Objet du Conseil n. 1120 du 21 novembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 1120/XV - Interpellanza: "Interventi previsti per la riapertura della linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier".
Distort (Presidente) - Punto 26 all'ordine del giorno. Per l'esposizione, la parola al proponente collega Restano.
Restano (GM) - Questa interpellanza è stata formulata, perché dalla lettura di un articolo di stampa riferito a un'intervista con l'Assessore ai trasporti, si è appreso che sarà presentata richiesta formale per la riapertura della linea Aosta/Pré-Saint-Didier che è in disuso dal 2015. Allora ci siamo posti una domanda: vorremmo capire, Assessore, se alla base della richiesta vi siano degli studi, vi siano dei progetti, se siano state fatte le valutazioni di cui all'accordo quadro, vale a dire se la richiesta di riapertura avverrà con l'idea di utilizzare gli attuali treni, quindi con la portata assiale di 16 tonnellate/metro, oppure se di dovrà provvedere al potenziamento della portata e quindi fare degli ulteriori lavori sulla linea.
Diciamo questo, perché ovviamente c'è una questione di costi. Se si utilizzano gli attuali mezzi di trasporto, mi sembra di ricordare che i costi potrebbero essere contenuti, ma si parla almeno di 15 milioni di euro, se si devono potenziare tutte le opere di ingegneria si andrà ben oltre il 30-35 milioni di euro. E tutto questo lo si fa forse prima ancora di avere uno studio generale è una progettazione definitiva, su quelle che possono essere le sorti della linea Aosta-Ivrea e prima ancora di sapere quello che si potrebbe fare per quanto riguarda il collegamento Pré-Saint-Didier/ Courmayeur. L'importanza di conoscere il progetto della Pré-Saint-Didier/Courmayeur è fondamentale, perché se si deve salire tra Pré-Saint-Didier e Courmayeur con il tram-treno, è inutile forse investire dei soldi sul carico assiale dell'Aosta/Pré-Saint-Didier. Quindi, a nostro modo di vedere, le operazioni di progettazione e le scelte devono essere collegate tra loro. Noi vogliamo sapere, Assessore, quelle che sono le vostre scelte in merito e se sono già stati fatti gli approfondimenti del caso.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - Il tema della Aosta/Pré-Saint-Didier è uno dei grandi temi che riguardano il trasporto ferroviario valdostano. La maggioranza al governo sta agendo sulla base degli atti di programmazione che ci siamo dati, in particolare tutti ricordiamo la legge n. 22 del 2016 che ha stabilito che la Aosta/Pré-Saint-Didier dovrà essere riaperta e poi il programma strategico dell'estate scorsa, che ha altresì individuato delle azioni a breve e medio termine e invece delle azioni di più ampio respiro, da portare poi all'interno della programmazione che nascerà con il piano regionale dei trasporti. Quindi l'iniziativa che assumeremo di qui a fine anno va in quella direzione. L'atteggiamento con il quale stiamo lavorando è quello di dare continuità alla programmazione prevista e soprattutto di iniziare a fare degli atti che abbiano valore sia politico che tecnico-amministrativo, per mettere in condizioni chi oggi è proprietario delle infrastrutture ferroviarie, l'RFI, ma anche per dare alla proprietà dell'infrastruttura i tempi di lavoro che invece non vorremmo ci venissero dati da altri.
Detto questo, il mio annuncio stava nella direzione di dire che entro fine anno faremo una formale richiesta di attivare da parte di RFI tutti gli atti, i lavori e gli investimenti che saranno necessari per ridare alla linea la sua funzionalità. Ricordiamo che è una linea sospesa e che è una linea che a oggi deve essere mantenuta dal proprietario che è appunto RFI.
È bene anche ricordare, e su questo c'è stato da parte sua un lavoro importante, che abbiamo un contratto con Trenitalia - con Trenitalia attualmente, ma siamo in pendenza di ricorso ed entro fine gennaio sapremo chi sarà l'effettivo aggiudicatario del nuovo contratto di servizio - abbiamo con Trenitalia attualmente stimato sei coppie di corse e i treni dovranno tornare a frequentare la linea Aosta/Pré-Saint-Didier una volta che verrà riaperta.
