Objet du Conseil n. 610 du 17 avril 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 610/XV - Interpellanza: "Progetto per la realizzazione di un forno crematorio per animali d'affezione nel Comune di Saint-Christophe".
Distort (Presidente) - Punto 23 all'ordine del giorno. Per l'esposizione, la parola alla proponente, collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Torniamo a parlare di animali d'affezione, secondo la sensibilità che condivido in particolare con la collega Manuela Nasso. Affrontiamo però la questione da un'angolatura molto triste, cioè parliamo di quando gli animali d'affezione ci abbandonano con la morte e dobbiamo gestire il loro corpo senza vita. Quegli animali che il filosofo russo Nikolaj Berdjaev, innamorato in particolare dei suoi gatti, al cui pensiero ho dedicato la mia tesi di laurea in filosofia, definiva, genialmente, come i nostri veri angeli custodi.
Dalla pagina istituzionale dell'Assessorato all'ambiente, si evince che vi è in progetto l'installazione di un forno crematorio per animali d'affezione, da collocare nel Comune di Saint-Christophe, e che il 12 febbraio scorso è stata presentata l'istanza per l'avvio della procedura di VIA, cioè della valutazione di impatto ambientale, al fine di ottenere il rilascio della compatibilità ambientale appunto per questo forno crematorio.
Tale progetto prevede che esso venga situato in una palazzina a uso uffici, nonché deposito di pompe funebri, che è già in fase di realizzazione in un'area urbana del Comune di Saint-Christophe, che è caratterizzata dalla presenza di diverse attività commerciali, anche edifici residenziali e pure un albergo ristorante.
La normativa nazionale in materia di cremazione e dispersione delle ceneri, che risale al 2001, fa però riferimento agli esseri umani e non parla per nulla di animali d'affezione, il cui incenerimento è attualmente, purtroppo, assimilato a quello dei rifiuti. Ma il problema è che tale attività è ricompresa tra le industrie insalubri. Anche il Regolamento della Comunità europea, che risale al 2009, classifica i cadaveri degli animali d'affezione come rifiuto. Se posso permettermi un commento, confermo, dal mio punto di vista, che siamo noi esseri umani i veri avvoltoi del pianeta, incapaci di avere rispetto dei nostri amici animali, da vivi e da morti. Io mi rifiuto, anche se non interessa a nessuno, di considerare il mio cane adorato un rifiuto.
Comunque, al di là delle questioni filosofiche, in assenza di normativa nazionale in materia di cimiteri e cremazione degli animali d'affezione, alcune Regioni e Comuni italiani hanno predisposto leggi regionali e provvedimenti, al fine di regolamentare sia la realizzazione dei cimiteri che l'installazione di questi impianti di cremazione, con le loro conseguenti emissioni e dispersioni delle ceneri.
Per quanto attiene alla Valle d'Aosta, ricordiamo, con non poca soddisfazione, che il Piano regionale di gestione dei rifiuti, dopo aver accolto le istanze del referendum tenutosi l'indimenticabile 18 novembre del 2012, non prevede l'incenerimento di alcun rifiuto sul territorio regionale.
Qui allora ci sembra di essere di fronte a una serie di incongruenze. Abbiamo bisogno dell'Assessore competente per capire innanzitutto se è a conoscenza dello stato attuale di questo progetto di installazione di un forno crematorio, che è in fase di valutazione di impatto ambientale. Poi vorremmo capire, rispetto alla richiesta di installare in un'area urbana commerciale un'attività attualmente classificata come incenerimento di rifiuti, quali misure intenda assumere, relativamente in primis alla collocazione e alla localizzazione di questo impianto, poi alla tecnologia adottata, al controllo delle emissioni e alla disciplina della dispersione delle ceneri.
Vorrei anche essere aggiornata in merito a un'eventuale recente modifica intercorsa al Piano regionale dei rifiuti, in relazione proprio all'incenerimento di un rifiuto entro i confini regionali. Può darsi che ci siano delle novità che non conosco.
In ultimo, vorrei avere informazioni circa lo stato attuale normativo regionale, proprio in materia di cimiteri e in particolare di forni crematori per gli animali d'affezione.
Presidente - Grazie per l'esposizione, collega Pulz. Per la risposta da parte del Governo, la parola all'assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - Nell'interpellanza la collega fa riferimento all'istanza della realizzazione nel Comune di Saint-Christophe di un forno crematorio per animali d'affezione. L'installazione del manufatto avverrebbe in una palazzina in fase di realizzazione destinata a uso uffici e deposito pompe funebri, collocata in un'area adiacente a diverse attività commerciali, abitazioni di privati e un albergo ristorante.
