Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 947 du 19 septembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 947/XV - Interpellanza: "Criteri adottati dal Governo regionale per la nomina di propri rappresentanti in società partecipate dalla Regione".

Rini (Presidente) - Punto 56 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - L'interpellanza che ho presentato non entrerà nel merito delle persone che sono state nominate all'interno delle partecipate regionali. Vuole partire da un'analisi un po' più politica, per capire cosa è cambiato con questo nuovo Governo che si è insediato e che alla base del programma e nelle premesse ci ha parlato di grande innovazione e discontinuità. Le riconosco, Presidente, a lei in particolare e al suo Governo, che non è stata un'estate in cui vi siete goduti le ferie: avete lavorato, avete lavorato sodo, di questo ve ne do atto. C'è da capire se avete lavorato più nell'interesse dei valdostani o più che altro - è quello il messaggio che si percepisce - per sistemare le caselle nelle partecipate. Immagino che non sia facile, presidente Fosson, perché ho provato a mettere giù un po' di sigle, ma tra l'Union Valdôtaine, la componente EPAV, l'Union Valdôtaine Progressiste, ALPE, Stella Alpina, Pour Notre Vallée, Area Civica, Front Valdôtain, Rete Civica, immagino che distribuire un po' a tutti non sarà stato facile e avete dovuto sicuramente fare opera di convinzione e mediazione.

Dico questo perché comunque in questo contesto e in questa aula aleggiava e aleggia ancora quello che veniva chiamato un po' il pensiero unico, quello per cui a volte si diceva: "Ha deciso lui! Ha deciso lui, per cui ci adeguiamo". Stavolta il lui non c'è più: non c'è più il lui! Era forse il momento di dare un segnale diverso, di cambiamento, di recepire un po' quelli che sono stati i messaggi che sono venuti negli anni anche da una larga parte della vostra maggioranza attuale.

Faccio una breve ricostruzione. Il 17 novembre 2017 il Gruppo Misto dell'epoca, composto da Alberto Bertin, da Andrea Padovani e dal sottoscritto, presentò una proposta di legge e il collega Bertin illustrandola disse che "le società partecipate rappresentano un mondo parallelo del sistema pubblico, una galassia di cinquanta società che occupano larga parte del sistema economico regionale, in grado di influenzare l'evoluzione dell'economia locale. Attualmente il numero dei nominativi dell'amministrazione regionale è di alcune centinaia di unità, un piccolo esercito. Il criterio prevalente delle scelte dei cosiddetti manager pubblici è stato finora l'appartenenza politica e la fedeltà al sistema, mentre non sembrano rivestire grande importanza agli occhi dell'establishment politico locale le conoscenze specifiche, l'esperienza, la capacità, gli studi e la preparazione. Se la Valle d'Aosta vuole avere un futuro è necessario smetterla con i carrozzoni tracimanti di Yes Men e cominciare a mettere persone giuste al posto giusto". Questo il senso della proposta di legge in materia di nomine regionali. C'erano altre considerazioni, ma erano delle premesse che, proprio perché ho sottoscritto questa proposta, erano largamente condivise. Nella discussione l'assessore Chatrian intervenne sulla proposta e disse che "va ad ampliare il margine della trasparenza, la codificazione di un percorso più trasparente, che dà pari opportunità. Va nella direzione auspicata da ALPE". Era l'ALPE del 2017 e probabilmente qualcosa nel frattempo è cambiato.

Sempre rileggendo un po' nella storia, il 21 agosto del 2018 il collega Marquis in un'ANSA dice che stava lavorando alla revisione della legge regionale n. 11 del 1997, che disciplina le nomine di competenza regionale, e diceva che "per migliorare la gestione della galassia delle partecipazioni della Regione, nei procedimenti di nomina e designazione degli organismi direzionali si deve privilegiare sempre con maggiore attenzione la meritocrazia. Il vero cambiamento deve compiersi con i fatti, dando più spazio ove possibile alle giovani e nuove professionalità che troppo spesso vengono sacrificate a favore di vecchie dinamiche. Occorre superare la stortura per cui chi ha svolto il ruolo di consigliere regionale o di sindaco di un comune - prosegue - possa, senza il titolo di studio richiesto a candidati normali, assumere il ruolo di presidente o amministratore delegato di una società".

