Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1106 du 21 novembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 1106/XV - Interrogazioni: "Costi preventivati per il trasferimento della RSA dal J.B. Festaz alla Microcomunità di Variney" e "Ripensamento in merito al trasferimento della RSA del J.B. Festaz a Variney".

Rini (Présidente) - Points 4 et 9 à l'ordre du jour. Pour la réponse, la parole à l'assesseur Baccega.

Baccega (UV) - Iniziamo il dibattito sullo spostamento dei degenti dell'RSA del J.B. Festaz verso Variney. Avevamo determinato di farlo in Commissione, ma possiamo già iniziare attraverso queste interrogazioni, e io ringrazio, a dare tutta una serie di informazioni che saranno utili a quello che sarà l'approfondimento in Commissione.

L'internalizzazione e l'ampliamento della RSA non comporta oneri aggiuntivi a carico dell'azienda Usl, in quanto i costi annui da sostenere per l'incremento dell'attuale dotazione di personale al fine di rispettare gli standard minimi regionali per l'autorizzazione e l'accreditamento dei due nuclei, pari a circa 960 mila euro, e gli ulteriori costi per la gestione quali riscaldamento, pulizie e utenze, verranno compensati dal venir meno del costo annuo attualmente sostenuto dall'azienda per la convenzione e per la gestione dei nuclei RSA e UAP presso il J.B. Festaz, che ammonta a 1 milione 350 mila euro. Si tenga presente che il rapporto di spesa è riferito agli attuali 20 posti letto rispetto ai nuovi 34 posti letto.

La struttura di Variney è di recente realizzazione, come ho avuto modo di dire nella prima audizione in Commissione, è a norma dal punto di vista antincendio, è a norma dal punto di vista dell'abbattimento delle barriere architettoniche e ha l'indubbio vantaggio di avere le degenze dislocate su un unico piano. Pertanto la struttura è sicuramente idonea ad accogliere immediatamente i pazienti e ha caratteristiche strutturali decisamente migliorative rispetto a quelle attuali del J.B. Festaz. Nel corso dei prossimi anni sono previsti nell'edificio alcuni lavori per il potenziamento della dotazione impiantistica delle camere di degenza. In particolare si provvederà a istallare un impianto centralizzato per la distribuzione dell'ossigeno e ad adeguare l'impianto di distribuzione dell'energia elettrica alle norme CEI. Il costo totale dei lavori è stimato in circa 200 mila euro e rappresenta un onere a carico del bilancio regionale che trova già copertura nell'annualità 2019. L'ulteriore costo a carico della Regione, pari a euro 80, è strettamente connesso alla necessità di garantire il graduale trasferimento degli utenti senza gravare sull'Unité des Communes, che si trova a dover sostenere dei costi fissi per la gestione della struttura. In particolare 20 utenti su 33, attualmente ospitati presso Variney, verranno assegnati al J.B. Festaz, mentre gli altri saranno collocati nelle diverse strutture dell'Unité des Communes. Ovviamente tutto questo sarà fatto con i dovuti tempi e con le dovute attenzioni alle famiglie, ma soprattutto ai degenti. In ogni caso l'importo è riconosciuto per un periodo massimo di soli tre mesi - era già successo in passato questo passaggio - solo nei casi ovviamente in cui l'unità di valutazione ritenga necessario per i pazienti e le loro famiglie individuare una nuova collocazione in anticipo rispetto alla decorrenza della convenzione; è inevitabile che sarà complicato spostare tutti e 20 in una volta, ci sarà un percorso da valutare.

Poi mi chiede quanti posti letto sono stati eliminati a seguito delle chiusure delle microcomunità di Gignod e Saint-Oyen. L'Oberdze de Gignod aveva 11 posti ed è stata gestita dall'Unité des Communes fino a gennaio 2012. Attualmente è gestita da privati ed è autorizzata come struttura di tipo familiare per 6 posti. Invece il centro Saint-Oyen non era una struttura residenziale, ma un centro diurno in funzione solo nei giorni feriali. Lo stesso è stato trasformato in comunità alloggio nel 2003 e definitivamente chiuso nel 2008. Tuttavia, contestualmente alle chiusure di queste due strutture citate, a Variney è stato ampliato il numero dei posti da 25 agli attuali 33.