Per venire al merito delle questioni, i lavori previsti sulla tratta sono: rinnovo dei binari e delle traverse e i lavori sull'armamento, l'adeguamento e l'impermeabilizzazione delle gallerie, la manutenzione generale degli impianti di sicurezza del segnalamento, la manutenzione generale degli impianti di telecomunicazione e la manutenzione generale degli impianti in stazione. La stima iniziale dei lavori, ancora confermata nel gennaio 2018, portava a pensare a una riapertura della linea con circa 15 milioni di euro, cifra che era stata poi confermata ai tavoli tecnici dove partecipava anche il comitato Vda Riparte. Nel corso di questo periodo di mio governo abbiamo avuto numerosi incontri e quello che sembrava essere l'unico problema era l'aumento del carico assiale, che aveva portato RFI a produrre uno studio compartecipato anche con nostre risorse, per capire quanto sarebbero aumentati i costi di questo carico assiale a 18 tonnellate, per poter utilizzare il materiale rotabile più adatto a dare a questa linea qualità di servizio. È quello studio che oggi ha confermato un costo intorno ai 5 milioni di euro, mentre sono state diversamente valutate tutte queste opere che le ho elencato e che oggi RFI stima, senza in questo momento aver prodotto degli studi, ma negli incontri che abbiamo avuto, per cifre che sono intorno ai 40 milioni di euro.
Se da un lato evidentemente queste cifre impegnano in maniera importante il proprietario della linea a fare i suoi ragionamenti, dall'altro noi non possiamo che politicamente sostenere che chi oggi è proprietario delle infrastrutture deve fare la sua parte e se non la può fare dovrà giustificare il perché e che cosa vorrà fare. Quindi, ribadisco che l'atteggiamento è di dare continuità alla programmazione normativa e amministrativa in atto e di mettere di fronte alle sue responsabilità il gestore dell'infrastruttura.
Alla seconda domanda, "se i costi preventivati e flussi di utenti previsti rientrano nei parametri previsti dalla normativa in vigore relativamente alla valutazione costi/benefici", è evidente che siamo di fronte non a una nuova opera, ma a un'opera che deve essere mantenuta nella sua funzionalità e quindi non si tratta tanto di fare una valutazione dei costi e benefici, o meglio, sicuramente non sta a noi giudicare cosa dovrà fare RFI in questo senso, ma piuttosto di mantenere in ordine e in piena potenzialità una infrastruttura che appunto deve essere utilizzata, al di là delle scelte che noi faremo future sulla continuità Pré-Saint-Didier/Courmayeur, che invece sono riferite a valutazioni che, come un po' tutti sappiamo, dovranno essere ancora approfondite e dovranno essere approfondite con un preciso studio che assegneremo di qui a poco, anche con l'utilizzo del tram-treno. Quindi, non c'è, per quello che è a nostra conoscenza, una valutazione dei costi/benefici. Immagino che il proprietario dell'infrastruttura RFI farà le sue valutazioni, ma ribadisco che noi non possiamo che sostenere quello che abbiamo previsto per legge e previsto in questo Consiglio Regionale: che quella linea torni a funzionare in piena potenzialità, anche perché nessuno di noi si immagina di riaprire una linea che non possa garantire qualità di servizio, sarebbe come produrre la sua chiusura immediata. Se la linea è stata sospesa è perché RFI ne ha abbandonato la manutenzione e gli investimenti nel tempo, sia per quello che riguarda le infrastrutture che Trenitalia per quanto riguarda il materiale rotabile. Quella linea potrà essere riaperta quando avrà riacquisito la piena funzionalità in termini di qualità e in termini di efficienza generale, che non è detto che debba avvenire per tutto il tratto immediatamente. Siamo a disposizione e sul tavolo di confronto con RFI, per capire come vorrà lavorare in questo senso. Come lei sa ci sono precisi atti, che probabilmente sono stati utili per mettere in condizione oggi anche l'attuale Assessore e l'attuale Governo di fare quello che stiamo facendo: ricordo l'accordo quadro nel quale RFI si è impegnata con noi in questa direzione.
La domanda tre, "se non ritiene opportuno attendere l'approvazione del TRP", le ho un po' risposto mentre rispondevo alle altre due domande. Se parliamo del programma di investimento Aosta-Courmayeur, le rispondo sì. Le rispondo sì, anche in attesa dello studio che andremo a fare per la possibilità di inserire su questa tratta il tram-treno. Lo studio prevederà, lì sì, un'analisi dei costi e dei benefici di investimento, ma anche dei costi di gestione. È stata una precisazione che come maggioranza abbiamo voluto fare, perché non si tratta solo di investire per fare ripartire un treno, ma anche di capire, una volta realizzati questi investimenti, quale potenzialità e sostenibilità potrà avere l'opera.
