Objet du Conseil n. 950 du 19 septembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 950/XV - Interpellanza: "Interventi per evitare la formazione di classi sovraffollate nelle scuole secondarie di primo grado".
Distort (Presidente) - Punto 59 all'ordine del giorno. La parola al consigliere Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - Questa interpellanza nasce da notizie di stampa che risalgono già alla scorsa primavera e che poi si sono ancora un po' diffuse nel prosieguo dei mesi successivi e fino ancora al recente inizio dell'anno scolastico. Si parlava delle cosiddette "classi pollaio", un termine che non mi piace, ma comunque si tratta delle classi sovraffollate, in particolare per le prime classi delle scuole secondarie, e le relative connesse polemiche anche in ordine al diritto di scelta delle istituzioni scolastiche da parte dei genitori e degli alunni. Ci sono due pulsioni contrastanti: da un lato poter consentire agli istituti di proporre delle offerte formative e dall'altro il problema che poi diventa difficile magari smistare gli alunni in una scuola piuttosto che in un'altra. Questo naturalmente è evidente che sia una problematica, una criticità che sussiste.
Abbiamo appreso da alcuni genitori di alunni che si avviano a intraprendere il corso di studi di scuola secondaria di primo grado, che sono state formate delle classi da ventotto alunni, ad esempio nella scuola Saint Roch di Corso Ivrea, come per altro già lo stesso Assessore aveva correttamente osservato a proposito dell'iniziativa che abbiamo trattato ieri. Sappiamo che un numero di alunni superiore a ventidue e addirittura inferiore, se si tratta di classi in cui vi siano alunni con disabilità, da un lato propone problemi di sicurezza, ma ancor più - probabilmente in Valle d'Aosta magari meno - impedisce al personale scolastico, primi fra tutti i docenti, di essere efficienti e quindi non pregiudicare il percorso di apprendimento degli alunni, a causa, appunto, dello sfavorevole rapporto insegnanti-allievi.
Evidenziamo la necessità di sviluppare tutte le strategie e di rinforzare le misure atte a valorizzare le risorse personali degli alunni e a evitare quindi il fenomeno della dispersione e dell'abbandono della scuola che, come sappiamo, stiamo combattendo da tempo, ma non abbiamo sicuramente debellato. Interpelliamo la Giunta regionale e nello specifico l'assessore all'istruzione per sapere quale sia la ragione per la quale nell'anno scolastico che è si è avviato non si è riusciti a evitare di creare le "classi pollaio" nelle prime classi della scuola secondaria di primo grado - se pur limitatamente, ma comunque qualche episodio ce l'abbiamo - e quali siano le azioni in particolare che si intendono mettere in campo per evitare questo fenomeno e così elevare lo standard qualitativo dell'insegnamento in Valle d'Aosta, in linea con i progetti di legge allo studio anche a livello nazionale.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Certan.
Certan (AV) - Grazie collega Sammaritani. Mi preme precisare - ma devo dire che lo ha comunque già fatto lei, e la ringrazio - che le notizie stampa della scorsa primavera a cui lei si riferisce non riguardano affatto il rischio di avere numerose "classi pollaio", poiché non si tratta né di numerose e né di classi pollaio in Valle d'Aosta. In effetti riguarda la situazione di una singola istituzione scolastica, a seguito degli organici di diritto del mese di marzo. Si tratta dell'istituzione scolastica Einaudi, il cui numero di classi assegnate in organico di diritto sulla base dei vigenti criteri che, come avevamo già detto, erano basati anche sulla pertinenza territoriale, non avrebbe potuto consentire alla scuola di accogliere tutte le richieste di iscrizione degli alunni provenienti da fuori comune di Aosta. È una situazione che peraltro non si è poi verificata, in quanto in sede di adeguamento dell'organico di diritto all'organico di fatto al mese di giugno il numero di iscritti di pertinenza del comune di Aosta ha consentito l'assegnazione di un'ulteriore classe e quindi non si è più presentato questo problema di numero.