Al quesito numero tre rispondo che la ristrutturazione e l'ampliamento della microcomunità di Variney è avvenuta nel 2011, quando la stessa aveva 25 posti ed è costata complessivamente 4 milioni 428 mila euro. Attualmente la struttura ospita 33 utenti, ma ne può ospitare 34. Successivamente la struttura di nuova realizzazione è stata essenzialmente oggetto esclusivo di manutenzione ordinaria, a eccezione di alcuni interventi specifici, quali la realizzazione di una camera insonorizzata per un costo di 16 mila euro e la realizzazione di un bagno assistito per un costo di 18 mila euro. Si è trattato di due interventi necessari per l'adeguamento agli standard strutturali approvati dalla Giunta regionale.

Per quanto riguarda la casa di riposo J.B. Festaz, negli ultimi tre anni, vale a dire nel 2017, 2018 e 2019, non sono stati effettuati interventi di manutenzione straordinaria presso il nucleo RSA e UAP. Nel 2019 è stato realizzato in amministrazione diretta un impianto di terra di gruppo nelle 10 camere del nucleo RSA, al fine di renderle adeguate all'utilizzo contemporaneo di più di un'apparecchiatura elettromedicale. Il costo di questo intervento può essere stimato in circa 300 euro di materiale e circa 1000 euro di lavoro del manutentore. Sono peraltro in corso lavori di adeguamento antincendio all'interno dell'edificio, per i quali al 10 ottobre 2019 sono stati contabilizzati 141 mila 318 euro. I lavori hanno interessato il nucleo di RSA solo marginalmente e mai in modo esclusivo. Per questo motivo il loro costo è determinabile solo approssimativamente e attraverso stime parametriche fittizie. Infine, la manutenzione straordinaria effettuata dal 2000 al 2016 sul nucleo RSA si è limitata a interventi modesti, inseriti a margine di manutenzioni che hanno riguardato l'intero edificio e, come per il caso di cui al punto 3, sono di dubbia e difficile quantificazione.

Al quesito numero quattro rispondo che, come è noto, i costi di gestione delle microcomunità, per la parte non coperta dalle tariffe a carico degli utenti e dai trasferimenti regionali, è ripartita tra i Comuni dell'Unité des Communes. In particolare nel 2018 il costo complessivo di tutte le microcomunità dell'Unité des Communes Grand-Combin, posto a carico dei Comuni, ammonta a 461 mila 537 euro, di cui 394 mila derivanti dalla gestione della struttura di Variney. Nel 2017, a fronte di un disavanzo complessivo di 245 mila euro, 188 mila euro sono imputabili alla struttura di Variney. L'operazione pertanto, tra i tanti vantaggi già più volte annunciati, rappresenta la soluzione a una serie di criticità sicuramente presenti nell'Unité des Communes Grand-Combin, che avevano portato a valutare l'opportunità di esternalizzare o addirittura di chiudere una struttura sul territorio, anche su sollecitazioni di molti Comuni; tutto questo per ridurre l'importo dei trasferimenti dei Comuni all'Unité per la gestione delle microcomunità. Questo dal punto di vista prettamente contabile e poi ci sono tutti gli aspetti ovviamente sanitari che rientrano nella logica che abbiamo evidenziato già in occasione della presentazione alla Commissione.

Pur avendo frequentato in più occasioni in questo periodo il J.B. Festaz - per rispondere all'interrogazione del consigliere Restano - non sono a conoscenza di iniziative di raccolta firme. La riorganizzazione allo stato attuale è stata presentata a grandi linee in questa prima convocazione che ho avuto presso la Commissione competente. È stata presentata illustrando una bozza di convenzione ai sindacati, quella bozza di convenzione che già ha avuto e recepito una serie di suggestioni che sono arrivate dal sindacato, ma anche dalla politica e, come ho detto nel Consiglio scorso, noi porteremo ovviamente nella Commissione competente le risultanze di quanto si sta sviluppando. Per questo l'azienda non ha informato i cittadini interessati o i loro parenti per quanto riguarda gli aspetti di competenza, proprio in attesa dell'approvazione della bozza di convenzione da parte della Giunta. Neppure l'Unité des Communes ha adottato iniziative di informazione verso gli utenti in modo ufficiale, pur avendo comunque segnalato l'esigenza di questo spostamento; l'Unité ha incontrato invece i dipendenti. In collaborazione con l'unità di valutazione multidisciplinare, i criteri di inserimento dei pazienti nelle varie strutture e come proporli alle famiglie saranno oggetto di approfondimento.

