Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 926 du 18 septembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 926/XV - Interpellanza: "Criteri di scelta per le varie candidature di un docente per l'utilizzo presso l'Office de la langue française del Dipartimento personale e organizzazione".

Farcoz (Président) - Point n° 35 de l'ordre du jour. Pour l'illustration, la parole à la collègue Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Con questa interpellanza vogliamo riportare l'attenzione sui distacchi per insegnanti dall'insegnamento al fine di svolgere particolari compiti culturali e di ricerca per iniziative nel campo educativo e scolastico ritenute di rilevante interesse regionale, compresa l'attuazione delle norme statutarie e con particolare riferimento all'insegnamento bilingue, come già prevedeva la legge regionale del 1983 all'articolo 15 che vi ho letto. Questo articolo precisa come l'Assessore regionale alla pubblica istruzione possa disporre l'utilizzazione presso organi dell'Amministrazione scolastica regionale di personale ispettivo, direttivo e docente appartenente ai ruoli regionali, che abbia superato il periodo di prova. L'utilizzazione può essere altresì disposta presso enti o istituzioni regionali culturali o di ricerca, nonché presso associazioni aventi personalità giuridica e funzionanti della Regione, che per finalità statutarie o istituzionali operino appunto nel campo formativo, scolastico, sociale o culturale, com'è, per esempio, il caso dell'Istituto storico della resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta, dove attualmente sono distaccati a tempo pieno due insegnanti in seguito a un bando diffuso nel maggio 2018 e poi non rinnovato.

Lo stesso articolo 15 di quella legge citata, che poi è stata rivista nel 1993, precisa come l'utilizzazione nelle attività non potrà superare per ogni singolo docente i nove anni complessivi e questa devo dire che è stata una scoperta anche per me, complessivi chiaramente nel corso della carriera. Criterio che è semisconosciuto, almeno nell'ambiente degli insegnanti non l'avevo mai sentito citare, e che è stato ampiamente e costantemente disatteso e per rendersene facilmente conto basta scorrere l'elenco dei distacchi di insegnanti nel tempo e anche di quelli attuali sebbene poi siano molto ridotti rispetto al passato. La norma a dire il vero dimostra un certo buon senso soprattutto attualmente, cioè alla luce della situazione nella quale ottenere un distacco dall'insegnamento per occuparsi temporaneamente di altro tipo di attività è divenuta, a differenza del passato, un'occasione per pochi privilegiati proprio diciamo per eletti, appunto perché i posti in distacco sono stati ridotti in nome di una comprensibile e anche necessaria logica di risparmio. Eppure arriva un momento nella carriera di molti insegnanti in cui subentrano stanchezza, disamore, a volte delusione, anche rabbia per cui, per evitare quello stato che gli esperti definiscono sindrome da Burnout, che è l'esito patologico di un processo legato allo stress di esaurimento fisico e psicologico, che riguarda anche tanti operatori e professionisti e che porta proprio al disinteresse per il proprio lavoro - e tra questi bisogna dire ci sono frequentemente purtroppo gli insegnanti, anche se l'immaginario popolare calca sui tre mesi di vacanza, sul tanto tempo libero, eccetera -, sarebbe necessario nel corso della carriera potersi impegnare in attività che offrano nuovi stimoli, che permettano di rimettersi in gioco e di confrontarsi con nuove sfide. Ne parlo proprio molto a ragion veduta perché l'ho vissuto sulla mia pelle dopo 26 anni di grandissimo entusiasmo per il mio lavoro di insegnante di storia e filosofia al Liceo, a seguito devo dire - adesso facciamo un po' di confessione - di una grande delusione perché avevo una serie di ragazzi che passavano il tempo a scopiazzare, anziché impegnarsi, e anche per la delusione per alcuni colleghi dirigenti che ostacolavano un'alunna con una malattia rara. Allora io, proprio a seguito di queste delusioni, ho avuto bisogno di smaltire quella situazione investendo le mie energie vitali in altre attività e ha funzionato benissimo. La motivazione è rinata più forte di prima se possibile.