Come specificato nelle premesse dell'interpellanza, la normativa nazionale in materia di cremazione e dispersione delle ceneri non fa riferimento agli animali d'affezione, quindi l'incenerimento delle carcasse degli animali è da considerarsi a tutti gli effetti incenerimento di rifiuti.
Riguardo al progetto del forno crematorio per animali d'affezione nel Comune di Saint-Christophe, la collega dimostra con la sua iniziativa di essere molto ben informata, sia sulla pratica amministrativa, dettagliatissima, avviata per la sua realizzazione, sia più in generale sulla normativa vigente, sia essa nazionale che regionale.
Entro nel merito e cerco di rispondere puntualmente ai quesiti che mi ha posto. Se si è al corrente del progetto attualmente in fase di procedura di VIA: confermo che la pratica sta regolarmente seguendo la procedura di VIA, ai sensi della normativa di settore, e la fase di pubblicazione - fase in cui chiunque può accedere agli elaborati di progetto e presentare eventuali osservazioni - si è chiusa in data 12 aprile 2019. Non so se ne è a conoscenza: non sono state presentate osservazioni da parte del pubblico. La conferenza decisoria sarà effettuata oggi.
Per quanto riguarda il secondo quesito, ribadisco quanto già detto in precedenza, cioè che la pratica è in fase di istruttoria di VIA, fase in cui si affrontano, mediante il confronto con tutto le strutture competenti del settore - Assessorato alla sanità, ASL, ARPA, Pianificazione territoriale e gestione dei rifiuti - tutte le problematiche collegate al progetto in questione, al fine di comprendere se l'iniziativa proposta sia, ambientalmente e dal punto di vista sanitario, compatibile e conforme con le normative di settore. Si tratta, come lei ben sa, di un'istruttoria esclusivamente tecnica, svolta dalle strutture competenti e che non prevede alcuna decisione di tipo discrezionale o di tipo politico.
Non essendosi ancora chiuso il procedimento, l'esito non è ancora disponibile, però il procedimento, come dicevo prima, è in fase di chiusura di istruttoria e il confronto con le varie strutture mette in evidenza delle criticità dal punto di vista principalmente sanitario e ambientale. Io penso che nel giro al massimo di una settimana, dieci giorni, sarà messo in evidenza e quindi comunicato l'esito dell'istruttoria, la chiusura del cerchio della conferenza dei servizi e il relativo provvedimento dirigenziale direttamente pubblicato. Ci sono quindi delle criticità sanitarie e ambientali, ma ci deve essere la chiusura del cerchio della conferenza dei servizi e ci sarà l'esito finale.
Per quanto riguarda il punto 3, la mia risposta è no, non sono state effettuate modifiche al Piano regionale rifiuti. Nessuna modifica è stata effettuata.
In merito al quesito numero 4, sullo stato attuale credo che sia utile fare un approfondimento della materia, anche per l'interesse e la curiosità che possono essere stati suscitati soprattutto in chi ci ascolta. Lo smaltimento di spoglie animali d'affezione, di parti anatomiche riconoscibili, di resti mortuari e resti mineralizzati, questo attraverso l'incenerimento, è disciplinato a livello sanitario dal regolamento comunitario recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano. Le spoglie di animali da compagnia, secondo la normativa sanitaria, sono considerate sottoprodotti di origine animale, di categoria di rischio 1 su scala 3, che sono smaltiti come rifiuti mediante diverse modalità, tra cui l'incenerimento. L'articolo 6, "Smaltimento mediante incenerimento e coincenerimento", del Regolamento n. 142 del 2011, stabilisce che l'autorità sanitaria garantisce che l'incenerimento il coincenerimento di sottoprodotti di origine animale e di prodotti derivati siano effettuati esclusivamente: "a) in impianti di incenerimento o coincenerimento che abbiano ottenuto l'autorizzazione a norma della direttiva 2000/76/CE - in materia ambientale - oppure, b) per gli impianti non sottoposti all'obbligo del riconoscimento a norma della direttiva 2000/76/CE, in impianti di incenerimento e coincenerimento riconosciuti dall'autorità competente e autorizzati ad effettuare lo smaltimento mediante incenerimento oppure lo smaltimento o il recupero dei sottoprodotti di origine animale o dei prodotti derivati, se si tratta di rifiuti, mediante coincenerimento conformemente all'articolo 24..."
L'articolo 24 del regolamento n. 1069 del 2009 prevede che gli stabilimenti o impianti che effettuano attività di smaltimento come rifiuti, mediante incenerimento dei sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati, debbano essere riconosciuti, cioè quindi autorizzati dalle autorità competenti sanitarie, escludendo gli stabilimenti o gli impianti il cui funzionamento è autorizzato in conformità della direttiva 2076.
