Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 948 du 19 septembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 948/XV - Interpellanza: "Interventi per ovviare ai disservizi presso la biglietteria della funivia Buisson-Chamois".

Rini (Presidente) - Punto 57 all'ordine del giorno. La parola per l'illustrazione alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Questa estate noi consiglieri della Lega ci siamo recati all'impianto delle funivie Buisson-Chamois per andare nella meravigliosa località di Chamois. Abbiamo assistito a una coda chilometrica che si è formata alla biglietteria, che faceva fermare le persone per un tempo lunghissimo e che è arrivata addirittura a ore. Questa situazione chiaramente non è accettabile. Prese informazioni sul perché di questo fenomeno, se fosse un caso legato soltanto a quella giornata specifica o un momento specifico, abbiamo tristemente scoperto che in realtà questa situazione si ha spessissimo, soprattutto in tutto il periodo estivo, e che sostanzialmente deriva da un calo del personale, da tagli che sono stati fatti al personale e di conseguenza questo non permette una fruizione veloce di questo impianto di risalita.

Partiamo dal presupposto che ovviamente noi sappiamo che questo è l'unico impianto di risalita per il meraviglioso paesino di Chamois, che è un fiore all'occhiello per l'intera Valle d'Aosta, essendo l'unico, come tutti sappiamo, che non è percorribile con i veicoli. Il fatto di avere una situazione di questo tipo, una perla come questa, costituisce un modello da portare avanti e una forte attrazione per l'intero territorio regionale. È chiaro che però, se noi non permettiamo ai turisti di salire e ai residenti di mantenere vivo questo paesino, anche tutta questa situazione sarà destinata a morire.

Sappiamo benissimo che ci sono dei problemi di costi di manutenzione e di personale, in relazione a quell'impianto di risalita, ma è ovvio che la Regione deve fare una scelta chiara di dove voglia andare, che cosa voglia ottenere e che cosa si voglia fare di questo paese. Se avete deciso di portare il paese a morire, la strada intrapresa è quella corretta. Se invece voi ritenete che questo paesino debba continuare a sopravvivere e volete davvero puntare al turismo, puntare alla bellezza e alla specificità di ogni parte del nostro territorio, non potete non affrontare questo tipo di problema.

Teniamo presente che in tutto questo si va ad aggiungere un grossissimo neo in relazione alla questione della sicurezza medica, perché visto e considerato che sono state sostituite delle presenze continue agli impianti con turni di reperibilità, questo comporta che, nel caso in cui succedesse un problema di salute serio a qualcuno che si trova a Chamois, soprattutto se poi succede di notte, gli interventi non potrebbero assolutamente essere tempestivi. Anche perché, ora che la persona reperibile viene contattata, chiaramente deve avere il tempo di percorrenza per potersi muovere da dove si trova per arrivare fino all'impianto, azionare l'impianto e quant'altro: questo significa che se c'è un'urgenza vera, la persona si ritroverà nella situazione di non essere salvata. Questo riguarda sia i residenti sia chiaramente tutti i turisti che si trovano a Chamois.

Questa situazione non pare assolutamente accettabile e quindi sono curiosa di sapere da voi che cosa veramente intendete fare, per ovviare ai problemi delle code per i turisti, perché se un turista si trova a fare una mezz'ora, un'ora, due ore di coda, va una volta ma poi non torna più e comunque certamente non fa un soggiorno lungo a Chamois, perché se poi vuole scendere a valle e poi ritornare in albergo non si fa questo tipo di tragitto. E poi se intendete ripristinare il servizio in essere precedentemente ai tagli, il tutto al fine non solo di garantire tempi ridotti di soccorso in caso di urgenze mediche, ma anche di incentivare il turismo ed evitare lo spopolamento del territorio.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Grazie, collega Spelgatti! Come sempre, il suo è uno scenario apocalittico e per fortuna che fa qualche gita in montagna, così si rende conto anche di dove sono i posti. Quei posti li conosciamo senza bisogno di fare le gite. Soprattutto chi gira un po' la Valle d'Aosta e non sempre prende le funivie ma cammina anche, li vede e li conosce. Non c'è bisogno di andare con gita organizzata politica per capire le cose, basta seguirle e si vedono.

