Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1103 du 21 novembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 1103/XV - Interrogazione: "Tempistiche per la realizzazione di una galleria drenante/bypass del fenomeno franoso del Mont de La Saxe nel Comune di Courmayeur".

Rini (Presidente) - Punto 10 all'ordine del giorno. Per la risposta la parola all'assessore Borrello.

Borello (SA) - Abbiamo già avuto modo di parlare di questo argomento anche in altri appuntamenti consiliari, quindi confermo che per quanto riguarda la realizzazione del rilevato destinato a contenere gli scenari di evento minori, derivanti da attività della frana del Mont de La Saxe, fino a circa 1 milione di metri cubi, questa opera è ultimata. Dico questo perché ci sono diversi scenari e lo scenario minimo, quello di 1 milione di metri, cubi è ultimato. Quindi, nei confronti di questo scenario e con riferimento al primo quesito, il vallo è pienamente funzionante e anche le procedure di collaudo sono in fase di ultimazione dal punto di vista amministrativo.

Per quanto riguarda il secondo e il terzo quesito, con il termine by pass si intende una galleria da scavarsi sulla sponda sinistra della Dora di Ferret, al di sotto del piano di scivolamento della frana, con un compito multiplo: da una parte regolare il deflusso delle acque della Dora in caso di ostruzione del corso d'acqua da parte di accumuli di frana, quindi nel momento in cui c'è un avvenimento parossistico, garantire le operazioni minime di sicurezza per quanto riguarda il deflusso del torrente stesso, onde evitare accumuli a monte; dall'altra parte permettere il drenaggio delle acque. Questo è un ragionamento importante, poi lo dirò in chiusura: permettere il drenaggio delle acque che percorrono all'interno della frana, che oggi sono raccolte da un'ampia rete di drenaggio sotterraneo, realizzata nel corso degli anni dalla Regione e che ha bisogno di una continua manutenzione.

È qua il ragionamento che prima o poi dovremo fare e su cui dovremo ragionare come amministrazione pubblica. La quantità di acque emunta dal versante raggiunge portate considerevoli, di circa 100 litri al secondo nel periodo primaverile, tardo primaverile/estivo e con portate minime invernali di 30 litri al secondo. Questo fa capire intanto la quantità di acqua che viene emunta dal corpo di frana, però di quest'acqua bisogna capire che cosa ne vogliamo fare ed è qui un pochettino la visione prospettica che bisogna poi avere. Dalle analisi che vengono fatte, sono acque che hanno un'ottima qualità e bisognerà ragionare in futuro come poter veicolare questa risorsa, se dal punto di vista idropotabile, idroelettrico, sia idropotabile che idroelettrico: bisogna fare un ragionamento.

Tuttavia i drenaggi di cui sopra, pur essendosi dimostrati in una soluzione efficace per quanto riguarda l'abbattimento del rischio residuo, non possono essere considerati una soluzione definitiva del drenaggio del corpo di frana. La soluzione definitiva deve essere una galleria drenante e filtrante che possa essere a tutti gli effetti operativa. Il finanziamento dell'opera, il cui costo è stimabile intorno ai 9-10 milioni di euro, con la doppia finalità di garantire il deflusso e le opere di drenaggio definitive, è stato richiesto dal Dipartimento programmazione difesa del suolo a valere sul programma Italia sicura, all'interno delle missioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è oggi nella banca dati inserita con un identificativo di programmazione. Ovviamente l'accesso a tali finanziamenti richiede però che sia sviluppata una progettazione, al finanziamento del quale si provvederà con il bilancio regionale 2020-2022, come inserito nel programma triennale dei lavori pubblici in corso di approvazione. Nel corso del 2020 quindi saranno redatti il documento di fattibilità per quanto riguarda le alternative progettuali e sarà successivamente indetta la procedura di gara per la progettazione del bypass. Ovviamente, una volta avuta la progettazione, ci si adopererà con la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il reperimento dei fondi.

Presidente - Per la replica la parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, per la risposta completa ed esaustiva. L'intenzione di questa iniziativa era mantenere il livello di vigilanza e di guardia sulla zona che è martoriata da questo fenomeno franoso, come già ho avuto modo di ricordare e anche altri colleghi nel passato lo hanno fatto. Sicuramente la ringrazio anche di aver dato risposta all'iniziativa precedente sulla messa in opera del vallo che è particolarmente importante per la zona, che giustamente mi aveva già preannunciato l'ultima volta. E sicuramente è bene porre un'attenzione particolare su un'area che è contraddistinta da sempre da un'intensa produzione di acqua, perché in tutti i suoi angoli il Mont de La Sax produce acqua. Forse si potrà pensare più a un uso potabile, perché da quello che so le analisi sono anche migliori di quelle dell'acquedotto di Freboudze, quindi sicuramente vedendo anche le portate, non sono un tecnico ma conosco molto bene la zona, penso che si potrà valutare questo.

Per quanto riguarda invece la finanziabilità dell'opera, apprendo della copertura sui fondi di Italia sicura. Sono contento che si siano identificati dei fondi per permettere sul 2020 finalmente...

Voce fuori microfono.

Certo, però dico che c'è una copertura a livello di realizzazione e sono contento che sia stata data copertura per quanto riguarda la progettazione, perché altrimenti senza l'una giustamente non inizia l'altra.