Objet du Conseil n. 939 du 19 septembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 939/XV - Interpellanza: "Promozione di interventi per la modifica della natura giuridica dell'Associazione Forte di Bard".
Farcoz (Président) - À la présence de 35 conseillers, nous commençons les travaux de cette séance. Point 49 à l'ordre du jour. Pour l'illustration la parole au collègue Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Si potrebbe dire "tanto tuonò che piovve" ed ecco che sono arrivate da parte dell'Agenzia delle Entrate le segnalazioni sulla questione dell'attività commerciale o meno, svolta dall'Associazione Forte di Bard. Questa associazione nasce già con un peccato originale, che è quello di dare la forma di associazione senza scopo di lucro a un ente che dovrebbe gestire un monumento importante, uno dei più importanti della Valle d'Aosta, quando si sa e si sapeva benissimo sin dall'inizio che questa associazione avrebbe esercitato tutta una serie di attività commerciali, puramente commerciali, per raggiungere gli obiettivi e gli scopi; che poi anche lì ci sarebbe da dire. Di fatto, è stata fatta semplicemente una specie di operazione per consentire alla politica di mettere le mani sporche in questa associazione e soprattutto nella gestione del Forte di Bard, che doveva essere uno dei fiori all'occhiello a livello culturale in Valle d'Aosta. Si arriva a questa specie di aberrazione giuridica e amministrativa, per assicurare al politico di turno la possibilità di mettere Tizio, Caio o Sempronio, per mettere il cappio al collo ai dipendenti che non sanno se verranno rinnovati, quindi strumentalizzando a fini essenzialmente politici una questione che doveva rimanere culturale.
Direi che è un raro esempio, da fare invidia alle peggiori situazioni del Sud Italia. Un consiglio di amministrazione che è stato per decenni in mano ai presidenti che si sono avvicendati e a fiduciari che poi abbiamo visto che fine hanno fatto. Fiduciari: chiamiamoli faccendieri, non lo so io! Un consiglio di amministrazione che ha ricompreso anche un sovrintendente sul quale, per carità, sulla competenza ci sono dubbi, ma di certo non c'erano dubbi sulla fede e sulla militanza politica; su questo non c'erano dubbi! Quindi una posizione completamente sbilanciata, anche a livello di consiglio di amministrazione.
Poi ci mettiamo le fondazioni bancarie, che hanno dato 150 mila euro all'anno a ciascuno: benissimo, benissimo! Dopo però andate a vedere chi c'è nel collegio sindacale e casualmente ci sono due persone che sono riconducibili alle fondazioni bancarie. È solo un caso, per carità! C'è comunque sempre questa causalità che si ripete.
È un'attività che sin dall'inizio non è stata quella che doveva essere, quella museale, che era anche l'obiettivo per il quale il Forte ha ottenuto i fondi europei per essere ristrutturato. Anche lì, una questione che è abbastanza delicata: il restauro era finalizzato a una questione museale, ma ancora due o tre anni fa, dei cinque musei o sei che dovevano essere aperti, ce n'era uno! Adesso hanno aperto delle sezioni museali, ma chiamarle tali e anche un pochettino forzato.
Che cosa ha fatto fino adesso il Forte di Bard? Tramite questa associazione famigerata ha organizzato soprattutto eventi ludici, sportivi, le serate di San Valentino - va benissimo! - serate in discoteca, gestione diretta della caffetteria, quindi anche una concorrenza sleale nei confronti di tutte le altre attività che potevano nascere e sono nate con difficoltà all'interno del borgo. Se poi andiamo a vedere quello che veniva servito fino a poco tempo fa nella caffetteria: beh, insomma! Dire che era la rappresentazione dell'eccellenza dell'enogastronomia valdostana, secondo me ce ne voleva proprio, bisognava tirarlo per i capelli. C'erano addirittura dei piatti surgelati valdostani: è come se tu andassi a Napoli a mangiarti la pizza e ti danno la pizza surgelata.
Vogliamo parlare della gestione dei beni che sono affidati al Forte? Quanto ha reso? Anche quella è un'attività commerciale! Affitto a questo, affitto a quello, affitto a un dipendente una stanza, un miniappartamento, ma poi improvvisamente che cosa succede? L'anno successivo gli abbasso il canone di locazione: non si capisce perché, ma lo saprà chi lo ha fatto. Così all'interno di questo forte si è consumata la peggiore gestione del denaro pubblico.
Vogliamo parlare del personale? C'è del personale di serie A e di serie B. Qualcuno mi aveva anche contattato sui social network per dire "tu attacchi il Forte". Ragazzi e ragazze che lavorate con quei contratti da quattro soldi per fare assistenza nelle sale, pensate un attimo agli altri che stanno negli uffici, di cui una parte sicuramente competente: c'è gente che non ha neanche il vostro titolo di studio e prende quattro, cinque o sei volte quello che prendete voi. È giusto questo? È giusto? Tutti lo sanno e nessuno fa niente!