Ora siamo in presenza di una bozza di accordo, un accordo scritto tra le parti. Abbiamo presentato e inviato anche ai sindacati questa bozza di convenzione e sono pervenute, come ho detto poco fa, ulteriori suggestioni. Nel Consiglio scorso mi ero impegnato a portare tutte le informazioni necessarie per gli approfondimenti in una logica di chiarezza e trasparenza. Continuo a ripetere e a ribadire che questo è un percorso di buon senso e di buona programmazione, pertanto credo che si possa tranquillamente proseguire il percorso ritrovandoci in Commissione e facendo tutte le analisi del caso in questo senso.

Presidente - Per le repliche la parola al collega Cognetta e poi al collega Restano.

Cognetta (MOUV') - Assessore, avevamo preventivato di farla in Commissione la discussione, però siccome ormai siamo a fine anno, forse è il caso di cominciare a parlarne, visto che poi in Commissione passerà in fretta e furia e non avremo modo di approfondire le cose come vanno approfondite.

Cominciamo dalla questione costi. Lei mi ha risposto che per 20 posti, abbiamo speso fino adesso 1 milione 350 mila euro e che per 34 posti ne spenderemo 960 mila. È un miracolo, posso essere d'accordo con lei che è un miracolo? Allora dovremmo spostare tutto l'ospedale a Variney, a questo punto. Se riusciamo ad abbattere i costi del 35 percento, del 40 percento, noi dobbiamo prendere tutta la sanità e spostarla tutta a Variney.

Io credo che qui non le abbiano dato i dati giusti. Forse si sono dimenticati i dipendenti, visto che passano dalla gestione, diciamo così, diretta della comunità montana a quella della USL, perché mi sembra abbastanza improbabile, lei comprenderà, in quanto i 20 posti attualmente gestiti dal J.B. Festaz sono comprensivi dei dipendenti. Se no c'è qualcosa che non funziona, converrà con me. Quindi non so bene che dato mi ha dato: è un dato che sicuramente è fasullo.

Per quanto riguarda l'antincendio e tutte quante le altre questioni che lei ha menzionato rispetto alla struttura: non mi ha risposto neanche su questo. Io le ho chiesto dal 2000 in avanti quanto era stato speso per il J.B. Festaz e per Variney, non per l'RSA del J.B. Festaz, ma lei qui non mi ha risposto. Lo scopriremo, anche questo, per capire esattamente quanti soldi poi butteremo rispetto a quanti ne abbiamo già spesi al J.B. Festaz. Una cosa è certa: su Variney abbiamo speso 4 milioni 400 mila euro per 33 utenti. Ripeto, non sappiamo quanti ne abbiamo spesi, a questo punto, sul J.B. Festaz e soprattutto non conosciamo esattamente la situazione. Sappiamo però che a Variney ci sono delle problematiche di tipo edilizio che sono già venute fuori sui giornali. Quindi, non è scritto da nessuna parte che la struttura di Variney sia sicuramente migliore e più aggiornata di quella del J.B. Festaz, anzi è probabile il contrario.

Quarto punto, ovvero i bilanci. Esistono delle Unités meravigliose come l'Evançon e la Mont-Rose che stanno nei costi e, a questo punto, probabilmente sarebbe da spostare effettivamente in queste Unités tutta quanta la gestione. Il J.B. Festaz ci stava, nel senso che si gestiva, poi però avete dovuto dare delle ulteriori dazioni in danaro, non si capisce ancora a che cosa e stiamo ancora approfondendo per capire perché. Ma di sicuro Variney perdeva soldi, perché chi gestisce quella struttura non è stato in grado di gestirla in maniera corretta, pur avendo la distribuzione dei soldi identica come le altre Unités, mentre invece l'Evançon e la Mont-Rose non hanno mai avuto problemi. Quindi, vede, già solo per cominciare il discorso si comprende che sta cercando di fuorviare dal ragionamento logico che andrebbe fatto, dando informazioni incomplete e probabilmente non corrette. Sta cercando di portare il tutto a dire: bisogna farlo, perché è una cosa giusta, perché economicamente sta in piedi, perché è tutto quanto a posto. Già da questi primi dati si capisce che non è così.

