Objet du Conseil n. 623 du 18 avril 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 623/XV - Interpellanza: "Avvio di una collaborazione con ARPEA per i pagamenti previsti per il prossimo PSR 2021-2027".
Distort (Presidente) - Punto 36 all'ordine del giorno. Per la presentazione dell'interpellanza, la parola al proponente, collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Premetto che questa iniziativa ha lo scopo di provare a lanciare un'ipotesi per avviare una collaborazione con ARPEA Piemonte, che è l'ente pagatore riguardante il PSR della Regione Piemonte. Perché questa idea? Perché tutti sappiamo benissimo che AREA Valle d'Aosta purtroppo non è ente pagatore, per cui tutta una serie di difficoltà nascono da un peccato originale: quello di non aver istituito all'epoca AREA come ente pagatore. Sappiamo che non è più possibile istituirne di nuovi, per cui dobbiamo avvalerci di quelli che stanno operando sul territorio nazionale. Chi non ha un ente pagatore deve fare riferimento ad AGEA.
Perché questa iniziativa? Sostanzialmente per una serie di motivazioni, à tour de rôle siamo davvero passati in tanti in quell'Assessorato e in tanti abbiamo provato a interloquire con AGEA; ci abbiamo provato magari anche per vie diverse, io dico, qualcuno magari più dal punto di vista delle relazioni di carattere politico. Io mi ricordo, per quello che mi concerne, che abbiamo provato ad operare più sulla fase dei tecnici, dei responsabili, e penso che tutti abbiamo siglato dei protocolli. Ricordo quell'accordo siglato ad ottobre, in cui AGEA si prendeva tutta una serie di impegni. Passano i mesi e, purtroppo, questi impegni vengono solo marginalmente rispettati. Ci troviamo, ad ogni annualità, a vedere liquidato il minimo indispensabile da parte di AGEA, per evitare il disimpegno, ma la vera novità è che non si risolve nulla con scelte risolutive.
Questa idea nasce da un pourparler, seppure molto informale, avuto a mio tempo quando ero Assessore, con il collega della Regione Piemonte, l'Assessore Giorgio Ferrero, che mi disse: "noi siamo disponibili a fare un ragionamento per capire se ci sono margini, se c'è eventualmente una possibilità di collaborare e di convenzionarsi con ARPEA Piemonte". Premetto che non so se questo possa essere perseguibile, con che costi e con quale impegno. Sicuramente si tratterebbe di avviare una consultazione per capire prima di tutto se ci sono dei margini. Quello che so per certo - e penso che quest'Aula lo condivida all'unanimità - è che non si può più continuare ad andare avanti così per quello che riguarda il discorso dei pagamenti del PSR per gli agricoltori valdostani. Siamo arrivati veramente al capolinea e questo per tante aziende valdostane significa "sopravvivenza".
Perché viene chiesto, in questa data, se c'è l'intenzione di provare a perseguire tale percorso? Perché comunque, se noi dovessimo percorrere una via alternativa ad AGEA, vi è il termine del 30 giugno - se ricordo bene - per riuscire a mandare la disdetta di quello che è in questo momento il riferimento come ente pagatore, dopodiché scatterebbe comunque un anno, poiché, anche se noi mandassimo entro il 30 giugno la disdetta ad AGEA, avremmo comunque un anno di collaborazione con essa, per cui arriveremmo comunque alla fine del PSR attuale. Io dico che questa potrebbe essere anche una forma di pressione verso i vertici di AGEA, perché in questo momento - torno a ripetere - siamo in una situazione inaccettabile.
Lo dico perché è corretto che si sappia: ad ogni accordo che veniva siglato venivano ricordati gli impegni presi. A novembre 2011 c'è stata una comunicazione direttamente della dottoressa Barrel, responsabile di AREA Valle d'Aosta, al dottor Steidl, in cui si ricordava tutta una serie di impegni presi. Il discorso dell'ITC per l'attività minima sui pascoli per le misure a superficie, la modifica dell'algoritmo sul carico delle misure 10.1.2 e 13.1 per i capi provenienti da fuori regione; l'apertura dell'ammissibilità per le domande 2017; lo sviluppo della misura per quello che riguarda l'agricoltura biologica. Qui apro una parentesi: mi dispiace dirlo, perché comunque è una realtà vera, innovativa, ed è l'area da cui vengo, ma, considerato che a tutt'oggi sul biologico è stato pagato zero, c'è la volontà, da parte del caseificio Haut Val d'Ayas, di dire: "Finito questo PSR, noi non produrremo più biologico", per cui siamo di fronte a scelte di prospettiva che potranno azzerare delle produzioni di eccellenza, le quali, in questi anni, hanno provato ad andare avanti con tanta difficoltà.
