Objet du Conseil n. 931 du 18 septembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 931/XV - Interpellanza: "Interventi per la dichiarazione della decadenza dall'assegnazione di alloggio di edilizia residenziale pubblica nei casi previsti dalla l.r. 3/2013".
Rini (Presidente) - Mi è stato comunicato che c'è stato l'accordo tra i proponenti e gli Assessori di invertire l'ordine del giorno e di procedere ora con l'esame del punto n. 43 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Torniamo sulla famosa e vituperata questione della decadenza degli alloggi, un caso di cui avevamo già discusso in Aula qualche tempo fa ed è un caso che appunto ha fatto discutere a seguito di quella iniziativa consiliare perché si è creata un po' una diatriba su chi fosse l'ente che doveva sancire la decadenza della persona in questione. Tanto per comprendere, abbiamo presentato all'interno di questo Consiglio un'iniziativa che chiedeva di far decadere dall'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica una persona che in primis, dal 1998 non pagava l'affitto del suo alloggio di edilizia residenziale pubblica e quindi aveva accumulato un debito che poteva essere ricondotto all'articolo 44, che appunto disciplina la morosità degli alloggi. A seguire c'era il fatto che la persona in questione, oltre a non aver pagato l'affitto, aveva beneficiato di un cambio di alloggio e, dopo aver beneficiato di un cambio di alloggio, non aveva rilasciato il vecchio alloggio ma lo aveva occupato abusivamente con uno dei suoi figli. Dal carteggio che poi c'è stato con il Comune di Aosta, in realtà il Comune di Aosta, invece di far decadere dall'assegnazione com'è previsto all'articolo 42, lettera g), per coloro che appunto non rilascino l'alloggio precedentemente occupato, aveva chiesto di rilasciare l'alloggio ma quello occupato abusivamente. Va da sé che l'alloggio occupato abusivamente deve essere rilasciato ma è altrettanto evidente che la decadenza intercorre nell'alloggio che si occupa, di cui si è concessionari, non certo quello in cui si è abusivamente ospiti. In più a tutto questo si era aggiunta una questione molto più pericolosa, ovvero il fatto che il soggetto in questione è stato arrestato per spaccio e possesso di sostanze stupefacenti, di armi e quant'altro.
È quindi una sequela impressionante di dati su questa persona che sicuramente non la rende compatibile con la tranquillità, né con l'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Ebbene, cos'era successo? Era successo che, a seguito di quel Consiglio in cui chiedemmo appunto la decadenza, il Presidente della Regione, che ringrazio per l'intervento puntuale e preciso, chiese conto al Sindaco di Aosta di far decadere questa persona, gli disse: "direi che è il caso di occuparti di questa decadenza". Riprendo appunto quanto scritto sugli organi di informazione. L'ineffabile Centoz non solo ha risposto picche sempre tramite i giornali a questa richiesta di decadenza legittima da parte del Presidente della Regione ma addirittura ha rincarato la dose, Presidente, accusandola di scaricare il barile sul Comune dicendo che la competenza è dell'ente gestore. Il buon Centoz però ha aggiunto anche un altro particolare, ovvero in un commento su Facebook l'ha addirittura sfidata ad adottare i poteri sostitutivi nei suoi confronti sostenendo di avere già denunciato gli occupanti abusivi. Grazie a questo, grazie a quest'autodenuncia, a questo autoinvito a sostituirsi ai suoi poteri, arriviamo quindi all'oggetto di questa interpellanza, ovvero il comma 2 dell'articolo 28 della legge regionale n. 54/1998 avente titolo: "Provvedimenti contingibili e urgenti del Sindaco", che dice tra le altre cose: "ove il Sindaco non provveda, o nei casi in cui sia interessato un ambito sovracomunale, il Presidente della Regione, previa diffida ad adempiere entro congruo termine, provvede in via sostitutiva con proprio atto o mediante la nomina di un commissario ad acta". Per questo motivo, Presidente, le chiedo se sia intenzione dell'Amministrazione dare corso alla decadenza dei contratti di cui all'articolo 42 lettera g) della legge regionale n. 3/2013 provvedendo quindi quanto in materia di competenza o in via sostitutiva con un proprio atto, oppure mediante la nomina di un commissario ad acta alla decadenza di questo personaggio dagli alloggi di edilizia residenziale pubblica che si è ampiamente meritato di decadere.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Borrello.