Allora, vede, Assessore, se volessimo fare un ragionamento corretto, dovremmo partire da dati coerenti su domande precise come quelle che le ho fatto e poi valutare effettivamente se questa è una cosa corretta da fare. Fermo restando che avere il supporto incondizionato di tutto quanto l'apparato medico dell'USL su un trasferimento che riguarda solo un reparto, è abbastanza inusuale e strano. Noi stiamo qui discutendo del riordino di tutta quanta la gestione delle microcomunità e degli anziani: vedere sui giornali questi endorsement così importanti rispetto a un solo passaggio, mi sembra davvero un'esagerazione. Dica all'apparato, lei o l'assessore ombra, di stare calmi: non c'è nessuna agitazione da fare, perché se cominciamo ad agitarci così, qui facciamo arrivare di nuovo altri duecento OSS; li facciamo di nuovo mettere qui fuori e ricominciamo il casino. Quando uno cerca di fare le cose invece come vanno fatte, cercate di fare furbi e questo mi piace poco. Per favore restiamo nell'alveo di quella che dovrebbe essere una sana discussione.

Dalle ore 10:16 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole au collègue Restano.

Restano (GM) - Grazie per la risposta. Ovviamente l'interrogazione era stata fatta prima che uscisse immediatamente dopo sui giornali l'articolo che riguardava la raccolta firme. Lei ci ha detto che non era a conoscenza, però ha commentato la raccolta firme.

Leggendo l'articolo, prima faccio riferimento alle dichiarazioni del presidente della Comunità, si capisce come questo trasferimento sia una cosa scontata: "ci siamo dati tempo fino a fine mese, altrimenti l'Unité farà altre scelte". Questo ovviamente per il debito cui lei ha fatto riferimento. Il timore è che la Regione sia ostaggio delle altre scelte minacciate dalla Comunité des Communes. "La raccolta firme per me è una stupidaggine. C'è già stata in precedenza nella stessa comunità una raccolta firme che, ahimè, ha fatto emergere come avevamo detto il giusto quando abbiamo tutti insieme votato una risoluzione. Oggi abbiamo un medico in LPA, quanto avevamo votato nella risoluzione, che sostituisce i medici di sanità pubblica, ma non bisognava farlo perché era una proposta della minoranza. La struttura di Variney con pochi interventi sarebbe idonea per la RSA". Ho dei seri dubbi, abbiamo dei seri dubbi. Mi scrivono dei tecnici sui costi della struttura di Variney e sarebbe opportuno fare un sopralluogo come Commissione, mi rivolgo al Presidente della Commissione, così potremo vedere. Potremmo anche fare un ennesimo sopralluogo al J.B. Festaz per vedere a quali locali abbiamo rinunciato nel mese di dicembre, quando c'è stato quel fantomatico sopralluogo da parte di non si sa quale commissione. Le annuncio che abbiamo fatto un 116 per avere i verbali di quel sopralluogo, per capire cosa è emerso. Non vorrei che non ci fossero o che nascessero dal nulla.

Veniamo anche al suo commento: il J.B. Festaz non è più in grado di gestire i malati sanitari. Io vorrei verificarla questa affermazione. Quella di Variney è una struttura nuova, invece abbiamo visto prima, dai dati che lei ci ha dato, che è una struttura ristrutturata e ampliata. Lì è da vedere se l'investimento era stato di buon senso o meno, perché è questo che bisogna vedere.

A fronte di una crescita della popolazione negli ultimi dieci anni e un invecchiamento della stessa, noi spostiamo una microcomunità. Dovremmo fare una valutazione e non ho la risposta per capire la richiesta futura per una microcomunità. Si tratta di un'operazione di buon senso dal punto di vista organizzativo e lei ce l'ha ribadito poco fa. Può darsi, ma non è supportata da una valutazione, non l'abbiamo ancora vista e a noi sembra una decisione già assunta e che noi stiamo subendo. La valutazione prevedeva una valutazione tecnica, che non abbiamo, una valutazione amministrativa e permettetemi una scelta politica, invece ci sembra di essere in balia di dirigenti tecnici. È questo che noi ci permettiamo di rimproverarle, l'aver bypassato i passaggi politici. Oggi ben venga la discussione in Commissione, ma forse andava fatta molto prima, andava fatta prima ancora di dare o di assumersi degli impegni con la Unité des Communes. Sulla valutazione di questo abbiamo presentato una mozione e mi riserverò in tale sede di commentare tutte le indicazioni che provengono da dirigenti che fanno i politici, perché ricordo che certe scelte vanno fatte dai politici sulla base di un piano sociosanitario, che attualmente noi non abbiamo dal 2013.