Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 946 du 19 septembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 946/XV - Interpellanza: "Interventi per una completa attuazione del Piano regionale di trasporti".

Rini (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Siamo al punto 55 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - L'11 luglio scorso questo Consiglio ha approvato la proposta di atto amministrativo che contiene il programma strategico degli interventi di cui alla legge regionale n. 22 del 2016, "Disposizioni per una ferrovia moderna ed un efficiente sistema pubblico integrato dei trasporti". Nel frattempo, il percorso del piano regionale dei trasporti è sostanzialmente in itinere e sono state identificate tutta una serie di soluzioni ad ampio raggio, che in particolare riguardano la riattivazione della tratta Aosta-Pré-Saint-Didier ed eventualmente, o meglio, nel concreto il prolungamento verso Courmayeur. Dalla ferrovia tout court alla ferrovia più il sistema BRT (Bus Rapid Transit), la ferrovia più l'impianto funiviario, una ferrovia più l'impianto del tram-treno, la tramvia extraurbana, oppure tout court il BRT da Aosta fino a Courmayeur. Sono sei soluzioni che hanno come comune denominatore, al di là della riattivazione della tratta Aosta-Pré-Saint-Didier, il completamento dell'ultima parte per permettere a qualche mezzo pubblico di arrivare ad Eboli, perché è bellissimo il mio paese, però la ferrovia non l'abbiamo mai vista! Una serie di soluzioni con delle valutazioni di massima che vanno approfondite soprattutto dal punto di vista della fattibilità non soltanto finanziaria, che tanto mi è cara, ma soprattutto tecnica, perché laddove si va a utilizzare parte del sedime stradale della statale 26, oppure il tratto della Dora, bisogna capire dal punto di vista del dislivello, ma soprattutto geografico, che cosa si fa a fare.

Queste soluzioni sono state oggetto di particolare interesse anche da parte degli amministratori locali. Vi sono poi altre soluzioni proposte da progettisti terzi e da società anche estere, dalla monorotaia a soluzioni che comunque vanno sempre nel novero di affiancare alla statale 26 un altro tipo di mezzo di trasporto, per riuscire a collegare finalmente nel nuovo millennio Aosta a Courmayeur, in una maniera che possa anche permettere di sfruttare quello che io continuerò a definire non tanto un impianto a fune - peccato che non ci sia il collega Vesan - ma un monumento che può essere utilizzato anche d'estate, che è Skyway. Faccio una battuta per sdrammatizzare: con meno precipitazioni riuscirà a vedere il bianco forse un po' meno bianco, ma comunque in tutto lo splendore della catena montuosa, ancora per altri millenni, nell'attesa della glaciazione che sicuramente prima o poi verrà e questo glielo voglio ricordare, perché la provvidenza ci aiuterà al di là di certi studi scientifici.

Quello che preme comprendere dal punto di vista di questa interpellanza sono tre aspetti: il primo, quale sia lo stato dell'arte delle valutazioni inerenti la percorribilità delle varie ipotesi individuate all'interno del piano regionale dei trasporti; quale sia stata la modalità di concertazione delle soluzioni identificate in seno al piano con le entità locali potenzialmente interessate. E questo è il vero cuore della domanda, perché, come detto in premessa, il sindaco di Pré-Saint-Didier, il presidente dell'Unité des Communes Valdigne-Mont Blanc, si è detto dubbioso sulla soluzione del tram-treno, soprattutto dal punto di vista della fattibilità tecnica, perché sappiamo benissimo che il percorso finale della statale 26 ha tutta una serie di problematiche. Detto questo, ovviamente ci agganciamo anche alla fattibilità, ovvero diciamo: dal punto di vista della concertazione che cosa è stato fatto, che cosa si potrà fare con gli enti locali e con la popolazione? E sottolineo anche un'iniziativa promossa da un consigliere del mio paese, un consigliere di Courmayeur che sicuramente questa maggioranza conoscerà bene, il collega Vaglio, che giustamente in seno al consiglio di Courmayeur chiedeva per l'appunto di poter avere una presentazione, una concertazione con la popolazione del piano regionale dei trasporti. Poi lui lo legava anche al traforo del Monte Bianco, per considerare tutti gli asset dei trasporti a Courmayeur.