Rispetto ai tagli io non so a che cosa si riferisca. Il personale è esattamente quello dell'anno scorso, quando lei faceva il Presidente della Giunta: diciotto persone erano e diciotto persone sono oggi. I tagli e le code non li avrà visti l'anno scorso: forse non aveva tempo di andare a fare gite, era presidente e non ce la faceva a fare le gite. La situazione è esattamente quella dell'anno scorso. Quindi, o è successo qualcosa che a lei è scappato, oppure l'anno scorso faceva sempre brutto e la gente non era in coda. Ma il problema non è quello: non ci sono tagli alle biglietterie!

Le biglietterie addirittura fanno più biglietti della portata della cabinovia. Sfornassimo anche con dieci biglietterie biglietti in più, dovremmo occuparci - questo sì come strategia, ma sono convinto che il collega Restano stava lavorando in questo senso, come ci stiamo lavorando noi - di dare un altro tipo di servizio alle persone una volta che hanno il biglietto in mano, perché avrà notato che si sale e si scende, ma non è che c'è una flotta di cabinovie. Si sale, c'è quel numero lì, si scende e c'è un numero per portarli giù. Non è un problema di tagli alle biglietterie o di tagli al personale.

È un problema di organizzazione di un servizio, ma anche un problema di strategia politica. Noi vogliamo portare a Chamois delle masse di persone o vogliamo fare un turismo verso Chamois di qualità? Guardate che noi stiamo incontrando amministratori - avrò nuovamente un incontro tra pochi giorni - e sono scelte strategiche! Voi siete per il turismo di massa o per posti di nicchia come questi, per fare qualche cosa di super, visto che quella è una località super? Sono due situazioni diverse, tanto è vero che in questi anni abbiamo aumentato il costo dei biglietti - anche nel suo periodo sono stati aumentati - con la logica di evitare che ci sia in quei posti una frequentazione di persone che non sono neanche in grado di raccogliere e di accogliere la stessa qualità di servizio che vorremmo che queste località dessero. Sono scelte che vanno al di là della questione cassa o non cassa, che tra l'altro nel periodo invernale ha una un'organizzazione diversa da quella estiva.

Sicuramente il messaggio di cercare di migliorare sempre i servizi è raccolto e su questo si lavora, però non è una questione di tagli e di costo del personale o di altro. È una questione di portata dell'impianto. Seconda cosa, rispetto all'organizzazione dei servizi di emergenza. Su questo nel corso degli anni - quest'anno non sono intervenuto, anche perché sono questioni che sono già state decise da tempo - c'è stata un'ottimizzazione del servizio. Una volta c'erano le persone che dormivano durante il loro turno di lavoro direttamente sul posto, in modo da essere reperibili automaticamente nel caso di intervento. Sono state fatte scelte, d'accordo con il sistema sanitario, che hanno permesso attraverso la reperibilità, che non è l'unico istituto che oggi viene utilizzato in quella località, ma è una reperibilità che viene utilizzata anche in altri servizi, di ottimizzare i costi gestione, cercando però evidentemente di avere massima attenzione per gli interventi in sicurezza. Sa bene che gli interventi in codice rosso non vengono gestiti attraverso un trasporto funiviario, ma sono ben altri i modi per intervenire velocemente. Per quello che mi viene detto, però su questo farò un approfondimento, perché credo che rispetto ai servizi bisogna stare attenti, a oggi non c'è nessun problema e addirittura è sempre precedente l'intervento del sistema rispetto all'arrivo dell'ambulanza, che arriva da più distante per quel tipo di codici. Quindi, su questo, le dico, a noi non risultano problemi, ma nell'organizzazione del territorio che c'è porterò il problema, visto che l'interpellanza arriva oggi, e faremo in modo di approfondire le osservazioni che ci avete fatto.