Andiamo a vedere - lo abbiamo già detto! - il settore dei privilegiati e il settore degli sfigati. Nel settore sfigati ci sono queste persone che puntualmente alle campagne elettorali venivano avvicinate dicendo: "guarda che poi per il rinnovo, bisogna che tu tenga conto di tutto un certo ambito e un certo giro, perché poi non è sicuro il rinnovo". Quindi questo è una specie di precariato che è stato voluto.
Vogliamo parlare di tutti quegli accordi transativi che sono costati decine di migliaia di euro negli anni, per tacitare personale che si era trovato insoddisfatto o vessato? Quanto sono costati? Avete fatto due conti? La gestione aveva la responsabilità di questo?
Sostanzialmente, un monumento che era un fiore all'occhiello per la Valle d'Aosta è stato trasformato in una specie di cloaca di intrallazzi, clientelismo e inefficienza. Lo sviluppo del borgo di Bard...
Presidente - Collega, la invito a mantenere un linguaggio consono a quest'aula, per favore.
Ferrero (MOUV') - Io direi che il linguaggio è anche troppo consono rispetto a quello che è successo in quell'ambito, dato che ci sono delle condanne...
Presidente - La invito a rispettare l'istituzione. Può continuare.
Ferrero (MOUV') - Ci sono delle inchieste giudiziarie, quindi sul consono forse io farei un ragionamento.
Presidente - Sul linguaggio invece può mantenere un minimo di rispetto.
Ferrero (MOUV') - Sì, di rispetto ne ho avuto anche troppo!
Vogliamo parlare anche del perché le mostre siano sostanzialmente di carattere fotografico? Vogliamo parlare di questo? Vogliamo parlare delle poche esposizioni che sono state fatte di opere, di quadri? Perché per la stragrande maggioranza, il 90 percento, provengono tutte da collezioni private? Ve lo siete chiesto? Ve lo chiedo: chiedetevelo! C'è un'idoneità di questi locali? Alla fine che cosa si è creato? Si è creata una struttura museale o che cosa si è creato?
Vogliamo ricordarci anche di un'altra cosa? All'inizio, per le unità museali era stata prevista una spesa: erano cinque, ma fino a poco tempo fa ce n'era una, per la quale è stato speso penso il triplo o il quadruplo di quello che era stato previsto per le cinque unità.
Si può continuare a nascondere tutto sotto il tappeto? No! Bisogna prendere in mano la situazione e dire che questa non è un'associazione senza scopo di lucro, ma è una società che fa attività culturale e commerciale a tutti gli effetti. La facciamo diventare una bella Srl e non un'associazione non riconosciuta senza scopo di lucro, perché il lucro invece c'è. Per questa associazione è come per la Maison du Val d'Aoste: troviamo sempre gli stessi politici, gli stessi funzionari che abbiamo trovato anche alla Maison du Val d'Aoste! Sono sempre gli stessi che girano: gli stessi fornitori e gli stessi consulenti.
Non potete permettervi di lasciare la situazione immutata, in quanto io penso che sarebbe a questo punto la chiara dimostrazione che volete essere complici di una situazione di cui certe persone che siedono fortunatamente adesso in giunta non hanno nessuna responsabilità. Quindi, si tratta di prendere in mano la situazione.
Président - Pour la réponse, la parole à l'assesseur Viérin.
Viérin (AV) - In merito alle puntuali domande che sono state formulate, ecco quali sono le cifre. Intanto per quanto riguarda il primo quesito: "a quanto ammontano complessivamente i fondi erogati dall'Amministrazione regionale a far data della costituzione dell'Associazione Forte di Bard". Complessivamente i fondi erogati dall'Amministrazione regionale dal 2005, perché quello è l'anno di riferimento, al 2018 risultano di 2 milioni 600 mila euro annui, cioè 37 milioni, per le spese di funzionamento; invece per le spese di manutenzione straordinaria sono circa 2 milioni 900 mila euro.
In risposta al secondo quesito che chiede quali sono state le mostre organizzate, riferiamo i dati che sono stati forniti dall'associazione stessa per il 2018. La storia dei vigili del fuoco, tecniche e strumenti operativi, 7 dicembre 2018 - 31 gennaio 2019; World Press Photo 2018, 7 dicembre 2018 - 6 gennaio 2019; Racines, eventi e protagonisti della storia valdostana, 15 luglio - 18 novembre 2018, Le sommet de l'artisanat valdôtain de tradition, 30 settembre - 4 novembre 2018; Henri Cartier-Bresson, 17 giugno - 21 ottobre 2018; La Guerra Bianca. Fotografie di Stefano Torrione, 29 marzo - 14 ottobre 2018; Henri Matisse. Sulla scena dell'arte, 7 luglio - 14 ottobre 2018; Luci del Nord. Impressionismo in Normandia, 3 febbraio - 17 giugno 2018; Wildlife Photographer of the Year, 16 febbraio - 10 giugno 2018; poi le fornirò, se vuole, l'elenco.