Ecco, a fronte di questa necessità, che di sicuro capiscono bene i colleghi che lavorano nella scuola da anni, è tanto più normale rispetto al passato pretendere che i posti per il distacco annuale dall'insegnamento vengano con cadenza annuale ben esplicitati e pubblicizzati attraverso un bando pubblico appunto, come d'altronde richiede la legge regionale n. 22/2010, per garantire l'assoluta trasparenza della procedura in modo da consentire, da un lato, il più ampio accesso alla copertura dei posti e, dall'altro, una scelta davvero trasparente della Pubblica Amministrazione nell'ambito della probabilità di candidature in modo che non sia retorica quello che spesso diciamo: questo Palazzo deve essere di vetro. La legge spiega bene che la discrezionalità di scelta dell'Assessore non può in alcun modo escludere che chiunque abbia i requisiti per farlo possa presentare la propria candidatura a svolgere quei particolari compiti culturali e di ricerca per iniziative nel campo educativo e scolastico di interesse regionale.

Alla luce di questa situazione, noi vogliamo interpellare l'Assessore competente per capire quale garanzia di pubblicità e trasparenza della procedura si sia premurata di dare e prendiamo un esempio ma come caso emblematico: parliamo dell'esonero dall'insegnamento a tempo pieno dal 1° settembre 2019 al 31 agosto 2020 per un docente appunto da utilizzare presso la Struttura della comunicazione istituzionale e cerimoniale Office de la langue française del Dipartimento personale e organizzazione per valorizzare - questo è il compito -, dal punto di vista didattico, il fenomeno des emigrés, da un punto di vista storico, geografico e normativo, dal livello regionale a quello europeo anche in lingua francese attraverso una serie di attività di progettazione e diffusione di un'offerta didattica volta a creare sinergia con il mondo della scuola. Ecco, noi le chiediamo quali siano stati i criteri di scelta nell'ambito della pluralità di candidature che lei aveva a sua disposizione volte a garantire trasparenza nelle nomine da parte della Pubblica Amministrazione, che deve opportunamente pubblicizzare il bando. Infine vorremmo sapere come intenda procedere per rispettare il criterio secondo il quale l'utilizzazione non può superare per ogni singolo docente nel corso della sua carriera appunto questi nove complessivi anni.

Président - Pour la réponse, la parole à l'assesseur Certan.

Certan (AV) - Je répondrai à vos deux questions, Madame la Conseillère, dans une unique réponse. Le placement hors des cadres d'enseignement auxquels se réfère l'interpellation est, comme vous l'avez cité, règlementé par l'article 15 de la loi régionale n° 57/1983. Je mets mes lunettes ainsi je vois mieux les chiffres. Le nombre de placements hors des cadres est plafonné à 40 unités et cette mesure est destinée à la réalisation de tâches culturelles, de recherche, d'initiatives dans le cadre de l'école, de l'éducation dont l'Assesseur juge qu'elles relèvent de l'intérêt régional. Pour demander un placement hors des cadres à l'Assesseur, un organisme... l'Administration régionale dans ce cas, ou d'autres associations ou organismes... doit déclarer d'être sans but lucratif et présenter une documentation ainsi que les raisons motivant ledit placement et les objectifs à atteindre...

Président - Pardon, Madame l'Assesseur, collègues, s'il vous plaît je demande un petit peu de silence. Vous pouvez continuer.

