Objet du Conseil n. 622 du 18 avril 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 622/XV - Interpellanza: "Interventi della Regione per garantire una corretta conservazione dei propri dati informatici e di quelli degli altri enti pubblici".
Rini (Presidente) - Alla presenza di 32 colleghi, possiamo iniziare i lavori.
Punto 35 all'ordine del giorno. La parola alla collega Russo per l'illustrazione.
Russo (M5S) - In questa interpellanza parliamo della conservazione dei documenti digitali. In particolare, trattiamo la conservazione dei documenti digitali degli enti locali valdostani e del progetto per cui l'Amministrazione regionale avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di polo di coordinamento di questa conservazione. La conservazione dei documenti digitali si inserisce nel quadro normativo del Codice dell'amministrazione digitale (CAD), un testo unico che riunisce e organizza le norme riguardanti l'informatizzazione della pubblica amministrazione nei rapporti con i cittadini e le imprese. Istituito con il decreto legislativo del 2005, è stato poi modificato nel 2016 e poi con il decreto legislativo del 2017, per promuovere e rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale.
I temi più importanti del CAD sono: l'attribuzione a cittadini e imprese dei diritti all'identità e al domicilio digitale, alla fruizione di servizi pubblici on-line e orientati alla telefonia mobile; l'integrazione e l'interoperabilità tra i servizi pubblici erogati dalle pubbliche amministrazioni, in modo da garantire a cittadini e imprese di fruirne in maniera semplice e diretta; una maggiore certezza giuridica alla formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici, e l'innalzamento del livello di qualità dei servizi pubblici e fiduciari in digitale.
L'AGID (l'Agenzia per l'Italia Digitale) è l'agenzia tecnica della Presidenza del Consiglio che ha il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell'agenda digitale italiana e di contribuire alla diffusione dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, favorendo l'innovazione e la crescita economica del nostro Paese. L'AGID ha definito il Piano triennale 2017/2019 per l'informatica nella pubblica amministrazione in merito alla conservazione digitale dei documenti informatici.
Tornando all'oggetto preciso della nostra interpellanza, quindi alla conservazione dei documenti digitali degli enti locali valdostani e del progetto per cui l'Amministrazione regionale avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di polo di coordinamento di questa conservazione, il progetto è cominciato nel gennaio del 2016, in cui la nostra Regione ha ricevuto parere favorevole dalla Sovrintendenza archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta ad agire in qualità di polo di conservazione digitale nei confronti degli enti valdostani. Al fine di assicurare uniformità nella gestione documentale di tutti gli enti locali, il progetto - e qui siamo nell'aprile del 2016 - è stato pensato da realizzarsi in collaborazione tra: l'Amministrazione regionale, come coordinamento delle attività volte alla conservazione; il Celva, come punto di riferimento per gli enti locali; il PARER, Polo archivistico regionale dell'Emilia-Romagna, come ente conservatore accreditato a cui affidare il ruolo di conservazione, e la società in house INVA, soggetto incaricato delle attività di gestione, adeguamento e manutenzione del software che presiede alla produzione dei pacchetti di versamento delle informazioni digitali raccolte e al loro trasferimento presso il conservatore.
Nell'estate del 2016 tutti i Comuni hanno dato propria adesione al progetto. A fine 2016 l'Amministrazione regionale ha organizzato incontri finalizzati a impostare le azioni organizzative funzionali per declinare il modello organizzativo sopra esposto, comunicando di essere operativi entro il marzo 2017. In realtà, nel mese di settembre 2017 il Celva ha inviato alla Regione una richiesta di fornire indicazioni stringenti delle tempistiche di avanzamento delle attività previste nel progetto di conservazione di documentazione digitale; da quella data in avanti, gli enti locali non hanno avuto più informazione circa lo stato di attuazione del progetto.
Fatte queste premesse, chiediamo quali atti la Regione ha compiuto da fine del 2017 ad oggi come polo di coordinamento per la conservazione della documentazione digitale degli enti locali e quali azioni la Regione intenda mettere in atto per garantire una corretta e a norma conservazione digitale dei suoi dati informatici e di tutti quelli degli altri enti pubblici regionali.
Dalle ore 9:11 assume la presidenza il Vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - La parola al Presidente Fosson per la risposta.