La terza domanda chiede a quanto ammontano i canoni di locazione riscossi dall'associazione per i beni di sua competenza e in particolare quali sono state le ragioni dell'abbassamento del canone. Nel corso dell'anno 2018 sono stati riscossi 18.212 euro per fitti attivi di Casa Ciuca e per i locali della Gallery, mentre per il 2019 - ad oggi, perché non è ancora terminato, in termini di competenza di cassa - 10.670 euro per gli stessi immobili. A oggi non sono concessi in locazione appartamenti dell'associazione a dipendenti, quindi nessun appartamento è dato ai dipendenti.
Per quello che riguarda la parte più di indirizzo politico, che poi è la questione se è intenzione del governo regionale farsi promotore di un esame. Intanto sicuramente è stato richiesto all'associazione di iniziare uno studio per verificare nuove formule che possano essere adottate, anche in vista della riforma del terzo settore, che doveva essere messa in campo entro giugno, ma che poi è stata rimandata. Avevamo avuto modo di anticiparlo: sicuramente sarà una nuova formula che bisognerà mettere in campo. Lo spunto di lavorare all'interno della Commissione credo che possa essere, al di là dell'intenzione del governo, prima di assumere decisioni, di poterlo fare assieme al fine di studiare, visto che è una modifica di legge che tra l'altro è di competenza del Consiglio. E questo è già in fase di predisposizione, nel senso che abbiamo indicato all'associazione di fornirci gli elementi - credo che a breve questo sarà possibile - per avere una varietà di ipotesi che possano essere messe in campo: che sia una formula come quella da lei citata, che possa essere una fondazione, che possa essere altro. La formula sarà da vagliare tra le varie ipotesi che si potranno mettere in campo.
Sicuramente c'è la volontà e ci possiamo assumere un impegno non appena arriveranno gli spunti. In Commissione si potrà sicuramente lavorare anche su altre ipotesi, però si può già fare un'analisi comparativa rispetto a ciò che la riforma del settore comprende e ciò che possono essere nuove formule. Credo che da qui alla fine dell'anno questo possa essere uno spunto da mettere in campo, al fine di lavorare dal prossimo anno 2020 con una nuova formula che possa essere effettivamente anche di rilancio di questa importante realtà, che è nata come idea di rete dei beni culturali e tale deve essere, attualizzando il suo ruolo e la sua funzione.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Sì, certo, da qui alla fine dell'anno ci sono quattro mesi. Io ricordo però che c'è stato un sequestro di fondi dell'associazione, poi revocato, che ha messo a rischio gli stipendi di quei, sicuramente la maggioranza, buoni dipendenti a tempo determinato e a tempo indeterminato che lavorano; per alcuni altri non mi farei grossi problemi. Però capite che questo rimandare in continuazione significa comunque mettere a repentaglio anche tutte le attività che sono all'interno del forte.
Quello che appare evidente è che c'è un notevole imbarazzo, perché all'interno di quella struttura si sono formate una serie di incrostazioni che richiederebbero un intervento di quelli solidi e decisivi, per riuscire a risolvere le situazioni. Se voi pensate di non cambiare certe squadre e di riuscire a vincere il campionato - ma qui non si tratta neanche di vincere il campionato, si tratta di arrivare alla salvezza, solamente di arrivare alla salvezza - guardate che è una pia illusione e non ce la farete: non ce la farete! Manca da parte di questa maggioranza - mi spiace, non è che lo dico con soddisfazione - manca ancora la consapevolezza che le cose sono cambiate. Signori: non basta e non è sufficiente sostituire, eliminare o mettere da parte alcune persone, se il sistema rimane quello di prima.
Bisogna che ci sia un atto di coraggio, che penso tutti si aspettino da voi. E se adesso si sentono in giro delle voci di fastidio per il nuovo governo, per come si è formato, per come viene sostenuto, guardate che nessuno vuole fare delle guerre di religione a nessuno, però manca il segnale del reale cambiamento del sistema: questo non è arrivato.
Io tornerò sulla questione, con una promessa a chi, prima di andare via dal Forte, ha passato quelle serate non certo romantiche a introdurre nel tritacarta centinaia e centinaia di documenti. Ecco, a questa persona e a queste persone io faccio una promessa: state tranquilli, non è stato tutto tritato.