Se i comuni al loro interno si domandano questo tipo di aspetto - ripeto, conoscete bene il rappresentante - penso sia utile comprendere sulle popolazioni cosa andare a dire e soprattutto capire quali possono essere dei buoni metodi di concertazione, soprattutto perché uno degli aspetti che erano stati sottolineati in seno di discussione del programma strategico degli interventi è che in realtà abbiamo un bellissimo, tra virgolette, libro dei sogni, e lo dico soprattutto per una questione finanziaria, ma poi a un certo punto le varie soluzioni vanno pesate e bisogna comprendere quale poter scegliere e quale no, e penso che anche nelle interlocuzioni avute con l'Assessore questo aspetto sia più volte uscito. Poi, vuoi un po' per la volontà di mettere una spunta sulla famosa agenda Riccarand, ma da questo punto di vista io penso che qualcosa bisognerà dire sul futuro, perché così comprendiamo anche qual è lo stato del piano regionale dei trasporti e soprattutto capiamo che cosa è stato fatto e cosa si farà con gli enti locali, perché comunque le parole del presidente dell'Unité des Communes della zona sono state abbastanza chiare.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Se mi permette, collega, io darò una risposta poco tecnica e più politica, anche perché tutte e tre le domande hanno un loro filo logico. In premessa dico che sull'Aosta-Pré-Saint-Didier, ma in particolare sull'Aosta-Courmayeur, la visione è comune. L'obiettivo di dare un collegamento ferroviario moderno ed efficace per la Valdigne, ma per tutto il territorio che sale da Aosta fino a Courmayeur, è un obiettivo strategico, che sappiamo però difficilmente oggi è raggiungibile, se non ci diamo documentazione tecnica che ci permetta di portare avanti questo obiettivo e soprattutto organizzazione amministrativa e finanziaria per poi procedere. Lo dico perché l'obiettivo di riaprire la Aosta-Pré-Saint-Didier non va confuso con quello di ridare un collegamento efficiente.

La Aosta-Pré-Saint-Didier è stata chiusa perché non era più un collegamento efficiente e in linea con quello che oggi si chiede a un trasporto pubblico. Quando andiamo in giro per l'Europa vediamo nuovi investimenti performanti: l'obiettivo e un po' il sogno che abbiamo in Valle d'Aosta è di provare a fare qualcosa a riguardo. Credo che l'arrivo di Skyway abbia ancora di più fatto maturare la necessità di dare uno sviluppo in questo senso. La premessa è per dire che non è sufficiente quello che abbiamo fatto, cioè avere a disposizioni oggi denari per pagare la gestione del servizio di riapertura con Trenitalia. Il contratto oggi è con Trenitalia, ma c'è un ricorso in corso, quindi vedremo come si svolgerà in Cassazione il dibattito e quali conclusioni ci saranno. Però, con il gestore del servizio oggi abbiamo le risorse per impegnarci per la riapertura. Quello che invece manca completamente è un investimento da parte di RFI per ridare a questa infrastruttura - sto parlando dell'Aosta-Pré-Saint-Didier, in questo caso - le caratteristiche che deve avere per poter poi far percorrere i suoi binari da treni moderni ed efficienti.

Per venire al tema dell'Aosta-Courmayeur e di quali valutazioni sono state fatte nel PRT e nel piano strategico, sono valutazioni che hanno permesso a oggi di raggiungere un grado di approfondimento che è quello di uno studio che dica qual è l'ipotesi migliore. Per andare oltre, assegneremo a breve un incarico che ci permetterà di completare l'analisi tecnica, ma anche la fattibilità normativa e di aggiungere poi quali saranno le necessità finanziarie per dare corso a questo obiettivo. Dico analisi normativa, perché un paio di mesi fa sono stato a Firenze, in visita all'autorità di sicurezza ferroviaria, per capire sul tram-treno cosa oggi c'è in termini di norme, cosa stanno normando l'Italia e come l'Italia si vuole muovere rispetto a questo mezzo che ha delle caratteristiche di novità, ma che poi vanno verificate su un piano di applicabilità locale. Lo studio dovrà mettere in condizioni il Consiglio regionale di avere più elementi, per capire se quell'ipotesi che è stata declinata dalla prima parte di studio sul PRT è raggiungibile, a quali condizioni e con quali investimenti. Siamo in quella fase e a breve verrà richiesta l'assegnazione di un incarico che ci darà queste informazioni. Questo è un obiettivo che vogliamo perseguire, perché senza queste informazioni evidentemente tutta la strategia non si può sviluppare.

Per quello che riguarda la seconda domanda, "quale sia stata la modalità di concertazione delle soluzioni identificate in seno al Piano con le entità locali potenzialmente interessate", noi - come vi ricordate - abbiamo aperto una concertazione su quella prima ipotesi del piano regionale dei trasporti. Non sto a elencare tutti coloro che sono stati invitati a una discussione con noi e ai quali è stato presentato il PRT e tutti coloro che hanno poi risposto con delle puntuali informazioni. Tra gli enti che sono stati oggetto di informazione e concertazione c'è il CELVA, che ha potuto esprimersi su tutto il piano regionale dei trasporti e che ha fatto le sue osservazioni. Evidentemente, si deve ancora scendere su un piano più locale, sia per quello che riguarda investimenti come questo, sia per quello che riguarda altri investimenti previsti dal PRT sulla ferrovia, sulla gomma o su altre soluzioni adottate. Ho letto anch'io delle dichiarazioni e conosco la persona dell'amministratore e anche la sua caratteristica di dire in maniera un po' chiara come la pensa. Immagino che lui si attenda - e noi lo dobbiamo fare - un approfondimento più puntuale, una conoscenza maggiore delle informazioni, che per ora sono su un piano di strategia, per giustamente declinare sul territorio quella che può essere un'operatività, una volta raggiunte le informazioni tecniche che ancora ci mancano. Credo che sarà opportuno - lo colgo anche come suggerimento - organizzare a livello di governo, ma credo che lo si possa fare anche a livello consigliare, dei precisi momenti di discussione per andare oltre, perché evidentemente non può che essere un'opera che avanza soprattutto con il sostegno anche delle entità territoriali. Non sono infrastrutture che passano così, senza lasciare il segno. Oltre agli investimenti ci sono da mettere in atto impegni di tipo urbanistico e non solo. Siamo nella fase in cui abbiamo concertato un livello di rappresentanza, di assemblee e di associazioni. Bisogna ancora andare sul piano più locale e si andrà sicuramente.