Come già rimarcato nella risposta all'interpellanza del suo collega Manfrin sulle classi prime di tale istituzione scolastica, io - come lei - non ritengo sia giusto parlare di "classi pollaio", considerato che i criteri applicati al nostro contesto in Valle d'Aosta sono migliori. Mi dispiace di avere forse una linea diversa dalla vostra, ma io invece continuo a ribadire - a differenza di quanto oggi una sua collega ha detto - che le specificità della Valle d'Aosta sono importanti e vanno mantenute. In questo noi abbiamo dei criteri migliori rispetto a quelli non solo del restante territorio nazionale, ma anche a livello europeo. Mi permetto di precisare che in Francia si sdoppiano le classi a trentotto alunni. Io non commento se sia giusto, però è per dare un'idea che è importante anche avere un raffronto su questo.
Per quanto riguarda la domanda uno, la informo che quasi tutte le classi prime delle scuole secondarie di primo grado, diciamo scuola media per fare più in fretta, di Aosta sono costituite da un numero di alunni decisamente inferiore al numero massimo previsto dal DPR n. 81 del 2009, a esclusione di una sola istituzione scolastica, la scuola Saint Roch che, per sua scelta, ha ritenuto di accogliere anche le iscrizioni, nel numero di ventuno, di alunni provenienti da altro comune e di costituire classi di maggiore consistenza numerica, nel rispetto comunque del limite massimo previsto dalla normativa nazionale, che è ventisette alunni, elevabili fino a ventotto qualora residuino eventuali resti. Questo fa parte dell'autonomia scolastica di ogni dirigente scolastico e così è stato scelto.
Il dettaglio del numero di alunni in ciascuna classe prima delle scuole secondarie di Aosta è questo: San Francesco, cinque classi di cui due di 20 alunni, due con 23 alunni e una con 24 alunni; Saint Roch, tre classi di cui una con 28 alunni, una con 27 alunni, una con 26 alunni più sostegno; l'Einaudi, quattro classi di cui una con 20 alunni e tre con 23 alunni; la Lexert, tre classi di cui una con 17, una da 18 e una da 19; la Martinet quattro classi di cui una con 24 alunni e tre con 25 alunni. Questa è la formazione in base ai numeri di iscritti che avevamo.
Rispetto alla domanda due e alla richiesta di "quali siano le azioni che si intende mettere in campo per evitare il fenomeno in questione". Si è in linea con i progetti di legge allo studio a livello nazionale e si evidenzia che quanto lei ha segnalato è successo in un'unica situazione relativa a un'unica istituzione scolastica e a questo anno scolastico nel quale il dirigente scolastico ha ritenuto, sulla base di valutazioni che gli competono e che competono anche la formazione del loro POF (Piano offerta formativa), di costituire classi con un numero consistente di alunni, ma comunque nei limiti previsti, e di accogliere anche le richieste di alunni provenienti da altri comuni. Peraltro, segnalo che tale dirigente aveva comunque chiesto la formazione della classe con sostegno da venti alunni, quindi poi non so quali siano state le valutazioni che ha fatto quando ha creato una classe da ventisei. Però queste sono scelte che non competono a noi, ma al dirigente scolastico.
Come già più volte detto, ritengo valido il principio della pertinenza territoriale ai fini dell'assegnazione della dotazione organica. Penso che lei l'abbia analizzato quanto me e sa benissimo quanto sia importante soprattutto per mantenere un equilibrio fra tutte le scuole, soprattutto per la nostra conformazione geografica, perché è quello che consente di mantenere l'attuale dimensionamento della rete scolastica.