Borrello (SA) - Collega, le risponderò io più che altro perché, secondo me, è opportuno fare anche un po' di chiarezza rispetto a tutto questo rimpallo di competenze in merito alla decadenza, che, come ben sa, non è mai una cosa simpatica, però è giusto anche inquadrare un pochettino la problematica rispetto alla normativa regionale di riferimento e i rispettivi riferimenti nazionali per quanto riguarda il TUEL e i decreti ministeriali vigenti. Innanzitutto occorre precisare - lei l'ha fatto nella sua esposizione ma non tutti hanno coscienza e diciamo padronanza della materia - che siamo in fase di transizione di competenze tra Amministrazione comunale e Amministrazione regionale, quindi noi abbiamo, a seguito di un accordo di programma, prima di tutto preso possesso della proprietà del Comune di Aosta, abbiamo fatto un nuovo bando regionale che annuncio è in fase di realizzazione, quindi dal 16 di settembre fino al 30 novembre il bando regionale per l'edilizia residenziale pubblica, prima volta in assoluto per avere un'omogeneizzazione su tutto il territorio regionale, ovviamente c'è questa fase di transizione su chi deve fare e cosa deve fare. Qui parlo in termini generali per quanto riguarda l'Amministrazione regionale, noi avremo la totale responsabilità relativamente alle procedure di assegnazione e di decadenza nel momento in cui l'ente gestore è colui che ha anche fatto il bando e ha approvato il bando e a tutti gli effetti è titolare. Di conseguenza, la legge, l'ultima modifica è di fine luglio, prevede che l'ente gestore che ha emanato il bando e che verrà approvato, quindi sarà poi competente per l'assegnazione, sarà anche competente per le decadenze, quindi a regime andremo anche a risolvere questa problematica "di dubbia interpretazione". In questa fase di transizione, probabilmente era capitata a cavallo di agosto questa situazione, io non ho avuto notizie, ho letto dalla sua interpellanza, il Sindaco penso che non avesse ancora ricevuto quello che era l'atto di modifica della legge regionale di fine luglio.
Detto questo, a onore del vero, devo anche dire che mi è giunta informazione, a seguito di una riunione fatta con gli uffici competenti comunali, che l'Amministrazione comunale abbia chiesto un parere interpretativo rispetto a questa situazione. Io ovviamente sono forte dell'interpretazione del legislatore che nella fase di transizione l'ente gestore è colui che ha emanato il bando, nel caso specifico chi ha emanato il bando sono le Amministrazioni comunali di competenza. Non voglio fare riferimento al Comune di Aosta ma c'è il Comune di Verrès, di Pont-Saint-Martin, ogni singola Amministrazione comunale avrà la competenza nell'emanazione e nell'approvazione del bando comunale per l'edilizia residenziale pubblica.
Fatto questo cappello più che altro per inquadrare, per quanto riguarda l'ambito, è opportuno fare delle precisazioni preliminari. Lei l'ha citato, le devo dire la verità, innanzitutto vi è una differenza sostanziale e normativa tra la liberazione di un alloggio ERP a seguito di decadenza del contratto, piuttosto che un'occupazione abusiva: una rientra nelle dinamiche di politiche abitative, quindi ente gestore poi che sia Regione o Comune l'ho spiegato precedentemente, l'altro rientra in tutto il ragionamento di diritto civile e penale indipendentemente se sia casa ERP o casa di un singolo cittadino privato.
Nel primo caso la competenza e i relativi atti per la decadenza e l'eventuale sgombero con procedure e tempistiche prestabilite dalla legge sono in capo all'ente gestore, inteso l'ente che ha approvato il bando e la graduatoria definitiva vigenti per l'assegnazione dell'alloggio ERP. Per quanto riguarda il secondo caso, quindi le occupazioni abusive in senso stretto, quelle di chi non era assegnatario di ERP e potrebbe valere, ripeto, anche in casi in alloggi non ERP, rientriamo in contesti di tutela civile e tutela penale a seconda della fattispecie e in capo al Sindaco quale ufficiale di Governo, articolo 54 del TUEL, oppure al Prefetto, articolo 11 del decreto legislativo n. 14 del 2017, nelle sole situazioni che concretizzano il reato di invasione di edifici di cui all'articolo 633 del Codice penale, non vado a fare un'esclusione dal punto di vista giuridico però, riassumendo, rischio della salute e dell'incolumità pubblica.