Presidente - La parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Collega Bertschy, quello che più mi diverte è che lei cerca di essere, come al solito - è un difetto che ha lei e hanno anche i suoi colleghi; me lo ricordo molto bene quando ero presidente - di tentare di sminuire la portata delle iniziative che vengono fatte, buttandola sul personale. Allora le dico: il problema è che se la butta sul personale deve anche saper fare centro, perché, se solo lei mi conoscesse, saprebbe che io vivo in montagna! Non solo io, ma tutta la mia famiglia da sempre, perché siamo una famiglia estremamente sportiva, tanto che non c'è una vacanza che io non faccia con tutta la mia famiglia da sempre o a piedi o in bici, e in ogni momento che noi abbiamo a disposizione siamo su per i monti. Quindi se mi vuole cercare durante il fine settimana o in qualsiasi momento libero lei mi trova su per i monti, a piedi, in bici e da qualsiasi parte. Non cerchi di farmi passare per la cittadina che non sta mai in montagna, perché ha sbagliato persona e chiunque mi conosce lo sa esattamente. Se vuole picchiare, cerchi di picchiare nella direzione corretta, perché altrimenti si fa male da solo.

In secondo luogo, le ricordo che un'altra cosa che voi dite sempre, cosa che accadeva anche quando eravamo noi al governo, era: ma perché non l'avete risolto voi il problema? Come se noi avessimo avuto la bacchetta magica per risolvere tutto quello che voi avete fatto in decenni di governo. Non lo avete risolto prima, non lo state risolvendo dopo il problema, ma noi in sei mesi dovevamo risolvere tutti i problemi che voi avete creato. Direi che, come al solito, le sue risposte sono poco ficcanti e sono poco esaurienti.

Terzo, le problematiche che noi abbiamo sollevato sono esattamente quelle che le persone che lì lavorano ci hanno sollevato, quindi non la risolva in questa maniera, perché quando noi eravamo al governo certamente la situazione era comunque questa, ma una volta la situazione non era tale e i tagli di personale sono già avvenuti da tempo, quindi questa è una situazione che si protrae da tempo. Non mi ha dato una risposta su che cosa voi veramente intendiate fare per poter risolvere questo problema. Se noi abbiamo una visione di Chamois che deve comunque certamente rimanere una località di élite - questo è poco ma sicuro, non in senso chiaramente economico, ma nel senso di un turismo selezionato che cerca quell'unica località dove non ci sono autoveicoli e quindi andare a Chamois vuol dire essere immersi in un paradiso naturale senza auto - questo non significa che non si debba fare arrivare nessuno. E se non si fa arrivare nessuno, certamente non ci saranno neanche investimenti sul territorio e certamente non ci saranno nemmeno posti letto, questo è ovvio! Ma il problema è che, come al solito, è un circolo vizioso tutto questo. Se noi abbiamo un qualche cosa che potenzialmente potrebbe diventare sempre più attrattivo, non solo per Chamois stesso, ma per tutta la Valle d'Aosta che può vantare di avere un paese di questo tipo, organizzato in questo modo, bisogna anche investire di conseguenza per rendere usufruibile quel tipo di territorio.

Comunque non ha risposto di nuovo! Lei ci va davvero a Chamois? Se lei avesse un problema, se avesse un infarto a Chamois e se avesse un infarto soprattutto di notte, lei pensa di essere tranquillo? Porterebbe suo padre a Chamois nel momento in cui magari ha qualche difficoltà? O comunque qualche difficoltà può capitare a chiunque. Queste problematiche non ci poniamo il dubbio che possano accadere? Perché accadono a tutti, siamo tutti mortali e di conseguenza delle problematiche ci sono. Davvero noi pensiamo che la soluzione sia questa, che sia la reperibilità con i tempi di percorrenza della strada dal soggetto reperibile, arrivare lì e tutto quanto? Questo fino a quando non succede veramente il problema, ma quando poi succede il problema è troppo tardi e comunque anche noi delle responsabilità ce le abbiamo, nel momento in cui non abbiamo come sistema Valle d'Aosta optato per delle soluzioni che possano realmente essere inefficaci e prevedere tutti i rischi a cui si va incontro.