Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 605 du 17 avril 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 605/XV - Interrogazione: "Verifiche tecniche sulla struttura dello stabile sede del CCS Cogne in Corso Battaglione ad Aosta".

Farcoz (Président) - Point n° 17 à l'ordre du jour. La parole à l'Assesseur Testolin pour la réponse.

Testolin (UV) - L'interrogazione si compone di tre domande: "se corrisponde al vero che l'intenzione di non scegliere un terzo tecnico, magari concordato anche con il gestore, in modo da avere un parere super partes e non influenzato dai precedenti elaborati, che possa finalmente dirimere la questione" (non è proprio chiarissima come domanda); poi "se è previsto che la perizia interessi l'intero fabbricato" e, infine,

"se finalmente è prevista una precisa disamina fra lesioni che interessano le strutture portanti e potrebbero causare crolli dello stesso fabbricato e le altre lesioni (dovute a infiltrazioni o perdite, oppure al degrado di elementi non portanti) che possano causare solo distacchi parziali ed essere risolte con interventi relativamente limitati (e non particolarmente invasivi) e senza lo sgombero completo del fabbricato".

L'interrogazione nel suo complesso ci porta oggi a cercare di fare chiarezza sull'argomento, nonostante occorra comunque evidenziare come su tali aspetti ci siamo già ampiamente soffermati in precedenti sedute consiliari. L'iniziativa in esame definisce il Palazzo Cogne come l'attuale sede del CCS Cogne, ma pare opportuno anche specificare come l'intero immobile consti di circa 9.000 metri quadrati a fronte di un'occupazione da parte del CCS Cogne di circa 2.300 metri. Questo solo per definire i confini dell'interesse del CCS sull'intero palazzo.

Nelle premesse dell'interrogazione viene poi specificato come siano state effettuate due perizie, una dalla Regione e una dal gestore, definite dall'interrogazione entrambe parziali, e che hanno dato risultati contrastanti che non consentirebbero una decisione agevole sulla necessità o meno dello sgombero. In realtà, le sole perizie che assumono rilevanza per l'Amministrazione sono quelle commissionate dalla struttura e dalla Regione stessa, e peraltro riguardano la quasi totalità dell'edificio, fatto salvo il solo piano utilizzato dal CCS che, come vedremo, è oggetto dell'integrazione peritale in corso di realizzazione. Le perizie commissionate dalla proprietà evidenziano con chiarezza lo stato di pericolosità che interessa il palazzo e dal quale è derivato l'ordine di sgombero già nell'agosto del 2018. Da lì in poi ogni azione posta in essere dall'Amministrazione regionale ha mirato a salvaguardare l'incolumità dei cittadini fruitori di questo stesso immobile. Peraltro gli uffici sottolineano l'assoluta attendibilità degli elaborati peritali a proprie mani, i quali attestano lo stato di pericolosità dell'edificio che ha imposto in via cautelativa il suo sgombero.

Al contempo, come già in altre occasioni evidenziato, abbiamo sentito il CCS Cogne e gli altri occupanti e, per questo, ci siamo attivati sin da subito, quindi dal mese di dicembre, per supportare gli stessi in merito al reperimento di locali alternativi; abbiamo dato alcune risposte e avanzato altrettante proposte.

Solo una riflessione, peraltro avanzataci dai tecnici dell'Assessorato, in merito al supposto contrasto delle risultanze peritali. Non pare corretto, anche volendo, comparare i risultati ottenuti con tecniche e modalità completamente diverse come nel caso di specie è invece avvenuto.

Venendo al merito dell'interrogazione, quindi alle risposte più puntuali: "se corrisponde al vero che l'intenzione di non scegliere un terzo tecnico, magari concordato anche con il gestore, in modo da avere un parere super partes e non influenzato dai precedenti elaborati, che possa finalmente dirimere la questione" e "se è previsto che la perizia interessi l'intero fabbricato", in merito a tali quesiti, come già più volte evidenziato e ribadito in Aula, la redazione di una perizia complessiva che comprenda anche il piano utilizzato dal CCS in passato, non verificato, è stata commissionata nel mese di marzo dal tecnico che già aveva redatto lo studio nel 2016. L'esperto sarà così in grado di verificare e certificare lo stato dell'arte e l'eventuale evoluzione della situazione sull'intero immobile; tecnico peraltro sulle cui professionalità e affidabilità non vi è alcun dubbio, né da parte della Regione, né dal mondo professionale di riferimento.

In aggiunta, a completamento delle attività previste, è bene evidenziare come la Giunta abbia convenuto con gli uffici di costituire un tavolo tecnico operativo interassessorile nel quale siano rappresentate le diverse strutture regionali competenti, al fine di stabilire le attività da porre in essere alla luce dei risultati delle indagini e della documentazione prodotta riguardanti lo stato dell'immobile. Il costituendo gruppo di lavoro potrà peraltro avvalersi nel percorso di valutazione della struttura della sua potenziale destinazione e di altre valutazioni utili di esperti che potranno sostenerlo anche nel percorso di individuazione delle soluzioni di recupero.