Riguardo a questa tematica però la ringrazio per la segnalazione, perché il fatto che un genitore chieda, a lei piuttosto che a qualcun altro, di avere una delucidazione riguardo a questo, vuol dire che in quanto genitore non è stato informato adeguatamente su, ad esempio, i criteri di costituzione delle classi che un dirigente sceglie. Su questo io sensibilizzerò in particolare la Sovrintendente, affinché anche i dirigenti scolastici facciano questo passaggio d'informazione ai genitori, perché credo che sia importante. È vero che la costituzione degli organici è molto farraginosa, lei lo sa, però è importante - per non creare dissapori, ma anche problematiche inutili o sollevare inutili questioni - che i genitori siano informati su come avviene. In questo caso, noi nella costituzione degli organici avevamo 55 allievi più 6 non della zona Saint Roch, ma sempre nel comune di Aosta, il totale era 61, una classe richiesta di 20 alunni con handicap e quindi gli uffici, la struttura personale scolastico, sulla base di questo, ha dato tre classi di 20, 21 e 20 alunni; sarebbe stato così. La decisione di accogliere altri 21 allievi è stata successiva ed è stata del dirigente scolastico, sulla quale peraltro noi non interveniamo, perché può darsi che la loro programmazione permetta di fare questo.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per la risposta. Avevamo capito già anche da ieri, ma lo sapevamo naturalmente, che si tratta comunque anche di una materia in cui ci si imbatte nell'autonomia del dirigente e nell'autonomia scolastica, quindi è evidente che ci siano questi aspetti da tenere in considerazione e non si può certo imputare all'assessorato particolari inadempienze, ci mancherebbe!
Più importante e più interessante forse allora è la visione di prospettiva, prendendo atto della scelta di questo dirigente che avrà avuto le sue motivazioni. Va bene così, anche se io non condivido personalmente questa decisione, per i motivi che abbiamo già detto prima, che sono gli stessi poi per i quali anche a livello nazionale è stata depositata fin dall'anno scorso una proposta di legge, la n. 877, di iniziativa del Movimento 5 Stelle, che prevedeva di intervenire su questa normativa, proprio per evitare le "classi pollaio", le classi sovraffollate. È un progetto di legge che ha avuto un iter purtroppo non particolarmente veloce, anche per la grande ostilità che il Partito Democratico aveva dimostrato, come dichiarato dal presidente della commissione del Movimento 5 Stelle, l'onorevole Gallo. Il PD aveva manifestato un'imbarazzante ostilità a discutere questo tema e questa proposta di legge, che va nella direzione di ridurre ulteriormente, quindi di sancire in modo normato e preciso che non si debba mai superare il numero di ventidue allievi nelle varie classi, abbassato naturalmente a venti in presenza di eventuali ragazzi con disabilità.
Questo deve essere il nostro disegno, il nostro progetto per andare anche noi in quella direzione. Abbiamo visto che per fortuna o comunque per scelta precisa siamo già molto in linea, anzi al di sotto degli standard nazionali attuali, ma gli standard nazionali attuali non sono soddisfacenti. Si sta studiando anche attraverso questa proposta di legge, che spero venga ripresa dal nuovo governo, ma sarà probabilmente un motivo di contrasto fra i componenti del nuovo governo se il PD è da una parte e il Movimento 5 Stelle va dall'altra - in questo caso condividiamo sicuramente la posizione dei 5 Stelle - quindi vedremo se appunto si andrà in questa direzione e spero che anche a livello regionale si possa percorrere questa strada, proprio nell'interesse dei nostri ragazzi, nell'interesse dei docenti e anche di tutto il personale scolastico, per far sì che veramente la scuola diventi quello che vorremmo, cioè la fucina dei futuri cittadini, dei futuri dirigenti, dei futuri abitanti di questa regione e di questa nazione, di cui tanto c'è bisogno, di una categoria di cittadini preparata e non già pregiudicata fin dall'inizio del loro percorso scolastico.
Presidente - Grazie, collega Sammaritani. Con la presente replica si conclude la seduta mattutina del Consiglio. Ricordo che la seduta pomeridiana è indetta alle ore 15:00.
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La seduta termina alle ore 13:01.