Per quello che invece riguarda le azioni ordinarie, riteniamo che la legge n. 22 e il programma strategico siano sufficienti per dire a RFI che noi vorremmo poter riutilizzare la linea nel più breve tempo possibile e quindi richiedere di mettere a disposizione risorse e investimenti.
Concludo dicendo che evidentemente non viviamo nel mondo delle favole. Sappiamo bene che RFI ci ha fatto sudare fino adesso investimenti sulla tratta principale e che quindi sostenere nuovi investimenti vorrà dire politicamente essere molto molto uniti, per far sì che questo si possa realizzare, perché gli anni passati dimostrano come la Valle d'Aosta sia stata abbandonata addirittura nelle tratte principali, altro che in quelle come la Aosta/Pré-Saint-Didier che poi nel tempo sono state sempre meno utilizzate. Quindi, se l'iniziativa aveva l'obiettivo di dire se c'è una risposta immediata, ha centrato il problema, nel senso che la risposta non è immediata, ma la volontà politica e quella di dare conseguenza e anche piena forza agli atti che questo Consiglio regionale ha sostenuto anche ultimamente.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Restano.
Restano (GM) - Devo cercare di leggere un pochino tra le righe per capire, forse perché, pur venendo da Valpelline, non sono veloce come la collega Pulz, quindi devo riflettere un attimino. Lei ci ha detto che è importante garantire la riapertura della linea. Quindi, si arriverà alla sua ristrutturazione e dovremmo spendere, mi sembra di aver capito, 40 milioni di euro, ma non avremo la certezza che verrà utilizzata, perché questa è una scelta che non dipende da noi; se ho capito bene, non possiamo garantire. É proprio per questo che, a nostro modo di vedere, va fatta una valutazione di un certo tipo.
Noi siamo sicuramente per la riapertura della Aosta/Pré-Saint-Didier, però prima bisogna garantire l'utilizzo della stessa da parte dell'utenza e quindi ci vuole un progetto che non si limiti solo a rifare i binari, a rifare la linea, ma che incentivi la gente al suo utilizzo. È per questo che bisogna finire prima il piano regionale dei trasporti e capire quali sono le scelte fondamentali per far utilizzare questa linea alla popolazione, sennò rischiamo di fare tutti i lavori, di spendere 40 milioni di euro, di utilizzarla un anno e poi avere RFI, come è già avvenuto, che dice "le sei tracce acquistate non sono sufficienti, dovete far viaggiare dodici volte il treno su e giù", come mi sembra di ricordare che fosse in precedenza, quindi avendo un aumento delle spese che noi non siamo in grado di sostenere. È questa la riflessione.
Qui ci sorge un dubbio: ma perché anticipare i tempi? Forse per l'accordo politico e i reciproci impegni con la forza politica che di recente vi ha dato sostegno? Forse per mantenere gli impegni temporali, quindi, la programmazione della riapertura della Aosta/Pré-Saint-Didier? A nostro modo di vedere, anziché scrivere "programmazione ai fini della riapertura della Aosta/Pré-Saint-Didier, novembre 2019", portiamolo un pochino più in là, tanto è evidente che non ci siete arrivati, come non siete arrivati ad altri punti: sullo studio di fattibilità, sulla ciclovia. Avete fatto una valutazione errata, ma capita a tutti! Lo riscrivete e lo rifirmate, lo portate più in là; ammettete di non aver raggiunto un obiettivo.
Capisco la sua risposta, Assessore: non se ne poteva dare un'altra diversa. Però mi guardo all'estrema destra e dico che avete sbagliato i tempi: dovete chiedere all'assessore ombra di rimodularlo. Forse lui è rimasto a trent'anni fa, quando ha fermato l'autostrada: ma ci rendiamo conto dei danni che possono fare certe scelte?! È questa la nostra perplessità. Noi siamo per la riapertura, ma siamo per una progettazione diversa, che va al di là di un fogliettino: un progetto vero! L'abbiamo già vissuto sulla mobilità ciclistica, l'abbiamo vissuto sui contributi che siamo andati a dare per l'acquisto delle macchine. Noi siamo d'accordo su questo, ma siamo sinceramente convinti che è il momento della trasparenza e quindi bisogna dire le cose come stanno e prendersi i giusti tempi, sennò poi si arriva a presentare delle norme che ci portano sulla strada sbagliata.
Presidente - Colleghi, vista l'ora non abbiamo lo spazio per la discussione di un altro oggetto, per cui si conclude qui la seduta mattutina del Consiglio e ci aggiorniamo alle ore 15:30.
La seduta termina alle 12:51.