Non vi è alcuna voglia di ripercorrere e di dare delle colpe, ma solo di provare a vedere se c'è la volontà di aprire un fronte nuovo per vedere cosa ne sarà. Noi sappiamo che una collaborazione eventualmente con ARPEA significa probabilmente rimettere mano sui programmi che abbiamo attualmente, e tanto altro, però avremmo comunque uno spazio di un anno di fronte per vedere se riusciamo a riprogrammare un po' il discorso del PSR in merito ai pagamenti dei nostri agricoltori. È con questo spirito e - torno a dire - con nessuna certezza che sia un percorso facile, né economicamente sostenibile, né con quali risultati potremmo avere, ma probabilmente vale la pena provare ad aprire una via nuova, perché quello di cui sono assolutamente certo - e che credo tutta l'Aula condivida - è che in questo momento l'agricoltura valdostana è veramente a terra e non possiamo più accettare i tempi e le modalità con cui AGEA dà delle risposte agli agricoltori valdostani.
Presidente - La parola all'Assessore Viérin, per la risposta da parte del Governo.
Viérin (AV) - Concordo totalmente con quanto ha espresso il collega Gerandin. Abbiamo avuto modo di parlarne e credo che, al di là dell'impegno che è stato profuso - come il collega ricordava - da diverse persone in questi anni, qui la situazione non stia dando le risposte che noi tutti avevamo sperato. Le sollecitazioni sono quotidiane. Questa mattina io mi sono di nuovo sentito con il Direttore di AGEA per la questione della PAC e delle domande per cui manca il refresh. Siamo bloccati per una situazione paradossale, che non è neanche riferita solo alla Valle d'Aosta, perché mi pare che ci siano anche il Molise e la Campania. L'aggiornamento del refresh: abbiamo cento aziende che non hanno ancora preso l'acconto per quanto riguarda questa questione. Avevamo sollecitato di pagare il saldo alle cento aziende che appunto non avevano preso questo acconto di refresh, abbiamo fatto i conti, abbiamo un gruppo tecnico continuo e, addirittura, i nostri esperti informatici, come lei ben sa, aiutano a calcolare gli algoritmi rispetto a funzioni che non dovrebbero neanche essere loro.
Concordo che questo schema di non avere un ente pagatore qui, in Valle d'Aosta, non ha funzionato, come non ha senso vivere il paradosso di subire situazioni non governabili dalla periferia ma che a livello centrale non funzionano.
Sia sull'esposizione che sulle premesse, collega, io concordo in pieno. Concordo anche sul fatto - se ne parla da tempo di tale questione con il Piemonte, da qualche anno, da quanto mi riferiscono gli uffici - che ad un certo momento si erano verificate delle percorribilità, ma ci si era fermati a suo tempo per l'esosità dell'operazione - si parlava di un milione di euro per l'adesione a questa convenzione con ARPEA - e, soprattutto, il sistema di premialità previsto nel primo e secondo pilastro è molto diverso tra le due Regioni.
Io credo che in queste settimane dovremo fare un ragionamento. Credo anche che la percorribilità dovrà poi mettere sul piatto tutte le situazioni con i pro e i contro, ed anche avere una parola definitiva da AGEA, per capire tempi e certezze definitive, magari anche - come dice lei - lanciando un messaggio forte, che dica che se le risposte arrivano, perché in concordato con le associazioni abbiamo di nuovo scritto una lettera, condivisa. Ripeto, le sollecitazioni sono quotidiane, però la situazione di gravità per pagamenti che spesso sono ancora riferiti alle annualità 2015, 2016 e 2017 crea un disagio che non è più prorogabile. Abbiamo anche messo in campo tutte le azioni sugli anticipi, ma poi questi anticipi bisogna restituirli e, se bisogna restituirli quando i pagamenti non sono ancora arrivati, la situazione non si risolve.
Questo per dire che la prossima settimana incontreremo di nuovo le associazioni e adotteremo anche con loro una strategia comune. Aspetteremo le risposte da AGEA. La questione che ci segnalano, tecnicamente, è la problematica - al di là dell'esosità - di aspettare l'approvazione definitiva dei regolamenti per capire quale sarà il modello di governance adottato per il futuro. Oggi la proposta di riforma della PAC 2021-2027 prevede la predisposizione di un unico piano strategico nazionale che gli Stati membri dovranno presentare alla Commissione e, in sostituzione, nel caso dell'Italia, i programmi di sviluppo rurale, che finora erano di competenza regionale. Se va avanti così - noi Assessori ci siamo riuniti la settimana scorsa e abbiamo manifestato di nuovo la nostra contrarietà -, il Piano strategico nazionale in questo momento va in un'altra direzione rispetto a tutto ciò che fino ad oggi era di competenza regionale. La proposta regolamentare prevede un'unica autorità di gestione, mentre non è ancora chiaro né il ruolo delle Regioni (possibili organismi intermedi), né quello degli organismi pagatori (AGEA), ma neanche le Regioni che sono organismi pagatori.