Arrivo ai quesiti e alle domande. Vi chiedo davvero, sulla base di queste convinzioni che io penso siano rimaste, come mai - cito sicuramente per difetto: Vallée d'Aoste Structure, Autoporto, INVA, CVA - si è pensato bene di sistemare tutte quelle che erano figure di rilievo nelle segreterie dei partiti o candidati non eletti. Non faccio nomi, per carità, ci mancherebbe, perché tanto tutti hanno capito di chi parliamo! Malpancisti dell'ultimo momento che, in quanto non eletti, avevano abbandonato segreterie e formato eventualmente gruppi di ideali o qualcosa del genere. Li abbiamo sistemati tutti, avete fatto un bel lavoro, sicuramente impegnativo! Vi ha portato via sicuramente anche delle ore di sonno, perché non è facile mediare. Le diamo atto che ha fatto un ottimo lavoro. Non capisco dove sia l'interesse dei valdostani, perché probabilmente dedicare un po' più di tempo ai veri problemi dei valdostani, quelli che abbiamo elencato anche nelle iniziative ieri, forse era molto più opportuno.

C'è un altro aspetto che mi dispiace, perché parlando con alcuni di voi dell'attuale maggioranza, magari non del governo, comunque consiglieri, qualcuno ti dice: lo abbiamo dovuto nominare, perché poi alla fine non c'è più tanta gente che fa domanda. La verità è che con questi sistemi noi siamo riusciti a demotivare i giovani e i cittadini che hanno professionalità e competenze, solo perché non hanno la tessera di appartenenza. Allora io dico: non è un peccato sistemare anche chi eventualmente ha una tessera di appartenenza, ma non deve essere il solo requisito. Non può e non deve essere il solo requisito. Voi con queste nomine avete fatto esattamente questo. Avete sistemato tutte le segreterie, avete sistemato quelli che erano più o meno i malpancisti all'interno dei vostri movimenti e dei vostri partiti, ma non c'è una ratio.

Presidente, vorrei capire "a quale regola, principio, criterio meritocratico la Giunta Regionale ha fatto riferimento nel nominare i propri rappresentanti nelle società partecipate regionali; se e quali valutazioni sono state alla base delle riconferme in particolare CVA", perché qua apriamo un fronte particolare, nel senso che basta leggere quelle che sono state le dichiarazioni della componente fondamentale della vostra maggioranza - parlo di Rete Civica - che sui vertici di CVA aveva ben altre idee! I consiglieri di Rete Civica dicevano di stigmatizzare l'operato del management, dicevano di ritenere inammissibile e scorretta l'esternazione del management ed erano dell'opinione che tali comportamenti dovrebbero essere sanzionati. Bene, voi non solo non li avete sanzionati, li avete promossi, li avete confermati, li avete rivalutati con, torno a dire, la componente essenziale di questo Governo, Rete Civica, perché queste operazioni di Palazzo - checché se ne dica - non si fanno se non sono condivise. Volevo solo capire qual era la ratio che vi ha portato a questo, se queste sono state scelte condivise al famoso tavolo di confronto che lei ha illustrato nella presentazione del suo governo, dove c'erano anche eventualmente tecnici o comunque la componente politica di Rete Civica, o semplicemente decise nelle segreterie dei partiti dell'attuale maggioranza a diciannove.

L'ultima domanda è: "che futuro pensa di dare alle nostre società partecipate regionali, se pensa a nuove regole". Sulla proposta di legge che è in iter questo momento - tra l'altro, c'è un'altra proposta che è stata presentata, mi pare il 15 ottobre 2018, sempre su proposta di Rete Civica - annuncio che se pensate di mandarla avanti, per quello che ci riguarda, noi lo condividiamo questo percorso e non abbiamo cambiato idea.

Presidente - Per la risposta, la parola al presidente Fosson.

Fosson (PNV-AC-FV) - Grazie consigliere Gerandin. Quando si parla di nomine si entra sempre in un terreno difficile, un terreno in cui ci sono dei margini di discrezionalità, questo è vero, che non possono essere condivisi da tutti. Dispiace sempre, quando lei parla di queste cose, che è come se lei arrivasse da un altro mondo e non avesse dovuto anche lei confrontarsi con queste difficoltà. Non è vero che abbiamo passato tutta l'estate, anzi se lei vede abbiamo prorogato il più possibile tutte le società che potevano essere prorogate, proprio perché, le assicuro, fare delle nomine è sempre difficile, perché a noi sta molto a cuore l'interesse dei valdostani. Una delle proroghe, per esempio, è stata quella di SITRASB, che ci siamo trovata lì: si ricorda che lei e voi stavate per farla, ma poi invece non l'avete fatta e noi abbiamo comunque portato avanti e fatto la nomina poi nel mese di aprile.