In alternativa allo smaltimento degli animali da compagnia mediante l'incenerimento, è prevista la possibilità di seppellire la carcassa del proprio animale d'affezione in terreni di proprietà o in aree autorizzate allo scopo, così come previsto dall'articolo 16 e dall'articolo 19 del Regolamento, e dall'articolo 16 della deliberazione della Giunta regionale n. 1731 del 24 agosto 2012, recante "Approvazione delle linee guida regionali per la tutela degli animali d'affezione". Per la precisione, l'articolo 16 prevede che l'individuazione dell'area per la realizzazione di cimiteri per animali debba essere preceduta da uno studio tecnico della località prescelta, con particolare riferimento a orografia, dimensione dell'area, proprietà meccaniche e fisiche del terreno, profondità e direzione della falda idrica. La falda deve trovarsi a conveniente distanza dal piano di campagna e avere un'altezza tale da essere in pieno o comunque con il più alto livello della zona di assorbimento capillare, almeno a distanza di 0,5 metri dal fondo della fossa di inumazione. Il cimitero deve essere isolato da un edificio o da più edifici, o dal centro abitato, mediante una zona di rispetto a salvaguardia dell'igiene e della salute pubblica. Le dimensioni della fascia di rispetto sono determinate in metri 100 dalla recinzione esterna del cimitero.
Come ha ben potuto ascoltare la collega, la questione è tutta tecnica, legata a delle normative che abbiamo in essere, regionali e nazionali. La pratica, come dicevo, ha terminato il suo corso all'interno della conferenza di servizi di questa mattina e ci sono delle criticità di natura principalmente sanitaria e anche ambientale. Non andrei oltre, per il fatto che, proprio dal punto di vista procedurale e amministrativo, i vari responsabili e i vari dirigenti chiuderanno l'iter in questi giorni e il tutto, nel giro di massimo dieci giorni, massimo due settimane, sarà pubblicato con provvedimento dirigenziale.
Spero di essere stato diretto, chiaro e soprattutto di avere fornito le informazioni che lei ci ha chiesto e ci ha posto, utili anche a chi ci ha ascoltato per conoscere non solo quali sono le procedure, ma anche qual è stato l'iter procedurale messo in campo dall'Amministrazione regionale.
Presidente - Per la replica, la parola alla consigliera Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Grazie davvero, Assessore, per la sua precisissima risposta a domande formulate unicamente sulla base del principio di precauzione e di elementi che anche il buonsenso ci può indicare, imponendoci - a noi pare - di non costruire impianti crematori in aree urbane, abitate e commerciali.
Ricordiamo ancora che la popolazione valdostana, appunto nel 2012, ha dato una chiara indicazione alla politica, attraverso il referendum famoso, chiedendo di non trattare mai più a caldo nessun rifiuto in Valle d'Aosta. E, se è vero che questo progetto, come ci risulta, prevede un incenerimento con tecnologia d'avanguardia, con un forno avente camera a doppia combustione e filtro addirittura a nebulizzazione per l'abbattimento degli inquinanti, o comunque della maggior parte, diciamo quindi che i fumi ricadrebbero, in teoria, abbastanza vicino al camino, va tenuto però presente che, essendo quella zona piuttosto ventosa, quei fumi potrebbero essere diluiti e disperdersi più lontano; perlomeno questo ci sembra di poter dire.
Il forno è comunque, pare, dotato di un abbattitore di fumi con sistema a pioggia umida e questo può sembrare qualcosa di molto efficiente, però viene generata, in questo modo, dell'acqua contaminata; e dove va a finire quest'acqua? In quanto sporca delle polveri presenti in questi fumi, dovrebbe essere raccolta in una vasca specifica, dovrebbe avere un suo smaltimento come rifiuto urbano.
Se da un lato ci sembra di poter dire che l'impatto ambientale è limitato, dall'altro, però, a noi risulta che non vi sia uno studio previsionale di emissione - poi aspettiamo i risultati a cui lei faceva cenno - ma che siano soltanto stati indicati i limiti massimi di emissione, che chiaramente gli organi preposti controlleranno.
L'alternativa quale potrebbe essere? La situazione attuale, perché ci risulta che i veterinari portino queste carcasse degli animali per l'incenerimento fuori Valle.
Noi comunque poniamo ancora dei dubbi, quelli che abbiamo già espresso in conclusione. Li riponiamo: chi ci garantisce che questo impianto, collocato in un'area abitata, in un'area comunque ristretta, non emetta, per esempio...?
(Voce fuori microfono)
Certo, chiaro! Però il dubbio ci viene, come cittadini. Come potremo controllare queste emissioni maleodoranti e poi come potremo controllare la tutela della salute delle persone? Perché ci sono persone che vivono lì o che lì lavorano per almeno otto ore al giorno. Insomma, aspettiamo i risultati e poi valuteremo insieme le conseguenze del tutto.