La terza domanda, "quali saranno i prossimi passi per la completa attuazione del Piano Regionale dei Trasporti". Io ho avuto occasione di dirlo con alcuni capigruppo, ma lo ribadisco qua e poi se è il caso si farà una nota ufficiale: il piano regionale dei trasporti rischia di essere discusso dal Consiglio regionale, se seguiamo il percorso amministrativo che è previsto, dopo le osservazioni VAS (Valutazione ambientale strategica) da parte di tutti i cittadini. A mio avviso sarebbe opportuno e credo che sarebbe una cosa interessante per tutti, avere un momento di dibattito in questa fase per meglio declinare gli indirizzi generali e alcuni obiettivi strategici che vogliamo raggiungere. Chiederò in quale maniera possa essere inserito, se ritenete che possa essere utile, un dibattito nei prossimi Consigli, prima di mandare in pubblicazione il piano regionale dei trasporti e di completare l'ultima fase di discussione, anche perché in termini politici i gruppi politici che oggi rappresentano i movimenti e i partiti non hanno ancora in questa assemblea potuto completare e fare il loro dibattito. Se utile, si inserirà una fase di discussione per uscire con un documento che ci metta nelle condizioni di completare l'ultima fase, osservando quelle che saranno le linee che usciranno dal Consiglio regionale.

L'obiettivo era di arrivare a un piano regionale dei trasporti entro la fine dell'anno, un obiettivo che inserendo questa fase probabilmente non riusciremo a raggiungere. L'importante, direi, di qui ai prossimi mesi è di completare la discussione e avere finalmente questo documento che ci permetterà anche di sviluppare le prossime azioni strategiche, al di là della questione Aosta-Courmayeur che è fondamentale e importante, ma non è l'unica grande programmazione che dobbiamo fare per il futuro dei nostri trasporti pubblici.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, per la risposta. Sicuramente condividiamo anche noi la necessità di una condivisione ulteriore e maggiore. Quello che vorrei ancora rimarcare è la stessa cosa che abbiamo sottolineato in sede di discussione del programma strategico degli interventi. Tutte queste soluzioni necessitano poi di una scelta e soprattutto di una pesatura di fattibilità, ovviamente matchando la parte economica con la parte soprattutto di fattibilità tecnica.

Sicuramente il piano è molto ampio. Qua ci si è concentrati soltanto sulla parte dell'alta Valle e abbiamo sentito le dichiarazioni del presidente dell'Unité des Communes Valdigne-Mont Blanc, il quale tra l'altro è parte anche del consiglio di amministrazione del CELVA e sappiamo che è ha spesso delle sue posizioni autonome e particolari, ma anche condivisibili, perché è sicuramente un amministratore di lungo, anzi lunghissimo corso. Quello che spero è che i momenti della concertazione e i momenti della valutazione - ci ha parlato di questo nuovo studio o nuovo incarico dato per quanto riguarda la valutazione normativa ed economica - possano non durare tantissimo. Dal punto di vista della discussione in aula, come abbiamo dimostrato in sede di discussione del programma strategico degli interventi, siamo disponibilissimi a discutere e valutare. Speriamo di avere in quella sede qualche elemento in più rispetto a quelli che abbiamo visto fino a oggi, anche per alimentare un dibattito fatto soprattutto di fatti, perché sicuramente sono scelte politiche, ma quando si parla di infrastrutture bisogna anche valutare la fattibilità e soprattutto la possibilità di realizzare questa infrastruttura, perché di infrastrutture non realizzate ne abbiamo già tantissime; già ne abbiamo ereditate tante, evitiamo di aggiungerne altre all'eredità.

Io direi, per chiudere, che è bene citare nuovamente il sindaco di Pré-Saint-Didier che ha detto proprio in quella intervista: "e se ci mettessimo po' di buon senso?". Ecco, io spero che nella scelta delle soluzioni prima di tutto ci sia un buon senso da parte di tutti e non un'accanita e ideologica scelta su una soluzione piuttosto che un'altra perché, come spesso avviene, in questo caso bisogna essere persone pratiche e non troppo politicizzate.