Ricordo che per le nomine della Giunta regionale il procedimento è quello previsto dalla la legge regionale n. 11 del 1997, mentre - come sapete - da marzo 2018 Finaosta si è dotata di una procedura improntata ai principi di pubblicità, di trasparenza, inerenti agli avvisi per la presentazione di candidature negli organi societari delle società gestite dalla finanziaria regionale. In entrambi i casi la Regione o Finaosta pubblicano degli avvisi relativi agli organi societari in scadenza, raccolgono le candidature, che comportano la presentazione di documenti anagrafici, curriculum, eccetera e predispongono un elenco, previa verifica della sussistenza dei requisiti professionali eventualmente richiesti, nonché dell'assenza di cause di incompatibilità e inconferibilità derivanti dalle vigenti normative. All'interno di questo elenco la Giunta individua, esercitando la discrezionalità che le è riconosciuta, i nominativi da nominare o fornisce delle indicazioni a Finaosta per le disegnazioni di sua competenza. Così avviene peraltro a tutti - a tutti! - i livelli di governo, dai più piccoli enti locali del Governo italiano, che mi risulta proceda con altrettanta discrezionalità quando nomina i consigli di amministrazione delle società partecipate dello Stato italiano.

In particolare, per CVA la Giunta regionale ha deciso di riconfermare. Molte sono state le riconferme. Per esempio, alla SITRASB abbiamo riconfermato l'ingegnere Meroi per la sua professionalità, solo per questo. All'interno di CVA sono stati riconfermati il presidente e il direttore generale, proprio per i risultati che hanno ottenuto, non perché fossero di qualcuno o di qualcun altro. In particolare - abbiamo appena ricevuto e parlato col professor Saracco - il presidente professor Cantamessa è appena stato nominato a livello nazionale coordinatore di un tavolo sulle energie rinnovabili, quindi altissime professionalità.

Ci sono degli altri criteri, non creda che non ci abbiamo pensato. Quello della meritocrazia è sicuramente il criterio più importante a cui ci siamo ispirati. Magari non ci siamo riusciti, però, come le dicevo, alla SITRASB abbiamo confermato chi già c'era. Ma io vorrei sottolineare quello che è successo per INVA, perché abbiamo messo un presidente che siamo andati a prendere perché al tavolo dei presidenti delle regioni italiane io ho visto che questo era stato nominato coordinatore di tutti i referenti dell'informatica italiana, un valdostano. Per cui siamo andati a riprenderlo e gli abbiamo chiesto; questo non si può dire che non sia un intervento di grande attenzione alla meritocrazia e alla professionalità. Di questo ne abbiamo parlato anche con Rete Civica e, come ho detto, sono orgoglioso di questo. Non solo, mi permetta di dire che, per la prima volta dopo molto tempo, è stato aperto adesso un bando per il direttore generale di Finaosta, che non era mai stato fatto prima. Voglio sottolineare la meritocrazia con cui è stato scelto il direttore generale amministrativo dell'università.

Accanto a questo c'è una fiduciarietà, una discrezionalità, come c'è stata quando c'era lei, in cui evidentemente, nell'ambito di quelli che hanno presentato domanda, si cerca di scegliere chi possa essere il portatore di idee di sviluppo che magari corrispondono a chi è in Giunta, anche per una continuità di rapporti e di traguardi da voler raggiungere.

In ultimo, l'ha accennato lei, la disponibilità. Io non so se sono questi criteri o lo scarso emolumento. Mi ha stupito che i responsabili di Vallée d'Aoste Structure non abbiano riconfermato la loro disponibilità. Questo è un dato di fatto, perché oggi le società partecipate offrono forse degli emolumenti molto bassi e delle grandi responsabilità. Se non si vuole vedere in questo un'attenzione a promuovere una meritocrazia e non una spartizione, mi dispiace, ma è avvenuto così. Certo che la legge n. 11 del 1997 e le proposte di legge che sono state presentate - ne abbiamo parlato con il consigliere Bertin che lei ha citato - ci stimolano veramente ad affrontare anche legislativamente questo tema. In questo la Conferenza unificata, nel mese di luglio scorso, ha esaminato lo schema di decreto attuativo del testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, che stabilirà i requisiti di eleggibilità dei componenti degli organi amministrativi e di controllo delle società partecipate. Questo decreto, quando sarà emanato, sarà la possibilità e l'occasione di verificare gli impatti sulla nostra realtà, per cercare se possibile di adattarlo alle nostre specifiche problematiche attraverso una specifica norma di attuazione, ma certamente sarà questo decreto a costituire il quadro di riferimento entro il quale operare.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Grazie, presidente Fosson. È curioso che lei nella risposta abbia citato le uniche due società che davvero non possono essere politicamente targate. Mi ha parlato di SITRASB e mi ha parlato di INVA. È curiosa la cosa! Probabilmente sono le uniche due dove ai vertici ci sono delle persone - lo rendo pubblico - di cui riconosco tutta la competenza. Non mi ha parlato del resto del consiglio di amministrazione di INVA, non mi ha parlato di Vallée d'Aoste Structure, di CVA mi ha detto esclusivamente che era per meriti e tra l'altro la ringrazio, perché mi ha detto che su queste nomine c'è stato il confronto con Rete Civica, per cui capiamo...