Certan (AV) - ... un projet est ensuite présenté, de même que le nom de l'enseignant choisi pour sa réalisation, ainsi que le curriculum vitae de celui-ci, après vérification de sa disponibilité à accepter cette mission. Ce détachement de l'enseignement a une durée annuelle qui peut être prolongée par la suite. Après cinq ans l'enseignant perd sa qualité de titulaire sur son poste donné sauf si le placement hors de cadre, dont le détachement, est à mi-temps: c'est un détachement donc partiel, aux termes de l'article 26 de la loi n° 448 de décembre 1998. L'horaire de travail de l'enseignant -vous êtes passée très brièvement sur cet aspect, mais je voudrais le souligner - dans le cas du détachement est celui d'un dépendant de l'Administration régionale, c'est-à-dire 36 heures, et non pas celui de l'école, par exemple, dans le cas que vous citiez 18 heures plus toutes les heures de fonctionnement de l'enseignement que nous savons être les 40 heures, et cetera, dans l'année plus la formation. Je vous assure que cet aspect n'est pas banal, parce qu'aujourd'hui n'est plus si intéressant être détaché. Je peux vous assurer que beaucoup de personnes et beaucoup d'enseignants sont en train de tenir en considération cet aspect, je peux vous donner ces données. À l'heure actuelle 8 enseignants sont en détachement au sens de cette législation, la loi n° 190 du 23 décembre 2014 a supprimé, à partir de l'année scolaire 2016/2017, échéance qui a été après reportée à l'année 2020/2021, le détachement d'enseignants et de dirigeants auprès d'associations ou d'organismes ou d'institutions effectuant des missions en matière de formation et de recherche dans les secteurs de l'éducation et de la didactique. Cet aspect est un aspect que nous sommes en train de considérer, à partir de la prochaine année scolaire il ne sera donc plus possible déplacer du personnel hors de cadre dans le sens de l'article 15 de la sous-dite loi, sauf si une loi régionale remplaçant en tout ou en partie la législation de l'État sera adoptée, sur cela je vous avoue que l'Assessorat travaille actuellement. Madame la Conseillère, si vous voulez partager avec nous des suggestions, avec même des modifications qui peut-être peuvent améliorer cette loi, avec des propositions même vers une transparence ultérieure, vous êtes la bienvenue.

Président - Pour la réplique, la parole à la collègue Pulz.

Pulz (ADU VDA) - La ringrazio per la sua risposta, Assessora, però mi dispiace non mi soddisfa. Noi speriamo vivamente che in questa Regione l'arbitrio nelle nomine che ha innegabilmente regnato troppo spesso venga finalmente soppiantato come la legge d'altronde richiede e impone. Vorremmo trasparenza al momento dell'appel à candidatures e nella scelta del beneficiario perché non dimentichiamolo stiamo parlando di scelte che vengono fatte da un'Amministrazione pubblica con soldi pubblici, cioè il denaro dei cittadini. Noi crediamo che sia nell'interesse stesso di chi si trova a scegliere, ad assegnare questi incarichi avere sottomano una rosa ampia di candidati tra cui scegliere per essere al riparo da possibili sbagli e devono essere effettuate rigorosamente sulla base del curriculum e delle reali competenze e, laddove non siano richieste competenze specifiche e uniche, come nel caso portato ad esempio, bisogna allargare il più possibile la rosa dei candidati al di là delle ore di impegno, che crediamo spaventino solo le persone poco motivate perché siamo sinceri quanti insegnanti sarebbero in grado di svolgere quell'incarico allo stesso modo o anche molto meglio del professore che lo ha ottenuto? Diciamocelo chiaramente: forse bisogna essere stati candidati in uno specifico partito per ottenere un distacco. Perché se fosse così, sempre nell'ottica del Palazzo di vetro, esplicitiamolo nella richiesta dei requisiti, perché molto spesso in Valle D'Aosta mi sembra che questa trasparenza di fatto sia come "la nebbia che agli irti colli piovigginando sale".

Magari poi bisognerebbe anche interrogarsi sull'opportunità di distaccare un sindacalista per un incarico da parte dell'Assessorato, mi chiedo infatti con quanta schiena dritta andrà in Sovrintendenza a contrattare i diritti dei suoi iscritti.

Inoltre bisogna tenere presente il quadro attuale. I posti di distacco oggi sono un miraggio e come mai ci sono insegnanti che ottengono distacchi plurimi e per molti anni, più dei nove previsti dalla legge? Io questo proprio non lo capisco. A tutela di tutti i lavoratori della parità di trattamento, dell'uguaglianza e della giustizia, che sono valori che non possiamo trascurare, noi di Ambiente Diritti e Uguaglianza avremo sempre il binocolo puntato sulle nomine: questo è un punto fondamentale in Valle d'Aosta e saremo sempre qui a chiederne conto.