Per riassumere, direi che intanto, al di là della verifica della percorribilità e di mettere sul piatto i pro e i contro ripetendo che c'è comunque l'anno che ci separa, dobbiamo avere risposte certe per quanto riguarda la PAC e per quanto riguarda i pagamenti arretrati; soprattutto direi che le criticità devono essere risolte, sottolineando il buon lavoro che sta facendo AREA cercando di mettere ordine nel disordine che c'era. Infine occorre seguire anche l'evoluzione, per capire se questi enti pagatori regionali avranno un futuro o se - come oggi viene ipotizzato - sarà invece un unico ente centralizzato nazionale, cosa che noi non condividiamo. Anzi, noi vorremmo, almeno per la futura programmazione, che ci fosse una territorialità di gestione di questi pagamenti sui nuovi PSR che dovranno dare la possibilità ad ogni Regione di regolamentare questa cosa.
Sicuramente il dossier rimane aperto. Vi è pertanto la presa di coscienza che il modello è comunque da cambiare; soprattutto occorre risolvere le criticità attuali e capire quale sarà lo schema del futuro, anche pensando ai tempi che ci sono in un eventuale cambio di gestione.
Ringrazio il collega. Credo anche di condividere la considerazione che oggi tutti abbiamo una volontà non solo di risolvere queste problematiche, ma di rivedere lo schema del modello di sviluppo rurale della Valle d'Aosta, sia nella costruzione del nuovo PSR, sia nelle prospettive future, affinché non si debba lavorare in modo da non riuscire a programmare neanche il quotidiano, che è la vera problematica delle nostre aziende.
Rimaniamo a disposizione. Dalla settimana prossima - lo ripeto - ci saranno degli incontri con le associazioni di categoria per cercare di fare il punto della situazione e per condividere con loro le azioni, anche forti, che metteremo in campo.
Presidente - La parola al collega Gerandin per la replica.
Gerandin (MOUV') - Assessore Viérin, mi fa piacere che si sia condivisa - a parte le preoccupazioni, che penso tutto questo Consiglio sicuramente condivida - anche un'eventuale verifica di questo percorso, benché non vi sia nessuna garanzia su questa soluzione, ma è comunque un percorso da condividere.
Io le chiederei solamente di prestare attenzione alla tempistica, che è quella che è, nel senso che, se noi dovessimo mai decidere di fare un percorso alternativo, abbiamo il limite del 30 giugno, per cui entro il 30 giugno o si hanno queste garanzie... ma a questo punto dico che devono essere "garanzie", non il solito protocollo che abbiamo firmato noi Assessori, che à tour de rôle siamo succeduti ad altri, e che ci siamo recati da AGEA, là dove magari cambiava l'interlocutore ma, alla fine, si siglavano dei protocolli che portavano davvero poco riguardo alla risoluzione definitiva della problematica.
È vero che un po' di tempo fa, in una videoconferenza, parlando del prossimo PSR, si citava questa unica autorità di gestione: era stato detto direttamente da Decaro, che è il responsabile all'interno della Commissione europea, e si parlava di una probabile proroga dell'attuale PSR, perché pare che non siano ancora definite le indicazioni riferite al nuovo. Pertanto, proprio in questa prospettiva, può anche darsi che questo PSR venga prorogato per qualche anno. Teniamo conto che a livello europeo siamo ancora in fase di elezioni del nuovo Parlamento europeo, per cui non sappiamo neanche quale sarà poi l'indicazione.
Anche in questa visione, dunque, io direi: proviamo magari a fare un ragionamento per capire in termini economici le difficoltà legate a quello che giustamente lei diceva sul fatto di avere dei modelli diversi, per quello che riguarda noi e ARPEA, proviamo ad approfondire questo, in modo che entro la data fatidica del 30 giugno si sia in grado di dire: "abbiamo intenzione di percorrere un'altra strada" oppure "continuiamo con AGEA". È significativo.
Nell'audizione fatta con la dottoressa Barrel è stato dipinto proprio il rapporto che c'è in questo momento. Si dice che ad oggi è tutto molto informale, i pagamenti sono molto in ritardo, e poi si era parlato anche di una prospettiva legata ai casi arretrati, per cui è ipotizzabile che quando si dovrà, prima o poi, prendere atto che alcune domande - che comunque hanno delle difficoltà legate addirittura al 2015 - non potranno essere liquidate, cominceranno a fioccare anche i ricorsi. Questo è sicuramente un percorso di cui si dovrà tenere conto.
Mi riallaccio poi a quanto diceva sul discorso del refresh. La Valle d'Aosta è oggetto di refresh, per cui da quest'anno si rivede la fotografia dei terreni in Valle d'Aosta e tutti i saldi sono nelle more del refresh. Questo è un problema in più rispetto a quelli che avevamo fino ad oggi e, sicuramente, non è una prospettiva tranquillizzante.
La ringrazio per la sua disponibilità e le chiederei solo di tenere conto di questa fatidica data del 30 giugno.