Voce fuori microfono

Ah, ho capito male. Allora probabilmente su CVA non c'è stata la benedizione della piattaforma. Comunque, detto questo, torno a dire che mi ha parlato in maniera molto curiosa solo di quelli che sono davvero forse le uniche due nomine meritocratiche. Per il resto avete sistemato tutte le segreterie! Tutte le segreterie avete sistemato, anche i malpancisti, anche quelli che magari avevano preso un po' le distanze dopo le delusioni delle elezioni!

Quando mi parla di fiduciarietà, è corretto che ci sia, ci mancherebbe! Ma la fiduciarietà non deve esserci dove l'unico requisito è l'appartenenza politica. Non può essere questo! Avete brillato per aver sistemato tutti quelli che avevano comunque un'appartenenza politica o un credito dal punto di vista politico.

Concludo, Presidente, leggendo un articolo che è stato pubblicato il 3 settembre di quest'anno. Lo leggo perché è firmato, per cui penso di non aver nessun problema a leggerlo, un articolo pubblicato su un organo di stampa regionale, dove viene fatta un po' un'analisi di quelli che sono stati i motivi della decadenza dell'Impero romano. L'articolo adatta le cause della decadenza e della caduta dell'Impero romano citate da Edward Gibbon alla nostra realtà, trovando delle analogie e delle similitudini. Le leggo perché sono molto importanti e sono molto interessanti dal punto di vista dell'analisi politica. I motivi per la caduta dell'Impero romano e di conseguenza il decadimento per quello che riguarda il livello dell'amministrazione nostra, sono legate: "uno, all'indebolimento delle strutture burocratiche, inquinate da molteplici conflitti di interesse; due, perdita del senso del governo della cosa pubblica; terzo, ricorso eccessivo ai mercenari della politica; quarto, pressione e fame di potere di nuovi barbari; cinque, corruzione morale". Poi fa un piccolo passaggio e dice che "trovare un modo efficace per far fronte a mali di tale fatta sarà molto difficile". Prosegue dando un messaggio particolare alla forza politica che in questo momento forse è più in difficoltà - su questo penso che sia palpabile il riferimento all'Union Valdôtaine - e dice che "per sfuggire al suo declino dovrebbe ritrovare la sua antica genuinità, una sua verginità, ma la verginità in politica non si può ripristinare con un semplice intervento chirurgico. Sarebbe necessaria una fortissima e spericolata dose di coraggio ma, come si sa, il coraggio non è da tutti".

Allora, le dico davvero che, sulla base di questo coraggio che viene chiesto, non è sufficiente parlare di embrassons-nous, di grandi ammucchiate o di qualcosa del genere. È più importante dare un segnale politicamente diverso. Questo è il momento! Io lo leggo in questo senso. È un momento di dare un segnale diverso, dove non può essere solo l'appartenenza politica alla base di quello che può essere un ruolo di rilievo nelle partecipate. Cominciamo di qua, l'ho detto prima e lo ripeto, se il collega Bertin pensa di presentare questo disegno di legge, da parte mia avrà tutto il mio sostegno.

Presidente - Il collega Bertin, chiede la parola per fatto personale.

Bertin (RC-AC) - Per fatto personale, visto che sono stato ampiamente citato e il collega ha letto parte della mia relazione alla proposta di legge, che tra l'altro è depositata attualmente e per la quale avevo chiesto all'epoca la firma del consigliere Gerandin. Ma non basta mettere le firme, consigliere Gerandin! Qua bisogna essere coerenti. Quando lei è stato nel governo regionale, abbiamo assistito durante tutta l'estate a uno spettacolo francamente poco edificante - non le sto a dire della telenovela del suo collega Caveri per la presidenza della SITRASB - e a un metodo Cencelli, che ha caratterizzato quella esperienza di governo regionale. Un metodo Cencelli al quale io non ho mai partecipato e ora, come sempre, leggo le nomine dai giornali, perché quest'estate avevo altro da fare e non mi occupo di queste cose. Non partecipo alle spartizioni, mentre lei diversamente da me vi ha partecipato, dimenticandosi tranquillamente delle firme fatte in precedenza.

Credo che bisogna assolutamente cambiare le regole, questo è il fatto principale. Poi gli imperi cadono, l'era augustea è finita e credo che lei quell'era la conosca molto bene.