Per quanto attiene al terzo punto - che non sto a rileggere, ma di cui ho dato lettura precedentemente -, l'elemento da sottolineare è che non si è mai parlato di crollo del fabbricato e di lesioni che possano provocare il crollo dello stesso. Si ritiene opportuno chiarire, a tal proposito, che le lesioni evidenziate in tutti i piani del palazzo, ad esclusione del piano del CCS che è attualmente oggetto di esame da parte del tecnico incaricato, sono riferibili a importanti fenomeni di sfondellamento di pignatte e di intonaci che non possono e non devono essere sottovalutati. Tale sfondellamento potrebbe infatti provocare situazioni altamente pericolose per l'incolumità dei fruitori e per la possibilità di improvvisi distacchi. È opportuno peraltro evidenziare come siano da escludere interventi parziali e in alcun modo risolutivi della situazione complessiva dell'edificio, anche in relazione alla circostanza che il fenomeno di sfondellamento ha evidenziato nella quasi totalità del palazzo. Restiamo comunque in attesa dei risultati del piano fruito dal CCS per avere questa fotografia nel suo complesso.

Non è quindi ipotizzabile un qualsivoglia intervento limitato, ma l'intervento richiesto è quello di un restauro conservativo complessivo di tutto l'immobile. È bene infatti ricordare - come tanti colleghi peraltro hanno già fatto in quest'Aula - che l'edificio è classificato dal piano regolatore generale del Comune di Aosta quale documento ai sensi della legge regionale n. 56/1983, per cui è soggetto alla tutela di cui al decreto legislativo n. 42/2004 e l'esigenza di verificarne e di intervenire nel suo complesso è riferita anche dalla Sovrintendenza per i beni culturali che a questo è deputata.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Vesan pour la réplique.

Vesan (M5S) - La ringrazio, Assessore Testolin, per le risposte. Sono molto contento soprattutto per la risposta al punto n. 3: non ci sono lesioni alla struttura del fabbricato, quindi non è prevista in nessuna maniera, da nessuna delle perizie - almeno da quelle che abbiamo in mano in questo momento - una problematicità legata agli elementi strutturali del fabbricato. Un crollo dell'intero fabbricato è quindi sicuramente escluso.

I problemi sono quindi solo legati al famoso "sfondellamento" dei solai, cioè al cedimento degli intonaci, per quanto pesanti e pericolosi possano essere, ed eventualmente delle pignatte che si trovano fra un travetto e l'altro, che sono elementi che fanno parte del solaio ma non sono strutturali essendo sostanzialmente destinati a fare riempimento e alleggerimento. Gli interventi di questo tipo, non essendoci nessun pericolo di crollo del fabbricato, in realtà possono essere fatti in modo parziale e senza nessuno sgombero completo del fabbricato.

Per quello che riguarda le due perizie, siamo noi che abbiamo dichiarato che si trattava di perizie solamente parziali, perché una delle due non interessava l'intero fabbricato ed era legata solo agli sfondellamenti, e l'altra interessava anche solo questa delle parti ed è stata, in realtà, una perizia di tipo strutturale.

Purtroppo, per quanto validi siano gli ingegneri che si sono occupati delle due perizie, anche i fabbricati sono un po' come noi esseri umani: non sempre il grande esperto tecnico, quando ci deve riparare, dà una risposta univoca e certa. Sono sicuro che il Presidente Fosson e anche i precedenti Assessori alla sanità, anche nel caso in cui abbiano avuto problemi di salute personale, di fronte a due pareri non conformi e non assolutamente approfonditi abbiano preferito chiedere, relativamente alla loro personale salute o a quella dei loro cari, un terzo parere dato da un altro medico. La stessa cosa potrebbe succedere per il CCS Cogne, perché, per quanto sia valido il consulente tecnico già incaricato nel 2016 da parte dell'Amministrazione regionale, è chiaro che avrebbe dei problemi a trovare degli eventuali non sufficienti approfondimenti nella propria precedente relazione: è quello il motivo per cui si tende a scegliere sempre una terza persona super partes. Di fronte al fatto che la gestione del CCS Cogne ha presentato una seconda perizia che non evidenzia reali pericolosità, almeno per quello che riguarda i singoli ambienti utilizzati dal CCS Cogne, forse sarebbe stato importante e di tutela per tutti, soprattutto per la stessa Amministrazione che - come abbiamo visto dall'intervento precedente di Bertin - si è curata del proprio stabile in modo assolutamente deficitario. All'interno di quel fabbricato ci sono infiltrazioni dovute all'acqua piovana, a perdite dell'impianto di riscaldamento e il fatto che gli sfondellamenti siano causati da questo possono essere risolti in prima battuta con un intervento di impermeabilizzazione dell'adeguamento degli impianti, ma anche con l'immediato intervento per far cadere gli intonaci caduti per poi ripristinarli stanza per stanza, garantendo comunque la possibilità di utilizzare il fabbricato.

Questa volontà di sgomberare tutti, legata a un pericolo di crollo imminente... non è mai stato evidenziato che il crollo imminente era legato solo agli intonaci. Sono quindi molto contento per la sua risposta, laddove ci dice che il Palazzo CCS Cogne continuerà a essere un documento e continuerà a stare in piedi, nonostante i lavori per risistemarlo.

Siamo però veramente un po' basiti di fronte all'accanimento nei confronti delle proprie posizioni per giustificare una scelta alla fine tardiva, perché se noi continuiamo a dire che deve essere sgomberato ai sensi di una perizia del 2016, che deve essere sgomberato subito, e richiediamo un parere allo stesso perito che l'ha fatta nel 2016, forse alla cittadinanza - che è complessivamente preoccupata su questo argomento - non diamo una risposta adeguata.

Président - Collègues, nous avons distribué les amendements et les résolutions. La séance est terminée et les travaux reprendront à 15 heures 30. Bon appétit.

---

La seduta termina alle ore 13:06.