Fosson (GM) - Per rispondere alla prima questione, è vero, come diceva lei, che dal 2017 ad oggi, come polo di coordinamento, sono state fatte diverse attività in questo senso, ma relativamente a questo gli uffici rimarcano che la conservazione digitale di un documento di pubblica amministrazione non consiste - come spesso si può erroneamente considerare - nel semplice salvataggio dello stesso, bensì presuppone che il documento informatico sia conservato corredato da una serie di metadati, cioè da informazioni relative al documento che sono fondamentali per la conservazione.
Rispetto a questa problematica, come ricordava correttamente, nel 2016, con la deliberazione n. 845 del 24 giugno, la Regione si è costituita quale polo di coordinamento per la conservazione dei documenti digitali, dopo aver ottenuto l'autorizzazione della Soprintendenza archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta e la dichiarazione di interesse ad aderire al polo degli enti pubblici valdostani. Successivamente, con un'altra deliberazione del 15 luglio 2016, la Regione ha approvato una bozza di accordo con il conservatore accreditato, individuato nell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell'Emilia-Romagna (IBACN). Con questi atti sono state poste le basi per sviluppare il percorso che dovrà condurre alla conservazione non dei "dati informatici", quanto degli atti e dei documenti digitali degli enti locali. Si tratta di un percorso complesso - sono emerse delle criticità - che è stato rallentato da diversi fattori, tra i quali devono essere segnalati le difficoltà oggettive con le risorse e le competenze archivistiche e tecnologiche di cui dispone l'Amministrazione regionale nella costruzione di un sistema in grado di mandare in conservazione i documenti digitali di Regione ed enti locali, assicurando il rispetto di tutte le procedure e le condizioni necessarie a tal fine. Abbiamo già parlato, in quest'Aula di tutto quello che si sta facendo per rivedere tutto il sistema informatico e dargli un'organizzazione diversa. Inoltre, in queste criticità hanno sicuramente influito le scelte di privilegiare lo sviluppo di altri applicativi o programmi informatici che, nel corso degli ultimi anni, sono stati ritenuti maggiormente prioritari per l'Amministrazione regionale, come SISPREG e SICER.
Proprio per cercare di ovviare ai nodi critici che nel frattempo erano emersi a metà del 2017, la Regione ha anche aderito al progetto dell'IBACN denominato "Ricordi-Riuso della conservazione dei record digitali", che ha coinvolto diverse amministrazioni pubbliche, con gli obiettivi della definizione, del trasferimento e dell'evoluzione delle buone pratiche di un servizio di conservazione di archivi digitali. Rispetto a come si è partiti, quindi, si è poi modificato un po' il percorso. La partecipazione a questo progetto - che è tuttora in corso - è stata ritenuta dagli uffici un'esperienza positiva, nella misura in cui ha permesso di conoscere prassi e modalità di altre realtà amministrative in questo specifico settore, ma non ha permesso di risolvere tutte le criticità più importanti.
Per rispondere alla seconda domanda, nel 2019 le strutture competenti dell'Amministrazione regionale, in quanto Polo di coordinamento, intendono portare avanti con gli enti locali le azioni finalizzate all'analisi dei vari aspetti che devono essere assicurati per una conservazione della documentazione digitale rispondente alla normativa vigente e, soprattutto, alle esigenze di conservare la memoria del territorio e degli enti che lo hanno governato anche dal punto di vista amministrativo.
Come Presidenza, questa sua interpellanza sicuramente ci dà uno stimolo; cercheremo di stimolare i servizi competenti affinché siano individuate le soluzioni migliori dal punto di vista tecnico con tutta la rapidità possibile, per risolvere le criticità rilevate, in modo che sia possibile, con una certa sicurezza, fissare tempi e investimenti per avviare la corretta conservazione digitale degli atti della pubblica amministrazione valdostana. Questo è l'impegno.
Presidente - La parola alla collega Russo per la replica.
Russo (M5S) - Rispetto alla risposta che mi ha dato, mi facevo solo una domanda: sicuramente la situazione è complicata, ma ad oggi la documentazione digitale degli enti valdostani è conservata? Alla fine è un po' questo l'obiettivo... è una partenza, va bene.