzardo patologico: circa tra i 400 e i 500 mila euro a giocatore di azzardo patologico, quindi una vera piaga sociale.
Presidente - Per l'integrazione, la parola alla collega Russo.
Russo (M5S) - Volevo solo ricordare due cose: intanto la legge contro la ludopatia è stata voluta dal nostro Consiglio per vari motivi ma prima di tutto perché volevamo limitare, sia per i giocatori che sono già patologici ma anche per quelli che non lo so ancora, la possibilità di incontrare sulla propria strada luoghi in cui giocare. Chi lo vuole fare quindi non lo può più fare in base alla nostra legge sotto casa ma si deve spostare di un po' e andare a cercarsi apposta i luoghi dove giocare. Se noi in qualche modo tramite i nostri controlli non garantiamo questo, quindi è come se non garantissimo già il principio, la ratio principale della legge. Inoltre la Questura in tutto questo ha un ruolo che noi forse non abbiamo tanto sottolineato ma è fondamentale. Ho appena letto proprio pochissimi giorni fa che, per esempio, il Comune di Trieste ha deciso di fare un lavoro interforze dell'Ordine, cioè il Prefetto di Trieste ha messo insieme tutte le Forze dell'ordine e ha deciso, con una cadenza pianificata, di controllare in modo programmato qual è lo stato dell'arte del territorio rispetto al rispetto del requisito della legge. Questa quindi potrebbe essere una cosa che ci può essere come idea.
Un'ultima sollecitazione: in Piemonte, dove si stanno raccogliendo già i risultati dell'esito della legge che loro hanno attivato nel 2016, ha visto un calo importante dei volumi di gioco e inoltre anche la solita diatriba che ci viene detto sulla legge della ludopatia per cui: "sì, è vero, voi limitate l'apertura delle sale slot ma in realtà state solo spostando il problema sul web", in realtà non è così perché anche il gioco sul web, dove c'è la legge sulla ludopatia, è comunque cresciuto, sì, ma in modo decisamente inferiore rispetto alle altre Regioni.