Bisogna anche dire che tale procedimento è stato oggetto di una modifica, se non erro nel 2006-2007, il decreto sicurezza dell'allora Ministro Maroni che andasse "ad essere più restrittivo" dal punto di vista delle competenze prefettizie. Nel caso specifico, quando si tratta di decadenze di contratti, non ci si può riferire a occupazioni abusive perché se ha un contratto, non è abusivo, è un pochettino questa la dicotomia, viceversa se si parla di occupazioni abusive, non si può fare riferimento alla norma di decadenza prevista dalla legge n. 3, quindi la norma di settore delle politiche abitative.
Detto ciò, ipotizzando che l'oggetto dell'interpellanza sia da ricondurre alle occupazioni abusive in senso stretto che hanno recentemente interessato le cronache, è possibile riferire che trattasi di immobili pubblici dichiarati inagibili dal Presidente dell'area e pertanto al momento sottratti a destinazione di ERP, quindi non erano previste assegnazioni perché non agibili, e quindi non oggetto di alcun contratto, ovviamente non potevano essere in assegnazione e quindi non assoggettabili alle norme di cui alla legge regionale n. 3, quindi alla legge di settore; che pertanto l'ente gestore non può dare corso alla decadenza, perché ovviamente non era nei casi di assegnazione, articolo 42, tutti i commi lei li conosce molto bene, e che il Sindaco del Comune di Aosta, in collaborazione con le competenti strutture regionali ha individuato le azioni da perseguire per risolvere il problema. Noi quindi, come Politiche abitative, non siamo stati interessati in tal senso, avevamo anche avuto notizie e letto delle notizie giornalistiche che sembrava avessero avuto una corsia preferenziale per avere l'assegnazione, questo non è stato, rientra in competenze diverse da quelle delle Politiche abitative per quanto sopra espresso.
Per quale motivo il Prefetto nelle sue competenze dell'articolo 633 del Codice penale del decreto ministeriale del 2017 non è intervenuto? Perché il Sindaco di Aosta si è adoperato nelle sue funzioni. Spero di aver dato soddisfazione alla sua risposta. Se ho intuito bene, c'è anche un'ulteriore casistica nella sua esposizione ma rientra nella valutazione iniziale che avevo fatto io: parlo di quanto lei ha citato nel 2016 quando era in Consiglio comunale di Aosta, per quanto gli ho esposto all'inizio del mio intervento quello rientra nella responsabilità dell'ente gestore inteso come colui che ha approvato il bando e che gestisce l'alloggio. Spero di essere stato esaustivo. La tematica è molto complessa comunque.
Presidente - La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Assessore, io la ringrazio per l'esposizione e permangono alcune mie perplessità in questo senso. Viene detto che non c'è competenza di subentro all'interno dell'assunzione di potere da parte prefettizia per dichiarare la decadenza perché non ci si trova all'interno delle fattispecie previste dall'articolo 28 della legge n. 54. Il punto è questo però, che invece, secondo me, con l'aggiunta dei fatti criminosi che ho premesso, ci si trova perfettamente, perché al comma 1, dove si dice che "in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale... adotta... provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini" e anche "situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell'ambiente e del patrimonio culturale o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana". Ora, è fuor di dubbio che una persona che utilizza il proprio alloggio per spacciare e detiene delle armi abusive nel proprio alloggio e che viene descritto peraltro come davvero una nuova Scampia, evidentemente rientra perfettamente nella fattispecie della tutela dell'incolumità pubblica, del pregiudizio del decoro e anche dell'eliminazione dei gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini. È evidente quindi che per una fattispecie di questo tipo vi sia la necessità di intervenire prontamente e vi sia, secondo me, anche la possibilità da parte del Prefetto di potersi sostituire al Sindaco.
Noi su questo chiaramente non molliamo. Mi fa piacere che vi sia un'assunzione di responsabilità appunto da parte della Regione, verificheremo che questo però poi avvenga nei fatti concreti perché dal 2016 denunciamo quest'azione assieme alla collega Spelgatti e dal 2016 quella persona ha continuato a vivere all'interno di quell'alloggio e continuato a succhiare dalla mammella pubblica pur non avendo alcun diritto di farlo.